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2. EDILIZIA CULTURALE DELL'ALTO MEDIOEVO
L'edilizia culturale si trasformò in modo diversificato nel corso nel Medioevo.
L'alto Medioevo, che compre un periodo di circa 500 anni, è l'epoca che offre il
quandro più confuso, nel quale è sempre stato difficile identificare specifiche
forme che fossero presenti su tutto il territorio. Per questo motivo si parla di
"peculiarità regionali" e di "storia artistica delle regioni".
ROMA (476 - 750) Roma aveva perso la sua importanza durante il periodo tardo
antico in relazione al trasferimento della capitale da Milano e successivamente a
Ravenna. Nel momento in cui i Longobardi si stanziarono in Italia, Roma
cominciò a rivestire una particolare importanza: il popolo barbarico vedeva gli
edifici di Roma come modelli e fonti di continuo ispirazione e rinnovamento per i
propri. L'edilizia culturale
a Roma nell'alto Medioevo si riferisce direttamente al periodo tardoantico e si
mantiene in forma sempre più conservatrice anche successivamente. All'inizio
dell'alto Medioevo le chiese importanti di Roma erano già costruite e ancora in
buono stato, non si avvertiva la necessità di costruire nuovi edifici religiosi, in
relazione anche alla perdità di centralità della città. Il provvedimento costruttivo
più importante del periodo fu la ristrutturazione del presbiterio di San Pietro.
Venne inserito nell'abside una cripta a corridoio per permettere ai pellegrini di
raggiungere il trofeo del Santo senza dover passare per la zona absidiale.
Tuttavia la motivazione può anche essere un'altra: con la ristrutturazione
Gregorio fece in modo che la messa potesse essere celebrata direttamente sul
sepolcro di Pietro; ciò non avveniva in precedenza in quanto il trofeo si trovava
posteriormente all'altare e questo obbligava l'officiante a dare le spalle ai fedeli,
celebrando verso il trofeo. --> l'altare venne messo all'ingresso dell'abside e la
cattedra dietro lungo la parete.
I presbiterii a Roma non erano tra loro così simili e quindi anche la posizione del
prete rispetto all'altare non si basava su un modello unitario e fu in relazione a
modifiche e ristrutturazioni succesive che essi cominciare a presentare
caratteristiche comuni. Lo scopo di queste ricostruzioni era consentire il cursus
liturgico al di sopra della tomba del santo con altare versus populum così come
avveniva nella basilica Lateranense.
IL RESTO D'ITALIA (476 - 568) Le restanti regioni d'Italia avevano le proprie
peculiarità. Dal punto di vista teologico, a Milano si era registrata una tradizione
autonoma rispetto a Roma, dettata da influenze orientali e ariane. A Milano,
Aquileia e nelle altre diocesi dell'Italia settentrionale, le cattedrali erano
conformate come cattedrali doppie, si evitarono per lungo tempo le absidi e al
loro posto venivano usati banchi presbiteriali semicircolari. Mentre Roma si
cristallizzava in un'ottica di conservazione, Milano e l'Italia settentrionale in
genere fu aperta a diversi influssi.
A Ravenna i giorni più felici sotto Galla Placidia lasciarono il posto ai giorni meno
felici di Teodorico i quali hanno lasciato poche tracce tra cui la chiesa di
Sant'Apollinare Nuovo. Negli ultimi anni della dominazione Gota vi furono nuove
e straordinarie costruzioni, come le chiese di Santa Maria Maggiore (come
imitazione del Pantheon), San Vitale (alla maniera bizantina) e Sant'Apollinare in
Classe (come tradizionale basilica). Con l'occupazione bizantina, a Ravenna nel
540 tutte le chiese ariane della città vennero conquistate e solo nel 561
l'imperatore Giustiniano consegnò le chiese all'arcivescovo. L'esarcato di
Ravenna andò incontro alla sua fine ingloriosa, mentre nell'Italia meridionale si
insediarono monaci orientali i quali contribuirono alla creazione dei primi centri
monastici i quali tuttavia non si dimostrano ancora espressione dei grandi centri
monastici autosufficenti.
LONGOBARDI (568 - 774) Nel 568, nell'Italia Settentrionale erano giunti i
Longobardi ariani, l'invasione fu rapida e in poco tempo riuscirono a istituire il
regno della Langobardia Maior a nord e della Langobardia Minor a sud. Al loro
arrivo in Italia, i Longabardi erano già cristiani, anche se di fede ariana. Con la
colonizzazione in Italia essi avevano bisogno di chiese ariane per i propri culti e
probabilmente ripristinarono gli edifici degli Ostrogoti. La nuove chiese nel VII e
VIII secolo erano quasi sempre piccoli edifici, dimessi anche nella forma.
Concezioni basilicali sopravvissero a mala pena; l'architettura culturale si
impoverì esteticamente e si ridusse al tipo di chiesa ad aula unica. Anche l'arredo
liturgico era differente nelle chiese longobarde. Le chiese erano concepite per
una celebrazione ad orientem. Gli altari si trovava all'interno dell'abside e la
celebrazione avveniva nello spazio volto ad occidente davanti all'altare. Insieme
a queste chiese comparvero anche nuove forma di arredo, per esempio lo spazio
della navata venne suddiviso in zona del clero e zona dei laici così che
quest'ultimo potessero entrare lateralmente nel presbiterio.
Soltanto in un secondo periodo "cattolico" dell'architettura longobarda
comparvero più ricche conformazioni. Nelle costruzioni più ambiziose la navata
unica venne combinata di frequente con tre absidi parallele.
