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DIAGNOSI DIFFERENZIALE

◦ Personalità Paranoide: entrambe interessate a questioni di potere, ma i paranoici provano

profondi sensi di colpa;

◦ personalità Dissociativa: valutare se si tratta di una persona psicopatica che usa alcune difese

dissociative o se si ha a che fare con una personalità multipla con una o più personalità antisociali:

nel primo caso la prognosi è riservata, nel secondo gli esiti sono più favorevoli (distinzione

comunque molto difficile). Entrambe sono caratterizzate dalla sfiducia negli altri, in un caso però

data dal trionfo onnipotente e nell’altro dalla paura della violenza.

◦ personalità Narcisista: entrambi i tipi di carattere riflettono un mondo interno

soggettivamente vuoto e una dipendenza dagli eventi esterni per l’autostima (alcuni collocano

la psicopatia all’estremo patologico del continuum narcisistico). I narcisisti però non dipendono

dal controllo onnipotente e sono confortati dal rispecchiamento emotivo.

PERSONALITA’ NARCISISTICHE

Personalità organizzate intorno al mantenimento della propria autostima tramite le

conferme provenienti dall’esterno, grado sproporzionato di preoccupazione per sé;

soggetti preoccupati di come appaiono agli altri; sembrano mancare di qualcosa (patologia non

del tutto spiegabile tramite il modello del conflitto, piuttosto tramite quello del deficit).

Sono accomunati da un senso di inadeguatezza, vergogna, debolezza, inferiorità; si

sentono spesso soggettivamente vuoti, temono di non essere adeguati, rimuginano in

21

continuazione su risorse visibili (fama, ricchezza) (la Persona di Jung- la parte di sé che si mostra

al mondo- diventa più reale ed autentica dell’essere).

Freud: narcisismo primario, il bambino investe su se stesso prima che sugli altri; idea rimessa

in discussione dalle ricerche successive che hanno offerto un nuovo modo di studiare tali

personalità per le delusioni precoci nella sfera relazionale, disturbo del Sé.

→compensazione

PULSIONE, AFFETTIVITA’ E TEMPERAMENTO

Scarse ricerche condotte sul tema poiché l’organizzazione narcisistica sembra creare meno

problemi a livello manifesto nella società (a differenza ad es della psicopatia); inoltre le

persone narcisistiche possono avere anche successo nella vita ed essere apprezzate per

questo; la tendenza allo sfruttamento degli altri è valutata come competitività.

◦ Materiale derivato da osservazioni cliniche degli ultimi 30 anni in cui poco però è emerso rispetto

ai fattori temperamentali.

◦ Vergogna e invidia come emozioni principali; vergogna connotazioni di debolezza,

bruttezza, impotenza, è il sentimento di essere considerato cattivo o trasgressivo; il giudice è

al di fuori del Sé (diversa dal senso di colpa con cui molti analisti in passato l’avevano confusa:

il senso di colpa è infatti la convinzione di essere cattivo o di aver fatto una trasgressione; implica

un genitore interno critico, Super-Io e si accompagna al sentimento di una potenzialità a fare il

male); invidia soggetti convinti di mancare in qualcosa e persi nel timore di venire scoperti

nelle proprie debolezze che induce a invidiare quelli che sembrano soddisfatti o che possiedono

le risorse per colmare le loro lacune; a ciò si collega anche l’atteggiamento giudicante: se mi

sento carente e percepisco che all’altro non manca nulla cerco di distruggere ciò che l’altro ha

criticandolo.

Miller: soggetti costituzionalmente più sensibili ai messaggi emotivi non verbalizzati; bambini

dotati, più intelligenti che vengono inconsciamente usati dai genitori per mantenere la loro

autostima.

Kernberg: forte pulsione aggressiva congenita o mancanza costituzionale di tolleranza

dell’angoscia suscitata dagli impulsi aggressivi.

PROCESSI DIFENSIVI E PROCESSI ADATTIVI

▪ Idealizzazione e svalutazione come difese principali (complementari: quando il sé è

idealizzato gli altri sono svalutati e viceversa.

Kohut: Sé grandioso, per indicare il senso di ingigantimento e superiorità.

▪ Processo di classificazione per affrontare ogni questione di vita; 22

▪ Perfezionismo, perseguono ideali irrealistici e si convincono di averli raggiunti (esito

grandioso) o rispondono al fallimento con esito depressivo, non accettando i normali limiti.

Questo atteggiamento è destinato comunque a fallire: gli ideali per compensare difetti nel

senso di Sé percepiti con disprezzo risultano sempre irrealistici (e comunque nessuno è perfetto).

▪ Atteggiamento critico verso di sé o verso gli altri (espressione dell’ideale di perfezione) a

seconda che il Sé svalutato sia proiettato o meno;

▪ Spesso questi soggetti risolvono il loro problema di autostima considerando perfetto qualcun

altro (amante, maestro..) e identificandosi con quella persona.

RELAZIONI OGGETTUALI

▪ Incapacità di amare: OGGETTO-SE’, persone che alimentano il senso di identità tramite

ammirazione, conferma, approvazione e contribuiscono in modo determinante alla definizione

del Sé e al mantenimento dell’autostima; tutti ne hanno bisogno, altrimenti sarebbero pervasi

da un senso di vuoto; ma anche gli oggetti-sé hanno i loro bisogni: la persona narcisista invece

necessita talmente degli oggetti-sé che trascura tutti gli altri elementi del rapporto, è come se

investissero tutta la loro energia nel considerarli come estensioni narcisistiche che li rassicurino

nel proprio valore (messaggi ambigui: profondo bisogno dell’altro ma amore superficiale).

