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Parola = individuale e concreta

Gli esseri umani comunicano con atti di parole ma il fondamento di questi atti è la lingua (sistema

di riferimento collettivo).

Codice e messaggio

Il codice è un insieme di potenzialità (astratto), l messaggio è costruito sulla base delle unità del

codice (concreto).

Competenza – esecuzione (Chomsky)

Competenza = tutto ciò che l’individuo sa della sua lingua x poter parlare come parla e capire

come capisce

Esecuzione = tutto ciò che fa linguisticamente, è un atto di realizzazione, xciò concreto

Conoscenze linguistiche di un parlante

La competenza linguistica di un sogg comprende:

1. competenza fonologica: un parlante conosce i suoni della propria lingua e distingue quelli

estranei + conosce le combinazioni di suoni che formano o no le parole (molte conoscenze

sono implicite)

2. competenza morfologica: sulle parole della propria lingua (es. in italiano finiscono con

vocale tranne poche) + distingue le parole estranee a propria lingua, parole inesistenti =

conosce le parole della propria lingua, alcuni aspetti della loro struttura e meccanismi x

formare parole complesse

3. competenza sintattica: regole della sintassi, capacità di comprendere e costruire frasi

nuove, intuizioni sulla grammalità

4. competenza semantica: capacità di istituire relazioni semantiche tra parole, comprender

eventuali ambiguità delle frasi

tutte queste conoscenze appartengono alla grammatica del parlante (insieme di conoscenze

immagazzinate nella mente), si costituisce attraverso un complicato equilibrio di fattori

biologicamente innati ed esperienze acquisite all’int della comunità linguistica d’origine.

Sintagmatico e paradigmatico

In 1 atto linguistico i suoni sono disposti in una sequenza lineare, così perdono la loro individualità

e diventano una catena parlata (s’influenzano a vicenda: es. la N di canto è dentale, la N di anfora

è labiodentale) = rapporti sintagmatici (nascono con elementi che sono co-presenti).

Rapporti paradigmatici (in assenza): es. “stolto”, la T si trova tra s/o ma al posto di T possono

comparire altri suoni (c, p): tutti i suoni che possono comparire in un certo contesto intrattengono

tra loro rapporti paradigmatici ma in assenza (se realizzo t non posso realizzare gli altri = si

escludono).

Un’unità linguistica intrattiene rapporti sintagmatici con le forme vicine ma rapporti paradigmatici

con le unità assenti che avrebbe potuto realizzare in quel dato punto.

Sincronia e diacronia

Le lingue possono cambiare nel t. Lo studio del cambiamento linguistico è detto diacronico (studio

di 1 fenomeno nel t); se una lingua è studiata escludendo il fattore t è uno studio diacronico

(rapporto tra elementi simultanei).

Il segno linguistico

Una parola è un segno ossia unione di un significato (rappresentazione mentale, concetto) e

significante (forma sonora che si dice pronunciando la parola o grafica se la si scrive).

Caratteristiche del segno:

- distintività: il segno si distingue dagli altri

- linearità: si estende ne t (se orale) o spazio (se scritto), implica una successione tra un

prima e dopo

- arbitrarietà: non esiste alcuna legge di natura che imponga di associare significante-

significato (accordo convenzionale), eccetto le forme onomatopeiche (sussurrare,

tintinnare)

la disciplina che studia i segni è la semiotica (o semiologia).

Le funzioni della lingua

Jakobosn: le componenti necessarie x un atto di comunicazione sono: il parlante, ciò di cui si parla,

messaggio, canale, codice, ascoltatore.

Parlante Referente (argomento) Ascoltatore

Messaggio

Canale

Codice

Ad ogni componente corrisponde una ≠ funzione linguistica:

Emotiva Referenziale Conativa

Poetica

Fatica

Metalinguistica

1. funzione emotiva: o espressiva, esprime stati d’animo

2. referenziale: è informativa, neutra

3. fatica: quando si vuole controllare se il canale è aperto e funziona regolarmente (es. mi

senti?)

4. metalinguistica: quando il codice è usato x parlare del codice stesso (es. grammatica)

5. poetica: quando il mess è costruito in modo da costringere l’ascoltatore ha tornare sul

mess stesso x interpretarlo

6. conativa: comando/esortazione rivolta all’ascoltatore xchè modifichi il suo comportamento

(es. galateo)

Lingua e dialetti

Non esiste un italiano unico in tutto il paese, si parla di italiani regionali (approssimativamente

Nord – centro – Sud). Ogni lingua è stratificata sia socialmente che geograficamente:

Italiano scritto Forma + austera (es. leggi)

Italiano parlato formale Forma molto controllata usata nelle occasioni formali

Italiano parlato informale Spontaneo e rapido

Italiano regionale Comprende regionalismi

Dialetto di koinè Identifica una regione dialettale

Dialetto del capoluogo

Dialetto locale Quartieri

In uno stesso luogo possono coesistere registri linguistici e i parlanti possono passare da 1 all’altro.

Il dialetto è una lingua a tutti gli effetti, la ≠ con la lingua è solo socioculturale. La ≠ tra

lingua/dialetto non è di sistema: sono entrambi sistemi linguistici a tutti gli effetti, ogni dialetto ha

un sistema fonologico, morfologico, sintattico.

Le lingue nel mondo (circa 6 mila)

Enorme ≠ sul n. di parlanti: lingue come l’inglese parlate da 1 miliardo di persone, altre come

l’indiano d’America da poche centinaia. Possibile classificazione in base al n. di parlanti da 9 (+ di 1

miliardo) a 0 (estinte). Le + parlate al mondo sono: cinese mandarino, inglese, hindi, spagnolo,

russo, bengali, arabo, portoghese, indonesiano, giapponese, francese, tedesco.

