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corpo slegata da funzionalità utilitaristiche e fortemente finalizzata alla
comunicazione estetica + è effimera (non lascia alcun elemento testuale persistente).
La danza è testo teatrale anche quando lascia traccia di sé in un testo critto o
audiovisivo + è sostanzialmente visiva e cinetica: crea forme, disegna fig. nello
spazio coglibili solo con uno sguardo d’insieme e risignifica ogni volta il luogo del
suo evento.
Danza = movimento nel t e spazio di un corpo in situazione di rappresentazione in
grado di narrare, dire, rappresentare attraverso un sistema semiotico asemantico
altamente comunicativo.
Gli studi della danza tra teoria e storiografia
2 tipologie di studi: formalizzanti (etichette critiche) e filosofici. Nel 900 con Paul
Valery si avvia una riflessione sulla danza come materia 1° x il ripensamento
radicale della struttura ontologica dell’uomo proprio quando la filosofia va in cerca di
un nuovo centro con cui poter collocare il senso dell’essere. Solo la danza, libero
linguaggio originario, è in grado di dire dell’essere. Nel corpo che danza si esprime
l’unità fisico-spirituale, si può cogliere l’intenzionalità originaria che dà vita
all’espressione linguistica = danza contemporanea come potente medium utilizzabile
dall’artista x mettere in coreografia una visone del mondo.
Se la danza fosse un linguaggio avrebbe tutte le caratteristiche di 1 codice, ma non
esiste una corrispondenza semantica stabile e convenzionale tra
significante/significato.
Per una drammaturgia della danza
Corpo = agente di comunicazione che produce senso.
Ci si domanda se la danza possa considerarsi drammaturgia (forma spettacolare
capace di raccontare una storia). A partire dalla gestualità, ≠ tipologie:
- Mimico: movimento mimetico di un’azione (“come se”)
- Pantomimia: quando la corrispondenza gesto-senso di un’azione si
convenzionalizza (forma fortemente codificata)
- Gesto coreutico: gratuito, apparentemente asematico, non convenzionale,
aperto
Le relazioni prossemiche che l’uomo istituisce nell’uso dello spazio non sono casuali
né solo funzionali ma frutto di scelte pregnanti dal punto di vista della
comunicazione e produzione di senso. Anche l’astrattismo pone le basi
nell’intenzionalità e non può rinunciare al sogg (è sempre 1 manifestazione
significante).
Ogni evento artistico proposto a un pubblico si dà alla coscienza rappresentativa
situata in un corpo.
Ugo Volli: la teatralità è la radice comune di teatro/danza: la danza non è solo
sviluppo formale e il teatro solo puro racconto, altrimenti non ci sarebbe alcun
incontro, la ≠ sta nella </> densità semantica. La danza è sempre racconto di
qualcosa, il porsi di un gesto non è mai astratto ma storia di un’anima.
La festa del paradiso (MI 1490): un esempio storico di drammaturgia coreutica
La festa quattrocentesca è espressione di un gruppo culturale (corte) che attraverso la
festa si rappresenta e celebra facendo uso di tutti gli elementi di cui la società cortese
dispone.
La Festa del Paradiso è uno spettacolo composito in cui la danza ha un ruolo
importante x veicolare i significati della comunicazione del principe; la successione
delle danze avviene in una cornice tematica unitaria; la danza pur non raccontando la
storia in termini strettamente narrativi, veicola comunque un contenuto = a quello a
cui tendono gli altri elementi dell’apparato festivo.
L’occasione: intrattenimento creato x volere di Ludovico il Moro in onore di Isabella
d’Aragona, sposa di Gian Galeazzo Sforza (occasione x riaffermare la sua potenza,
stupire la corte, rinsaldare la sua posizione egemonica, salvaguardare propri
interessi).
Luogo della festa: sala verde del castello sforzesco, rappresentativa della storia
antica della dinastia (continuità temporale tra un passato di imprese gloriose e futuro
ricco di glorie). La sala rispecchiava una precisa gerarchia sociale, l’area x la
rappresentazione corrispondeva all’altare della cappella (sovrapposizione tra luogo
sacro/rappresentazione scenica).
Le danze: 1° parte della festa interamente dedicata alle danze (brano strumentale,
danze napoletane vivaci, sfilata maschere, danze di ogni delegazione, ballo collettivo)
= è innegabile la presenza di un filo conduttore che lega unitariamente i vari
interventi.
Drammaturgia dell’astratto: un percorso del 900 da Alawin Nikolais ai Sosta
palmizi
Nikolais: 1 dei grandi rivoluzionari della danza del 900, la sua teoria nasce dal rifiuto
e superamento della concezione psicodrammatica della danza. Definisce la sua danza
“arte della motion”, dà vita a una personale forma di dance theater. La sua
concezione della danza (astratta ma carica di valore comunicativo) diventa punto di
partenza x molti coreografi dal 70.
Si autodefinì rivoluzionario dell’estetica, la sua arte è traduzione concreta di una
visione nata in stretta relazione con i mutamenti della società del 2° dopoguerra. Opta
x un teatrodanza astratto in cui l’uomo smettesse di rivolgere lo sguardo sul solo sé
x riscoprirsi parte del meccanismo universale; eliminare il rapporto pubblico/evento
scenico basato sull’idea che l’eroe della rappresentazione sia strumento della catarsi
delle ansie psichiche dello spettatore.
