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ESG: La tassonomia della finanza sostenibile
La tassonomia è una parte importante del lavoro svolto dalla Commissione Europea, ed è fondamentale per comprendere il framework. Come prima cosa vediamo la definizione fornita:
Il processo di tenere in debito di finanza sostenibile: considerazione, nell'adozione delle decisioni di investimento, fattori ambientali (E) e sociali (S) quali disuguaglianza, inclusività, rapporti di lavoro, investimenti in capitale umano, per ottenere maggiori investimenti in attività sostenibili e di più lungo termine. Evidenzia una stretta interdipendenza tra fattori ambientali e sociali e la governance (G) degli attori pubblici e privati, con particolare riferimento alle strutture di gestione, al rapporto con i dipendenti, alla remunerazione dei dirigenti. Nel fornire tale definizione, la Commissione Europea utilizza un approccio molto pragmatico, che non è proprio l'idea di finanza sostenibile adottando una prospettiva.
- olistica e moralistica.
- Leggendo la definizione, infatti possiamo realizzare effettivamente che la definizione di finanza sostenibile proposta dalla commissione europea, non è proprio una definizione.
- Definirla come "il processo da prendere in considerazione per l'adozione delle decisioni di investimento, di fattori ambientali e sociali per ottenere maggiori investimenti in attività sostenibili e a lungo termine", è un po' tautologico.
- Già dal modo in cui la Commissione definisce nell'action plan la finanza sostenibile, ci si può rendere conto, più chiaramente, del fatto che essa non parla direttamente di finanza sostenibile, ma ne fornisce una definizione più antica, più tautologica, perché se ci dice che la finanza sostenibile è prendere in considerazione nelle decisioni di investimento i fattori ambientali e sociali ci fornisce solo una definizione parziale.
- La finanza è anche la
la governance è fondamentale nel processo di assunzione delle decisioni di investimento. Avendo una diversa governance, si potrebbero avere atteggiamenti differenti nell'assunzione delle decisioni di investimento. Perciò per assumere tali decisioni, partendo dalla prospettiva degli obiettivi ambientali e sociali, è necessario avere una governance aperta a ciò, e non solo, ma che sia in grado di raggiungere tali obiettivi. Inoltre, la governance deve avere anche una visione a lungo termine. Questo concetto è sottolineato proprio dalla Commissione, ed è strettamente collegato con gli obiettivi sociali ed ambientali ed obiettivi in termini di tempo necessario per raggiungerli. Sia la Commissione che il mercato sono consapevoli che tali obiettivi necessitano di una visione a lungo termine, necessitano di decisioni di investimento che sono basate anche sul tempo che bisogna attendere per raggiungere tali obiettivi. La Governance non è solo
l'elemento funzionale all'essere più o meno inclini a considerare le variabili ambientali e sociali, nelle decisioni di investimento, ma è anche la "trade union" tra gli obiettivi ambientali e sociali, e la visione a lungo termine. Bisognerebbe avere una governance che sia anche in grado di proteggere la propria missione, missione sul termine, la missione degli investitori istituzionali. È necessario proteggere la missione perché gli obiettivi, ambientali e sociali, hanno bisogno di tempo per essere raggiunti. Non c'è una parola in italiano che possa ben definire il termine "lock-in", cioè "mettere un lucchetto" alla missione perché deve essere protetta nel lungo termine, in quanto necessitano di lungo periodo gli obiettivi per poter essere raggiunti, non sono obiettivi di breve periodo. Quindi, la definizione fornita dall'action plan, ha sia un risvolto positivo che un punto controverso. IlIl punto controverso è il fatto che la definizione non è una definizione reale, effettiva di finanza sostenibile. Il contributo positivo è dato dal fatto che è piuttosto chiaro che Eed S sono obiettivi a lungo termine che necessitano di una governance giusta per poter essere raggiunti. Il primo stadio di lavori della Commissione è interamente incentrato sull'ambiente, sul clima e su tutto ciò che sta intorno alla questione climatica mentre la componente sociale viene lasciata indietro. Ciò non è dovuto al fatto che la componente sociale sia da considerare meno importante, ma perché vi erano delle urgenze climatiche di cui ci si è resi consapevoli e perché sul tema dell'ambiente c'era una convergenza dei vari stakeholders su certe metriche, sulle azioni in termini di bias e target da raggiungere mentre sulla componente sociale queste convergenze sono ancora meno identificate. Guardando all'obiettivo ambientale,
Il Parlamento Europeo individua sei specifici obiettivi, che sono:
- La mitigazione del cambiamento climatico;
- Adattamento al cambiamento climatico;
- Protezione delle acque e delle risorse marine;
- Transizione all'economia circolare;
- Prevenzione e controllo dell'inquinamento;
- Protezione della salute dell'ecosistema.
