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LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO

Fino a 7 mesi il bambino emette solo suoni, poi comincia a pronunciare sillabe,

 “balbettio”

Prof. Fogassi

Neurofisiologia dei Processi Mentali 10/12/2015

A 12 mesi capiscono circa 50 parole e cominciano a pronunciare discorsi che

 assomigliano a quelli della lingua natia

Dai 18 mesi si osserva uno sviluppo esponenziale del linguaggio, con i rudimenti della

 sintassi e l’accoppiamento di parole in successione

A 24 mesi pronunciano 200-300 parole e comincia a comprendere frasi complesse

 A 36 mesi costruiscono la frase come gli adulti

Kandel (pag.1363-1364)

L’acquisizione del linguaggio è l’esempio di un’abilità che viene meglio appresa nel corso di un

periodo critico dello sviluppo. Lennenberg ha proposto che durante la pubertà, fattori legati alla

maturazione determinano una variazione dei meccanismi nervosi che controllano

l’apprendimento delle lingue. Il primo apprendimento, quello della lingua nativa, determina uno

orientamento nervoso che permette di mettere meglio in evidenza le particolarità

specifico

acustiche di quella lingua. Tale orientamento interferisce con l’apprendimento successivo di

un’altra lingua, riducendo la capacità di identificare strutture linguistiche diverse da quella della

lingua nativa. Nelle prime fasi della vita è possibile apprendere 2 o più lingue, in quanto gli effetti

di queste interferenza sono minimi.

La maturazione determina il tempo nel quale la finestra dell’apprendimento si apre;

l’esperienza è la principale responsabile della chiusura di questa finestra. Tuttavia noi non

perdiamo completamente la capacità di apprendere una nuova lingua.

Il “maternese” migliora l’apprendimento del linguaggio, poiché è un particolare stie di discorso

che utilizza toni più alti, un ritmo più lento con un’esagerata intonazione che enfatizza le unità

fonetiche.

Durante l'apprendimento del linguaggio i bambini sono creativi: quando “sbagliano” non si

tratta di veri e propri errori, ma di tentativi di creare qualcosa di nuovo e di personale.

Kandel (pag.1359-1360)

Skinner Chomsky

Ognuno di noi ha una facoltà di linguaggio innata

Il linguaggio è un comportamento che comprende una grammatica universale e una

appreso che si sviluppa in funzione dei universale fonetica: è poi l’esposizione a una certa

rinforzi esterni e di un accurato lingua che innesca il processo di “selezione” per un

modellamento da parte dei genitori. linguaggio particolare.

Gli studi hanno screditato entrambe queste due posizioni dicotomiche.

percezione di categoria

Peter Eimas dimostrò che gli infanti hanno una particolare capacità ( )

nel distinguere le variazioni acustiche che caratterizzano le unità fonetiche delle diverse lingue,

anche lingue di cui non hanno mai avuto esperienza. Questa percezione di categoria esiste anche

nelle scimmie, e dimostra che i neonati sono “linguisticamente universali”, anche se sono più

8-10 mesi è il periodo critico

abbili ad apprezzare le differenze fonetiche del linguaggio natio.

per l’apprendimento fonetico. Kuhl: a 9 mesi una corretta esposizione a una lingua straniera ne

permette l’apprendimento fonetico, ma solo con un’adeguata interazione sociale.

Quindi i bambini acquistano proprietà linguistiche universali che si specializzano a circa 1 anno

di età.

Eziologia del linguaggio

Chomsky, all'inizio, sosteneva che il linguaggio fosse il prodotto di una grande mutazione

avvenuta nell'evoluzione umana. Con il tempo fornì un'ulteriore spiegazione. Esiste una

facoltà linguistica in senso lato, che si compone degli aspetti cognitivi e sensorimotori del

linguaggio, che viene manifestata anche dagli animali; e una facoltà linguista in senso stretto,

che consiste nella capacità strutturale, combinatoria e ricorsiva del linguaggio, che è propria

della specie Homo.

Prof. Fogassi

Neurofisiologia dei Processi Mentali 10/12/2015

Spiegazione in termini evolutivi

La comunicazione animale è diversa dal linguaggio umano. Il linguaggio è frutto

dell’evoluzione: Due ipotesi:

da dove si è evoluto?

Dai VOCALIZZI Dai GESTI

Le scimmie riescono a produrre vocalizzi Le scimmie antropomorfe li utilizzano per la

referenziati, ad esempio diretti a certi tipi comunicazione interindividuale. Non sono

di predatori, per avvisare il gruppo. Non necessariamente correlati alle emozioni, sono

presentano interazione diadica e questi più flessibili = è facile crearne di nuovi. Le

vocalizzi sono sempre vincolati all'aspetto scimmie (non antropomorfe) utilizzano

emotivo = poco flessibili. maggiormente la postura per comunicare.

Derivano dalla ritualizzazione delle azioni

finalizzate all'oggetto.

Sono controllati da un sistema neurale Il sistema brachiomanuale è controllato dalla

antico, che parte dai nuclei del tronco corteccia motoria laterale, dalle F2, F4 e F5

dell'encefalo (sostanza reticolare) che (che proiettano al midollo spinale e al tronco

proiettano ai nuclei motori dei nervi cranici. dell'encefalo).

In corteccia i vocalizzi sono controllati dalla

corteccia motoria mesiale (F3, F4 e corteccia

del CINGOLO), dà inizio alle vocalizzazioni,

così come alle azioni

Quale delle due teorie sull'evoluzione del linguaggio è da considerare più vicina alla realtà

evolutiva?