▪ Moli analisti affermano che questi soggetti si comportano così perché a loro volta sono stati

usati come appendici narcisistiche (Miller), cosa che ha condotto alla formazione di un Falso Sé

(Winnicott): soggetti importanti per i genitori non per ciò che erano veramente, ma per la

funzione che svolgevano, genitore che vede nel bambino il soggetto che realizzerà tutte le sue

ambizioni fallite e lo ricoprirà di una gloria riflessa.

▪ Atmosfera familiare di continua valutazione: se sul figlio vengono riposte aspettative vitali

per l’autostima del genitore, qualora fallisca verrà (direttamente o indirettamente) criticato. I

bisogni narcisistici dei genitori nei confronti del figlio creano l’incapacità dello stesso di

distinguere tra i propri sentimenti e gli sforzi di compiacere e impressionare gli altri.

▪ In terapia occorre aiutare questi pazienti ad accettare gli altri senza giudicarli né sfruttarli e

ad esprimere sentimenti sinceri senza vergognarsi.

IL SE’ NARCISISTICO

▪ Senso di falsità, vergogna, invidia, vuoto o incompletezza, bruttezza, inferiorità e le loro

controparti compensatorie quali ipocrisia, orgoglio, disprezzo,autosufficienza difensiva, vanità,

superiorità. - Kernberg: stati dell’Io opposti, definizioni di Sé grandiose – totalmente buono- e

immagini di vuoto – totalmente cattivo. 23

▪ Timore della frammentazione del sé interiore: paura di essere messi da parte, di

perdere improvvisamente l’autostima o la coesione del Sé, percezione di avere un’identità troppo

debole per tenerla insieme e tollerare le tensioni; spesso questo timore è spostato su una

preoccupazione per la salute fisica, da qui pensieri ipocondriaci e paura di morire.

▪ Diniego di rimorso e gratitudine: conseguenza del perfezionismo, il rimorso per un’azione

commessa implica l’ammissione di un difetto, così come la gratitudine per un aiuto ricevuto

significa riconoscere il bisogno e quindi la propria limitatezza e fallibilità; perciò scuse e

ringraziamenti vengono banditi con notevoli ripercussioni sulle relazioni sociali.

TRANSFERT E CONTROTRANSFERT

▪ T. Fenomeni oggetto-sé.

Forti reazioni nei confronti del terapeuta, transfert svalutativi o idealizzanti molto intensi

ed egosintonici (il soggetto è convinto di idealizzare il terapeuta in quanto realmente

meraviglioso, come allo stesso modo lo svaluta perché crede sia sul serio di poca rilevanza).

Queste reazioni però provocano poco interesse nei pazienti, non capiscono perché il clinico vi

presti attenzione.

▪ C. Effetto disumanizzante, sensazione di essere usati, sminuiti, il terapeuta si sente

ignorato come persona reale; mancanza di contatto, noia, sonnolenza, irritabilità,

sensazione di non essere presenti nella stanza.

Tutte queste reazioni sono frutto del particolare tipo di transfert suscitato dai soggetti

narcisisti: invece di proiettare sul terapeuta uno specifico oggetto interno (es un genitore,

terapeuta come padre o madre, ecc.) esteriorizzano un aspetto del proprio Sé,

proiettano la parte grandiosa o svalutata del proprio Sé; in questo modo il terapeuta

diventa il contenitore del processo interno di mantenimento dell’autostima, diventa

un oggetto-sé e non una persona separata percepita come una figura del passato.

IMPLICAZIONI TERAPEUTICHE

▪ Pazienza (tollerare le reazioni controtransferali di noia e demoralizzazione; inoltre non si può

cambiare rapidamente la psicologia dei pazienti narcisisti); e accettazione delle imperfezioni

umane il che implica ammettere gli errori da parte dello stesso terapeuta che è di beneficio in

quanto fornisce un modello di come si possa mantenere l’autostima anche ammettendo le proprie

imperfezioni (mentre questi pazienti non ammettono i propri errori e cercano anzi di

nasconderli a chi potrebbe scoprirli). 24

▪ Formulare in modo sensibile gli interventi in quanto la relazione con questi soggetti è sempre

molto delicata poichè non tollerano di trovarsi in situazioni in cui la loro autostima sia minacciata.

▪ Rieducare all’interdipendenza umana promuovendo l’espressione dei propri bisogni: per

questi soggetti risulta impossibile chiedere aiuto perché significherebbe mostrare una

debolezza, gli altri però non riescono a capire intuitivamente i loro bisogni, ragione per cui si

persuadono che le persone che li circondano siano solo insensibili.

▪ In realtà tuttavia la tecnica appropriata per questi pazienti risulta incerta (disputa Kohut-

Kernberg).

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

◦ Reazioni narcisistiche: non rappresentano modelli automatici indipendenti dalla situazione

concreta, si tratta bensì di modi di far fronte a situazioni che mettono in crisi il senso di

identità e minacciano l’autostima, derivano cioè da fattori situazionali.

◦ Personalità psicopatica: vedi cap. precedente e pag. 208

◦ Personalità depressiva: le persone caratteriologicamente depresse sono “piene” di

interiorizzaz

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Publisher
A.A. 2015-2016
54 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paulweston di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Strumenti di Valutazione della Personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Parolin Laura.