La 2° guerra influenza la sua attività, la tragicità del conflitto mette in discussione
qualsiasi certezza e richiede un ripensamento tot della realtà (potenza distruttrice
della bomba atomica dimostra la perdita di credibilità di ogni forma di
rappresentazione realistica, non ha + senso riprodurre l’aspetto convenzionale delle
cose).
La nuova danza esige una gestualità tale da permettere alla vista di cogliere immagini
astratte da qualsiasi contesto verbale, come forme non spiegabili in modo letterale.
I nuovi media determinano un annullamento delle distanze spaziotemporali
(implosione: l’uomo scopre di essere potenzialmente in grado di abbracciare in un
istante la tot’ della terra). Allo stesso modo il danzatore attraverso la multimedialità
astratta trascende la propria umanità, diventa altro da sé, si ricollega all’universale.
Moviment Movimento
La qualità temporale, spaziale, formale, energetica della transizione
Motion
Il fine della danza è motion, essa si sviluppa attorno a un centro fluido, grazie a cui il
focus del movimento si sposta di continuo da un punto all’altro del corpo (libero da
riferimenti obbligati).
L’emozione non è mai concepita come punto di partenza x la coreografia, ma il
movimento può determinare una reazione emozionale.
Lo spazio è sostanza con cui entrare in rapporto, il danzatore dà forma allo spazio
creando piani, volumi, linee.
Fondamentali la scelta del costume, la concezione della luce (tridimensionale) e del
suono (inteso come urlo dello spazio).
Da Masks, Props and Mobiles a Liturges: il potere comunicativo del testo
astratto
Il teatro di Nikolais conferma l’insopprimibilità del fondamento comunicativo della
danza anche nella sua accezione + astratta di arte della motion.
Masks, Props and I ballerini danzano in sacchi di stoffa elastica, il pubblico
Mobiles – 1953 percepisce un’entità nuova non riassumibile in alcuna
categoria del reale (quasi illusione onirica)
Imago – 1963 Scena popolata da bizzarri personaggi, danzatori con
lunghi vestiti di tessuto elastico, raccontano con humor e
fantasia la possibilità di dare corpo all’immaginario
Tent – 1968 L’illusione ha origine dalla trasposizione di un ogg reale
dal quotidiano alla scena, fornendo così una nuova
fruizione metaforica (enorme tenda illuminata)
Limbo – 1968 Tutta la stanza blu x annullare qualsiasi idea realistica di
spazio, sulla fig. del danzatore fluttuano pesci colorati
come se il corpo fosse schermo
Relay – 1970 I danzatori corrono all’int di un plastico (città-simbolo)
Aviary, a cerimony for Danzatori con movimento di uccelli
bird people – 1978
Liturgies – 1983 Scena giocata sul rapporto frustrante fra asta e una fig.
incatenata
Carolyn Carlson: il recupero del sogg
La dimensione soggettiva è punto di partenza della composizione, rivaluta la
peculiarità intima del sogg come base x sentirsi in unione con natura. Nel 1980 forma
la compagnia Danza la Fenice.
Il particolare deve balzare in 1° piano affermando l’individuo nella sua peculiarità, il
gesto nel momento in cui si fa forma visibile, trascende se stesso e diventa simbolo di
uno sguardo assoluto sul mondo.
Sosta Palmizi: il racconto x frammenti
Compagnia che nasce dallo scioglimento del teatro La Fenice, inaugura una forma di
teatrodanza molto seguito in Italia.
Desiderio di azzeramento dei codici + recupero di uno stato primigenio in cui
immergersi attraverso un’istintiva drammaturgia del corpo. Gli spettacoli nascono
dall’improvvisazione derivando dal montaggio e apposizione di frammenti
coreografici legati al vissuto collettivo e individuale degli interpreti.
PARTE II. Introduzione
Il rapporto danza-drammaturgia è stato affrontato nel 900 secondo approcci
molteplici; coreografi coscienti del potenziale drammaturgico del movimento e
impaginatura complessiva dello spettacolo. Coreografi + significativi della 2°
generazione di danza contemporanea:
Il racconto astratto: corpo come portavoce di un’istanza
Enzo Cosimi drammaturgica che appartiene alla danza stessa; la danza non
può esser qualificata come narrativa né astratta, è astrazione
drammatica (x indicare la fusione di principi normalmente in
opposizione)
Virgilio Sieni: fonte d’ispirazione dei suoi spettacoli, non
Fabrizio interessato all’astrazione, sempre ispirato a sogg di chiaro
Monteverde impianto narrativo
Compagnia Altroteatro: si concentra sulla ricerca del corpo,
Lucia Latour attenzione sulle specificità dei ≠ linguaggi assemblandoli in
scena (contaminazione tra arti)
Sapienza della grafia: dal 90 la sua danza si è arricchita di
Virgilio Sieni grafie di movimenti sempre + ardite, i testi fungono da tracce
sedimentate nella memoria
La corte sconta o la forma del sentire
Compagnia fondata a Mi nel 90, portavoce di un apoetica muscolare espressa in
figurativismo visionario: il corpo non è strumento di narrazione canonica ma autore
di dinamiche forti rispondenti a un flusso di coscienza sollecitato da tematiche, idee,
parole attorno cui costruire un susseguirsi micro-drammaturgie in movimento.
Corpo e scena (Enzo Cosmini)
“Calore” 1982: apre un varco della coreogra