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GARFINKEL

Allievo di Parsons però si distacca radicalmente da lui e si ispira a Schutz.

Etnometodologia

• Garfinkel conia il termine etnometodologia: studio dei modi nei quali si organizza la

conoscenza che i soggetti adoperano nel corso delle proprie attività, e soprattutto dei propri

corsi di azione più consueti, degli innumerevoli incontri, scambi e conversazioni che

punteggiano la vita quotidiana.

Secondo Schutz il senso comune sospende il dubbio, ma se viene sospeso vuol dire che esso

da qualche parte c’è e, secondo Garfinkel, il pensiero quotidiano ne è costantemente

il dubbio sia costantemente

minacciato: nel suo lavoro egli da un lato vuole mostrare come

in agguato, e dall’alto analizzare in quali modi esso è di volta in volta concretamente fugato.

esperimenti:

Per fare questo egli chiede ai suoi allievi degli andare in giro e parlare alle

persone che si incontrano mettendosi a cinque centimetri dal loro naso; interrompere il

discorso delle persone e fermarsi a chiedere spiegazioni per ogni parola che viene detta.

Questi esercizi creano fastidio, disagio se non panico, e questa è la spia della paura che il

dubbio riemerga.

Il secondo degli esercizi, cioè il chiedere cosa significa esattamente qualcosa, è interessante

perché in realtà quando parliamo potremmo interromperci costantemente per chiedere

spiegazioni sulle parole appena spiegate, e si potrebbe andare avanti all’infinito con il dare

la spiegazione della spiegazione della spiegazione etc.; non c’è mai garanzia che il

significato inteso sia certo, se riusciamo a comunicare e ad interagire, è perché ad un certo

punto decidiamo che ci siamo spiegati abbastanza, facciamo come se ci capissimo, un

accordo tacito.

le norme non esistono,

Per Garfinkel è la ricorrenza dei nostri accordi a generare

l’apparenza di norme consolidate. E anche quando norme esplicite esistono (es. Non fumare)

la loro applicazione comporta sempre delle istruzioni per l’uso: es. teatro.

La relativa stabilità della realtà e delle interazioni sociali non è garantita da nessun sistema

la realtà è una costruzione che si riproduce costantemente.

di regole universalizzabili; 33

Sonia Della Monica

INTERAZIONISMO SIMBOLICO

Corrente statunitense influenzata da Mead.

sull’interazione

Approccio teorico che si concentra (azione sociale reciprocamente orientata die due o

simbolicamente mediato

e sul suo carattere

più individui) (comprensibile cioè solo attraverso il

riferimento all’interpretazione che gli attori stessi danno della situazione in cui sono coinvolti).

Studia come le relazioni abbiano senso perché vi sono simboli, routine, abitudini, che ci dicono

come intendere quella relazione e come agire all’interno. Le nostre relazioni sono rappresentazioni

(ad esempio il denaro ha valore in base alla rappresentazione che ne facciamo noi).

Tendono a concentrarsi soprattutto sui processi di formazione dell’identità degli individui:

9 enfatizzando il ruolo che le parole che usiamo quotidianamente hanno

sviluppano la teoria di Mead

nel dar forma alla nostra realtà e nell’influenzare la percezione che abbiamo di noi stessi ed il nostro

comportamento.

BECKER “Outsiders” – Teoria dell’Etichettamento

devianza:

Studio di Becker sul concetto di non è un fenomeno dotato di una sua indiscutibile

oggettività, ma un processo di interpretazione di determinati comportamenti, è un’etichetta che si

attribuisce, in certe situazioni, a chi si comporta in un certo modo. I gruppi sociali creano la

devianza istituendo norme la cui infrazione costituisce la devianza stessa, applicando queste norme

a persone determinate e attribuendo loro l’etichetta di outsiders; è la conseguenza dell’applicazione

di norme e sanzioni su chi è ritenuto colpevole.

Ad es. l’omicida è deviante solo se non uccide nel corso di una guerra legittima, ma il definire una

guerra legittima o meno è questione di interpretazione.

Quindi il processo di costruzione sociale della realtà va inteso essenzialmente come un processo di

interpretazione della realtà stessa, e questo processo ha degli aspetti conflittuali che mettono in

gioco il potere che i diversi soggetti hanno di imporre la propria interpretazione e quindi

un’etichetta

+

L’etichetta è anche la proiezione di un’aspettativa: quando un’etichetta è stata applicata con

efficacia, trasforma la vita di chi è etichettato perché dà forma ad un sistema di aspettative nei suoi

confronti, egli è e sarà per tutti colui che viene detto che sia.

GOFFMAN

Lo studio di Goffman è detto 'drammaturgico' perché usa la metafora del teatro per spiegare come

ciascuno di noi agisce nella vita quotidiana.

Attore, Frame e Metamessaggi

• attore:

Si serve del doppio senso della parola colui che agisce ma anche colui che recita,

finge.

