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Ibi monente praefecto faustis vocibus exceptus inditur Lì (Nerone) accolto da acclamazioni, su esortazione del
lecticae. Dubitavisse quosdam ferunt, respectantis prefetto e poi viene fatto salire su una lettiga. Dicono che
rogitantisque ubi Britannicus esset: mox nullo in alcuni avessero esitato guardandosi intorno e chiedendo
diversum auctore quae offerebantur secuti sunt. dove fosse britannico: ma poi poiché nessuno prendeva
inlatusque castris Nero et congruentia tempori iniziative in direzione contraria andarono dietro a quello
praefatus, promisso donativo ad exemplum paternae che veniva loro offerto. Nerone portato
largitionis, imperator consalutatur. Sententiam militum all’accampamento, dopo aver pronunciato cose
secuta patrum consulta, nec dubitatum est apud congruenti al momento e aver promesso una donazione
provincias. Caelestesque honores Claudio decernuntur secondo l’esempio paterno, viene salutato imperatore.
et funeris sollemne perinde ac divo Augusto celebratur, La deliberazione del senato confermò la proclamazione
aemulante Agrippina proaviae Liviae magnificentiam. dei soldati e non si ebbe incertezza nelle province.
Testamentum tamen haud recitatum, ne antepositus Vengono decretati a Claudio onori divini e si celebrarono
filio privignus iniuria et invidia animos vulgi turbaret. esequie solenni come per il divo augusto, poiché
Agrippina voleva emulare la magnificenza della bisnonna
XIII. Livia. Non venne tuttavia letto pubblicamente il
testamento perché il fatto di aver anteposto al figlio il
[2] Ibaturque in caedes, nisi Afranius Burrus et Annaeus figliastro non turbasse gli animi del popolo per
Seneca obviam issent. Hi rectores imperatoriae iuventae l’ingiustizia e l’odiosità del fatto.
et (rarum in societate potentiae) concordes, diversa arte
ex aequo pollebant, Burrus militaribus curis et severitate XIII.
morum, Seneca praeceptis eloquentiae et comitate
honesta, iuvantes in vicem, quo facilius lubricam [2] Si sarebbe andati nelle stragi se Afranio burro e
principis aetatem, si virtutem aspernaretur, voluptatibus Anneo Seneca non si fossero opposti. Questi guida della
concessis retinerent. Certamen utrique unum erat giovane età dell'imperatore e concordi (cosa rara nella
contra ferociam Agrippinae, quae cunctis malae condivisione del potere) godevano di tale autorevolezza
dominationis cupidinibus flagrans habebat in partibus per abilità diverse: burro per l'istruzione militare e la
Pallantem, quo auctore Claudius nuptiis incestis et severità della disciplina, Seneca per gli insegnamenti di
adoptione exitiosa semet perverterat. Sed neque Neroni retorica e per affabilità dignitosa, aiutandosi a vicenda,
infra servos ingenium, et Pallas tristi adrogantia modum affinché tenessero a freno più facilmente concedendogli
liberti egressus taedium sui moverat. Propalam tamen svaghi in modo controllato, l’età del principe scivolosa,
omnes in eam honores cumulabantur, signumque more piena di pericoli, se fosse stata disprezzata la morale.
militiae petenti tribuno dedit Optimae matris. Decreti et L'uno e l'altro lottavano insieme contro la sfrenatezza di
a senatu duo lictores, flamonium Claudiale , simul agrippina che di tutte le brame di un potere malvagio
Claudio censorium funus et mox consecratio. aveva dalla sua parte pallante, per opera del quale
Claudio aveva rovinato se stesso con le nozze incestuose
[3] Die funeris laudationem eius princeps exorsus est, e con l'adozione funesta. Ma Nerone non aveva
dum antiquitatem generis, consulatus ac triumphos un’indole che si piegava ai servi e Pallante con la sua
maiorum enumerabat, intentus ipse et ceteri; liberalium sgradevole arroganza, avendo superato il suo stato di
quoque artium commemoratio et nihil regente eo triste liberto, aveva suscitato il fastidio per se stesso.
rei publicae ab externis accidisse pronis animis audita: Ufficialmente tuttavia le erano attribuiti tutti gli onori e
(Nerone) a un tribuno che chiedeva la parola d’ordine
secondo l'uso militare diede (la parola d'ordine) "madre
ottima". Furono decretati dal senato due littori e allo
stesso tempo, le pubbliche onoranze funebri per Claudio
e l’apoteosi.
[3]Il giorno del funerale, pronunciò il suo elogio funebre
il principe serio lui e gli altri finché enumerava l’antichità
della stirpe, i consolati e i trionfi degli antenati; anche il
ricordo degli studi liberali di Claudio, e il fatto che sotto il
suo regno nulla di triste (di funesto) era accaduto allo
stato dall’esterno fu ascoltato con animi ben disposti.