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L’economia è composta da due branche: la microeconomia e la macroeconomia. L’analisi
microeconomica si occupa delle scelte delle singole entità economiche (es: produttori,
consumatori, famiglie, industrie), che con la loro interazione creano sistemi più complessi
come i mercati; l’analisi macroeconomica riguarda invece l’andamento generale dell’economia
di una nazione (es: reddito, occupazione, tassi di inflazione). In entrambe le discipline è
importante la scelta vincolata, in quanto sia a livello individuale che “generale”, vengono
compiute delle scelte a discapito di altre.
Ogni società ha la possibilità di scegliere in che modo allocare le proprie risorse, rispondendo
però a tre quesiti:
quali beni e servizi produrre, e in quali quantità?
chi produrrà i beni e i servizi, e come?
chi fruirà dei beni e servizi prodotti?
La microeconomia tenta di rispondere a queste domande, analizzando il comportamento dei
singoli agenti economici (che insieme danno luogo a un modello economico completo). Questa
disciplina consente poi di ottenere gli strumenti per studiare il ruolo dei governi nell’economia.
Per studiare i fenomeni appartenenti ad una realtà complessa, gli economisti sfruttano dei
modelli, ossia delle semplificazioni di una realtà complessa. Qualsiasi modello deve poi
specificare quali variabili sfrutta: nel caso in cui il valore di queste sono considerati come dati
nell’analisi di un modello economico, sono dette variabili esogene; nel caso in cui il valore viene
determinato all’interno del modello stesso, sono dette variabili endogene.
Tutti i modelli microeconomici si basano poi su tre strumenti analitici chiave:
ottimizzazione vincolata;
analisi dell’equilibrio;
statica comparata.
L’ottimizzazione vincolata è utilizzata quando un individuo cerca di compiere la scelta
migliore (scelta ottimale), tenuto conto di ogni possibile limitazione o restrizione delle sue
scelte. Ogni problema di ottimizzazione vincolata è composto di due parti: una funzione
obiettivo, ossia la funzione che il decisore cerca di massimizzare (es: il proprio benessere) o
minimizzare (es: i costi totali di produzione di un’impresa) e dei vincoli, ossia tutte le
Il comportamento dell’individuo può così
restrizioni o i limiti che vengono imposti ai decisori.
essere modellizzato come l’ottimizzazione di una funzione obiettivo sotto uno o più vincoli.
L’analisi dell’ottimizzazione vincolata ci può rivelare che le risposte più ovvie, in economia,
non sempre sono quelle esatte. Per questo, nel compiere la scelta ottimale bisogna utilizzare la
indipendente
valutazione ( o impatto) marginale del cambiamento di una variabile esogena ( ),
l’impatto incrementale dell’ultima unità della variabile esogena sulla funzione obiettivo.
cioè endogena)
In altre parole, l’aggettivo marginale indica come una variabile dipendente ( cambi
come risultato di un incremento unitario di una variabile indipendente.
L’analisi dell’equilibrio analizza la condizione di equilibrio di un sistema. L’equilibrio di un
sistema è uno stato o una condizione che permane indefinitamente finché un fattore esogeno
(indipendente) al sistema rimane costante, ossia fintanto che un agente esterno non sposta il
sistema dall’equilibrio.
Generalmente questo strumento si utilizza nell’analisi di mercati, competitivi e non.
nell’ipotesi un mercato competitivo, si ha l’equilibrio quando si raggiunge un prezzo in cui la
quantità domandata eguaglia la quantità offerta. Dal punto di vista grafico, l’equilibrio è
raggiunto quando la curva di domanda interseca la curva d’offerta. La curva di domanda ci
dice la quantità di un bene che verrebbe comprata a ogni dato prezzo di questo mercato; la
curva d’offerta ci mostra la quantità di un bene che nel mercato sarebbe disponibile per la
vendita ad un dato prezzo. minore
Nel caso in cui la quantità domandata sia di quella offerta, si ha un eccesso di offerta
del bene (il prezzo di vendita è più alto del prezzo di equilibrio, e per raggiungere l’equilibrio
alcuni venditori dovranno essere disposti a vendere ad un prezzo minore). Nel caso in cui
maggiore
invece la quantità domandata sia di quella offerta, si ha un eccesso di domanda (il
prezzo di vendita è più basso di quello di equilibrio, e per raggiungere l’equilibrio alcuni
acquirenti dovranno essere disposti a pagare un prezzo maggiore).
La statica comparata dipendente
esamina come un cambiamento in una variabile esogena ( )
indipendente
influisce sul livello di una variabile endogena ( ). Questo strumento consente di
effettuare un analisi del prima e dopo (il cambiamento nella variabile indipendente),
comparando due istantanee di un modello economico. Nella prima, dato un insieme di valori
iniziali delle variabili esogene, ci dà i livelli delle variabili endogene; nella seconda invece ci
fornisce le variazioni nei valori delle variabili dipendenti alle sollecitazioni esterne.
ottimizzazione
In generale, la statica comparata ci consente di risolvere sia problemi di
vincolata analisi di equilibrio.
sia di
L’analisi microeconomica può essere utilizzata per risolvere due tipologie diverse di problemi:
l’analisi positiva cerca di spiegare come funziona un sistema economico o di predire come
esplicative predittive l’analisi normativa
cambierà nel tempo, rispondendo così a domande e ; si
concentra invece su problemi legati al benessere sociale, esaminando cosa può andare verso o
contro il bene comune, implicando anche giudizi di valore e rispondendo a domande
prescrittive (suggerisce il modo in cui ottenere un certo risultato a livello sociale attraverso
politiche economiche).