Santa Maria delle Pertiche = non era una chiesa grande, era una rotonda con
spazio centrale rialzato su sei colonne, circondato da un deambulatorio. Essa
mostrava affinità con la chiesa di Santa Sofia a Benevento.
Santa Sofia = è un edificio a pianta centrale con doppio deambulatorio con una
cupola sul vano centrale, dotato da 3 piccole absidi. Il confronto tra Santa Sofia
di Benevento, Aquisgrana e Costantinopoli mostra quanto fossero piccole e
modeste le chiese longobarde, tali dimensioni erano frutto probabilmente
dell'incapità longobarda di realizzare strutture basilicali più grandi e complesse.
GALLIA E GERMANIA (476 - 751) Qui l'architettura chiesastica era cresciuta a
partire dell'età tardoantica, basandosi su proprie radici. Queste radici avevano
avuto poco a che fare con Roma, in quanto la liturgia Gallica fu ispirata dalla
liturgia orientale e da quella milanese. A Treviri nacque nello stesso periodo della
chiesa del Laterano, una cattedrale doppia come gruppo di quattro basiliche.
L'area del complesso monumentale era di dimensioni davvero gigantesche, che
superavano quelle della basilica Lateranense, anche se a Treviri le quattro
basiliche avevano tre navate senza absidi. L'altare solitamente non si trovava
nell'abside ma era spinto più avanti nella parte orientale della navata. Nello
spazio dell'abside vi era la tomba del santo, che i pellegrini potevano raggiungere
dalle navate laterali, senza interferire con l'altare.
Successivamente al termine del regno merovingio si assiste ad una decadenza
architettonica, in quanto gli edifici si ridimensionano diventanto più piccoli.
NORD (751 - 900) Una vera e propria "moda" romana esplose nel regno dei
Franchi dopo il primo viaggio in Italia da parte di Carlo Magno. Molte chiese
furono costruite ispirandosi al modello romano, con transetto e orientamento
verso occidente. L'orientamento dell'edilizia culturale carolingia verso Roma si
dirigeva soprattutto verso San Pietro, in quanto edificio costantiniano: si
desiderava rievocare il magnifico tempo delle origini cristiane, e la figura di
Costantino, in quanto primo imperatore cristiano, costituiva anche0essa un punto
di riferimento politico per la corte carolingia. Fino al IX X secolo si aveva la
possibilità di costruire una basilica romana o una balisica franca. Solo
gradualmente le combinazioni divennero correnti. Tanto chiara all'inizio fu la
distinzione tra il modo costruttivo franco e quello romano così come fu chiara la
distinzione fra le concezioni liturgiche. = La riproduzione della liturgia romana
avveniva solo nelle chiese con altare ad ovest in un coro occidentato. Solo così
era permessa una celebrazione versus populum. Se invece si desiderava
celebrare in modo tradizionale davanti all'altare con sguardo ad oriente e il
sacerdote con schiena verso l'assemblea, si poteva utilizzare una qualsiasi
chiesa antica con coro orientale.
ROMA (750 - 1000) Alla metà del VII secolo si era giunti ad un arresti quasi totale
di ogni impresa edificatoria. Intorno all'800 con Leone III venne eseguita la
chiesa di Santo Stefano degli Abissini, una basilica a 3 navate, orientata ad
occidente con transetto ed abside semicircolare. Inoltre le altre due chiese di
Leone III, cioè Santa Susanna e Santi Nereo ed Achille mostravano forme
differenti: entrambe terminavano con un'unica abside. Solo Pasquale I fece
erigere, con Santa Prassede un edificio in grado di reggere il confronto con le
nuovi grandi basiliche del regno carolingio a settentione per quanto riguarda
l'accuratezza costruttiva (basilica a 3 navate con ampio transetto e abside
semicircolare con cripta). In parallelo sorsero però chiese che presentavano una
struttura completamente diversa; da ciò ne deriva che a Roma si trattava di
iniziative architettoniche di singoli papi, non di eterogenee decisioni costruttive di
committenti. Roma arrancava dietro ad una renovatio della basilica costantiniana
nata a Nord.
IL RESTO D'ITALIA 774-900 In Italia si rimise in moto la costruzione delle
basiliche in alternativa alle chiese a navata unica. I principali monasteri italiani,
provvisti fino a quel momento di chiese a navata unica, scelsero ora le forme
basilicali per le nuove abbazie. Primi fra tutti furono i centri monastici di
Montecassino e S. Vincenzo in Volturno. A Montecassino
venne costruita una nuova basilica sulla base della struttura precedente ad unica
navata, la quale diviene ora la navata centrale del nuovo edificio. In questo
senso la tomba di Benedetto non venne spostata e infatti fu la nuova costruzione
ad essere concepita e realizzata in relazione alla tomba del santo.
A S. Vincenzo in Volturno a causa della mancanza di spazio venne costruita una
nuova abbazia con tre navate orientate verso occidente e dimensione
esageratamente grandi in grado di competere con gli edifici carolingi.
Anche a Brescia, nell'abbazia longobarda di San Salvatore la chiesa originaria fu
sostituita nella metà del IX secolo da una nuova basilica ancora oggi esistente, a
3 navate, orientata verso est e terminante in 3 absidi, vi è inoltre una cripta
appartentete all'edficio precedente. L'interno è dipinto e decorato da stucchi. La
forma architettonica del nuovo edificio corrispondeva allo standard delle basiliche
che trionfarono in questo peri