vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
I popoli sviluppano un certo interesse per i nuovi territori, intraprendendo viaggi dettati tanto da
esigenze di sopravvivenza( si pensi alle emigrazioni del passato delle popolazioni verso territori più
favorevoli dal punto di vista climatico e geografico) o economiche (dopo il 1492, la scoperta di
nuovi territori portò ad uno sviluppo economico notevole, si pensi anche alle colonie e alle
piantagioni).
Questo interesse portò alla diffusione di racconti più o meno veritieri da parte di chi aveva
compiuto questi viaggi e intendeva descriverli oggettivamente e/o soggettivamente; a questi
avventurieri, si aggiunsero anche coloro che non erano mai stati in nuovi territori e che quindi
mettevano in circolazione racconti del tutto immaginari. Tra i miti che presero piede, oltre a quelli
religiosi (il Paradiso Terrestre- l’Eden, il monte Sinai), vi era quello del leggendario mondo di
Atlantide ma anche del “selvaggio West”(nell’Ottocento americano).
I viaggi subirono una battuta di arresto durante in Medioevo, in quanto in questo periodo l’interesse
per la propria spiritualità offuscò quello per la scoperta/visita di nuove terre. Tuttavia , superato
questo momento di stavi, vengono riscoperti per motivi religiosi (compiere evangelizzazione) ed
economici( si sviluppa il commercio e si istaurano rapporti con l’Oriente -> si pensi al “Milione” di
Marco Polo sull’Asia.
Iniziano a diffondersi mappamondi, carte geografiche e mappe, ma poco accurate e talvolta del
tutto insufficienti per calcolare un tragitto. Nonostante ciò, questa diffusione cartografica evidenziò
come ormai la Geografia (dal greco “disegno della Terra”) stesse acquisendo importanza; tale
scienza ricercava cause, fenomeni e le relazioni che le legavano.
Durante il quindicesimo secolo si assistette ad uno sviluppo tecnologico che dette i migliori risultati
nel settore nautico (anche se le carte rappresentavano le coste quasi esclusivamente del
mediterraneo). I primi planisferi sono quelli di Ribero (in Portogallo) e di Gastaldi (in Italia).
Ricordiamo il contributo dato da Botero ,il quale fondò la “scienza statica” basata su relazioni
universali: riporta informazioni dettagliate e mette in evidenza i rapporti tra i fenomeni naturali e
cosmici con l’agire dell’uomo. Egli progetta uno Stato ben organizzato dove l’industria, il
commercio e l’agricoltura hanno un posto fisso ed immutabile e sono posti sotto il controllo del
Principe e della Chiesa. Nelle Fiandre, invece, ricordiamo l’opera di Mercatore il quale introdusse
la proiezione cilindrica. Questa tecnica permetteva di tracciare sulla carta con una retta che taglia
sulla Terra i meridiani con angoli tutti uguali (metodo tutt’ora impiegato per le carte nautiche).
Leida fu un centro molto attivo dal punto di vista dello studio geografico:Cluverio propose “l’Italia
antiqua” dove la geografia era interconnessa ai classici e alla storia); Varenio vide la geografia
come una parte della matematica che spiega stato e parti della terra con elementi quantitativi
(ampiezza,sito,movimento). A lui si debbono le due diciture:
-“geografia universale o generale”
-“geografia speciale o corografica”(ovvero lo studio differenziato per le singole regioni di
clima,proprietà terrestri e umane, quali i popoli, l’arte, il commercio,la religione e la lingua).
Fino all’Ottocento le descrizioni geografiche erano utilizzate dai principi essenzialmente per
esercitare un controllo più agevole sul territorio.
Altro nome legato allo sviluppo della Geografia è Eratostene; questi voleva accertare i caratteri del
mondo,le leggi della natura,il rapporto tra universo cosmico e superficie terrestre. Ricordiamo
anche Strabone che compilò gli “itinerari”,ovvero descrizioni precise sui luoghi più battuti dai
viaggiatori.
Durante il diciottesimo secolo furono portati avanti processi sulla cartografia: i monticelli erano
disegnati come del mucchietti di terra prima di arrivare a precise misurazioni di altitudini con il
barometro( si passa al tratteggio per rivelare le reali forme del suolo e poi alle curve di livello).A
metà del ‘700 abbiamo la Carte Geometrique de France(carta topografica). Dal punto di vista
teorico, pochi sono i passi avanti fatti tra il ‘600 e il ‘700. Per molto tempo il mondo è stato
considerato un corpo immutabile che ha preso vita in un solo colpo da un impulso esterno. La
geologia vede il proprio fondamento nel diluvio universale, poi Cuvier si interroga sui fossili
rinvenuti (forme di vita esistite in altre ere e che quindi indicavano che il miracolo dell’impulso
divino si era avuto più volte).
Finalità della geografia di Ratzel:
1)analisi del modo di distribuzione dei gruppi umani e delle relative culture
2)interpretazione di tali distribuzioni sulla base dell’influenza esercitata dal mondo circostante
naturale
3)effetti dell’ambiente su individui e società (effetti dovuti al clima, alla configurazione del sole…)
Prendono vita due principi:
1)DETERMINISMO: l’uomo emigra in cerca di condizioni favorevoli allo sviluppo personale e della
propria comunità. Si cercano conferme più nelle civiltà primitive che in quelle moderne poiché in
quelle arcaiche lo sviluppo con consente molte varianti nelle reazioni agli stimoli ambientali
(soprattutto in caso di scarsezza di risorse). L’uomo si contrappone alla Natura.