A livello anatomico, il sistema fonoarticolatorio delle scimmie è diverso da quello umano.

Nell'uomo tutto il tratto fonatorio si sposta in posizione ortogonale rispetto alla testa,

allungandosi (pericolo: la via fonatoria è collegata con quella per la deglutizione). Dalle

scimmie è diventato sempre più complesso e raffinato. Il sistema vocale è anche più

vantaggioso, poiché, a differenza di quello gestuale, non è vincolato alla vista dell'interlocutore

= si presta a più situazioni. Tuttavia la comprensione del messaggio veicolato verbalmente

(controllo automatico), dal linguaggio non verbale

viene modulata dai gesti

dell'interlocutore: anzi, se il messaggio verbale e quello non verbale sono parzialmente

discordanti, si tende a fare più riferimento ai gesti.

La genesi di un apparato fonoarticolatorio così sofisticato come quello umano richiede anche

uno sviluppo a livello di controllo cerebrale (volontario). Esiste un substrato neurale per il

controllo volontario del linguaggio?

Negli anni '70, studi condotti sulla scimmia mediante stimolazione elettrica superficiale della

corteccia hanno evidenziato come l'area e parte di nella corteccia premotoria, operino

F5 F4,

un controllo del flusso d'aria in espirazione che attraversa la laringe durante la vocalizzazione.

Queste zone, quando stimolate elettricamente, producono l'attivazione dei muscoli

cricotiroideo e tiroaritenoideo della laringe (teniamo presente che la laringe è controllata dal

nervo vago, uno dei pochi controlli scheletrici, non viscerali, di questo nervo). Il compito

consisteva nella vocalizzazione controllata dalla presentazione del cibo. Hanno trovato in F5

neuroni che si attivavano solo quando la scimmia vocalizzava. Quindi è possibile il

ma è più difficile di quello per le spontanee → a

controllo volontario delle vocalizzazioni,

volte le scimmie conformavano correttamente la cavità orale ma non riuscivano a emettere il

suono = → si attivano quei neuroni che controllano i movimenti della

vocalizzazione silente

bocca (parte articolatoria), ma non quelli che controllano i muscoli della laringe. Si ritiene che

questi neuroni intervengano nella preparazione della vocalizzazione.

Prof. Fogassi

Neurofisiologia dei Processi Mentali 10/12/2015

In origine questo apparato serviva soltanto per il transito del cibo. Il sistema fonoarticolatorio

parte dagli stessi meccanismi ma ha assunto un nuovo significato → SPECIALIZZAZIONE

NEURALE.

La corteccia motoria ha assunto a poco a poco un controllo sempre più ricco della

Dalle scimmie agli non abbiamo specie intermedie, quindi si

vocalizzazione. scimpanzé

pensa che con le scimmie antropomorfe si sia potuto assistere a un svolgono

salto evolutivo:

azioni sequenziali, fabbricano utensili, pianificano le azioni, hanno più sofisticate qualità

imitative → tutte funzioni della Gli studi hanno mostrato

CORTECCIA PREFRONTALE.

che il cervello degli scimpanzé rispetto a quello delle scimmie presenta maggiori quantità di

sostanza bianca, ciò significa che è aumentato il numero di connessioni corticali.

Le scimmie antropomorfe hanno sviluppato anche abilità importanti a livello comunicativo:

GESTI BRACHIOMANUALI significativi anche se non diretti all’oggetto (intransitivi) = sono

passati sotto un controllo volontario. Ad essi (almeno per il 30%) hanno associato

vocalizzazioni → si è creata un’associazione, ma la vocalizzazione è rimasta alle dipendenze

del gesto, poiché esso ha molti più gradi di libertà. I gesti in questione sono stati selezionati

nel corso dell’evoluzione in base alla loro EFFICACIA COMUNICATIVA (sono il risultato di

mutazioni).

Possiamo pensare che questo tipo di associazione sia rimasta anche nell’uomo e abbia

continuato ad evolversi. PRODUZIONE

+

Facoltà linguistica COMPRENSIONE

Il linguaggio vocale ha preso il sopravvento su quello gestuale: era più funzionale anche per i

primati, ai quali permetteva di comunicare senza essere di fronte al proprio interlocutore.

Somiglianze tra le scimmie e l’uomo per il controllo vocale

L’Area 44 nell’uomo viene considerata omologa all’area F5 della scimmia: Funzionalità

Controllo dei sinergismi orofacciali e laringei

• comuni

Rappresentazioni di mano e di bocca

• all’area F5 e

Attivazione per gesti manuali e orofacciali, compresi quelli

• all’area 44

di tipo comunicativo e affiliativo (AREA DI

Si attivano per mezzo di input acustici dotati di significato

• BROCA)

(in F5 ci sono neuroni che rispondono a “suoni di azioni”)

Gli studi con risonanza magnetica su scimmie vive hanno riscontrato che a livello di questa

regione vi è sostanza grigia in maggiori quantità nell’emisfero sinistro.

Quali aree cerebrali si attivano quando la scimmia emette suoni e gesti contemporaneamente?

Studi sul controllo gestuale-vocale tramite PET (metodologia invasiva, iniezione di un isotopo

radioattivo) hanno mostrato che si attiva l’area omologa all’area di Broca nell’uomo e che

l’attivazione è lateralizzata a sinistra.

Nell&#

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Publisher
A.A. 2015-2016
8 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LeDzEp1991 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurofisiologia dei processi mentali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Fogassi Leonardo.