Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Tecniche per l'ambiente Pag. 1 Tecniche per l'ambiente Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche per l'ambiente Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche per l'ambiente Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tecniche per l'ambiente Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

OPPORTUNITÀ

o Monti Pisani

 8

Finanziamenti esterni (sul solare, eolico ecc…)

MINACCE

o Arno

 Piani di sviluppo economico

 Crisi economica (non si investe sull’ambiente)

 Porto di Livorno

 Inquinamento marino

Questa analisi ha un punto di debolezza che prende una analisi media esempio il traffico può

essere significativo in determinate aree e no in altre per cui l’analisi mi dà solo una visione

generale. Posso contemplare questa analisi ad esempio con un GIS potendo così caratterizzare le

aree meglio.

Una SWOT ha una sua utilità su una prima fase conoscitiva del problema: la nostra SWOT fa

schifo ma perché abbiamo un piano conoscitivo schifoso. Ci dà un quadro generale della nostra

cosa al seguito del quale possono poi partire ad esempio dei monitoraggi più precisi. È solo un

cappello iniziale, è importante perché mi permette di inquadrare il problema in maniera semplice

ed è uno strumento divulgativo di facile comprensione per i vari target di riferimento. Non è

esauriente la analisi SWOT, devo compiere altri analisi perché se no avrei troppi errori.

Io potrei anche farla nei vari traguardi su un percorso così da riuscire a capire se sono in linea con

il trande che mi ero prefissato. La potrei applicare anche in un’analisi di scenario: potrei definire lo

scenario, l’obbiettivo, è quindi un po’ il futuro, possiamo costruire e utilizzar un paio di strumenti

per vedere quali possono essere gli scenari futuri. Posso fare queste con numerose tecniche ma

per tutte vale il principio di vedere in quale scenario sono oggi e quali sono le variabili in gioco e a

seconda di come si modificano queste allora posso vedere come si modifica lo scenario. Nella

pianificazione settoriale questo è molto utilizzato. Per cui ad esempio un’analisi più dettagliata è

multicriteri. Analisi Multicriteri:

che cosa è? Analisi con tanti criteri: utilizza molti criteri per scomporre situazioni più complesse.

Vado a costruire quindi un albero gerarchico che mi possa permettere di scomporre il mio

problema.

Quali possono essere i criteri che stanno al di sotto di comune di Pisa? Ambientale, sociale e

economico. Questi tre tuttavia sono criteri complessi per cui dovrò dividerli in attributi, i quali

potranno essere ancora divisi in altri sotto attributi per cui arrivo sempre di più a questioni semplici

da analizzare. I sotto attributi (che saranno misure come ad esempio T, ozono e PM 10) dovranno

essere uniti per definire l’attributo, ma metterli insieme non è facile perché non sono sempre la

stessa cosa (non si possono sommare mele con le pere). Dovrò quindi normalizzarli, fare una

funzione di normalizzazione per tutti i miei attributi e sotto attributi andando a fare una scala in

maniera di convertire i miei dati dei sotto attributi in dei valori normalizzati, la scala sarà dettata

dalla precisione del dato che abbiamo, dalla qualità del dato. Il valore dell’attributo sarà dato dalla

somma dei valori normalizzati dei sotto attributi. Posso migliorare la mia analisi andando a dare dei

“pesi” diversi ad ogni sotto attributo in maniera che l’attributo possa essere meglio rappresentato

dal sotto attributo che ha un peso maggiore. La pesatura mi permette di capire qual è il più

importante e farlo valere: la faccio attraverso ad esempio un’analisi a coppia dei criteri che stiamo

analizzando, confrontandoli quindi due a due. Scala di Saty utilizza 9 valori e mi serve per

9

determinare chi è più importante fra due criteri. Una scala semplificata mi permette di dare 1 al

criterio più importante, 0.5 quando sono di uguale importanza e 0 è quando è meno importante.

C C C FATTO SOMM PES

1 2 3 RE A O

C - 1 0. 1 2.5 2.5/

1 5 6

C 0 - 0 1 1 1/6

2

C 0. 1 - 1 2.5 2.5/

3 5 6

Nel mio caso, se ho un peso 0 io perdo quel criterio per cui sommo un valore arbitrario il quale poi

può essere normalizzato nuovamente a 1. L’attributo dato che l’ho voluto introdurre nella mia

analisi è importante che ci sia.

A questo punto posso fare una somma pesata. Posso introdurre dei criteri di esclusione i quali

prendono valori 0 o 1 per cui mi escludono l’obbiettivo (p.e. io voglio una macchina al disotto di 20

euro e tutto ciò che sta al di sopra dei 20 euro le escludo).

Quindi ora ho il mio valore dell’obbiettivo: posso spazializzarla tramite il pixel (ogni obbiettivo può

essere associato a un pixel che compone il territorio del comune di Pisa p.e.) e questi

rappresentano un’alternativa, così facendo zonizzo il mio territorio e ho così evitato il problema che

mi portava la SWOT che non riuscivo a caratterizzare il suolo.

Immaginiamo di dover dire dove poter istallare un impianto di pannelli fotovoltaici sul comune di

Pisa con il minor impatto ambientale: è un problema complesso quindi potrei utilizzare lo stesso

concetto andando a dare un valore per ogni pixel. Posso mettere un criterio di vincolo che mi farà

valere il pixel 0 quando non posso costruire li oppure 1 quando ci posso costruire, quando vale 0

non varranno tutti gli altri criteri.

