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VITA DI CASA. ABITARE, MANGIARE, VESTIRE NELL’EUROPA MODERNA (SARTI)

Premessa

Per costruire la vita materiale delle famiglie del passato occorre mettere insieme cosa è

sopravvissuto e quanto emerge da fonti scritte o iconografiche (spesso fonti lacunose e indirette,

testimonianze frammentarie) = frammenti di storie che costituiscono il punto d’avvio da cui partire

x porsi domande sulla diffusione di determinati stili di vita. Interesse circoscritto all’Europa

(concetto che si è modificato nel t, qui si considera da Capo Nord a Lampedusa, dagli Urali al

Portogallo) in età moderna (tradizionalmente compresa tra 1492 2 1789; la scoperta dell’America

fa affluire in Europa una gran quantità di prodotti destinati a modificare radicalmente la dieta di

buona parte della popolazione).

Lo scopo del lavoro è cogliere le ≠ tra lo stile di vita di persone che vivono in zone ≠ o appartenenti

a gruppi sociali ≠ all’int degli attuali confini europei; quando si analizza il diffondersi di nuovi ogg

non è sempre possibile individuare momenti di svolta precisi.

Ogg dell’indagine: la storia dell’abitare, mangiare, vestirsi (storia della famiglia dal punto di vista

materiale). La famiglia in questo periodo svolte una vasta gamma di funzioni legate alla

produzione, riproduzione e consumo: la > dei bambini nasce e viene allevata in casa, i beni e le

proprietà passano da una generazione all’altra lungo le linee di parentela. Non si limita l’analisi alla

sola dimensione materiale, xchè gli ogg svolgono molte funzioni, non hanno solo un valore

economico (misurabile in denaro/baratto), le cose contribuiscono a modellare e strutturare i

rapporti (i membri della famiglia non hanno pari accesso alle risorse familiari).

C.1 CASA E FAMIGLIA: PARS DESTRUENS O SMONTAGGIO

Senza casa = senza famiglia?

Considerare anche chi una casa non ce l’aveva: ingente massa di persone che ha vissuto senza

dimora (es. furfanti, mendicanti, vagabondi, accattoni, delinquenti che tirano a campare di

elemosine, inganni, furti) = la piaga del vagabondaggio affligge tutta Europa ma con caratteri ≠ nei

≠ momenti storici e zone. Sono gruppi generalmente senza famiglia, non è facile quantificare una

cifra, è una società in cui il n. dei poveri può crescere a dismisura nei momenti di crisi. È un gruppo

costituito da poveri strutturali (incapaci di guadagnarsi da vivere: invalidi, malati, vecchi, bambini)

+ coloro che scivolano sotto al liv di sussistenza alla min fluttuazione del prezzo del pane + coloro

che possono cadere in miseria x perdita di lavoro, malattia, lutto. Nei momenti di crisi acuta = 70%

delle famiglie urbane.

L’essere senza famiglia è uno dei modi con cui si manifesta la marginalità. Il disgregarsi dei legami

familiari può determinare la vita di strada + miseria/disgrazia corrodono i legami familiari.

Case mobili, rifugi, case moltiplicate

Es. zingari non hanno una vera casa ma non sono neppure vagabondi costretti a cercare ogni

giorno soluzioni di fortuna. Come loro anche i girovaghi di mestiere (attori, saltimbanchi), pastori e

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guardiani di cavalli che x seguire le bestie hanno rifugi montati su ruote; parlando di case del pass

bisogna adeguarsi a non immaginare necessariamente solide costruzioni (il confina tra chi ha/non

ha un tetto è molto labile).

La presenza di abitazioni rudimentali e di ripari trasportabili è legata in parte al persistere di

antiche tradizioni, in parte alla povertà o necessità di spostarsi. Gran parte dell’Europa moderna è

percorsa incessantemente da persone che x motivi ≠ si muovono su distanze +/- lunghe. Il

rapporto case-famiglie si articola in vari modi: a volte intere famiglie si spostano, o solo alcuni

membri in modo +/- definitivo.

Precarietà abitativa e precarietà familiare

La precarietà non sta solo nelal tipologia di abitazione ma nel rapporto instaurato con la casa, in

molti casi sono processi paralleli: le vedove o donne sole costrette a traslocare in case +

economiche. Escluse da molti mestieri o condannate a salari < dei maschili, le donne sole sono

vittime predestinate della miseria e nelle città rappresentano la > dei poveri. Anche le prostitute

devono continuamente cambiare casa, spesso vivono con colleghe x dividere le spese, ciò

contribuisce a rendere malfamati i quartieri (povertà e disonore = circolo vizioso).

Convivenze e matrimoni

La situazione prima della riforma e controriforma:

Il matrimonio a tappe: la parola sposi deriva dal latino spondeo (promettere), poteva indicare

oltre a chi aveva reciprocamente promesso di prendersi come coniuge, anche chi aveva già

pronunciato il consenso al matrimonio. I matrimoni legittimi avevano un’importanza centrale

rispetto ai rapporti patrimoniali della famiglia ma nelle > della popolazione, il matrimonio non era

un evento puntuale, ma un processo che si snodava attraverso tappe ≠ sancite da

rituali/cerimonie:

