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Come arrivano la potenze estere a controllare la penisola? Dibattiti di carattere dinastico e sacrale;
i regni, i principiati, sono proprietà personale dei principi e si acquistano con la guerra o con
matrimoni; in caso specifico le rivendicazioni di Carlo VIII dipendevano dal fatto che lui, della casa
di Valois, era entrato nell'ottica di essere anche l'erede della casa degli Angiò !
Carlo VIII rivendica per sé il trono di Napoli e può intervenire dopo che Ludovico il Moro stipula con
lui una alleanza in funzione antiaragonese. Tutto questo perché in realtà Ludovico non è il duca
legittimo bensì il tutore di Gian Galeazzo Sforza, che non ha l'età per regnare ma è però sposato
con la nipote del re di Napoli, il quale è appunto suo zio. Ludovico vuole sbarazzarsi di suo nipote
e decide quindi di fare un accordo con Carlo VIII; il re di Francia ha anche interessi di carattere
economico, occupare il regno di Napoli significa infatti acquisire una posizione strategica per lo
scambio sul mediterraneo, inoltre l'intervento francese è sollecitato da tutti i "fuoriusciti" italiani,
esuli che sono gli oppositori dei diversi regimi italiani, a cominciare dai baroni napoletani che
sono stati sconfitti da Ferrante d'Aragona, ma anche dagli esuli anti sforzeschi, la nobiltà milanese
che ce l'ha con Ludovico il moro, ma anche personaggi come Giuliano della Rovere, che è uno dei
più potenti avversari di papa Alessandro VI Borgia; ci sono, in sintesi, pressioni per far venire Carlo
in Italia. !
Firenze e la Toscana all'apparire dell'esercito francese nel 1494, imponente per cavalleria ed armi,
non si oppone e Piero de' Medici apre addirittura le porte all'invasore francese; la Toscana è una
piccola repubblica che è in realtà un cripto principato dominato dai Medici, legati con un doppio filo
alla corona francese dato che la banca fiorentina la finanzia ed ha affari sulla piazza di Lione; gli
oppositori antimedicei colgono l'occasione per ribellarsi, Piero fugge e Pisa si ribella al dominio
fiorentino fino al 1509, 15 anni di assedio, dopo i quali viene restaurata la repubblica. !
Firenze è una scena molto interessante alla prima cacciata de' Medici.!
Carlo VIII ha l'autorizzazione di passare per gli stati pontifici e difatti "passeggia" fino a Napoli dove
Fernando, il nuovo re di Napoli, non può far nulla e arrendersi; ora ci si rende conto che la Francia
è destabilizzante per i vari domini italiani e bisogna trovare un modo per impedire l'ingresso dei
francesi in Italia; Ludovico il moro si fa promotore insieme a Venezia, al papa e agli Asburgo di una
coalizione per abbattere Carlo VIII (Lega: Serenissima, Milano, Firenze, Stato Pontificio, Spagna e
Impero contro Carlo VIII); l'esercito francese viene arrestato in nord europa, si rende conto di
essere in pericolo e torna sui suoi passi; i nemici lo aspettano a Fornovo e lì ha luogo una
battaglia in cui i francesi riescono ad evitare lo scontro e a tornare in patria. L'avventura di Carlo
VIII è una avventura molto breve, però lascia aperte molte questioni e preannuncia ben più grandi
sciagure future; viene lasciata aperta la questione fiorentina: ora è stata restaurata la repubblica
ma questo nuovo governo non è esattamente come la repubblica pre medicea, Firenze è ora
animata da padre Girolamo Savonarola, un domenicano ferrarese che aveva iniziato a tuonare
contro la corruzione del mondo e del papato; Savonarola invita il popolo fiorentino a pentirsi e
appella l'attuale papa Alessandro VI come l'anticristo. La repubblica di Savonarola è governata da
un Gonfaloniere di giustizia e otto Priori che costituiscono la nuova signorina mentre il Consiglio
Maggiore, unificazione dei preesistenti consigli del Popolo, del Comune e dei Settanta, a cui
potevano partecipare tutti i fiorentini che avessero compiuto 29 anni e che pagassero le
imposte, eleggeva un Consiglio di ottanta membri, di almeno 40 anni, che aveva il compito di
approvare preliminarmente le decisioni del governo prima della decisione definitiva del Consiglio
Maggiore; una riforma della repubblica in senso più democratico che deve essere accompagnata
anche da una radicale riforma dei costumi e delle abitudini; bisogna tornare al cristianesimo delle
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origini e bisogna che dalle mura di Firenze sia perseguitato in tutte le sue forme il peccato; si
organizzano roghi delle vanità, dove venivano bruciati i libri degli eretici, le carte da gioco, i vestiti
di lusso, tutti beni ritenuti responsabili dei peccati cristiani; roghi della vanità erano stati fatti anche
in precedenza; il popolo si divide in fazioni, da una parte i Bianchi favorevoli alla Repubblica e
dall'altra i Bigi, sostenitori dei Medici, si forma inoltre una divisione della cittadinanza tra i
Piagnoni, favorevoli a Savonarola e i Palleschi, o Arrabbiati, che lottano per il ritorno dei Medici;
se Savonarola è riuscito ad intervenire in maniera così pressante nel governo fiorentino è perché
interpretava un sentire comune che andava oltre Firenze, era un sentimento di una necessità di
risanamento della chiesa, dallo stato di prostrazione e degradazione in cui si trovava; in qualche
modo, anche se l'esperizna fiorentina non avrà ripercussioni subito farà da premessa al grande
scisma luterano.!
