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Un mercato cambia se cambia la domanda o se cambia l’offerta. I prezzi in un mercato sono dei veicoli di
informazione: trasmettono rilevanti informazioni circa la scarsità di un bene.
Aumento della domanda.
La funzione di domanda aumenta (si sposta verso destra/alto) se: aumenta il reddito dei consumatori, ai
consumatori piace di più il bene, aumenta il prezzo dei beni sostituti, diminuisce il prezzo dei beni
complementari. Se la domanda aumenta: aumenta il prezzo del bene e aumenta la quantità scambiata.
La quantità di offerta aumenta lungo la curva; non si verifica un aumento di offerta, ma un aumento della
quantità di offerta: è aumentata la quantità di offerta in seguito all’aumento di domanda (infatti nel grafico la
curva di offerta non si è spostata, si è registrato un movimento lungo la curva di offerta).
Aumento dell’offerta (dovuta alla diminuizione di MC).
La funzione di offerta aumenta (si sposta verso destra) se per esempio viene introdotta una nuova tecnologia
che fa diminuire i costi di produzione e quindi con lo stesso costo i proprietari potranno produrre di più.
Se l’offerta aumenta: diminuisce il prezzo del bene e aumenta la quantità scambiata.
La quantità di domanda aumenta lungo la curva; non si verifica un aumento di domanda, ma un aumento della
quantità di domanda: è aumentata la quantità di domanda in seguito all’abbassamento del prezzo.
Entrata e uscita dal mercato.
Se si realizzano profitti superiori al normale, altre imprese potrebbero essere spinte ad entrare nel mercato.
Nel breve periodo, il numero di imprese è fisso (le imprese non possono uscire o entrare nel mercato troppo
velocemente), mentre nel lungo periodo, il numero di imprese è variabile.
Ovviamente: l’entrata di nuove imprese aumenta la concorrenza, l’uscita la diminuisce.
A volte ci possono essere degli impedimenti all’entrata di nuove imprese sul mercato che possono essere di tipo:
1) Economico-‐tecnologico nel caso di un monopolio naturale.
!
2) Giuridico se un’impresa ha l’esclusiva su un fattore necessario alla produzione, se è necessaria una licenza
!
o una concessione di un’autorità politica per produrre il bene, se è necessario un brevetto, o in presenza di
marchi di fabbrica.
Se le imprese fossero price-‐maker farebbero un gran profitto e attirerebbero altri possibili imprenditori se non ci
fossero barriere man mano che aumentassero le imprese produttrici dello stesso bene diminuirebbe il profitto e
si tornerebbe al mercato concorrenziale, se ci fossero barriere insuperabili il profitto rimarrebbe invariato
(monopolio puro) se ci fossero barriere parziali aumentarebbe l’elasticità e quindi diminuirebbe il mark up e il
profitto.
Variabilità di offerta e domanda nei mercati finanziari.
Ricordiamo che possedere una quota (un’azione) di una impresa dà al proprietario dell’azione il diritto di
ricevere una quota proporzionale dei profitti dell’impresa. I mercati finanziari sono i mercati dove si comprano e
vendono azioni e i prezzi cambiano continuamente ogni millisecondo.
I mercati finanziari funzionano cosí: chiunque desideri comprare, può inviare una combinazione di prezzo e quantità
di azioni nota come ordine di acquisto, per esempio un individuo potrebbe fare un ordine di 100 azioni offrendo
almeno 16,50$ per azione. Analogamente uno può inviare un ordine di vendita di una certa quantità di azioni.
Quando viene inviato un ordine di acquisto possono accadere due cose: o esiste un analogo ordine di vendita che
ancora non è stato soddisfatto e si verifica lo scambio, o (se l’ordine di vendita non è disponibile) viene collocato in un
registro delle prenotazioni e lo scambio avviene quando c’è un ordine di vendita tale disponibile.
Se arrivano buone notizie circa i futuri profitti della New Corp questo sposterà sia la domanda e che l’offerta
delle azioni della New Corp. Perché meno persone saranno disposte a vendere (perché le azioni frutteranno di
più) e più persone disposte a comprare. Entrambi gli effetti faranno aumentare il prezzo della singola azione.
Bolle speculative.
Spesso, ma non sempre, i movimenti di prezzo riflettono un’importante informazione: se le azioni di un’impresa
salgono si potrebbe dedurre che l’impresa sta aumentando il suo profitto e quindi converrebbe investire soldi in
azioni di quell’impresa, al contrario potrebbe non essere conveniente farlo se i prezzi stanno scendendo.
Quindi magari gli investitori potrebbero dedurre informazioni che non hanno (e di cui quindi non possono essere
certi) su un’impresa dai movimenti dei prezzi delle sue azioni.
Queste strategie possono essere fortemente destabilizzanti dando origine a bolle finanziarie speculative
(differenze significative e continuative del prezzo azionario rispetto al valore fonamentale di un’azione, il valore
valore del flusso atteso dei dividendi presenti e futuri) e creare dei crashes, crolli improvvisi dei prezzi azionari. È
difficilissimo capire se un’azione sta crescendo per &n