Generalmente è consigliabile effettuare un’analisi positiva prima di una normativa, perché la
prima ci spiegherebbe chi è interessato a determinati cambiamenti e in che modo. In questo
modo, la microeconomia aiuta i Governi a stabilire gli impatti che diverse politiche avrebbero
su consumatori e produttori, consentendo un amministrazione più illuminata.
Domanda e offerta
Gli strumenti d’analisi (ottimizzazione vincolata, analisi dell’equilibrio e statica comparata)
mercati perfettamente competitivi da un
sono usati per studiare i , cioè quelli caratterizzati
gran numero di venditori e acquirenti
. Le transazioni effettuate dai singoli agenti economici
sono così piccole rispetto al volume totale, che ciascuno di essi, nel compiere le sue scelte,
prende” come dato il prezzo di mercato comportamento price-taking
“ ( ). In questo modo
nessuna entità può influenzare il prezzo di scambio per modificarlo da quello di mercato. Un
dimensioni
mercato può essere descritto lungo tre :
il bene (il prodotto acquistato e venduto);
lo spazio geografico (il luogo in cui vengono effettuate le transazioni);
il tempo (l’arco temporale in cui vengono effettuati gli scambi).
D Demand indica la quantità di beni che
La curva di domanda (solitamente indicata con la di )
i compratori sono disposti ad acquistare a diversi livelli di prezzo. Le curve di domanda
aggregata
generalmente individuano la quantità domandata di tutti gli acquirenti, ma questa
può essere divisa in due parti: la domanda derivata, che indica tutta la domanda derivante
dalla produzione e vendita di altri beni, e la domanda diretta, che indica la parte di domanda
la
riguardante il bene stesso. La curva di domanda può ugualmente essere interpretata come
descrizione del prezzo più alto che il mercato “sopporterà” per una data quantità o offerta di
prodotto
.
La quantità di prodotto richiesto può essere influenzata da altri fattori esterni, che però NON
vengono considerati dalla curva di domanda. La curva di domanda, infatti, si focalizza solo sul
rapporto PREZZO-QUANTITA’ DOMANDATA, tenendo fissi tutti gli altri parametri che
pendenza negativa
influenzano la domanda. Una curva di domanda per beni “standard” ha , a
inversa
indicare che a prezzi più bassi la quantità domandata è più alta: questa relazione tra
legge
prezzo e quantità domandata viene definita legge della domanda ( perché studi hanno
verificato essere valida per tutti i beni). Per altre tipologie di beni, quali quelli di lusso, è
possibile che a prezzi più alti corrisponda una domanda più alta: questo perché i consumatori
percezione
hanno la che a un prezzo più alto corrisponda una qualità superiore. Questi esempi
però non violano la legge della domanda, perché tutti gli altri parametri influenzanti (es: la
percezione) non rimangono fissi al variare del prezzo.
Supply indica la quantità di beni che i
La curva di offerta (solitamente indicata con la S di )
produttori sono disposti a vendere a differenti livelli di prezzo . Le curve di offerta
aggregata
generalmente individuano la quantità offerta , ossia la quantità complessivamente
disponibile in un determinato istante (formata dalla produzione nel tempo considerato,
sommata alla produzione che è avanzata da periodi precedenti).
pendenza positiva
Le curve di offerta hanno , a indicare che a prezzi più alti i produttori
positiva
saranno disposti a vendere quantità maggiori di beni: questa relazione tra prezzo e
quantità offerta viene definita legge dell’offerta. Anche l’offerta può essere influenzata da
parametri diversi dal prezzo (es: prezzi di fattori di produzione o di altri prodotti), ma che
devono essere mantenuti costanti nell’individuazione della curva.
Il punto d’intersezione tra le curve di domanda e di offerta è il punto in cui il mercato si trova
la quantità domandata eguaglia quella offerta in modo che il mercato si
in equilibrio, ossia
compensi
. L’equilibrio è il punto in cui il prezzo di mercato non tende a subire cambiamenti,
almeno fino alla variazione di una variabile esogena (indipendente).
In qualsiasi punto diverso da quello di equilibrio, il prezzo subisce delle forze che tendono a
più alto
farlo cambiare: nel caso in cui il prezzo sia di quello d’equilibrio, si avrebbe un eccesso
di offerta (la quantità offerta a quel prezzo sarebbe superiore di quella domandata) e si
pressione al ribasso
creerebbe una (al diminuire del prezzo, la quantità domandata aumenta,
più
quella offerta si riduce e il mercato si sposta all’equilibrio) (Fig. 1). Nel caso di un prezzo
basso invece, si