vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La costruzione di una definizione formale presuppone il controllo dell'espressione dal punto di vista
morfologico e sintattico unitamente alla correttezza e completezza dell'informazione, strutturata su
base categoriale. Il livello più semplice di organizzazione categoriale si realizza attraverso il ricorso
di nomi o pronomi generici. Per i referenti concreti è cosa (Sciarpa-Cosa di lana che serve a
proteggere la gola), mentre per il riferimento a persona è utilizzato il pronome uno (Dentista-E' uno
che cura i denti). Accanto a cosa viene utilizzato anche il termine oggetto (Vetro-Oggetto
trasparente). Raro è l'uso dei pronomi indefiniti qualcuno o qualcosa (Esplosivo-Qualcosa che
esplode) mentre più frequente è quello (Motore-Il motore è quello che fa partire la macchina).
Perifrasi categorizzanti inclusive
Il livello di definizione più strutturata è caratterizzata dalla presenza di termini sovraordinati che
esprimono relazioni tassonomiche o logico-concettuali (Uccello-Animale volatile), in seguito
tendono a raggiungere un maggiore livello di precisione (Quaderno-Insieme di fogli di carta, a
righe o a quadretti rilegati. Si usa per scrivere, soprattutto a scuola e di solito la copertina è
colorata). L'accresciuta competenza linguistica e lessicale degli allievi si accompagna a un
ampliamento della conoscenza del mondo. Le risposte si arricchiscono di dettagli e notizie di
diversa natura (Albergo-Edificio che ospita i turisti. Può essere bellissimo oppure più o meno bello
in base alla comodità). L'elemento categoriale viene specificato attraverso riferimenti legati
all'esperienza (Nostalgia- è un emozione che provi quando ti manca un posto o una persona).
Definizioni partonomiche
Altre forme di definizioni sono basate su relazioni partonomiche, che individuano i rapporti tra
una parte e il tutto. In DiM si registrano definizioni partonomiche in tutte le classi, am con il
crescere dell'età si osserva una maggiore precisione nell'identificazione delle caratteristiche
specifiche del referente (Pupilla-Una parte dell'occhio che serve per vedere). A livello formale si
rivela meglio padroneggiata l'analisi di una voce con valore collettivo, proprio perchè, una volta
individuati gli elementi costitutivi, l'attribuzione di ulteriori specificazioni può anche non essere
necessaria (Foresta-Insieme di alberi). Ciò che appare caratterizzare la definione infantile è
l'assunzione di un punto di vista assolutamente personale (Dito-Parte del corpo molto utile).
Perifrasi sinonimiche
In alternativa alle relazioni di carattere gerarchico, risultano impiegate altre forme di perifrasi in cui
la definizione viene introdotta da termini dello stesso livello del definiendum, seguiti dalle
specificazioni necessarie per chiarire il valore del lemma e risolvere possibili ambiguità (Oblò-
Finestrino dell'aereo o della nave), in questa categoria possono rientrare anche le espressioni
metaforiche che il bambino utilizza per rendere più riconoscibile l'oggetto da definire (Nido-Tana
degli uccelli)
Perifrasi approsimanti
Accanto al rimando metaforico, le definizioni spontanee possono fondarsi su rapporti di
somiglianza tra il lemma e un referente oggettivo che viene considerato più familiare per
l'interlocutore, vengono utilizzati indicatori diversi come, tipo, una specie di (Vacanza-La vacanza
è come una gita al mare ma puoi andare dove vuoi; Diario-Il diario è tipo un'agenda dove si
scrivono gli avvisi o altre cose; Quaderno-Una specie di libro dove si può scrivere e incollare
schede).
Definizioni metalinguistiche
Esplicita è la distinzione tra la definizione di cose, tipica dei nomi, e la definizione di parole che
tratta la voce come un segno linguistico ed esprime un significato.
La qualificazione linguistica può riguardare relazioni di sinonimia/antonimia, relazione tra due
parole di stesso significato/significato contrario (Pace-Contrario di guerra).
3. La definizione degli aggettivi: Le proprietà invisibili
Gli studi dedicati alle definizioni infantili hanno messo in luce l'esistenza di strategie esplicative
diverse in base alla classe grammaticale di appartenenza delle voci esaminate. C'è una distinzione
tra definizioni sostanziali, tipiche di nomi e verbi, e definizioni relazionali, proprie di aggettivi e
avverbi. Le prime rimandano al referente, le seconde evidenziano la relazione tra il definito e la
parola che lo qualifica.
Associazioni verbali
Le forme tipiche di associazione presentano aspetti di complementarietà tra lemma e risposta
(Notturno-Animale). In altri casi l'associazione è semantica (Quieto-Calma) e a volte vengono
valorizzati rapporti su base derivativa (Boschivo-Bosco, cioè del bosco).
Espansioni sintattiche e ricategorizzazioni
Come si è già rilevato a proposito dei nomi, la forma tipica è rappresentata da enunciati introdotti
dal nesso temporale quando (Uguale-Quando qualcosa è uguale) e spesso l'aggettivo è ripreso
tautologicamente nella definizione. In alcuni casi la situazione evocata può illustrare un'eccezione
particolare del lemma (Massimo-Significa quando un persona da il massimo di se).
Nel caso di forme derivate, la ripresa del lemma può anche essere indiretta con un procedimento
che evidenzia la capacità da parte del bambino di ricostruire il significato a partire dalle componenti
della parola (Nuvoloso-Quando il cielo ha le nuvole).
