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SI SALVA CHI PUÒ. LA RIMOZIONE DEI QUARTIERI INFORMALI A OUAGADOUGOU.

OUAGADOUGOU: sviluppo concentrato in pochi anni  rapporto tra evoluzione economica

globale e trasformazioni urbane

1. Ouagadougou: politiche urbane

BURKINA FASO: stato prevalentemente RURALE  capitale: conformazione propriamente

urbana dal 1920 e svolta nell’EVOLUZIONE URBANA nel 1983 (governo rivoluzionario di

Sankara) • Regolarizzazione dei quartieri informali

• Costruzione di abitazioni destinate alla classe media

• Riorganizzazione del centro urbano

1991: firma del Piano di Aggiustamento Strutturale  inserimento del Burkina Faso nel

CONTESTO ECONOMICO MONDIALE

Conseguenze:

• Attribuzione di terreni legali intorno alla città  arrivo di nuovi immigrati

• Aumento rapidissimo della superficie urbanizzata  gravi problemi di trasporto ed

accesso ai servizi di base

2000-2010: ruolo geopolitico più rilevante  presentazione come TERRITORIO SICURO, con

stabilità politica, libertà di stampa e opposizione confluita nella coalizione presidenziale

(immagine di sé da posizionare sul mercato mondiale per attrarre INTERESSI, PRESENZE

ed INVESTIMENTI)

Esigenza di un progressivo ALLONTANAMENTO dei POVERI dal centro città 8

2. L’alluvione del 2009

Ouagadougou:

• Strutturale carenza di risorse idriche rischio di

• Problemi di drenaggio delle acque (stagione delle piogge) ALLUVIONI

1° settembre 2009: alluvione  politica in 2 tempi attuata dal governo:

• Fase di EMERGENZA: abitanti dei quartieri colpiti

ospitati nelle scuole e poi in tende

• Attribuzione agli abitanti dei quartieri colpiti di un terreno

in ZONE RURALI ai margini dell’area urbanizzata +

MATERIALI di base per la costruzione (insufficienti) 

intervento INTERNAZIONALE e organizzazione sociale

LOCALE

2010: nuovo quartiere con piccole abitazioni in cemento, prima rete di servizi essenziali ed

embrionale rete commerciale  forte capacità di RISPOSTA alla TRASFORMAZIONE anche

in un contesto diverso da quello urbano

Costruzione “dal basso” della città nei “QUARTIERI INFORMALI”: risposta organizzata al

fallimento delle politiche urbane formali

Impatto della catastrofe TRAGICO (costruzioni in

banco) ≠ TRASCURABILE nei quartieri formali (cemento)

Catastrofe offre all’AMMINISTRAZIONE COMUNALE l’occasione di realizzare

contemporaneamente 3 processi fondamentali:

• Eliminazione fisica, in tempi rapidi, dei quartieri informali

• Creazione di un contesto di legittimazione sociale per il trasferimento delle

popolazioni

• Mobilitazione di risorse finanziarie e logistiche attraverso le reti internazionali

Vere vittime: CONTADINI delle aree peri-urbane  terreni donati agli sfollati espropriati,

senza indennizzo, a contadini già in gravi difficoltà

3. Conclusioni

Transizione: modello di città che include le fasce più POVERE della popolazione nel tessuto

urbano  nuovo modello che, per valorizzare i luoghi e i gruppi sociali CENTRALI, ha come

conseguenza una progressiva MARGINALIZZAZIONE ed ESCLUSIONE delle fasce deboli

Concezione di città costruita su ENCLAVES di ricchezza esibita, collegate tra loro e al resto

del paese, che creano anche fisicamente nuove EXCLAVES di povertà

PERIFERIE: luoghi dove si presentano dinamiche territoriali e culturali più INNOVATIVE 

rielaborazioni dei rapporti LOCALE-GLOBALE, FORMALE-INFORMALE, CITTÀ-

CAMPAGNA

CITTÀ-FLUSSO (≠ città tradizionale): uno dei modelli per l’urbanità africana del futuro

