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INTERNAZIONALI E SOVRANAZIONALI
Nello Stato contemporaneo la sovranità esterna è stata messa in discussione sia da parte degli Stati
stessi, sia per imposizioni da ordinamenti internazionali e sovranazionali. Ciò è avvenuto in seguito allo
sviluppo rapidissimo e inarrestabile del “livello internazionale” reso possibile dal processo tecnico che ha
consentito più rapide comunicazioni (che ha portato a guerre devastanti di portata mondiale) e dalla
presa di coscienza da parte degli Stati che questo sviluppo economico doveva essere volto al
rafforzamento della pace e del benessere (per evitare di ripetere le esperienze passate devastanti).
Fu chiaro che il miglior modo per garantire la pace era quello di stringere accordi e creare istituzioni che li
sottoponessero a un controllo reciproco (e consentissero anche più facili scambi economici).
Un ordine internazionale è una ordinamento giuridico formato da Stati (la plurisoggettività), organizzazioni
internazionali (istituzioni) e il diritto internazionale consuetudinario e pattizio.
Ha come impegno garantire la pace e il benessere tra le nazioni e i diritti umani fondamentali.
Il primo ordine internazionale a nascere è la Società delle Nazioni (nata nel primo dopoguerra), screditata
dal fatto che il paese che l’aveva creata (U.S.A.) non ne divenne mai membro. Essa però ha rappresentato il
prototipo sul quale è stata successivamente modellata l’ONU. Gli strumenti di diritto internazionale da un lato
presuppongono la sovranità di uno Stato (è lo Stato che sceglie se aderire o meno a questi strumenti
internazionali), dall’altro la comprimono (gli Stati rinunciano a una parte di sovranità accettando di
sottoporsi agli atti che scaturiscono da questi ordinamenti).
Le organizzazioni internazionali possono essere o a carattere mondiale (alle quali partecipano Stati a
prescindere dalla loro collocazione geografica) o a carattere regionale (alle quali partecipano Stati che
appartengono alla stessa area).
Organizzazioni internazionali a carattere mondiale di tipo politico: l’ONU.
È nato nel 1945 per volontà di 51 paesi, con il compito è di mantenere la pace e la sicurezza
internazionale, sviluppare relazioni amichevoli fra le nazioni e promuovere i diritti umani, ma si
occupa anche di questioni ambientali e sostegno ai soggetti più deboli (UNICEF, FAO, UNESCO… sono
state istituite dall’ONU). Organi dell’ONU:
Assembela generale = è una riunione planetaria in cui ogni Stato membro è rappresentato che viene convocata
regolarmente per discutere le linee generali di indirizzo.
Consiglio di sicurezza = è l’organo esecutivo dove siedono 15 Stati membri. 5 di questi Stati sono a titolo permanente
e con diritto di veto, mentre 10 sono eletti dall’Assemblea con mandato biennale.
Il meccanismo di veto fu istituito dalle 5 paesi Alleati della Seconda guerra mondiale e, anche se ormai le sue ragioni
storiche sono venute meno, non si è ancora riusciti a eliminarlo.
Consiglio economico e sociale = è l’organo che coordina le attività economiche e sociale dell’ONU.
Il Segretariato = l’organismo che si occupa di far funzionare l’ONU al cui vertice c’è il Segretario generale, che
rappresenta l’intera organizzazione.
Corte internazionale di giustizia = è l’organo arbitrale dell’ONU a cui vi siedono 15 giudici (eletti dall’Assemblea
generale e dal Consiglio di sicurezza) che decidono sulle controversie fra Stati.
In seguito alla Seconda guerra mondiale nacque il reato di genocidio, accompagnato dai dai primi processi penali
internazionali (di Norimberga e di Tokyo). Gli Alleati istituirono un tribunale ad hoc chiamato a giudicare fatti atroci, ma
non codificati prima della loro commissione. In seguito venne creata la Corte penale internazionale (sede: Aia, Paesi
Bassi) che ha giurisdizione su crimini di guerra e contro l’umanità (compreso il genocidio), ma non è ad hoc.
Organizzazioni internazionali a carattere mondiale con finalità economiche:
-I patti di Bretton Woods: che prevedono la costituzione di un fondo monetario internazionale.
-Il Fondo monetario: per promuovere la cooperazione monetaria e la stabilizzazione dei cambi.
-La Banca mondiale: per contribuire alla ripresa del sistema produttivo dopo la guerra mondiale.
-L’organizzazione mondiale del commercio (OMC o WTO): in cui si discutono aspetti giuridici del
commercio internazionale, col fine di arrivare a un sempre più agevole scambio di beni e di servizi.
Organizzazioni internazionali a carattere mondiale con finalità generali:
-l’Interpol (per la costruzione di una rete collaborativa delle forze di polizia nazionali).
-Fifa (a carattere sportivo).
Organizzazioni internazionali a carattere regionale in America Latina:
-Mercosur = è l’organizzazione del mercato come del Sud America.
-Caribbean Community = ha consentito l’integrazione dei paesi dei Caraibi.
Organizzazioni internazionali a carattere regionale in America del Nord:
-NAFTA = un trattato di libero scambio commerciale tra Messico, U.S.A e Canada.
Organizzazioni internazionali a carattere regionale nel Sud-Est Asiatico:
-ASEAN = per diminuire le tariffe doganali.
Organizzazioni sovranazionali a carattere regionale in Europa: L’Unione europea.
