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Memoria
La memoria è la funzione di mantenere ricordi, a mente, o per iscritto. Per meglio dire la memoria è quella funzione psichica volta all'assimilazione, alla ritenzione e al richiamo di informazioni apprese durante l'esperienza. I processi mnestici fondamentali sono di tre tipi: 1. Acquisizione e codificazione: recepimento dello stimolo e traduzione in rappresentazione interna stabile e registrabile in memoria. Lavoro di categorizzazione ed etichettatura legato agli schemi e alle categorie preesistenti. 2. Ritenzione ed immagazzinamento: stabilizzazione dell'informazione in memoria e ritenzione dell'informazione stessa per un determinato lasso di tempo. 3. Recupero: riemersione a livello di consapevolezza dell'informazione prima archiviata, mediante richiamo o riconoscimento (la vedo e ricordo di averlo visto, è il modo più semplice per recuperare). Non esiste un unico magazzino di memoria. Il concetto di memoria è infatti suddiviso.Memoria a breve termine: anche chiamata memoria primaria o attiva, è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazione, quantificabile tra i 5 e i 9 elementi, come lettere o parole) per una durata di pochi secondi. Attualmente al posto di memoria a breve termine, gli psicologi cognitivi preferiscono parlare di "working memory" o memoria di lavoro: facendo un paragone con l'informatica (o con l'architettura di un computer), la memoria di lavoro coincide con la cache, ovvero con quelle informazioni tenute altamente attive, su cui si sta effettivamente lavorando e che, a meno che non siano memorizzate in modo meno volatile, sono destinate ad andare perse dopo poche decine di secondi.
La memoria a breve termine non è un magazzino unitario ma a sua volta è articolato in due sottosistemi: uno adibito all'elaborazione di informazioni verbali e acustiche (circuito fonologico) e uno adibito
All'informazione visuospaziale (taccuino visuospaziale). Questi due sottoinsieme sono regolati e controllati da un sistema sovraordinato chiamato esecutivo centrale, che svolge funzioni di supervisione, coordinamento e integrazione delle informazioni che provengono da essi.
Memoria a lungo termine: è definita come quella memoria, contenuta nel cervello, che ha una durata variabile da qualche minuto a decenni. Paragonando il sistema cognitivo a un computer, la memoria a lungo termine svolge la stessa funzione di dispositivi per memoria di massa come gli hard disk o i DVD: memorizzata per un periodo di tempo che superi il momento contingente, e che potenzialmente finisca solo con la morte del supporto (o del soggetto).
Anche la memoria a lungo termine può essere a sua volta divisa in "conoscenza procedurale" e "conoscenza dichiarativa o proposizionale". La conoscenza procedurale consiste nel sapere come si fa una cosa ed è evidenziata dalla
maggiore o minore abilità nello svolgere un compito. Essapuò essere rappresentata in script (o copioni), vale a dire schemi chedescrivono in termini generali come fare qualcosa. La conoscenzadichiarativa può essere invece distinta in conoscenza episodica (ricordo disingoli eventi relativi alla propria esistenza) e conoscenza semantica(patrimonio di conoscenze possedute).Se al soggetto vengono presentati una serie di item in misura gradualmente crescente eglitenderà a ricordare i primi ed ultimi. Rispettivamente questi due fenomeni sono definitiEffetto Primacy e Recency. Secondo l'attuale concezione della memoria l'effetto Primacy èdovuto all'ingresso dei primi item nella MLT perché sono stati maggiormente ripetutimentre l'effetto Recency è dovuto alla permanenza degli ultimi item nella MBT. Un'altraspiegazione del perché gli elementi centrali sono meno ricordati è dato dalla psicologiaassociazionista.
L'apprendimento di nuovi ricordi può interferire con nuovi elementi (interferenza retroattiva) e viceversa (interferenza proattiva). Gli elementi centrali sono difatto quelli che subiscono entrambe le interferenze. Alcune tecniche per valutare la memoria sono: 1. Compiti di riconoscimento in cui il soggetto deve riconoscere degli stimoli (verbali, visivi o uditivi) che gli sono stati proposti in precedenza. Questo tipo di compiti comprende varie tecniche, per esempio la più classica consiste nel presentare inizialmente degli stimoli, ripresentarli poi in modo confuso con altri distrattori e chiedere al soggetto di individuare quali stimoli fanno effettivamente parte della serie precedentemente proposta. 2. Compiti di rievocazione (di riproduzione se si tratta di materiale visivo) che permettono di valutare quanto il soggetto ricorda di una determinata informazione senza l'aiuto di una sua ripresentazione. Esistono due tipi di rievocazione: seriale o libera, a seconda se il soggetto deve riprodurre gli elementi in un ordine specifico o senza un ordine prestabilito.si devono ricordare gli item nell'ordine di presentazione oppure no. Esiste inoltre la rievocazione aiutata da suggerimenti: se per esempio l'item da ricordare è "rosa" un suggerimento potrebbe essere quello di indicare la categoria semantica (fiore).
Compiti di riapprendimento. Ebbinghaus dimostrò che l'informazione rimane in memoria anche quando sembra di non ricordarla più. Per esempio: ricordare una lista di sillabe senza senso è difficile ma nel momento in cui si riapprendono quelle stesse liste appare evidente che una traccia di esse è conservata in memoria.
