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Se fino al momento "pre-greco" l'educazione è considerata innanzitutto come pratica, a partire dal

cosiddetto "miracolo greco" si assiste a un mutamento che riguarda l'organizzazione sociale e la

visione del mondo e che si dirige sempre di più nella direzione di una cultura laica, razionale e

universale. Accanto all'educazione come pratica, viene a disporsi la pedagogia come sapere che

fa riflettere sull'umana "formazione dell'uomo greco" che giunge fino a noi, eredi diretti di quella

cultura. Ed è dall'inconfondibile peculiarità della paideia greca che l'idea di educazione appare

tuttora rappresentativa della comunità e dell'individualità umane. La nozione tedesca di Bildung

rende il senso dello spirito pedagogico greco. Con questa nuova fase storico-culturale la

pedagogia si sviluppa come la teorizzazione di quel processo rivolto a educare, istruire e formare

soggetti, individualmente e socialmente intesi.

A Socrate interessa la conoscenza che conosce se stessa, come frutto del colloquio interiore e del

continuo scambio dialogico, investigativo e formativo con gli altri uomini. L'educazione socratica

vuole rendere l'uomo libero di decidere da solo per divenire personalmente responsabile della

propria vita. A questo scopo Socrate si serve di alcuni metodi: l'ironia, l'aporia (che valorizza

quell'incertezza derivante dall'eguale validità di due ragionamenti contrari), la dialettica (in quanto

discussione che spinge gli interlocutori nella situazione di una scelta da verificare), la maieutica

(attraverso domande abitualmente formulate dal maestro "fa partorire" nel discente il pensiero

costruttivo e la scoperta creativa. Platone accede all'eredità socratica e guida il dibattito con le

grandi forze educative proprie del suo tempo e della sua tradizione. Egli restituisce un eccezionale

modello di paideia nel tentativo di risolvere il problema dell'educazione umana, fondando una

nuova gerarchia di valori. Egli guarda il nesso tra educazione e Stato e al duplice compito

pedagogico-politico di una "umanizzazione" dello Stato e di una "statalizzazione" dell'educazione,

poiché la pedagogia e la politica dipendono l'una dall'altra. La pedagogia platonica mira ad

allontanare l'uomo dal mondo apparente e dalle opinioni mutevoli per condurlo all'autenticità della

conoscenza, che secondo Platone si trova nell'attività della ragione.

13. L'identità filosofica della pedagogia

Dopo il modello socratico-platonico, con l'enciclopedia dei saperi progettata da Aristotele si

assegna la pedagogia un preciso profilo teorico, collocato tra etica e politica, in quanto sapere

della formazione di un individuo razionalmente attivo nella società e in essa responsabile e libero.

In questo iter la struttura della pedagogia ottiene una serie di vantaggi: è sistematica, organica e

deduttiva, raccorda I temi affrontati, fissa i modelli, stabilisce le continuità e determina le coerenze.

Tuttavia, il modello filosofico di pedagogia ma condizionato profondamente la sua stessa

teorizzazione, legandola alla teologia, alla scienza, e all'ideologia. Almeno fino alla prima metà del

XX secolo in tutti questi modelli di riferimento il tipo di discorso attraverso il quale è stata elaborata

la teorizzazione pedagogica è rimasto quello speculativo. E' alla filosofia e al suo discorso

razionale che si è assegnato il primato nell'elaborazione pedagogica.

Percorsi di lettura

Dall'antichità greca fino alla prima metà del XX secolo il tipo di discorso attraverso il quale è stata

elaborata la teorizzazione pedagogica é rimasto quello speculativo.

La pedagogia come filosofia (Gentile)

L'uomo è la stessa realtà universale considerata nella sua attualità, per cui è soggetto; e che ogni

altra forma di realtà è una forma astratta. In tutti i tempi la filosofia si è trovata ad avere nel suo

seno il problema dell'educazione. Il quale si presenta sempre sotto due aspetti fondamentali, che

danno luogo a due forme principali della pedagogia. Questi due aspetti del problema pedagogico

corrispondono a due aspetti della realtà, la realtà come qualche cosa che è quella che è, una

realtà che si può discutere se sia o no realizzata.

14. La svolta scientifica

Dalla seconda metà del Novecento il nesso pedagogia-filosofia è stato sottoposto a un'analisi

critica dando luogo a un ventaglio di posizioni che la pedagogia può/deve avere allo scopo di

sofisticare la sua struttura e la sua funzione. Durante la seconda metà del Novecento vi è stata

una radicale trasformazione della pedagogia, si è passati a scienza dell'educazione. Anche il

termine viene sostituito sulla base di alcune considerazioni, tra cui la consapevolezza che il

metodo di indagine si è spostato sulla ricerca sperimentale, su un metodo speculativo, quindi non

è più riflessione teorica. La scienza dell'educazione hanno occupato un ruolo nel campo di quei

saperi educativi, che sono chiamati ad attingere a queste fonti e a ruotare attorno a queste

strutture, giacché consegnano apporti cruciali per la definizione della formazione (intesa come

processo personale, storico e sociale), ma anche dell'educazione (nelle sue varie sfaccettature:

formale, informale, non formale) e dell'istruzione (in quanto compito primario delle istituzioni

pubbliche).