I primi due punti del lavoro della Commissione si focalizzano sul clima, ed in particolare sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sull'adattamento agli stessi. La mitigazione dei cambiamenti climatici fa riferimento a quelle attività economiche che devono fornire un contributo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico stesso, tali attività economiche sostanzialmente contribuiscono alla stabilizzazione della concentrazione dei gas serra nell'atmosfera, ad un livello che previene pericolose interferenze antropiche con il sistema climatico, evitando o riducendo emissioni di gas serra.
aumentando le rimozioni di gas che generano effetto serra. Quindi, per la Commissione europea, la mitigazione climatica è prima di tutto, un obiettivo di salute, e per raggiungere tale obiettivo, è necessario identificare le attività che possono ridurre i cambiamenti climatici. Tali attività devono fornire un contributo sostanziale per mitigare gli effetti negativi che il cambiamento climatico può avere. Ci sono attività che non consentono ciò. Bisogna quindi, capire quali sono le attività che consentono tali mitigazioni, con particolare riferimento alle mitigazioni delle emissioni di gas che provocano effetto serra. L'emissione di gas è la prospettiva tecnica da prendere in considerazione per qualificare le attività che mitigano i cambiamenti climatici. A tal proposito distinguiamo: - Attività green: sono quelle attività che sono già a basse emissioni di carbonio. Quindi sono attività checontribuiscono alla mitigazione del clima.
- Attività greening of: sono quelle attività che possono contribuire a raggiungere zero emissioni nette nel 2050.
- Attività greening by. Le attività greening by non sono attività che possono contribuire con le zero emissioni ma possono contribuire a favorire altre attività che sono nella posizione da poter contribuire a ridurre i livelli di emissioni.
Per quanto riguarda l'adattamento ai cambiamenti del clima, si considera attività economica che contribuisce in modo sostanziale all'adattamento al cambiamento climatico, quell'attività che contribuisce sostanzialmente a ridurre gli effetti negativi del clima attuale e futuro previsto, o previene un aumento o uno spostamento degli effetti negativi del cambiamento climatico. In questo caso le attività vengono considerate in termini di adattamento al cambiamento climatico, nella considerazione del fatto che dato che i
cambiamenti climatici hanno effetti negativi, allora le attività che riescono ad essere più resilienti e adattarsi meglio a tali effetti negativi, rientrano nella categoria della ClimateAdoption. Affinché un'attività sia eligible dal punto di vista della climate mitigation o adaption, c'è bisogno di un contributo sostanziale da uno di questi due punti di vista: la mitigation vuole ridurre l'impatto (emissioni), mentre l'adaption vuole ridurre gli effetti negativi. Quando ci focalizziamo sulle attività che contribuiscono alla Climate Adaptation, possiamo distinguere due tipi di attività:- Attività greening of: Attività che contribuiscono ad integrare misure per ridurre al minimo i danni materiali del cambiamento climatico.
- Attività greening by: Attività che contribuiscono all'adattamento funzionale ai cambiamenti climatici di altre attività.
- L'attività economica contribuisce sostanzialmente al raggiungimento di uno o più degli obiettivi ambientali;
- L'attività economica non causa alcun danno sostanziale a nessuno degli obiettivi ambientali;
- L'attività economica è svolta nel rispetto minimo della salvaguardia necessaria per garantire i principi internazionali sui fondamentali diritti del lavoro;
- L'attività economica rispetta i principi di buon governo d'impresa e di trasparenza.