I TEST PER LA MEMORIA
Memoria a breve termine
Prova span di cifre o Digit Span, presentato al bambino come il 'Gioco del telefono'.
- Si presentano serie di lunghezza crescente di numeri e si chiede di ripeterli, prima nello stesso ordine e successivamente in ordine inverso. Le prove cominciano sempre con due digit. Se si supera la serie, si aumenta di un
digit; se la serie non è superata, si ripropone un'altra sequenza della stessa lunghezza. Se anche questa non è superata, si verifica la stabilità dello span precedente riproponendo un'altra sequenza di quella lunghezza. Il punteggio corrisponde alla lunghezza della serie ripetuta correttamente due volte su tre.
La capacità di riproporre sequenzialmente una successione arbitraria di suoni e simboli è strettamente collegata con la concentrazione e la vigilanza ed implica, specie nella ripetizione regressiva, un coinvolgimento delle aree frontali e prefrontali. Può essere, quindi, considerata anche una prova di attenzione. Prestazioni molto basse, grosse discrepanze fra la prestazione in avanti e quella regressiva indicano difficoltà ad operare su informazioni che devono accedere alla memoria a breve termine, e "correlano spesso con le difficoltà di attenzione e con l'incapacità nell'eseguire un lavoro.
parzialmente ripetute. Il bambino deve ricordare le figure che sono state presentate in ognuna delle matrici. Questo test valuta la memoria visiva a breve termine e la capacità di categorizzazione delle figure. Il test di Stroop: Il test di Stroop è un test di attenzione e concentrazione che misura la capacità di resistere all'interferenza tra stimoli incongruenti. Viene presentata una lista di parole colorate, ma il colore delle parole può essere diverso dal significato delle parole stesse. Il compito del soggetto è quello di dire il colore delle parole ignorando il significato delle parole stesse. Questo test misura la capacità di focalizzare l'attenzione e di sopprimere le interferenze. Il test di Raven: Il test di Raven è un test di intelligenza non verbale che misura la capacità di ragionamento induttivo e di problem solving. Consiste nel completare una serie di figure geometriche mancanti scegliendo tra diverse opzioni. Questo test valuta la capacità di analizzare le relazioni tra gli elementi e di trovare soluzioni creative ai problemi. Questi sono solo alcuni esempi di test di valutazione delle abilità cognitive. Ogni test ha il suo scopo specifico e può fornire informazioni preziose sulla memoria, l'attenzione, la concentrazione e l'intelligenza di un individuo.8 no. In un primo momento viene chiesto al soggetto di nominare tutte le figure per accertarsi che non ci siano problemi di scarsa comprensione. Poi, viene presentata una matrice per volta per 60 secondi e il soggetto deve ricordare gli oggetti presenti in quella matrice, non per forza in ordine. Siccome una parte di questi oggetti si possono categorizzare viene da pensare che il soggetto li ricordi in modo più raggruppato rispetto agli altri. Memoria di lavoro Listening Span Test e Reading Span Test: Compito del soggetto è di giudicare la verità o la falsità di ogni frase subito dopo averla sentita e di ricordare, alla fine di ogni sequenza di frasi, l'ultima parola di ognuna. Ad ogni soggetto si richiedono quindi due compiti: 1) leggere/ascoltare attentamente le frasi per esprimere, alla fine di ognuna, un giudizio vero/falso (tale giudizio è richiesto affinché il soggetto elabori l'intera frase e non presti attenzione esclusivamenteall'ultima parola) e 2) immediatamente dopo la comparsa di un segnale acustico, rievocare in ordine tutte le ultime parole delle frasi. Le sequenze, composte da un minimo di due a un massimo di sei frasi, venivano proposte in ordine crescente e erano ripetute tre volte, per un totale di sessanta frasi. Il punteggio ottenuto era uno span dato dalla lunghezza della serie ricordata correttamente due volte su tre. Listening Span Sentences: al soggetto vengono presentate frasi in cui manca una parola. Compito del soggetto è quello di enunciare la parola mancante e di volta in volta memorizzarla. Il fatto che il soggetto deve generare autonomamente la parola da ricordare ne rende più facile la memorizzazione. Memoria visuospaziale REATTIVO DELLE FIGURE COMPLESSE DI REY: la prova richiede di copiare sia di riprodurre a memoria una figura complessa per consentire una distinzione e una connessione tra abilità percettive e abilità mnestiche. La figura presceltaè ovviamente priva di significato e non richiede grandi abilità grafiche. La prima fase consiste nel far copiare la figura al soggetto cronometrando il tempo e osservando il modo in cui il soggetto copia (se inizia dai dettagli o fa prima la struttura principale e poi la rifinisce): a questo scopo si utilizzano sei colori diversi di successione. Nella prova di copia le variabili tenute in considerazione dal somministratore sono l’accuratezza della riproduzione e dal tempo di esecuzione: il tempo molto breve può indicare incapacità di analisi, ma un tempo troppo lungo al contrario può indicare precisione e meticolosità, ma scarsa rapidità ad analizzare le strutture spaziali.
TEST DEI CUBI (la scacchiera di Corsi): l’esaminatore tocca in sequenza dei cubi e il soggetto deve riprodurre la sequenza esattamente. Il disegno con cubi, ossia la riproduzione di figure eseguita con cubetti colorati, implica la capacità di osse