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SCELTE E AZIONI DELLE IMPRESE TURISTICHE
Anche per le aziende turistiche il successo dipende dalle scelte strategiche e dalla coerenza della
propria formula imprenditoriale. Si tratta di decidere se seguire una strategia di allineamento o di
disallineamento, quindi decidere se e quanto investire per acquisire un’identità e un’immagine propria
oppure se rimanere all’ombra della destinazione.
Per quanto riguarda la strategia di allineamento, il livello di servizio delle singole imprese è in linea con
quello della destinazione, si posiziona sullo stesso segmento. Così è possibile sfruttare una serie di
vantaggi:
beneficiare dell’effetto traino esercitato dalla destinazione che attira una clientela omogenea
• rispetto a quella ricercata dalla singola impresa;
appoggiarsi agli altri operatori della destinazione per arricchire l’offerta, in quanto nel distretto sono
• presenti soggetti che propongono servizi dello stesso livello qualitativo;
sfruttare gli investimenti in comunicazione fatti dalla destinazione e quindi risparmiare risorse
• finanziarie.
Optare, invece, per una strategia di disallineamento offre il vantaggio dell’originalità e della minore
concorrenza, ma comporta alcuni aspetti critici:
la comunicazione è più difficile e costosa da realizzare in quanto è orientata a veicolare un
• messaggio diverso da quello della destinazione;
nella destinazione sono meno presenti servizi di livello qualitativo analogo a cui appoggiarsi e con i
• quali completare l’offerta per il cliente.
Distretti turistici Francesca Morandi Berselli
Oltre a costruire il proprio sistema di offerta, le imprese devono anche presidiare quanto avviene a
livello di destinazione, sviluppando competenze idonee a interagire con gli attori istituzionali e le altre
imprese della filiera turistica. Interagire con questi soggetti per favorire lo sviluppo della destinazione
significa, per esempio, costruire nuovi prodotti integrati o pacchetti che diano visibilità alla destinazione
e attraggano nuovi visitatori.
Per risultare realmente efficace, l’interazione deve essere caratterizzata da un ruolo attivo dei singoli e
deve avvenire in maniera continuativa nel tempo.
SCHEMA DI RIFERIMENTO PER L’ANALISI
Il destination management si compone di:
1. la definizione dei contenuti (di che cosa si occupa?);
2. l’individuazione dei soggetti (chi se ne occupa?);
3. l’approccio (come occorre procedere?).
Distretti turistici Francesca Morandi Berselli
Contenuti, attività e progetti
ERRORI DA EVITARE E MODELLO DA SEGUIRE
Nelle attività a livello di territorio, si può spesso incorrere in vari errori:
gli studi volti a definire le linee di sviluppo non si traducono in progetti concreti da realizzare;
• manca la chiara definizione del posizionamento della destinazione;
• si dà preferenza alle azioni di comunicazione: si pensa che i risultati possano essere migliorati
• attraverso una maggiore visibilità. Tuttavia, occorre lavorare anche sul sistema di prodotto per
caratterizzare l’offerta.
Per evitare questi possibili errori, è opportuno agire secondo 3 distinti livelli che costituiscono i contenuti
del destination management:
1. definizione del posizionamento e dei percorsi di sviluppo della destinazione;
2. livello operativo in cui si costruisce il posizionamento: si tratta della cura di tutti gli aspetti che
hanno a che fare con le caratteristiche del sistema di prodotto (brand, relazione con i clienti,
commercializzazione e comunicazione);
3. sviluppo delle competenze degli operatori turistici e dei cittadini, collaborazione tra le imprese
appartenenti alla filiera turistica (per mettere in comune knowhow, risorse finanziarie), partnership
con aziende e soggetti esterni alla destinazione (per gestire progetti comuni oppure da coinvolgere
su eventi o attività come sponsor).
Anche il rafforzamento della cultura dell’accoglienza in capo ai cittadini favorisce il miglioramento
dell’esperienza dei turisti, aumenta le possibilità dei singoli di avviare nuove attività o di trovare
occupazione nelle aziende del settore.
DEFINIZIONE DEL POSIZIONAMENTO E FORMULAZIONE DI UNA VISIONE DI SVILUPPO
Immaginare un percorso di sviluppo significa delineare una strategia da seguire per costruire il
posizionamento strategico della destinazione.
Per definire un posizionamento, quindi caratterizzare l’offerta, costruire l’identità del luogo e aumentare
la capacità di attrattiva sui target individuati, bisogna fare delle scelte. Molte volte, invece, c’è la
tentazione di non segmentare il mercato per sfruttare la possibilità di rivolgersi a un mercato potenziale
più vasto. Questo, però, comporta che ciascun segmento di clientela possa preferire altre destinazioni
più caratterizzate.
Occorre quindi individuare chiaramente i clienti target e i loro bisogni, altrimenti diventerebbe
impossibile costruire le scelte in termini di prodotto e servizi.
DESTINATION BRANDING
Il brand di una destinazione risponde agli obiettivi di maggiore visibilità a livello internazionale, capacità
di differenziarsi rispetto alle destinazioni concorrenti, rafforzamento dell’immagine, attrazione di partner.
Il processo di sviluppo della marca per una destinazione turistica prende il nome di destination branding
e ha lo scopo di creare un’immagine del territorio che sia fonte di vantaggio competitivo.
