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C.1 I FONDAMENTI DELLA CONOSCENZA NELLA VITA QUOTIDIANA

La vita quotidiana si presenta come una realtà interpretata dagli uomini e soggettivamente

significativa come un mondo coerente. Il metodo + idoneo di studio è l’analisi fenomenologica

(metodo descrittivo e empirico). Il senso comune comprende innumerevoli interpretazioni pre e

semi –scientifiche che accetta come ovvie.

La coscienza è sempre intenzionale: è diretta verso ogg (possiamo aver coscienza solo di 1 cosa

o dell’altra), questo vale sia x ogg del mondo fisico ext che di una realtà soggettiva int.

La coscienza è in grado di muoversi attraverso sfere ≠ di realtà, io ho coscienza del mondo come

costituito da realtà molteplici.

Tra le molteplicità realtà una si presenta come realtà x eccellenza: vita quotidiana (s’impone

alla coscienza in modo + intenso, massiccio, urgente). Il fatto di esistere in questa realtà è

assunto come autoevidente. È percepita come ordinata: i suoi fenomeni sono predisposti in

modelli che sembrano indipendenti dalla percezione di essi, appare già come oggettivata, cioè

costituita da un ordine di ogg designati come ogg prima della mia comparsa sulla scena.

Il linguaggio segna le coordinate della mia vita (tutti i fenomeni della realtà sono designati

attraverso un vocabolario della mia società). La realtà della vita quotidiana è organizzata

intorno al qui e ora del mio corpo tuttavia non si esaurisce in queste presenze immediate. È un

mondo intersoggettive che io condivido con gli altri. L’intersoggettività differenzia nettamente

la vita quotidiana da altre realtà di cui ho coscienza.

Gli altri hanno nei confronti del mondo una prospettiva che non è identica alla mia ma

nonostante ciò viviamo in un mondo comune xchè c’è una corrispondenza tra i miei e loro

significati e si condivide un senso comune rispetto a questa realtà.

La realtà della vita quotidiana è percepita in settori in forma di routine (aspetti non

problematici), quando interagiamo con novità, incorporiamo nuove conoscenze: il settore non

problematico della realtà quotidiana è tale finchè la sua continuità è interrotta dalla comparsa

di un problema.

Il mondo della vita quotidiana è strutturato sia spazialmente (dimensione sociale) che

temporalmente (la coscienza è sempre ordinata temporalmente). La struttura temporale della

vita quotidiana si pone come una fattualità con cui devo far i conti e tentare di sincronizzare i

progetti + è una struttura temporale coercitiva (non posso rovesciare a piacimento le sequenze).

L’interazione sociale nella vita quotidiana

La realtà nella vita quotidiana è condivisa con altri, la + importante è nella situazione faccia a

faccia (tutti gli altri derivano da questo): il mio e il suo qui/ora si scontrano finchè perdura la

situazione dell’incontro diretto (continuo interscambio di reciproche espressività). In questa

situazione la soggettività dell’altro mi è accessibile direttamente; nell’incontro diretto l’altro è

pienamente reale. Lo schema d’interazione è ampiamente flessibile, tuttavia io percepisco

l’altro x mezzo di schemi di tipizzazione anche nell’incontro diretto (è modellato fin dall’inizio

se avviene nelle routines della vita quotidiana).

La realtà della vita quotidiana contiene schemi di tipizzazione nei cui termini gli altri sono

percepiti e trattati negli incontri diretti.

Tali schemi sono reciproci: anche l’altro mi percepisce in un modo classificato. Le tipizzazioni

dell’interazione sociale diventano progressivamente anonime via via che si allontanano

dall’incontro diretto.

La realtà sociale della vita quotidiana è percepita in una serie ininterrotta di tipizzazioni che si

fanno progressivamente + anonime via via che si allontanano dal qui/ora della situazione

dell’incontro diretto. La struttura sociale è la somma di queste tipizzazioni e dei modelli

ricorrenti di interazioni stabiliti x il loro tramite.

Le interazioni non si limitano ai contemporanei: io sono in relazione anche con

predecessori/successori.

Il linguaggio e la conoscenza nella vita quotidiana

L’espressività umana è in grado di oggettivarsi (si manifesta in attività accessibili ai loro

produttori e agli altri in quanto elementi di un mondo comune); consentono alla loro

utilizzabilità di estendersi aldilà dell’incontro diretto in cui possono esser percepiti

direttamente.

Un caso di oggettivazione speciale di cruciale importanza è la significazione = produzione

umana di segni (esplicita intenzione di servire come indice di significati soggettivi). Il segno è

oggettivamente accessibile nella realtà comune e vale x il suo produttore come un oggettivo

richiamo alla memoria dell’intenzione originaria.

I segni sono riuniti in sistemi, accessibili aldilà dell’espressione delle intenzioni soggettive

qui/ora. Segni e sistemi di segno sono tutti caratterizzati dalla capacità di distacco. Il linguaggio

è il + importante sistema di segni della società umana (intrinseca capacità di espressività vocale

dell’uomo, ma si può parlare di linguaggio solo quando l’espressione vocale è capace di distacco

dall’immediato qui/ora degli stati soggettivi). Il linguaggio ha origine nella situazione

dell’incontro diretto ma può esser agevolmente separato da essa. Nell’incontro diretto possiede

un carattere intrinseco di reciprocità: la continua produzione di segni vocali nella conversazione

può essere adattata con precisione a ogni mutamento delle intenzioni soggettive dei

conversanti. La conversazione diretta rende possibile un accesso continuo, sincronizzato e

reciproco delle 2 soggettività.