1. Una volta avvenuti i contatti tra le famiglie o diretti interessati, se c’era accordo, si arrivava

alla promessa di matrimonio che era già un impegno formale

2. Scambio dei consensi: i 2 promessi si dichiaravano reciprocamente di prendersi come

coniuge, spesso suggellato con anello

3. Nozze: festeggiamenti connessi al trasferimento della sposa nella nuova dimora; da qui

variabilità dei comportamenti sex e del momento del consumo del matrimonio (nell’Europa

mediterranea le donne sono strettamente controllate, in altri paesi del nord libertà di

rapporti sex prematrimoniali, ma difficilmente rapporti sex completi

Le idee della chiesa: considera il matrimonio un sacramento e non evento mondano = unione

consensuale di uomo/donna, x sposarsi era sufficiente non esser legati da vincoli di parentela

proibiti, essere di età nubile (12 x donna, 14 x maschi) e dichiarare reciprocamente di prendersi

come coniuge. La chiesa incoraggia la dichiarazione in presenza di prete, testimoni e con consenso

genitori (non necessaria la promessa preventiva e festeggiamenti); la chiesa propone un

matrimonio tutto centrato su un solo momento (scambio consensi), faceva degli sposi i

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protagonisti indiscussi della scena matrimoniale (no comunità). Era uno strumento tradizionale x

stringere alleanze e creare parentele, anche senza il consenso dei genitori. La situazione si

complica quando Lutero dichiara che il matrimonio non è un sacramento, ciò spinge la chiesa

cattolica a stabilire norme precise relative al matrimonio.

La controriforma o Riforma cattolica: la chiesa cattolica conferma il valore sacramentale del

matrimonio col grande sforzo di riorganizzazione/razionalizzazione messo in atto col Concilio di

Trento (1545-63), stabilisce norme volte a unificare le cerimonie nuziali. Ribadisce la condanna dei

matrimoni senza consenso dei genitori, prima che sia contratto il matrimonio il curato deve

annunciare pubblicamente in chiesa il loro progetto durante la messa solenne; dopo le

pubblicazioni si procede alla celebrazione del matrimonio al cospetto del parroco con testimoni

(tutti i matrimoni contratti senza queste modalità sono da considerarsi nulli). La sex’ può

legittimamente esercitarsi solo nella vita coniugale, si persegue con vigore prostituzione e

concubinato (sanzioni spirituali e penali), ma le vecchie tradizioni non si cancellano facilmente. La

chiesa cattolica cerca di imporre una definizione certa e unitaria di matrimonio ma deve

confrontarsi con persone che hanno le loro tradizioni e non sempre riesce a sradicarle in modo

rapido e completo.

Il mondo protestante: x Lutero il matrimonio è una questione mondana e non sacramento

(doveva essere amministrato da autorità laiche); i tribunali civili ritengono validi solo i matrimoni

celebrati in forma pubblica, gran confusione (la gente si sposa seguendo prassi ≠). Nel 1753 x

eliminare incertezze e abusi, si stabilisce che il matrimonio debba essere celebrato davanti a un

ministro della chiesa anglicana e registrato con firma degli sposi + è obbligatorio il consenso dei

genitori x i < 21 anni. In quasi tutte le aree riformate il consenso dei genitori tende a divenire

obbligatorio come la pubblicità della celebrazione.

L’esclusione dei poveri: x i riformatori il matrimonio doveva essere precoce, x evitare disordinati

rapporti sex; le autorità laiche xò stabiliscono che la sicurezza economica, e non la maturità sex,

dia accesso al matrimonio (si introducono restrizioni legali al matrimonio dei poveri).

Nella 1° età moderna, i confini tra matrimoni/convivenze sono labili ma dopo sia l’area cattolica

che protestante impongono norme + rigide e chiare. Ma la persistenza di antiche tradizioni, la

difficoltà a sposarsi fanno sì che relazioni sex si esplichino anche aldilà del matrimonio.

Assistiti reclusi

In età moderna, nel tentativo di arginare il problema di poveri e vagabondi, si sviluppano vari

istituzioni assistenziali (il problema raggiunge dimensioni preoccupanti), cambia l’atteggiamento

verso i poveri (massa minacciosa che va controllata e neutralizzata). Bisogna trovare sistemi di

intervento + efficienti delle elemosine= ente governativo in cui è centralizzata l’assistenza

(Aumone generale, Lione); si stabilisce che ad esso siano consegnate tutte le elemosine distribuite

nelle chiese e monasteri, si vieta l’elemosina privata x strada, si fa un censimento di tutti i poveri

della città, i malati sono ricoverati gratis negli ospedali, agli altri sono date tessere x l’assistenza,

sono aperti 2 istituti x accogliere orfani in cui si predispone anche l’apprendimento di un mestiere

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+ si vieta qualsiasi forma di mendicalità (puniti/banditi). Il caso di Lione compendia la filosofia di

buona parte degli interventi realizzati in Europa. Il vagabondaggio/mendicalità fatto da uomini

validi prevede reclusione/repressione. La progressiva depauperizzazione della popolazione è

legata all’andamento demografico: crescita popolazione eccessiva rispetto al cibo disponibile.

Col concilio di Trento, rigida morale sex che si esprime con la lotta alla prostituzione (si diffondono

istituti x zitelle volti a conservare le virtù femminili).

Vita religiosa e vita familiare

Per le donne l’alternativa è tra convento e marito, ma dopo la riforma la situazione non è + la

stessa; nella nobiltà l’esigenza di non disperdere il patrimonio condanna al celibato una % sensibile

di figli. Varie strategie che rendono la vita familiare dominante:

- Cattolicesimo: nonostante la > apertura alla vita coniugale, il concilio di Trento riafferma la

sup’ della verginità

- Protestantesimo: la vita coniugale è la strada migliore x la salvezza

Nel mondo protestante la casa diviene una vera chiesa (es. lettura comune della bibbia è un

momento centrale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
22 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Luzzati Enrico.