Distretti turistici Francesca Morandi Berselli
COSTRUZIONE DEL SISTEMA PRODOTTO
Il sistema prodotto con la ricchezza e la varietà dei suoi contenuti è sicuramente uno dei pilastri del
successo di un territorio. Bisogna costruire dei prodotti particolari associati a specifici target, che
consentono di caratterizzare l’offerta. In questo modo la destinazione sicuramente arricchisce il proprio
fascino per il consumatore finale.
ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE E POSIZIONAMENTO DIGITALE
L’attività di comunicazione contribuisce allo sviluppo e al consolidamento di un’immagine distintiva. Le
leve della comunicazione a disposizione del destination management sono la pubblicità attraverso i
diversi canali (TV, radio, stampa, affissioni, web). Vi sono anche forme di pubblicità meno tradizionali e
meno costose, come il fatto di sfruttare come strumenti di promozione la realizzazione e la distribuzione
di film che hanno il proprio territorio come set, o come Youtube, attraverso cui una destinazione può
raggiungere una vasta platea di persone.
Nella comunicazione moderna un ruolo fondamentale è rivestito dal sito Internet della destinazione, che
è un primo e importante biglietto da visita perché ha a che fare con l’immagine e la reputazione della
destinazione.
Bisogna, però, saper mixare questi diversi strumenti, utilizzandoli in maniera integrata e sinergica per
non rischiare di trasmettere messaggi poco coerenti con il posizionamento desiderato e l’immagine
ricercata.
GESTIONE DELLA RELAZIONE CON I CLIENTI
La relazione con i turisti è gestita dagli operatori che, vendendo i singoli prodotti e servizi, interagiscono
con i loro clienti; soltanto indirettamente questi ultimi entrano in relazione con la destinazione.
COMMERCIALIZZAZIONE DEI SERVIZI
Spesso nel turismo l’attenzione è molto più spostata sul marketing e sulla comunicazione di quanto non
lo sia sulla vendita vera e propria.
Una destinazione dovrebbe avere al suo interno una sorta di tour operator, avendo proprio gli attori
locali una spiccata conoscenza dei luoghi, della ricchezza del patrimonio e delle tradizioni.
SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Alla base del successo di una destinazione c’è la qualità delle competenze di cui dispongono gli
operatori turistici. Si tratta di competenze manageriali, legate alla gestione delle aziende, e competenze
operative, legate allo svolgimento delle attività. Per aumentare la qualità del capitale umano occorre far
crescere anche il knowhow in capo alle persone del luogo. La cultura dell’accoglienza arricchisce o
impoverisce il soggiorno del turista, impatta sulla qualità dei servizi, stimola l’interesse dei cittadini
verso opportunità professionali in campo turistico.
VALORIZZAZIONE DI SINERGIE E DI INTERRELAZIONI
Distretti turistici Francesca Morandi Berselli
Nel turismo, al pari degli altri settori industriali, è molto spiccato lo spirito individualista degli imprenditori
italiani e non sono molte le forme di collaborazione. Una qualsiasi forma di collaborazione funziona
bene quando riesce a realizzare progetti che i singoli operatori non potrebbero realizzare.
SVILUPPO DI PARTNERSHIP ESTERNE
Le partnership, qualunque sia la loro forma, possono essere un motore importante di sviluppo perché
arricchiscono il sistema di offerta e aumentano la visibilità e l’interesse verso la destinazione.
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Soggetti e meccanismi di funzionamento
Nel governo di un territorio, nasce il problema di chi sia il soggetto deputato a questa attività.
Nell’azienda c’è un proprietario che prende le decisioni e il problema nasce soltanto quando la proprietà
è frammentata e nessuno è leader. Nella destinazione, invece, manca il proprietario, ci sono tanti
soggetti che possono occuparsi di destination management.
QUADRO NORMATIVO ITALIANO
Uno dei principali motivi alla base di così tante differenze e di una certa confusione, in Italia, nel
sistema di governance delle destinazioni risiede in un quadro legislativo che non fornisce indicazioni
precise. È piuttosto comune che non sia chiaro, all’interno di una destinazione turistica, quali siano i
soggetti responsabili dello sviluppo, né quali siano i loro compiti. Inoltre, manca un soggetto ad hoc che
si occupi di sviluppo turistico.
SISTEMA DEGLI ATTORI ISTITUZIONALI IN ITALIA
Sono davvero tanti i soggetti che in Italia si occupano di turismo. Essendo molteplici gli ambiti di
intervento, è naturale il coinvolgimento di più soggetti.
L’idea che le politiche per il turismo avrebbero dovuto in primis valorizzare la ricchezza del nostro
patrimonio artistico e culturale ha portato ad attribuire la responsabilità in materia turistica al Ministero
per i Beni e le Attività Culturali. Il Ministero si avvale del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività
del Turismo.
Il Governo, attraverso il Dipartimento, riveste un ruolo di rappresentanza istituzionale e ha il compito di
definire le linee guida per lo sviluppo del settore turistico nazionale.
Nell’ambito del Dipartimento, è collocato l’Osservatorio Nazionale del Turismo (ONT) con compiti di
studio, analisi e monitoraggio delle dinamiche economicosociali d’interesse