vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
METODO PER VALUTARE LA DUTTILITÀ DI UN MATERIALE
104TESSITURA (ANISOTROPIA)
106SISTEMI CRISTALLINI
108Esagonale compatto
108Cubico a facce centrate e cubico a corpo centrato
110EFFETTI DELLE LAVORAZIONI A FREDDO
Ricottura
113LAVORAZIONI PER DEFORMAZIONE PLASTICA A CALDO
116IIIEFFETTI DELL'ATTRITO
120Lubrificazione
123FORMABILITÀ DELLE LAMIERE
125ACCIAI DUAL PHASE
127ACCIAI LEGATI
127LAVORAZIONI PER DEFORMAZIONE PLASTICA MASSIVA
128Classificazione delle lavorazioni secondo temperatura
128Analisi dei processi
131FORGIATURA
132Forgiatura in stampo aperto ....................................................................................................
132Forgiatura in stampo sagomato e in stampo chiuso .................................................................
138MATERIALI DEGLI STAMPI ...............................................................................................
140Forge Rolling ..........................................................................................................................
146Rotary Swaging .......................................................................................................................
147Forgiatura orbitale ..................................................................................................................
148ESTRUSIONE ...........................................................................................................................
Estrusione diretta ....................................................................................................................
- Estrusione idrostatica
- Estrusione a caldo
- Estrusione a freddo
- Attrito nella matrice di contenimento
- Trafilatura
- Laminazione
- Laminazione dei pezzi piani
- Laminazione di pezzi lunghi
159Laminazione di Anelli
162Laminazione trasversale
163Laminazione trasversale (variante)
164Lavorazioni su lamiera
166IVLAVORAZIONI CHE VENGONO ESEGUITE SULLE LAMIERE
168Operazione di taglio
169FORZE
172COME MIGLIORARE LA QUALITÀ DEL TAGLIO
173Processi ...................................................................................................................................
175LE OPERAZIONI DI PIEGATURA .......................................................................................
177Limiti di piegatura ...................................................................................................................
178Tensioni e ritorno elastico .......................................................................................................
180Tecniche di piegatura ..............................................................................................................
184Tecniche di Stretch forming .....................................................................................................
188Deformabilità nello Stretch forming ........................................................................................
189Introduzione alle operazioni di imbutitura ...............................................................................
191V Lezione del 01/10/12
INFORMAZIONI GENERALI SUL CORSO
Il corso è mirato alla produzione di organi meccanici, essendo di tipo descrittivo non ci sono molti esercizi. Il prof ha organizzato il corso focalizzando in primi i processi produttivi. L'idea del corso è di avere un quadro chiaro sui processi produttivi principali. Nelle industrie sono usati i metalli, ma vedremo qualcosa anche sulle materie plastiche. Per conoscere i processi produttivi è essenziale la conoscenza dei materiali. Nei processi produttivi vedremo qualcosa sulle vibrazioni, moto dei fluidi, ma soprattutto sugli scambi di calore (che verranno analizzati in particolar modo in fisica tecnica). Il libro di testo è il seguente: Introduction to manufacturing processes di John Schey e Mc Graw-Hill. In alternativa si può far riferimento al Crivelli che è buono lo stesso. Se uno va a lezione, non ha bisogno del libro. Gli esami sono scritti: sono 22 domande.
teoriche molto specifiche. Gli appelli so-no fissati per il 20/12, 14/01 e 11/02.
La lezione di oggi sarà divisa in tre parti:
- cenni storici sulla produzione,
- richiami di tolleranze geometriche e rugosità superficiale;
- prova di trazione.
INTRODUZIONE AI PROCESSI PRODUTTIVI
Parliamo di produzione come l’insieme delle trasformazioni della materia prima in oggetti impiega-bili; è una definizione vaga perché si riferisce a tutto e niente. Parliamo della storia: fino alla finedel ‘700 si parlava di artigiani che avevano contatti tra fornitore e cliente e trasformavano il grezzonell’oggetto desiderato dal cliente. Nella slide sugli “Sviluppi storici” sono indicate alcune catego-rie di lavorazione dei metalli: casting sta per fonderia, joining per lavorazione tramite giunzione(come per esempio la saldatura) mentre ceramics e plastics indicano il rispettivo impiego di mate-riali ceramici e plastici. Dall’anno 1000 si
cominciò a usare l’acqua per muovere macchine utili asvolgere determinati lavori. Con l’inizio dalla Rivoluzione industriale si assiste al salto di qualità:l’acqua viene impiegata per attivare le macchine a vapore che sono, a loro volta, collegate ad altriorgani meccanici che svolgevano determinati lavori. I motori elettrici costituiscono il secondo sal-to di qualità: l’energia elettrica permette l’attivazione di macchine anche di piccole dimensioni chepossono lavorare singolarmente e non a gruppi. La rivoluzione industriale attuale è quella data daisistemi informatici, cioè quelli che permettono di programmare la lavorazione da far svolgere aduna particolare macchina: un esempio è il sistema CAD/CAM (Computer-Aided De-sign/Manufacturing) il quale definisce rispettivamente la progettazione e produzione di un organomeccanico attraverso l’uso di un computer.1ATTRIBUTI GEOMETRICI DEI MANUFATTIDimensioni e
tolleranze dimensionali
Richiamiamo i concetti di tolleranze dimensionali: le macchine devono avere dimensioni ragionate in base ai prodotti finiti. Le unità di misura sono essenziali nella produzione. Ultimamente vanno di moda le nanotecnologie poiché si stanno producendo oggetti interessanti ed innovativi. Ci sono compagnie che finanziano e investono su questa forma di tecnologia che fornisce risultati molto importanti. Chi si occupa della produzione deve soddisfare le richieste del cliente, è per questo motivo che sono state introdotte le tolleranze dimensionali. Le tolleranze dimensionali indicano i limiti accettabili per la quota (dimensione) del pezzo meccanico. I processi produttivi si dividono in tre categorie:
- primari,
- secondari,
- terziari;
inoltre dipendono essenzialmente da tre fattori:
- la scelta del materiale,
- la geometria del pezzo,
- il limite di tolleranza.
Esistono metodi con cui decidere di aumentare o diminuire questi limiti di tolleranza: un
Esempio sono i processi di finitura quali l'alesatura di un foro. Le dimensioni limite sono in funzione delle esigenze di funzionamento o di assemblaggio del pezzo meccanico. Quanto più cerchiamo di ridurre il campo di tolleranza e tanto più è costosa la lavorazione dei pezzi. Quindi è meglio aumentare o diminuire i limiti di tolleranza? Dipende dalle necessità d'impiego e di assemblaggio del pezzo. Per esempio la Volvo nella produzione degli organi meccanici sceglie di mantenere ampi limiti di tolleranza garantendo comunque la qualità e l'efficienza degli organi che produce. Insomma, la scelta del campo di tolleranza deve essere un ragionevole compromesso fra funzionalità e costo della lavorazione.
Tolleranze di forma: Esistono gli accoppiamenti raccomandati, dove la