15. Le scienze dell'educazione

Oggi si fa pedagogia attraverso il riferimento a saperi specifici, definiti, anche extrapedagogici che

ne rappresentano una base cognitiva vasta e problematizzante. La pedagogia generale costituisce

un dispositivo essenziale per spiegare/comprendere i "materiali" provenienti dalle varie scienze

dell'educazione, al fine di proiettarli in una direzione autenticamente formativa.

Percorsi di lettura

Oggi anche il sapere pedagogico non è più un sapere unitario, perché si fa pedagogia attraverso il

riferimento a varie scienze dell'educazione e a una serie di settori disciplinari extrapedagogici che

costituiscono una base cognitiva vasta, transdisciplinare e problematizzante della pedagogia

stessa.

Le molte scienze dell'educazione (Visalberghi)

In Italia l'uso dell'espressione scienze dell'educazione sta indicare il genere di studi che

tradizionalmente era coperto dal termine pedagogia. Il titolo del libro "Pedagogia e scienze

dell'educazione" vuole indicare un nesso, non un'opposizione. Si tratta di un tipo di sviluppo molto

simile a quello del rapporto tra filosofia e scienze. La filosofia copriva tutto il campo delle scienze,

matematica inclusa. Progressivamente il territorio della filosofia andò riducendosi: matematica,

astronomia, fisica, chimica, biologia divennero scienze autonome. E in tempi relativamente recenti

anche psicologia, sociologia, logica si sono resi autonomi dalla filosofia.

Il termine scienza ha bisogno di qualche precisazione, viene intesa come una forma di conoscenza

particolarmente garantita. Il primo elemento è metodologico: la scienza si basa su esperienze

replicabili che autorizzano a fare sensate generalizzazioni e perciò previsioni. Il secondo elemento

è logico-strutturale: una scienza è costituita da un insieme ordinato e coerente di concetti ben

definiti, connessi in ipotesi, leggi, o relazioni fondamentali da cui altre sono deducibili secondo

regole anche esse ben definite. Ma parliamo anche di scienza quando una sola delle due

caratteristiche e chiaramente presente, mentre l'altra è assente o rimane nell'ombra.

16. La centralità della formazione oggi

Per educazione dobbiamo intendere l'insieme di quelle azioni che favoriscono lo sviluppo fisico,

intellettuale e morale della persona umana, verso l'autocoscienza è il dominio di sé, verso la

rispondenza reciproca con le esigenze della comunicazione, della cooperazione sociale e della

partecipazione ai valori. Il verbo educare a moltissimi sinonimi, tra cui i principali sono: allevare,

crescere, insegnare.

L'educazione riguarda la formazione umana, l'educazione familiare, l'insegnamento. Tuttavia,

l'educazione non esaurisce (da sola) la problematicità/complessità del percorso esistenziale, che

riguarda e coinvolge altre categorie importanti: apprendimento, istruzione, formazione. La

formazione è la categoria più organica e la più adeguata per pensare la pedagogia. Nella "post-

modernità" il formarsi si è fatto sempre più stabile, facendo perdere alla nozione di forma il

carattere di struttura compatta e armonica, infatti oggi ci si forma sempre e ovunque.

Percorsi di lettura

La formazione (Massa)

È la formazione che fa assumere all'esistenza il carattere di progetto e di intenzionalità. La

formazione proviene dalla vita e ritorna ad essa, ma dopo di essersene distaccata come per

reduplicarla entro un ambito di esperienza distinta dalla vita immediata e non per questo meno

vitale, tale cioè da affrontare in essa le proprie radici nel contempo in cui tende pertanto a

distanziarsene. La formazione può essere individuata come tipo di esperienza motivata, la quale è

sempre volta a produrre un esito di iniziazione progressiva è un ambito di manifestazione

espressiva, tali da svolgere comunque una funzione di natura transizionale.

17. Complessità della pedagogia generale: la vocazione critica e l'ottica regolativa

Il lavoro della pedagogia è insieme critico e progettuale: vado al "macro" (la cultura, i saperi,

l'economia), al "micro" (l'esistenza, le competenze, le professioni), accompagna le forme e i

momenti del sapere e dell'agire educativi come un ombra di riflessività, che corregge, stimola,

pungola, indirizza, struttura. Oltre la funzione di raccordo, la vocazione della pedagogia generale è

quella critica e la sua ottica è quella regolativa. La pedagogia deve mantenere un elevato grado di

consapevolezza, di rigorizzazione e di indagine critica, allo scopo di mantenere l'asse del discorso

pedagogico dentro il dominio della pedagogia stessa. Come fattore relativo la pedagogia indica

l'orizzonte a cui devono guardare i saperi dell'educazione. In questo caso il punto di riferimento è

l'ottica regolativa a operare come un fattore che coordina e orienta l'iter di ricerca della pedagogia

e il suo habitat. La pedagogia, nel corso della sua lunga storia, si è sviluppata ora come scienza,

ora come arte, ora come filosofia, anche perché la pedagogia ha mantenuto questi tre aspetti

importanti che l'hanno storicamente connotata. Anche nell'ambito educativo si è chiamati ad

incr

Dettagli
A.A. 2015-2016
18 pagine
21 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MrsGessleItalien di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Madrussan Elena.