Una caratteristica saliente delle definizioni infantili è la priorità assegnata al piano del
contenuto, che tende a far passare in secondo piano le caratteristiche formali della voce lemma
(pauroso-La paura è una sensazione che provi quando sei spaventato).
La dipendenza grammaticale dai nomi, che è propria degli aggettivi, trova inoltre espressione
naturale nell'ampia serie di definizioni che spiegano il valore del lemma oggettivandolo attraverso
un riferimento concreto. In base al tipo di aggettivo il riferimento può essere rappresentato da
elementi animati o inanimati. Nel primo caso la forma prevalente è costituita dal sostantivo
persona; in alternativa uno, qualcuno, colui (Buffo-Persona che fa molto ridere; Barbuto-Uno con
molta barba). Più raro è il rimando ad animali (Marino-Animale che vive nel mare).
Gli aggettivi che vengono definiti mediante il riferimento a sostantivi concreti possono avvalersi di
voci generiche e pronomi indefiniti (cosa, oggetto, qualcosa), così come di nomi sovraordinati
(cibo, materia, sostanza...).
La scelta di un referente oggettivo non esclude un uso della voce a lemma in contesti personali
(Umido-Una cosa poco bagnata, io non sono umido), a volte si contestualizza l'aggettivo
attraverso voci generali che riprendono le classificazioni formali proprie delle definizioni nominali
(Salato-Cibo contenente del sale),
Una diversa possibilità espressiva registrata in DiM è costituita dal ricorso a definizioni in forma di
frase infinitiva (Ricco-Avere tanti soldi e tanto cibo).
Perifrasi definitorie
Il passaggio verso definizioni più strutturate si esplica sia attraverso forme di perifrasi
sintatticamente autonome, sia attraverso forme di definizione relazionale.
Possono comparire occasionalmente esempi di definizioni in cui l'aggettivo è integrato in una frase
completa (Intelligente-Se una persona è intelligente significa che studia tanto).
Relazioni di equivalenza e di opposizione
Nelle definizioni degli aggettivi le relazioni più significative sono quelle basate su rapporti di
equivalenza/opposizione semantica. Al contrario il ricorso a sinonimi appare impiegato con
naturalezza (Rapido-Veloce). L'identificazione di un sinonimo adeguato rappresenta una delle
principali difficoltà non solo per i bambini ma anche per i lessicografici. Nella lingua difficilmente
esistono infatti sinonimi assoluti, sostituibili in tutti i contesti possibili e capaci di condividere gli
stessi tratti pragmatici, a livello di denotazione/connotazione e di registro. Di fatto il livello di
adeguatezza di un sinonimo può essere valutato soltanto all'interno di un contesto. Nelle
definizioni infantili può inoltre sussistere una conoscenza imperfetta delle voci da definire
(Ennesimo-Nono). Sullo stesso piano delle definizioni sinonimiche si collocano i procedimenti di
carattere oppositivo, che danno luogo a definizioni per negazione o privative. Le definizioni
oppositive non sono molto frequenti (Immorale-Non morale; Indeciso-Non sicuro), più rara risulta
la definizione privativa (Sicuro-Senza dubbi). Possono essere utilizzati anche più sinonimi
(Magnifico-Bellissimo, supendo).
Definizioni relazionali
Un altro procedimento tipicamente utilizzato nella definizione di aggettivi è la definizione
relazionale, che si esplica nella relazione posta tra il lemma e l'elemento che lo qualifica. Tale
relazione può essere espressa da una frase relativa o da un complemento preposizionale con
funzione aggettivale. Gli enunciati relativi possono utilizzare il che ha per il possesso (Vecchio-Che
ha tanti anni), che fa per esprimere un'azione (Scherzoso-Che scherza) e che è per indicare uno
stato (Chic-Che è alla moda). La formulazione con il verbo essere può essere espressa
direttamente in forma aggettivale o sintagmatica (Chic-Alla moda).
Le definizioni preposizionali sono rare e non perfettamente dominate, soprattutto per la difficoltà
di isolare la preposizione corretta da utilizzare (Notturno-Di notte).
Perifrasi categorizzanti
Una classificazione formale di tipo inclusivo viene realizzata attraverso il ricorso a termini definitori
quali qualità, proprietà, stato, che indicano propriamente una nominalizzazione (Serale-Qualità
che riguarda la sera). Spesso la definizione trova realizzazione attraverso perifrasi sinonimiche
(Bello-Piacevole da vedere). Un diverso livello di consapevolezza è espresso dalle definizioni
basate su categorie linguistiche (Tiepido-Agg. che indica una cosa che non è calda né fredda).
Spesso l'introduttore è generico, am il rapporto di significazione viene esplicitato con chiarezza
(Snello-Modo di dire per definire le persone magre e in carne ed ossa).
4. La definizione dei verbi: Le azioni e i loro effetti
La maggior parte delle definizioni raccolte in DiM si riferisce ai sostantivi, poi aggettivi e verbi. Nel
processo di acquisizione linguistica il bambino impara molto presto a organizzare il proprio
vocabolario sulla base dei nomi, mentre i verbi vengono inclusi tardi. Questi ultimi presentano
infatti difficoltà oggettive nell'apprendimento e nell'uso. Il 75% dei verbi presenti nel corpus è
definito mediante un altro verbo all'infinito.
Dalle associazioni alla sintassi
Le risposte che rima