È un organizzazione sovranazionale poichè produce norme giuridiche vincolanti non solo per gli Stati ma
anche per i cittadini. Le motivazioni degli Stati fondatori erano essenzialmente politiche (evitare futuri
conflitti), ma i fini si svilupparono soprattutto nella sfera economica.
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1951 Italia, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo firmano la CECA.
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1957 CEE e l’EURATOM.
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1999 Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.
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2004 Tentativo fallimentare di adottare il Trattato che istituisce una costituzione per l’Europa.
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2009 Entra in vigore il Trattato di Lisbona che contiene le regole di funzionamento degli organi dell’UE.
Negli anni la sua stessa composizione si è notevolmente ampliata passando da 6 paesi membri a 28.
Gli strumenti dell’integrazione sono I trattati internazionali e la giurisprudenza della Corte di giustizia.
Sulla natura dell’UE qualcuno è giunto a sostenere il suo carattere quasi federale, altri sostengono che
finché i trattati dell’UE traggono la loro validità dalle Costituzioni nazionali, non possono prevalere su di esse.
Sicuramente però la forte presenza dell’UE in molte materie sembra mettere in discussione la sovranità
degli Stati membri.
Organi dell’Unione Europea:
Il Consiglio europeo = riunisce i capi di Stato che decidono le linee di indirizzo delle politiche europee assistiti dai
ministri degli esteri e da un membro della Commissione.
Il Consiglio dell’UE = riunisce i ministri degli Stati membri che attuano gli indirizzi approvati dal Consiglio europeo. In più
approva la legislazione europea con il Parlamento, il bilancio dell’UE.
Il Parlamento = riunisce cittadini dell’UE eletti a suffragio universale e diretto, esercita il potere legislativo, esercita
funzioni di controllo sulle altre istituzioni europee.
La Commissione = riunisce un commissionario per ogni Stato (tutti rappresentano gli interessi generali dell’UE),
gestisce il bilancio, ha potere di iniziativa legislativa, rappresenta l’UE a livello internazionale.
La Corte di giustizia = riunisce un giudice per ogni paese e otto avvocati generali, interpreta il diritto dell’UE. Negli ultimi
anni è stata affiancata da un Tribunale di primo grado.
La Banca centrale = garantisce, attraverso la politica monetaria europea, la stabilità dei prezzi e del valore dell’euro.
La Corte dei conti = verifica la regolarità dei bilanci dell’Unione.
Organizzazioni internazionali a carattere regionale in Europa: Il Consiglio d’Europa.
Fu costituito dai 6 Stati fondatori della CEE più Danimarca, Regno Unito, Irlanda, Norvegia e Svezia con
lo scopo di promuovere il progresso economico e sociale e favorire Ia tutela dei diritti umani. Oggi è
composto da 47 Stati e ha sede a Strasburgo.
La Convenzione Europea dei diritti dell’uomo: CEDU.
È il principale strumento operativo del Consiglio dEuropa (firmata a Roma nel 1950). Consente agli Stati
e ai singoli individui di fare ricorso contro uno Stato firmatario per violazione dei diritti in essa codificati.
Sulla base del principio dell’ingerenza umanitaria, organizzazioni sovranazionali o semplicemente alleanze di Stati sono
oggi autorizzate a intervenire militarmente nella sfera di un altro Stato in nome della tutela dei diritti umani. Dopo la
caduta del muro di Berlino (1989), le nuove sfide per il diritto internazionale sono nuove minacce come il terrorismo
internazionaleUn altro elemento caratterizzante la perdita della sovranità è la globalizzazione, l’intensificazione di
relazioni economiche e sociali mondiali che collegano tra loro località molto lontane. In più essa descrive
l’interconnesione sempre più stretta tra i fattori della produzione su scala mondiale.
Allargamenti dell’Unione Europea.
4. LE FONTI DEL DIRITTO:
CONSIDERAZIONI GENERALI
Le fonti del diritto sono quei “meccanismi” che pongono in essere regole giuridiche.
Quindi il dritto disciplina anche i modi per produrre le norme giuridiche stesse. Ci sono:
-fonti di produzione: pongono in essere nuove regole.
-fonti sulla produzione: i meccanismi (organi e procedure) che producono le fonti di produzione.
-fonti di cognizione: i supporti attraverso i quali si rendono conoscibili le fonti di produzione; non
hanno valore normativo, ma sono volti a rendere pubblici gli atti normativi .
(es: i Bollettini e la Gazzetta Ufficiali)
Ci sono due fenomeni che più mettono in crisi il settore delle fonti di cognizione:
-i testi unici: che si dividono in testi unici meramente compilativi (dei raccoglitori delle disposizioni vigenti su un unico
soggetto) e in testi unici normativi (raccolgono disposizioni e ne introducono di nuove o modificano quelle già esistenti).
-internet: perchè, sebbene quasi tutte le fonti cognitive siano cartacee, internet le rende accessibili e consultabili
gratuitamente in forma digitale (es. www.normativa.it).
Distinzione delle fonti secondo la prospettiva dei destinatari (la nostra prospettiva):
Fonti autonome: i destinatari partecipano direttamente e personalmente alla creazione di tali regole.
Possono essere convenzionali (le regole nascono da una accordo reciproco tra i diversi destinatari) o di
autoregolamentazione (le regole sono adottate direttamente dai destinatari in formi di codici etici...).
Fonti eteronome: sono le istituzioni a produrre la norma non i destinatari.
L’evoluzione storico-sociale e culturale ha fatto sì che alle fonti autonome (che