2)DIFFUSIONISMO: si sviluppano i tratti culturali di un popolo (come le scoperte tecnologiche)
dove le condizioni sono favorevoli e di qui si diffondono in varie aree, anche lontane.
A Vienna, nel primo Novecento, si formula l’ipotesi di “cicli storico-culturali”, ovvero l’idea che le
tecniche culturali diffusesi nel tempo si sovrappongano nel tempo e nello spazio (dalle primitive –
ciclo di raccoglitori, alle più evolute-ciclo della zappa).
Nasce la Geografia politica: studio dell’ampliarsi e del restringersi della superficie
territoriale(indicano, quindi, progresso e regresso) e alla cui base vi è il condizionamento
ambientale.
Altro nome importante, è quello di Hettner, il quale considerò la geografia come lo studio delle
singole unità distinte per le loro differenze. Introduce quindi il “regionalismo” ovvero il guardare ad
ogni aspetto di una regione, non solo il rapporto uomo-natura
Con Paul de la Blache abbiamo il “possibilismo”:qui notiamo l’influenza degli studi di sociologia. Il
Possibilismo afferma che lo stile di vita di un gruppo umano è l’insieme dei comportamenti abituali
di un popolo nel suo modo di organizzarsi e gestire cosa gli offre l’ambiente. Questa è la reazione
possibile adottata dal gruppo umano sulla base delle proprie esperienze storiche e sociali, in
risposta agli stimoli ambientali.
->parallelo tra geografia e sociologia:
Reclus no immobilismo; la superficie terrestre si modifica così come l’economia (si intravede un
socialismo anarchico)
Reclus ispira Durkheimla società capitalista di fine Ottocento segue fattori razionali e non; la
società mantiene l’ordine mediante la coscienza collettiva, dove le credenze comuni si esprimono
in norme regolatrici della vita sociale. L’attività degli individui risulta influenzata dalla società.
Ricordiamo il contributo di Bergson, per cui l’intuizione è uno slancio vitale, è la sintesi di istinto ed
intelligenza per permette di liberarsi dagli schemi e dalle necessità biologiche.
Vengono tracciati i limiti del possibilismo: la regione non permette un’interpretazione approfondita
del territorio. Nella società moderna, i cui connotati sono analoghi in molte regioni, la mancanza di
elementi tradizionali riduce la possibilità di un’analisi possibilista (non si individua la “personalità” di
un popolo). Ci si riduce a ponderare vari elementi tra una vasta gamma di soluzioni del rapporto
ambiente-società ritornando al determinismo che si voleva abbandonare.
*La geografia classica trova la forza nella capacità descrittiva*
Analizziamo le idee di tre influenti personalità:Mackinder,Davis e Semple.
1)Mackinder tenta una correlazione tra le generalizzazioni geografiche e storiche. Individua nel
continente euroasiatico due grandi regioni: quella del centro nord(pianeggiante, favorisce gli
spostamenti) e quella dell’ovest-est-sud(terre “a mezza luna” accessibili bene alle navi. Essa è
divisibile in quattro zone, ognuna con una maggioranza religiosa:cristianesimo, buddismo,
induismo ed islamismo. La zona centrale è detta “pivot” ed è la Russia, centro della politica
mondiale che è passata da vasti imperi ad agibili reti stradali. La “pivot area” è il fulcro, un’area
vastissima dove gli imperi zaristi hanno lasciato il posto a moderne reti stradali (si ripete in termini
moderni la viabilità antica). Lo stimolo a collegare condizioni geografiche e situazioni, sviluppa una
geografia politica che riguarda grandi aree e i rapporti di forza che esse hanno tra loro.
2)Davis propone i “cicli di erosione” dove l’erosione dovuta ai fiumi è normale mentre quella dovuta
ad altri agenti è accidentale. Si tratta di un processo antropomorfo: la prima fase è quella della
giovinezza(il fiume scorre impetuoso e scava il suolo),la seconda è quella dell’età adulta (fase
media, il fiume deposita i sedimenti) e l’ultima è quella della vecchiaia(scorre quasi immobile sul
penepiano e quando il penepiano si inclina il ciclo ricomincia daccapo).
3)Semple inquadra gli eventi storici americani nella cornice naturale in cui si sono svolti; le
diversità geografiche e climatiche hanno portato monocolture a Sud e agricoltura individualista a
Nord-est).
Parliamo ora del Positivismo. Questa corrente vede la geografia come lo studio delle connessioni
tra fenomeni naturali e umani,cercando la spiegazione di causa ed effetto. Quest’analisi si effettua
tramite un’osservazione dettagliata (studi locali, di piccole aree). A seguito della rottura tra
borghesia e cattolicesimo, si ha poi il connubio tra fede laica e classe dirigente. Si mira alla vittoria
dell’uomo sulla natura(l’adattamento si è avuto grazie alla scienza e pertanto le sconfitte sono
dovute a carenze tecniche).
Nel periodo delle Due Guerre si riprendono le vicende dei viaggiatori italiani (Colombo,
Vespucci…) e si ricerca nella geografia storica il periodo classico e la grandezza romana (-
>ideologia nazionalista).
Dobbiamo ricordare due grandi geografi:
-Almagia,a cui si devono scritti di cartografia storica dove la struttura sociale non è vista legata
all’organizzazione del territorio,
-Biasut