Il linguaggio ha origine nella vita quotidiana ed è dominato dal movente pragmatico (mantiene le

sue radici nella realtà del senso comune). Caratteristiche del linguaggio:

- Oggettività (fattualità ext a me)

- Coercitivo (non si possono cambiare le regole della sintassi)

- Ampiezza/elasticità

Grazie alla sua capacità di trascendere il qui/ora, il linguaggio collega ≠ zone all’int della realtà

della vita quotidiana e le integra in un tutto significativo. Ogni tema significativo che getta un

ponte tra ≠ sfere di realtà può esser definito un simbolo; il modo linguistico con cui è compiuto

tale trascendimento è detto linguaggio simbolico (consente di costruire simboli altamente

astratti dall’esperienza quotidiana).

Il linguaggio costruisce campi semantici linguisticamente circoscritti (vocabolario, grammatica,

sintassi organizzano questi campi semantici). Il linguaggio costruisce schemi di classificazione x

differenziare gli ogg; si costituisce un bagaglio sociale di conoscenze che si trasmette di

generazione in generazione ed è disponibile all’individuo nella vita quotidiana.

Nella cultura comune occupa un posto preminente la competenza pragmatica (riguarda ciò che

devo sapere x i miei scopi pratici).

La validità della mia conoscenza della vita quotidiana è data x scontata fino a nuovo avviso,

finchè non sorge un problema che non può esser risolto nei suoi termini; la realtà della vita

quotidiana appare sempre come una zona chiara, dietro cui c’è uno sfondo di oscurità (non posso

sapere tutto ciò che sarebbe utile conoscere). La mia conoscenza della vita quotidiana si limita a

ciò cui dò importanza (interessi pratici). I miei campi d’interesse s’intersecano con quelli altrui

= strutture di pertinenza.

La conoscenza con cui vengo a contatto nella vita quotidiana è socialmente distribuita

(posseduta in modo≠ dai ≠ tipi di individui).

C. LA SOCIETA’ COME REALTA’ OGGETTIVA

L’istituzionalizzazione

L’uomo occupa una posizione peculiare nel regno animale, a ≠ degli altri mammiferi non ha

alcun ambiente proprio alla sua specie. Tutti gli animali non umani vivono in mondi chiusi le cui

strutture sono predeterminate dall’apparato biologico delle ≠ specie animali. Invece la relazione

dell’uomo con suo ambiente è caratterizzata dall’apertura di fronte al mondo, è riuscita a

stabilirsi sulla > del pianeta, la sua relazione con l’ambiente circostante dipende molto

relativamente dalla sua costituzione biologica. Ha un’organizzazione istintuale sottosviluppata

rispetto agli altri mammiferi, può quindi applicare il suo bagaglio costituzionale in attività molto

+ ampie e variabili = apertura culturale.

L’essere umano non interagisce solo con un dato ambiente naturale ma anche con uno specifico

ordine socioculturale che gli è mediato dalle persone x lui importanti. L’organismo umano

manifesta un’immensa plasticità, è socialmente variabile (determinato da specifiche formazioni

socioculturali) = i presupposti genetici dell’io sono dati fin dalla nascita ma la forma particolare

che assume è data dal processo sociale.

Da un lato l’uomo è un corpo, come ogni altro organismo animale, dall’altro ha un corpo (fa

esperienza di sé come entità che non si identifica col suo corpo, ma ha quel corpo a

disposizione).

Gli uomini insieme producono un ambiente umano come tot’ delle sue formazioni socioculturali

e psicologiche.

Empiricamente l’esistenza umana si svolge in un contesto di ordine, direzionalità, stabilità:

come sorge l’ordine sociale? È un prodotto umano, la realizzazione dell’uomo non è

biologicamente data, è una necessità antropologica.

L’esistenza umana è impossibile in una sfera chiusa di interiorità, deve necessariamente

esteriorizzarsi in prassi. L’immanente instabilità dell’organismo umano rende imperativo x

l’uomo provvedersi di un ambiente stabile x sua condotta.

Origini dell’istituzionalizzazione (condivisione intersoggettiva): tutta la vita umana è sogg alla

consuetudinarietà (ogni azione che è ripetuta frequentemente è cristallizzata secondo schemi

fissi). Vantaggio psicosociale è che le scelte sono ridotte (libera l’individuo dal fardello delle

infinite decisioni).

L’abitualizzazione provvede alla specializzazione e direzione delle attività che mancano nel

bagaglio biologico dell’uomo alleviando così l’accumulazione di tensioni risultante dagli impulsi

non guidati + fornisce uno sfondo stabile in cui l’attività umana può procedere con un min di

decisioni nella

Dettagli
Publisher
A.A. 2005-2006
14 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della conoscenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Borgna Paola.