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CAPITOLO VIII ATTIVITA’ TERZIARIE

1. Le attività terziarie nello sviluppo economico

A) Classificazione delle attività terziari

Le attività terziarie si dividono in:

- Servizi per le famiglie: sono quelli rivolti al consumatore finale. Ad esempio, il commercio al

minuto, i locali pubblici, il turismo. Questi servizi, essendo commisurati alla capacità di spesa

della popolazione, si localizzano in funzione della distribuzione degli abitanti e del livello di

reddito.

- Servizi per la collettività: sono quelli forniti dalle infrastrutture sociali e gestiti dalla pubblica

amministrazione in quanto destinati a soddisfare gli interessi della collettività: assistenza

sanitaria, scuole, trasporti pubblici. La localizzazione di questi servizi va di pari passo con la

distribuzione degli abitanti: ma non è connessa alla capacità di spesa individuale, in quanto il

potere pubblico può fornire questi servizi a prezzi ridotti, o anche gratuitamente quando ciò

fosse ritenuto necessario.

- Servizi per le imprese: sono quelli rivolti al completamento delle attività economiche e si

distinguono in Tradizionali [come la tenuta della contabilità] e Avanzati quando incorporano

innovazione tecnologica e organizzativa [marketing].

B) Le attività quaternarie

Nella classificazione delle attività economiche si tende a isolare in un settore specifico- il

Quaternario- le attività superiori come quelle della cultura e della scienza, della direzione politica e

della dirigenza d’impresa, della ricerca tecnologica e dell’analisi di mercato. Vi trovano posto le

università e i centri di ricerca, le sedi decisionali del governo e della pubblica amministrazione, i

centri direttivi dei mass media e le sedi centrali di grandi imprese e di istituti di credito.

C) Localizzazione del terziario e gerarchie territoriali: il modello di Christaller

Si possono distinguere tre categorie di servizi:

- Servizi comuni: sono quelli più diffusi, cui accedono usualmente le famiglie e le imprese nel

corso della settimana.

- Servizi di livelli medio: sono quelli a cui le famiglie e imprese accedono con frequenze diradate,

da mensili ad annuali; oppure destinati a una limitata frazione di abitanti: negozi di

abbigliamento specializzati, agenzie di viaggio, ecc.

- Servizi vari: sono quelli a cui si ricorre eccezionalmente o che sono rivolti a speciali categorie di

utenti. Vi appartengono negozi d’alta moda, gli ospedali con reparti specializzati, i centri di

servizi avanzati per le imprese, le strutture universitarie.

Il geografo tedesco Walter Christaller ha sperimentato nello studio della rete urbana della Germania

meridionale, una certa regolarità nella distribuzione spaziale delle località dei diversi ranghi.

Il modello delle località centrali spiega la distribuzione dei centri in funzione dei servizi da essi

offerti. Christaller parte dal presupposto astratto di una regione omogenea uniformemente abitata,

percorribile in tutte le direzioni con costi di trasporto che variano in proporzione alla distanza da

percorrere. Introduce poi il concetto di centralità: una località centrale è quella che offre beni e

servizi per i consumatori che abitano nel territorio circostante. A mano a mano che la distanza tra la

località e i consumatori aumenta, il costo del trasporto incide sempre più fino al punto in cui si

annulla la convenienza. In ciò sta il concetto di PORTATA, ossia, la distanza massima che un

cliente è disposto a percorrere per accedere ai beni e servizi della località centrale; oppure, dal

punto di vista del fornitore, il viaggio massimo dell’area di mercato entro il quale egli è in grado di

attrarre i clienti. A questo punto Christaller ipotizza le località centrali collocate ai vertici di

triangoli equilateri giustapposti tra loro fino a coprire uniformemente tutta la regione. I triangoli,

raggruppati a 6 a 6, danno luogo ad una struttura ad esagoni regolari: ogni vertice dell’esagono

risulta occupato da una delle località centrali dell’ultimo ordine gerarchico, mentre, nel centro

dell’esagono viene a trovarsi una località centrale di ordine superiore: a questa ricorreranno le

località dell’ultimo ordine per i beni e i servizi che essi non hanno. Gli esagoni, riuniti in gruppi d 7,

costituiscono unità territoriali di ordine superiore. Christaller, quindi, individua 7 ordini o livelli

gerarchici, dal centro di mercato alla capitale regionale.

2. Vie e mezzi di comunicazione

A) Dai sentieri alle autostrade

Le vie di comunicazione si collocano tra i principali fattori di organizzazioni dello spazio. Il traffico

con animali da soma è tipico delle zone montuose. La strada si è affermata non solo come via per i

trasporti, ma anche e soprattutto come fatto di dominio politico. I romani crearono una rete molto

funzionale di collegamenti diretti tra la capitale e la periferia dell’impero. A partire dagli anni ’30,

la costruzione di autostrade stabilisce una nuova gerarchia tra i centri abitati, richiede aree di

servizio, stazioni di rifornimento, autogrill e motel.

B) L’avvento della ferrovia

La ferrovia ha inaugurato l’epoca della rivoluzione dei trasporti. Il suo ruolo è quello di assicurare

collegamenti veloci sulle medie e lunghe distanze. La creazione della ferrovia spesso ha dato

origine a nuovi collegamenti tra la stazione e il borgo antico o il centro cittadino e ha formato lo

sviluppo urbano.

