Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 3
Tecniche costruttive Pag. 1
1 su 3
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

11. Tecniche costruttive architettura romana

Materiali:

1. Il legno è un materiale naturale, resistente a compressione e trazione; viene utilizzato dai romani per:

- Realizzare centine e casseri;

- Realizzare ponteggi;

- Opus Graticium, tipo di muratura romana costituita da un telaio portante in legno riempito di argilla;

- Coperture.

Le coperture in legno sono:

• Capriata: usata come elemento base di una copertura a falde. Ha il vantaggio di eliminare le

spinte orizzontali grazie alla sua struttura triangolare. Questa è composta da un elemento

orizzontale (catena) con, posto al centro, un elemento verticale (monaco) e da due elementi

inclinati (puntone) incastrati all’estremità della catena e alla sommità del monaco. In questo

modo la catena subisce una sollecitazione di trazione, e sulle strutture perimetrali ricadono

soltanto forze verticali. Le saette, di direzione opposta ai puntoni, hanno l’utilità di evitare che

quest’ultimi possano inflettersi, scaricando sul monaco la forza di compressione a cui essi sono

sottoposti. Sui puntoni troviamo una serie di travi perpendicolari ad essi e sulla testa del monaco,

• Carena di nave: è una copertura lignea che va a sostituire la capriata con elementi curvilinee.

2. La pietra è materiale naturale, resistente a compressione, può avere origine magmatica (pietre

laviche, generale dalla solidificazione della lava), essere generato dall’accumulo e dalla

sedimentazione di scorie (rocce sedimentarie), oppure essere di origine metamorfica (generate dal

cambio di pressione o temperatura; es. marmo). È possibile utilizzare la pietra:

1. A secco, opus sicliceum, opus quadratum, muratura a bugnato;

2. Come legante, opus incertum, opus reticulatum;

3. Come rivestimento, opus sectile, oppure come muratura a sacco.

Il trasporto della pietra avviene attraverso l’utilizzo di “Menore”, canali in cui venivano fatti

precipitare i grossi blocchi di pietra avvolti in stracci o fascine, oppure attraverso l’uso delle “Vie di

Lizza”, in cui i grossi blocchi di pietra venivano legati attraverso corde di canapa ad una slitta di

legno, la strusa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
3 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Beatice1996F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Repishti Francesco.