La parabola di Savonarola sarà breve; prima scomunicato da Alessandro VI, scomunica che ridarà
foza alle opposizioni, la filo medicea e i vecchi nobili. Frate Girolamo fu imprigionato con forza e
sottoposto a varie torture tra cui una prova del fuoco: avrebbe dovuto dimostrare la giustizia della
sua fede camminando appunto sul fuoco. Alla fine venne condannato ad essere bruciato in piazza
della Signoria con due suoi confratelli, Buonvicini e Maruffi; la predicazione di Savonarola era
antiumanistica e criticava tutti i tipi di arti classiche (in riferimento all'antichità greca). (Bessalione
dona la propria biblioteca a Lorenzo il Magnifico) !
1498; Trattato di Blois: alleanza franco-veneziana!
Luigi XI, re di Francia, aveva bisogna del papa per annullare li matrimonio con sua zia, potendo
così sposare la seconda moglie di suo padre (che non era sua madre); Alessandro VI fu ben
contento di assecondarlo in cambio del titolo di duca di Valentino e che gli fosse data la mano di
una nobile che doveva succedere sul regno di Navas, Jean Darre, per suo figlio Cesare Borgia;
Alessandro VI vuole metter suo figlio Cesareo nelle condizioni di crearsi un dominio nell'Italia
centrale, sul confine con l'area veneta, sbriciolata in piccole parti dominate da signori e così
accade, difatti Cesare si ritaglierà un dominio tra Romagna e Marche.!
Luigi di Francia ha ereditato la politica estera del padre, Carlo VIII, e vuole mettere le mani sul
ducato di Milano; sa benissimo che Milano è la chiave d'Italia, ha qualche conto aperto con
Ludovico il moro e ha anche una rivendicazioni di carattere dinastico, sua nonna infatti era una
Visconti, quindi poteva rivendicare i diritti su Milano oltre che su Napoli. Luigi XII riesce in poco
tempo a battere Ludovico il moro che è costretto a fuggire e trova riparo da Massimiliano
d'Asburgo che gli da un esercito per tentare di sbaragliare Luigi XII ma senza successo; finirà per
morire in Francia. !
Intanto Cesare Borgia come precedentemente accennato, inizia la sua guerra privata ai diversi
principati dell'Italia centrale, in particolare occupa Imola, Forlì, Cesena, il padre lo nomina Vicario e
poi Duca di Romagna; di lì a poco cadranno nelle mani del Valentino anche Pesaro, Rimini,
Faenza, Urbino, Camerino, Elba, Piombino, Cortona, Arezzo e San Sepolcro; queste proprietà
dureranno però poco.!
Luigi XII dopo aver messo le mani su Milano farà un trattato con Ferdinando d'Aragona, il trattato
segreto di Granada, che prevede la spartizione del Regno di Napoli, la Francia si prende la
Campania e gli Abruzzi, alla Spagna spetta la Puglia e la Calabria; non è però chiaro a chi deve
andare la Basilicata e la Capitanata, molto importante per la dogana delle pecore; ogni anno infatti
i pastori, d'inverno portavano le greggi a svernare, la dogana era una rendita importante su questo
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tipo di azioni pastorali; si arriva perciò alle mani e con la battaglia di Gerinola gli spagnoli hanno la
meglio. La situazione è in continua evoluzione, a Napoli ora (1503) ci sono gli spagnoli.!
I veneziani hanno intanto preso possesso die porti della Puglia (più Cremona e la Ghiara d'Adda
grazie alla precedente alleanza con Luigi XII per la conquista di Milano); ad un certo punto Cesare
Borgia Borgia cade e i veneziani ne approfittano per impossessarsi dei porti della Romagna per
poter aver accesso al grano del sud Italia e delle Marche.!
Dopo papa Pio III che sta 20 giorni al soglio pontificio, viene eletto papa Giulio II (Giuliano della
Rovere) uno dei più accesi oppositore dei Borgia e del precedente pontificato. Giuliano è passato
alla storia come il pontefice che più ha interpretato il suo ruolo come principe secolare, con un
certo impeto, come un guerriero. Il primo proposito del nuovo papa è quello di recuperare tutti quei
piccoli principati che Cesare Borgia aveva conquistato e che ora erano della Serenissima.!
Machiavelli ha occasione di incontrare Giulio II e lui dichiara "io sono stato sempre amico di
Viniziana..." (vedi slide), infatti papa Giulio si fa promotore di una lega anti veneziana!
Lega di Cambrai, 1508: Giulio II, Luigi XII, Massimiliano d'Asburgo e Ferdinando il Cattolico che
vuole cacciare i veneziani dai porti pugliesi; Venezia viene sconfitta nella battaglia di Agnadello
nel 1509; la Serenissima perde tutto e corre il rischio di essere cancellata dalle carte d'Europa,
difatti gli alleati si erano già spartiti tutto, se non che ci si accorge che la scomparsa di Venezia
rende ancora più problematica l'indipendenza d'Italia e Giulio II si rende conto di aver esagerato,
non pensava di dover cancellare la Serenissima; il pontefice che aveva fatto precedentemente la
dichiarazione di guerra con l'interdetto, lo estingue e inizia una politica di sostegno a Venezia e di
contenimento francese; Venezia recuperò rapidamente i controlli sulla terraferma, dato il tipo
benevolo di dominio per quanto riguarda le popolazioni contadine, che non erano gravate da
eccessive tasse e che erano state liberate dai soprusi delle nobiltà locali; Luigi XII occupa quindi
Bologna e Mirandola.!
Luigi XII convoca un concilio, un "conciliabolo" di Pisa nel 1511.!
Giulio II si era impegnato a riformare per una buona volta la chiesa con un concilio ma siccome il
pontefice aveva disatteso il suo ruolo viene sostituito da Luigi.!
Giulio II organizza quindi, offeso, la Lega Santa per buttar fuori la Fra