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Inchiesta televisiva: un nuovo modello di consumo

Inchiesta ricca di prove e controprove, mette sotto accusa, richiede un tipo di consumo televisivo diverso dal consumo televisivo attuale. Ha carattere di continuità di consumo e di attenzione (forte concentrazione), non puoi abbandonarlo e capire cosa è successo. Non è il genere più idoneo a questo modello di consumo televisivo che si è affermato. Grazie ad una nuova generazione di giornalisti, desiderio da parte di un pubblico (nicchie che richiedono un certo tipo di televisione) e grazie alle tecnologie l'inchiesta ha ripreso vigore, ma avuto più di un decennio di oscuramento. Talk show -> televisione che valorizzava al massimo la parola, anziché fare dei percorsi attraverso immagini, testimonianze dirette, pedinamento di alcune situazioni. Dall'80 fine alla fine nel secolo scorso l'epoca d'oro del talk show, delegare a questo nuovo genere (sconosciuto alla televisione tradizionale) tutta la necessità di

approfondendo giornalisticamente i grandi temi di attualità. Ottiene grande successo televisivo un programma in seconda serata, metà anni 70 e Rai Uno decide di allungare la propria serata televisiva (periodo di austerity legata alla crisi petrolifera, che aveva costretto ad alcune pratiche "le domeniche a piedi" non potevano usare l'auto e bisognava risparmiare sull'energia elettrica) tutti i programmi della televisione vengono anticipati. Tradizionalmente il telegiornale iniziava alle 8.30 anticipato alle 8, alle 11 si chiudeva tutto. Finito questo periodo 75-76 si pensa di tornare ad una normalità in cui si può tenere gli italiani svegli anche dopo le undici, Rai Uno che ha una forte programmazione il lunedì sera "lunedì film" (film all'epoca erano un prodotto molto forte) pensa che dopo il film si possa fare ancora qualcosa e viene affidato a Maurizio Costanzo questo compito—> intrattiene gli italiani.

Per un'oretta dopo il film. Programma di poco costo e impegno. Inventa il programma che si chiama "Bontà loro", in Italia mai visto, si radunano tre persone (di origine diversa) in un salotto per fare delle chiacchiere su un tema non specifico. Programma di enorme successo, viene replicato fino a quando viene escluso dalla Rai e viene recuperato da Mediaset che lo lancia come un programma di enorme successo: "Maurizio Costanzo Show" talk più famoso del palinsesto italiano. Talk da un certo punto in poi va nella direzione della specializzazione, si pone un tema di discussione es. politico (che ha maggior successo). Nascono talk politici, sportivi e delitti di coppia. Assistiamo alla proliferazione del talk, alla moltiplicazione dei microgeneri dei talk e alla formazione di tre formati diversi: talk puro -> dove si parla e basta, talk misto -> si parla ma si portano come oggetti di discussioni micro inchieste e talk che diventano

contenitori—> in cui si susseguono ospiti vari sempre a chiaccherare (domenicain). Talk ha un vantaggio sugli altri generi: costa pochissimo, quasi nulla, gli ospiti vengonopagati a gettone (se vengono pagati) a volte non vengono pagati, altre pagherebbero ditasca loro pur di andare in televisione. Basso costo, grande resa.

Si delinea come genere un elemento che già esisteva in televisione, ma che era marginale,l’intervista televisiva. Esisteva in due forme: di appoggio a qualcosa: del telegiornale od’inchiesta (si dice qualcosa e poi si intervista qualcuno che la chiarisce/approfondisce),intervista in sé (che è un testo/blocco unico). Come si fa un’intervista? Ci sono tre cose: chiviene intervistato, (bravo intervistatore è colui che scopre qualcuno di diverso daintervistare), chi fa l’intervista (non tutti sono capaci, quanto più l’intervistatore ha unapersonalità forte che manifesta

Nell'intervista (tanto più si fa un bel lavoro) ci sono delle regole da adottare. Chi è legittimato a far l'intervista? Solo i giornalisti? Si può essere bravi senza essere giornalisti, ma certe regole ci vogliono. Nell'intervista televisiva conta molto anche il formato e le immagini (il modo in cui si articola) richiede anche una serie di scelte tecniche (inquadrature ecc).

Sergio Zavoli intervista Mario Moretti (l'uomo delle brigate rosse, che ha rapito e giustiziato Aldo Moro): anni '90 fa un'inchiesta sull'epoca passata (ma non troppo) "La notte della Repubblica": su come è stato possibile che nel decennio precedente la repubblica italiana sia stato teatro di una serie di iniziative bellicose che vanno sotto il nome di terrorismo al punto da mettere in forte pericolo la sopravvivenza della democrazia in Italia. Il culmine di questa vicenda è il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro.