Città africana: deve affrontare problematiche POST-MODERNE (fluidità, ruolo strategico

dell’immagine) senza aver conosciuto, se non marginalmente, molte delle caratteristiche

della CITTÀ MODERNA (industrializzazione, urbanizzazione pianificata 9

“Saltare fasi” tipico delle società PERIFERICHE, costrette ad importare rapidamente modelli

che altrove si sono evoluti gradualmente

RURALE E URBANO NEI VILLAGGI ALLA PERIFERIA DI OUAGADOUGOU

1. Relazioni città-campagna: elaborazione di una definizione impropria

Città-campagna: si intrecciano in un unico SISTEMA complesso, in cui le relazioni e gli

scambi sono BIDIREZIONALI

Contesto sub-sahariano:

• Importanti differenze rispetto ai concetti occidentali di città e campagna

• Realtà difficilmente distinguibili a causa di una forte COMPENETRAZIONE  più

corretto parlare di SPAZI o AMBIENTI URBANI e RURALI

• Diffusi modi di vita urbani in ambienti rurali e vita rurale in ambiente urbano

Fluidità dei LIMITI SPAZIALI  incertezza nella GESTIONE delle TERRE

MOSSI: etnia dominante in Burkina Faso  particolare visione del territorio:

• Brousse: spazio selvaggio che non richiede altro

che di essere conquistato

• Città odierna: nuovo luogo di conquista, che ha

sostituito la brousse  diventa la nuova brousse

2. Periferica e periurbano a Ouagadougou

Dagli anni ’80: Ouagadougou come principale polo di attrazione delle MIGRAZIONI

INTERNE  crescita esponenziale delle ZONE PERIFERICHE

COMUNE RURALE = raggruppamento di villaggi con almeno 5000 abitanti

Composto da 3 spazi distinti: ABITATIVO, di PRODUZIONE e di CONSERVAZIONE 

concezione lontana dalla visione binaria dello spazio condivisa dai Mossi (“natura non

controllata” da proteggere e preservare, non da sfruttare)

Villaggi: domanda di SERVIZI URBANI (distribuzione di acqua ed elettricità, collegamento

alle infrastrutture dei trasporti e lottizzazione delle parcelle)

Fattori chiave che ne costruiscono un’immagine integrata alla vita urbana:

• Status amministrativo

• Distanza fisica dalla città

• Presenza o assenza di infrastrutture di comunicazione

• Possibilità di accedere a risorse produttive più abbondanti

Avanzamento del fronte di urbanizzazione: nuove possibilità d’IMPIEGO e quindi di

REDDITO attraverso l’uso diretto delle RISORSE NATURALI

MOBILITÀ = possibilità e frequenza degli spostamenti che permettono l’articolazione e

l’effettiva connessione dei 2 spazi nel quotidiano 10

Sviluppo della rete stradale:

• Maggiore accessibilità del villaggio per acquisti di beni a prezzi più modici

• Accresciuta prossimità e disponibilità di beni e servizi, che si trovano ora

direttamente nei villaggi  veri e propri PROLUNGAMENTI della città stessa, che

finisce per inglobarli ed integrarli

3. Come le logiche tradizionali ricompaiono in contesto periurbano

Mobilità: strategia che ha permesso per secoli alla popolazione di adattarsi al proprio

ambiente, povero ed incapace di reggere densità umane elevate in maniera continuativa

Scarsità delle terre  competizione tra utilizzo AGRICOLO e NON AGRICOLO delle terre +

sovrapposizione di differenti possibili usi dello spazio (uso urbano di terre con status rurale:

simili alle zone lottizzate ma ancora prive di servizi

LOTTIZZAZIONE: legittimazione della rivendicazione all’appartenenza alla città da parte

delle popolazioni residenti al di fuori del centro città

Costruire su un terreno per assicurarsi un diritto di PROPRIETÀ, in vista di una futura

lottizzazione, permette di trarre beneficio da questo processo  crescente diffusione in area

peri-urbana

Città: si trasforma da spazio di conquista a centro e motore di una nuova ESPANSIONE