L’italiano ha punteggio 7 (70 milioni di parlanti in Italia, Svizzera, Canada, USA, Argentina, Brasile);

si considerano in questa classificazione anche chi parla quella lingua come 2° lingua.

Altra possibile classificazione su criterio geografico (continente).

Tutte le lingue del mondo possiedono certe caratteristiche = universali linguistici. Alcune lingue

sono + vicine tra loro, x stabilire questa relazione si fa riferimento a 3 caratteristiche:

- genealogica: se derivano dalla stessa lingua originaria, es. lingue romanze/neolatine

(italiano, francese, spagnolo, portoghese, romeno), a loro volta derivanti da indoeuropee

(famiglia linguistica, unità genealogica max)

- tipologica: se manifestano 1 o + caratteristiche comuni)

- areale: (affinità che si crea tra lingue genealogicamente irrelate, anche lontane parenti, ma

che hanno sviluppato caratteri strutturali comuni xchè parlate nella stessa area geografica;

formano una lega linguistica, es. cinese e giapponese, lingue balcaniche)

Classificazione genealogica

2 lingue sono genealogicamente parenti quando derivano da 1 stessa lingua originaria, le +

studiate:

- indoeropea

- afro-asiatica (camito-semitica): area dell’Africa settentrionale, Medio oriente, Africa

orientale + egiziano antico, arabo, ebraico

- uralica: tra cui finlandese, estone, ungherese

- sino-tibetina: tra cui cinese mandarino, tibetano, lobo-birmanico

- nigerkordofaniana: > delle lingue dei paesi sub sahariani tra cui swahili

- altaica: altre lingue dell’Asia centrale tra cui mongolo

tra le altre famiglie: dravidica (sud India), austroasiatica, austronesiana, amerindiane + lingue

isolate x cui non è possibile dimostrare parentela con altre (basco, giapponese, coreano).

La famiglia linguistica europea

Una delle scoperte + importanti della linguistica, a inizio 800: il sanscrito (antica lingua dell’India) e

alcune lingue europee (es. greco, latino) sono genealogicamente imparentate. Nel 1830 si conia il

termine indoeuropeo. La famiglia indoeuropea si divide in gruppi:

- indo-iraniano: a sua volta divisa in indiano e iranico

- tocario (estinto)

- anatolico (estinte, tra cui ittita)

- armeno

- albanese

- slavo

- baltico

- ellenico

- italico: suddiviso in orientale (osco, umbro, sannita) e occidentale (italo-falisco tra cui il

latino, da cui nascono le romanze: portoghese, spagnolo, francese, italiano, romeno,

gallego, catalano, retoromanzo, provenzale)

- germanico: orientale (gotico), settentrionale (svedese, danese, norvegese, islandese,

feroico), occidentale (anglo-frisone, neerlando-tedesco, tedesco, afrikaans, yiddish)

- celtico: gaelico, britannico

non coincide col criterio geografico (lingue europee parlate anche in Asia) + l’unità politica non

corrisponde necessariamente a unità linguistica.

La classificazione tipologica (morfologica e sintattica)

Morfologica: tipi morfologici tradizionalmente riconosciuti:

1. isolante: mancanza quasi tot di morfologia (i nomi non si distinguono né x caso, né x

genere/num), verbi non hanno ≠ di persona, t, modo; x indicare le varie relazioni tra le

parole si fa uso dell’ordine delle parole e di alcune particelle (cinese e inglese)

2. agglutinante: ogni parola contiene tanti affissi quante sono le relazioni grammaticali che

devono essere indicate (turco)

3. flessive: le ≠ relazioni grammaticali sono normalmente espresse da un unico suffisso

(italiano). 2 sottotipi: analitico (può realizzare le relazioni grammaticali anche mediante +

parole, es. “ho fatto”) e sintetico (una sola parola)

4. polisintetico: 1 sola parola può esprimere tutte le relazioni che in italiano sono espresse da

un’intera frase

classificazione non soddisfacente: alcune lingue collocabili in + tipi

Sintattica: esistono correlazioni semantiche in tutte le lingue tra l’ordine delle parole nelle frasi e

in altre combinazioni sintattiche (ordine delle parole). Combinazioni sintattiche analizzate:

presenza di proposizioni/preposizioni, posizione verbo rispetto a sogg e ogg, ordine dell’aggettivo,

ordine del complemento di specificazione.

I sistemi di scrittura delle lingue del mondo

È un fenomeno derivativo della lingua parlata. I primi sistemi di scrittura (Egitto, Mesopotamia)

sono del tipo ideografico (ancora usato x es. cinese) = a ogni simbolo (ideogramma) corrisponde

un concetto concreto o astratto, a volte giungono ad assumere valore fonetico, da questo

momento avviene il passaggio a scrittura fonetica.

Nel sistema sillabico determinati segni indicano gruppi di suoni (riduce il n. di segni). Nel sistema

alfabetico n. ancor + ridotto di segni (invenzione attribuita ai fenici): ad ogni suono corrisponde un

segno.

Se 2 lingue usano lo stesso sistema di scrittura non significa che siano genealogicamente

imparentate.

Sociolinguistica e dialettologia

Una lingua non è 1 blocco monolitico, è stratificata sia verticalmente (diastrica: variabili legate alle

stratificazioni sociali) che orizzontalmente (diatopica: ≠ dialettali). Altre 2 dimensioni di variazione

sono il

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A.A. 2005-2006
9 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ankh79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cacia Daniela.