Il teatro ha sia un palcoscenico, dove l'attore recita una parte, che un retroscena, dove si

abbandona il personaggio che si recitava = nelle interazioni con gli altri ciascuno di noi

sostiene un determinato ruolo, cerca di salvare la faccia (cioè garantire che la sua identità

venga presa sul serio); e vi è anche una sfera privata dove non ci sforziamo di presentarci al

pubblico. frame:

La vita quotidiana, così come il teatro è costituita da palcoscenici, da cioè cornici

9 Mead diceva che l’identità è il prodotto di un processo autoriflessivo nel quale il soggetto si confronta con le

definizioni di se stesso che trova presenti nei discorsi degli altri, che interiorizza ed elabora. 34

Sonia Della Monica

cognitive, all'interno delle quali si realizza una sorta di accordo implicito fra gli attori che vi

partecipano che delimita ciò che, in quella determinata situazione, può avere luogo e con

quale senso. Noi tutti quotidianamente siamo impegnati a incorniciare e reincorniciare le

situazioni in cui siamo coinvolti, definendo di volta in volta, rispetto ai contesti, ai frame, in

cui ci troviamo, gli elementi che intendiamo considerare significativi. I messaggi in cui ci

metamessaggi:

intendiamo a proposito del frame sono i non stanno nel contenuto di ciò che

diciamo, è qualcosa di implicito nella comunicazione non verbale, appartengono ad una

classe logica diversa; anche la comprensione dei metamessaggi è veicolata da accordi

impliciti.

La fragilità di questi accordi è ben visibile nelle situazioni imbarazzanti, ridicole, quando

ciò che si vorrebbe dare per scontato non lo è più; in quei casi mettiamo in atto delle

strategie volte a ripristinare una situazione 'normale', ma anche la normalità è una finzione.

L'ordine sociale per Goffman è garantito dalla reciproca accettazione di un'illusione,

d'altronde il soggetto stesso è una maschera, è cioè l'insieme dei personaggi che ciascuno è

in grado di mettere in scena!

Il mondo sociale è quindi retto da un insieme reiterato di accordi che possono difficilmente

essere esplicati, ma che sono fondamentali. Per quanto esista qualcosa come un repertorio

convenzionale delle definizioni di frame possibili non si tratta di norme fissate una volta per

tutte, è qualcosa che tutti noi siamo costantemente impiegati a rigenerare >

Etnometodologia.

Rituali

Per Goffman le interazioni sono caratterizzate da una certa ripetitività o da elementi di

ritualità.

Rituali: forme di azione che comportano le presenza di elementi ripetitivi e codificati di

valenza simbolica e sacra, poiché attuandoli in fondo ci impegniamo a preservare

quest'ordine, a riconoscerne il valore prezioso per la salvaguardia della convivenza e della

nostra stessa percezione del sé.

Asylum

Ricerca empirica all'interno di un manicomio nel quale Goffman si fece assumere come

infermiere. Il manicomio è un'istituzione totale, cioè un'istituzione in cui chi è internato è

segregato dal resto del mondo: all'interno l'identità dell'internato è disgregata e poi

riorganizzata secondo definizioni imposta dall'istituzione stessa. Nel manicomio l'internato

non può fare a meno di finire per pensare a se stesso esattamente e solo come un malato di

mente; le conseguenze sono devastanti: invece che curare il manicomio produce nel paziente

la fissazione nell'identità patologica che si vorrebbe modificare.

BATESON – SCUOLA DI PALO ALTO

La nostra comunicazione è costantemente intessuta di messaggi e di metamessaggi: quando gli uni

contraddicono gli altri la comunicazione è distorta.

Studio delle dinamiche familiari: la famiglia è un sistema, l’identità di ciascuno dei suoi membri si .

costituisce e si mantiene nelle interazioni comunicative che si stabiliscono fra tutti i suoi componenti 35

Sonia Della Monica

SOCIETA’ e COMUNICAZIONE

Lippman

• “L’opinione pubblica”: i mezzi di comunicazione di massa contribuiscono alla creazione di

quello che egli chiama lo ‘pseudoambiente’ entro cui ci muoviamo. Lo pseudoambiente è la

rappresentazione dell’ambiente di cui disponiamo: poiché non di tutto l’ambiente noi

possiamo avere esperienza diretta, questa rappresentazione dipende in gran parte da ciò che

gli altri ci dicono (nel mondo moderno è spessa quella dei media).

Agenda Setting

• McCombs e Shaw. Teoria empirica che evidenzia come gli attori sociali tendano a

considerare rilevanti le stesse cose che appaiono rilevanti nei discorsi dei media. E’ dubbio

che i media riescano ad influenzare l’opinione degli individui, ma è certo che essi riescano

ad influenzare la percezione dei temi attorno ai quali bisogna avere opinioni. Non dicono

alla gente cosa pensare ma su cosa pensare, quindi agiscono sul senso comune.

Neumann

• “La spirale del silenzio”: mostra come la gente tenda a votare il partito che secondo i

sondaggi appare quello vincente.

Innis e McLuhan

• Filone di studi che sottolinea che l’esperienza di ciascuno di noi si modella anche in

relazione all’ambiente tecnologico nel quale viviamo: il tipo di mezzi di comunicazione che

usiamo o a cui siamo esposti quotidianamente non può non influenzare alla lunga la nostra

percezione del mondo, la nostra sensibilità, la struttura dei nostri pensieri.

XIII. GIDDENS, BOURDIEU e i CULTURAL STUDIES

GIDDENS

Pratiche, Teoria della strutturazione e Dualità della struttura

• Riprende le teorie di Berger e Luc

Dettagli
A.A. 2014-2015
48 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DellaFilosofia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cerulo Massimo.