TERRITORIALE  schema tradizionale di conquista spaziale: pienamente valido

nell’espansione peri-urbana di Ouagadougou

EMPOWERMENT ECONOMICO E ASSOCIAZIONISMO FEMMINILE NEI GHETTI DI

KAMPALA (UGANDA)

1. Una città nella città: Kampala e Kisenyi come setting di una ricerca

KAMPALA (capitale dell’UGANDA): caos, traffico, persone

Vera e propria METROPOLI contemporanea, brulicante di vita e di commerci, sede del

potere amministrativo e statale, meta delle migrazioni  città moderna, apparentemente ricca

e in continua espansione, in grado di attirare investitori e lavoratori interni e stranieri

Aree periferiche: lontane dalle parti produttive e lavorative della città  disoccupazione 

povertà e marginalità  violenza e criminalità

GHETTI: sinonimo di ESCLUSIONE e SEGREGAZIONE, ma anche luoghi per eccellenza di

DEGRADO e

DELINQUENZA

Kisenyi: ghetto ai limiti del centro di Kampala  vasta distesa di tetti di lamiera, pullulante di

vita e attività (più redditizie: vendita di alcolici e droghe)

Considerato una realtà a sé, una città nella città, strutturata ed organizzata al proprio interno

(spazio abitativo diviso in base alla provenienza o religione) 11

• Pick-pockets (= ragazzini di strada che rubano portafogli), rivendita di oggetti rubati,

vendita di pistole e sparatorie

• Quotidianità caratterizzata da intensi momenti di SOCIALIZZAZIONE, di

CREATIVITÀ individuale e di RIUSCITA collettiva (forme di resistenza attiva)

2. L’economia dal volto femminile tra storia e contemporaneità

Ultimi decenni: forte movimento di EMANCIPAZIONE e RIVENDICAZIONE dei DIRITTI delle

DONNE  83% delle donne ugandesi lavora (soprattutto nelle zone rurali, ma anche in città)

1896: potere ufficiale degli inglesi in Uganda  attività economiche femminili quasi pari a zero

Cambiamento negli anni 1920-30: migrazione dalle campagne alla città degli uomini  campi,

fattorie e vendite gestite dalle donne

Anni 1940-50: domestiche nelle case delle famiglie benestanti inglesi e ugandesi o lavori nei

mercati cittadini

1962: indipendenza  presidente riconosce pubblicamente l’importanza della manodopera

femminile per lo sviluppo economico del Paese  dittature e divieto alle donne di lavorare,

girare liberamente per la città, riunirsi in associazioni, vestirsi con abiti occidentali e

intrattenere amicizie maschili

1985-86: colpo di stato e rinascita del movimento FEMMINISTA  anni ’90: politiche familiari,

programmi specifici sulla salute, lotta alla violenza domestica e agli abusi sessuali 

creazione di numerose ASSOCIAZIONI per tutelare e dar peso alla presenza femminile nel

lavoro, nella politica e nella vita pubblica

3. L’associazionismo femminile a Kampala

Presidenza Museveni: partecipazione delle donne alla vita sociale, politica ed economica 

forme di AGGREGAZIONE spontanea dal basso + ASSOCIAZIONI più strutturate e

gerarchizzate

Molto numerose, sia FORMALI sia INFORMALI, per migliorare la condizione delle donne in

città, facilitare il loro accesso al lavoro e promuovere forme di EMPOWERMENT femminile

Epoca coloniale: isolati gruppi femminili per una maggior considerazione nell’ISTRUZIONE,

nel MATRIMONIO e nella VITA POL

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
15 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher eleonora.c93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bini Valerio.