Nell'inchiesta di Zavoli alla fine di ogni puntata fa un'intervista. 11/11Telegiornali forma più seguita nell'ambito dell'informazione. Informazione radiotelefonica non ha grande quantità di ascolti, ma ha molta qualità (coloro che vogliono conoscere ciò che accade si fidano dell'informazione radiofonica). La politica è interessata ai telegiornali esiste un controllo degli stessi, esiste un osservatorio che monitora la presenza dei politici all'interno dei telegiornali e su questo si scatena delle battaglie (questo partito gode di alcuni privilegi): questo avvalora la tesi secondo cui i telegiornali restano un punto forte. Telegiornali si distinguono per formato, punto di vista/contenuto ci sono tg nazionali: si rivolgono agli italiani, gerarchizzano le notizie in un'ottica nazionale; quelli locali: esimperiese; quelli a contenuto internazionale. I telegiornali si articolano su due grandi modelli enunciativi (comeogni giornale lo fa in maniera diversa: il primo lo chiamiamo oggettivo, telegiornale in cui il discorso su ciò che accade viene fatto attraverso la rappresentazione degli oggetti stessi (es: crisi di un'industria faccio vedere gli operai in sciopero); soggettivo, tutta la densità visiva è riservata ai soggetti del discorso (vedo chi fabbrica le notizie ecc.) TG1: pochissimo spazio alla studio che non si vede quasi, ruolo ridotto del conduttore (si limita a lanciare i servizi) non commenta e non anticipa (comunica solo il tema). Servizi: non si vede nessun autore/giornalista si sente solo una voce fuori campo. Si vede ciò di cui si parla vengo a sapere le cose perché le vedo (si parla di dj fabo vedo lui, si parla dellafidanzata vedo lei) QUESTO È UN MODELLO OGGETTIVO. Chi crede che questo sia il modo più equilibrato è un ingenuo, noi cui non vediamo nulla che ci metta in luce che

questecose non sono gli avvenimenti ma sono elaborazioni discorsive sugli avvenimenti nonvediamo chi ci racconta questa storia e ci illudiamo di vedere direttamente la storia.

TG La7→ prima cosa che vediamo è lo studio, tavolo con forma 7, con la conduttrice inpiedi. Raccontano il loro (conduttore+redazione) punto di vista sul mondo. Primo pianopolitica interna e poi quella estera, la cronaca finisce in fondo. Tutto quello che vediamo èuna scelta loro. La densità visiva, quello che io vedo, è tutta spostata sugli informatori nonsugli oggetti/contenuti dell’informazione il quale dicono: noi facciamo così, gli altri faccianoquello che vogliono. Conduttore ha un ruolo fondamentale (Mentana durante la settimana) facollegamenti, ironia, dice quello che pensa. Conduttore quando annuncia il collegamento sivolta verso lo schermo per farsi raccontare dall’inviato quello che è successo fingendo dinon saperlo.

Questo tipo di modello

anticamente in Italia si è affermato con il tg3 degli anni 80 dove oltre al conduttore risaltano anche le altre figure informatrici (inviati). Il TG3 parte con la politica estera, notizie che vengono trattate dal conduttore e dall'inviato che interviene direttamente (grande rilievo visivo alle figure giornalistiche). Gli avvenimenti accadono veramente; notizie sono ciò che si dice di un avvenimento. Nello sport, all'epoca, ci sono due camere: una sul campo e una più ravvicinata collocate in tribuna. La telecamera segue solo il pallone. Non ci sono punti di vista diversi da quello di uno spettatore, mentre in seguito dagli anni '80 in poi è stato quello di moltiplicare il punto di vista (la maggior parte non corrisponde al punto di vista di un normale spettatore). Si è creata così una sorta di spettacolo televisivo con la continuità del gioco, si vede chi si è fatto male, le smorfie del calciatore. 18/11 Fiction Per gli inglesi, la parola "Fiction" si riferisce alle opere letterarie che riguardano eventi che non sono realmente accaduti.

Sono reali, ma immaginari e inventati. Il corrispettivo termine che gli inglesi e gli americani adottano invece, è TV Drama o TV series/shows. In quest'ultimo vengono racchiusi i vari programmi televisivi che sono composti da puntate, perciò anche i cartoni animati come I Simpson e i vari talkshow. In italiano il termine fiction viene usato per indicare le opere di finzione riferite al mezzo televisivo. Venne introdotto con la nascita delle televisioni commerciali che importavano i programmi statunitensi come i telefilm. Oggi fiction viene usato per indicare i programmi seriali di produzione italiana trasmessi dalle reti generaliste (Le Tre rose di Eva, L'onore e il rispetto...). Serie TV per indicare i programmi di importazione, che sono generalmente multipiattaforma, quindi fruibili su più device. Sceneggiato: adattamento televisivo o radiofonico, per lo più a puntate, di un'opera letteraria o di un soggetto tratto più o meno

fedelmente dalla cronaca o dalla storia. (es. Montalbano). Struttura narrativa alcune fiction hanno una struttura lineare → le cose che succedono succedono di volta in volta, il racconto si evolve e va avanti; si contrappone alla struttura circolare → ogni volta che va in onda il racconto si ricomincia da capo (es. polizieschi squadra di investigatori che si trova a risolvere sempre casi diversi): finisce la storia e la settimana dopo ne comincia un'altra; abbiamo anche una struttura mista → come Montalbano, ogni episodio casi nuovi da risolvere ma la storia dei personaggi va avanti. La fiction televisiva adotta il modello linguistico (tipo di linguaggio) teatrale perché la televisione italiana è nata dal teatro (oltre che dalla radio), andavano a far televisione gli attori e i registi di teatro, poi abbiamo un secondo modello cinematografico dove Hitchcock nel '55 si decide a far televisione con una lunga serie di telefilm. In Italia Passaggio modello teatrale.

Al cinemat avviene negli anni '70. Alla fine si afferma un modello che non è né cinematografico né teatrale, si libera dai modelli del passato, con l'esplosione della fiction televisiva negli anni '80. La durata può essere o

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A.A. 2020-2021
7 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher damnciastin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Laboratorio di cinema, spettacolo e comunicazione televisiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Simonelli Giorgio.