Come posso utilizzare questa tipologia di analisi per fare un’analisi di scenario?

Introduco una variabile e quindi devo andare a variare i pesi andando a designare possibili futuri

scenari.

Il problema sta sempre nella soggettività anche se ho delle tecniche per ridurre questo ed è il

metodo “Delfy”: prevede di sottoporre a degli esperti i criteri in maniera che questi possano arrivare

alla definizione di un albero gerarchico e una pesatura condivisa.

Multicriteri è funzionale ma quello che interessa principalmente però è riferire nello spazio la mia

analisi quindi vada ad aggiungere una georeferenziazione attraverso uno strumento GIS così da

avere una informazione più completa.

Sovrappongo criteri e avrò come risultato una caratterizzazione dello spazio con conseguente

assegnazione di valore. La mia area sarà quini rappresentata da un pixel dove ogni pixel avrà un

valore che caratterizzerà nel complessivo la mia area.

Passaggi dell’analisi e i possibili risultati che possiamo avere:

Obbiettivo della multicriteri: devo definire un obbiettivo della mia analisi. Nel mio esempio è la

scelta del sito più idoneo per l’istallazione di un impianto eolico. Questo è il mio problema

10

complesso e devo quindi scomporlo in problemi più semplici. Ad esempio inizio con l’uso del suolo

attraverso i piani della Regione e in particolare Geoscopio che però ha una scala molto piccola per

cui analizzo solo aree molto grandi (province e regioni). Se non ho un’informazione alla scala

adeguata posso utilizzare una foto aerea satellitare per poter digitalizzarla e quindi capire da

questa l’uso del territorio, ma devo completare questa operazione, di costruzione di una carta

dell’utilizzo del suolo, andando sul luogo per poterla validare e capire l’errore della mia carta

costruita. Oltre all’uso del suolo posso acquisire dati inerenti al vento i quali si possono avere

anche a diverse quote attraverso atlanti e del vento mi interessa soprattutto l’intensità e la

costanza. Un altro criterio è quello geologico in quanto la costruzione deve stare su un suolo

stabile. Un altro criterio che mi interessa è quello del vincolo che automaticamente mi fa

permettere o meno la costruzione: vincolo paesaggistico, vincolo delle aree protette (SIC SIN

ecc…), vincolo idrogeologico ecc… Poi mi servirà un altro parametro che è quello dell’accessibilità

e lo dovrò analizzare attraverso lo studio delle strade e in particolar modo attribuisco un valore ad

ogni pixel in funzione della distanza dalla strada. Un altro criterio è quello alla vicinanza all’accesso

alla rete nazionale per la rete elettrica. Impatto dalla popolazione viene già fatta a priori quando ho

i vincoli o meno, oppure posso fare uno studio di visibilità perché se la popolazione lo vede poco

automaticamente non gli recherà grosso danno. Un altro criterio importante è la pendenza in

quanto in determinate aree non riesco a lavorarci.

Nel nostro esempio l’obbiettivo è stato diviso in due criteri uno economico e uno ambientale. La

pendenza e le strade sono state inserite nel criterio economico in quanto vanno ad aggravare sui

costi della realizzazione. Per ciascun criterio vado a costruire una carta partendo da una carta di

base, dopo di che inizio a lavorare con le mie matrici. A questo punto che ho la mia matrice adesso

devo andare a definire l’importanza di ogni attributo quindi attraverso una analisi a coppie. Quindi

nel mio caso avrò tre matrici una per gli attributi di C1, una per gli attributi di C2 e una che mi

relaziona C1 e C2. A questo punto mi devo costruire le funzioni di utilità per normalizzare i valori

dei vari attributi (non posso sommare i km delle distanze dalla strada con le % della pendenza). In

genere è il DTM a limitare i valori dei miei dati in quanto stabilisce la dimensione del pixel. Ogni

attributo avrà una carta di base diversa (shape, raster, poligonale ecc…) per cui devo riportare tutti

allo stesso strumento quindi devo compiere una rasterizzazione delle carte di base. Quindi ora ho

le mie carte raster ma le quali devono essere normalizzate (cosa che faccio insieme in genere,

mentre normalizzo rasterizzo). A questo punto procedo facendo una somma pesata andando ad

acquisire i dati di C1 e C2 e al seguito di questa farò la somma pesata di questi due e avrò il valore

per la realizzazione di un pianto eolico di ciascun pixel. In questo caso potremmo però utilizzare

due tipologie di criteri: criteri di quantificazione e criteri di esclusione. (SLIDE). Si può lavorare sul

vincolo attraverso la valutazione di incidenza ambientale, devo farla sia se il mio progetto ricade

all’interno del parco ma anche se sono fuori posso esser tenuto a farlo nel caso in cui gli effetti del

progetto possono andare ad intaccare sul SIR o SINCA (Sigle varie controllare). Se invece sono

nel vincolo paesaggistico devo fare la relazione paesaggistica che dimostra che non arreco un

danno al paesaggio. Se invece ho il vincolo idrogeologico devo fare la relazione geologica. Se io

con questi documenti riesco a superare il vincolo posso costruire, quindi il vincolo può essere un

criterio di esclusione o meno a seconda se si riesce a lavorarci su o meno.

Quando i dati iniziano ad essere tanti devo fare una costruzione di un SIT attraverso u seguenti

dati: 11

Atlante dei venti

 DTM

 Uso del suolo

 Aree protette

 Linee elettriche

 Strade<

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
19 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marco_lupo93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto e Tecniche per l'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Gorelli Simone.