C) Il ruolo delle vie d’acqua: canali e fiumi navigabili

I trasporti fluviali sono lenti ma economici: perciò vengono preferiti per le merci pesanti non

deperibili. Tutt’oggi alcuni fiumi sono utilizzati per convogliare il legname [fluitazione lungo la

corrente] dalle foreste del Canada, della Scandinavia, della Russia alle segherie ubicate a valle. È

nelle zone temperate che si trovano le linee più attive e i porti più frequentati. In Europa la via

d’acqua più lunga è il Danubio, che mediante un canale artificiale comunica con il Meno.

D) La navigazione marittima e i porti

Il porto è una infrastruttura fondamentale non solo per il commercio marittimo, ma anche per

l’organizzazione regionale, poiché si configura come GATEWAY [punto di entrata e uscita] di

regioni più o meno vaste e come punto di convergenza dei collegamenti tra mare e terraferma. Ci

sono tre tipi di organizzazione portuale. Il Terminal, che è un punto di contatto provvisto di impianti

automatici per lo scarico; il Porto industriale, che è organizzato per trasformare le materie prime in

semilavorati; infine il Porto commerciale, che ha attrezzature specializzate per lo stoccaggio dei

diversi prodotti.

In base alla funzione principale, si possono distinguere: Porti di transito, quelli in cui le navi sostano

per fare rifornimento di acqua, viveri, carburante e che s trovano in punti di passaggio obbligato

lungo le grandi rotte marittime. Nei porti di smistamento, invece, come Londra e Anversa, le merci

arrivate in massa vengono smistate verso singole destinazioni.

E) Il traffico aereo egli aereoporti

L’aereoplano, nato nel 1903 negli Stati Uniti, è il più recente dei mezzi di trasporto ed è anche il più

veloce. Esso offre grandi vantaggi: in primo luogo, la velocità, in secondo luogo la liberazione da

quegli ostacoli che gli altri mezzi incontrano, ossia la possibilità di sorvolare sia i continenti che gli

oceani, sia i deserti che le foreste. Il movimento passeggeri è aumentato assai rapidamente,

soprattutto sulle lunghe distanze, o anche su quelle brevi quando c’è di mezzo un tratto di mare.

Oltre ai voli di linea, sono cresciuti enormemente i voli Charter, organizzati per gruppi preordinati

secondo varie occasioni, quali i viaggi turistici, i trasferimenti ai luoghi di vacanza, ecc.

3. La circolazione

A) Le attività commerciali

Il commercio è un’attività economica che si colloca tra la sfera della produzione e quella del

consumo. Il commercio interno è l’insieme degli scambi entro i confini di uno stesso Stato. Il

commercio estero è costituito dagli scambi con i paesi stranieri. La bilancia commerciale conta nel

commercio estero ed è la differenza tra importazioni ed esportazioni. Essa risulta attiva se i ricavi

delle esportazioni superano le spese per le importazioni, passiva in caso contrario. Il mercato non è

soltanto il luogo in cui si svolgono contrattazioni e scambi tra venditori e compratori, ma anche il

territorio in cui si producono le merci [mercato di produzione] e il territorio in cui si utilizzano

[mercato di consumo]. Bisogna poi distinguere i mercati concreti, dove i venditori conferiscono

realmente le merci, e i mercati astratti, dove si contrattano partite di merci non presenti, ma

contraddistinti secondo categorie standardizzate. Ai vertici del commercio stanno due tipi di mercati

astratti: le Borse-valori, come quella di Milano o quella famosa di Wall Street a New York, dove si

negoziano i titoli; le Borse-merci, come il Board of trade di Chicago che è la più importante borsa

granaria del mondo.

B) Le reti di comunicazione

Si possono distinguere tre categorie principali di ve di comunicazione: 1) vie costruite per ragioni

strategiche, mirate a rendere possibili gli spostamenti a scopo politico o militare; 2) strade e ferrovie

tracciate per consentire lo sfruttamento economico di una regione o di una particolare risorsa; 3)

collegamenti tra località per rendere possibile l’interscambio tra loro.

4. Il turismo

A) Le attività turistiche

Il turismo è l’attività economica che si è sviluppata alla fine della seconda guerra mondiale. Turista

è chi si sposta dal luogo di vita e di lavoro verso un’altra località con lo scopo di divertirsi, di

arricchire le proprie conoscenze e, più in generale, per evadere dalla routine quotidiana. Secondo

l’Organizzazione Mondiale del Turismo, il turista è un visitatore temporaneo che soggiorna almeno

24 ore nel luogo che visita, a prescindere dal motivo principale che lo muove [svago, studio, affari,

salute del corpo o dello spirito].

Si definisce, invece, Vacanza la forma di turismo che comporta almeno 4 pernottamenti consecutivi

fuori della propria residenza abituale.

Lo schema logico del turismo è semplice: da una parte sta la domanda, cioè la clientela e le relative

aree di provenienza, dall’altra c’è l’offerta, cioè le aree e le strutture destinate a soddisfare la

domanda; tra le due si colloca il tramite, cui si riconducono non soltanto i mezzi di trasporto e le

strutture ricettive, ma anche gli intermediari [tour operators, agenzie di viaggio, ecc.]

B) Le risorse turistiche

Il campo delle risorse turistiche può essere diviso in quattro categorie:

- I beni

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Publisher
A.A. 2015-2016
60 pagine
9 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Jasminef di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Maury René Georges.