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Estratto del documento

C.

Per la Svizzera e per l'Austria si sono posti alcuni problemi relativi all'uso della forza

armata nelle missioni a carattere militare. La Svizzera nel 2002 ha aderito modificando la

sua Costituzione ed ora partecipa a missioni armate per il mantenimento della Pace.

L'Austria venne ammessa pur non partecipando alle missioni militari.

Gli organi dell'ONU sono previsti all'art. 7 della Carta:

Assemblea generale: è l'organo alla quale partecipano tutti gli stati membri; tutti

1. gli stati si trovano su un piano di uguaglianza. Adotta risoluzioni (atti) che possono

essere raccomandazioni o dichiarazioni di principi. La funzione dell'assemblea è la

discussione di tutte le questioni che riguardano la Pace e la Sicurezza

internazionale; le raccomandazioni possono essere dirette agli stati o al Consiglio

di Sicurezza e possono essere di vario carattere (ambientale, economico, militare,

sviluppo sostenibile, pace, ecc.). Altro compito dell'assemblea è quello di eleggere i

membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza (10), i membri del Consiglio

Economico-Sociale (54) in accordo col Consiglio di Sicurezza, i giudici della Corte

10

internazionale e il Segretario Generale. Altro compito è quello di decidere

sull'espulsione o meno di uno stato membro. Ogni stato ha una rappresentanza

presso l'assemblea delle nazioni unite.

Consiglio di sicurezza: organo a composizione ristretta a cui non partecipano

2. tutti gli stati (anche se si vuole una riforma perché non rispecchierebbe i principi

dell'organizzazione). Fra le sue funzioni, c'è quella di adottare le risoluzioni

discusse nell'assemblea. Esso è composto da 5 (USA, UK, Russia, Cina, Francia)

membri (vincitori della WWII) permanenti e da 10 membri non permanenti (eletti 5

ogni anno dall'assemblea generale: attualmente Argentina, Australia, Lussemburgo,

Ruanda, Corea del Sud; dal 2015: Nigeria, Cile, Ciad, Lituania e Arabia Saudita). Il

problema del Consiglio di Sicurezza è non rispettare l'uguaglianza e il parere di

tutti gli stati; dal 2004, comunque, 4 stati (Brasile, India, Giappone, Germania), fra

di loro, si sono messi d'accordo per appoggiarsi reciprocamente per ottenere un

seggio permanente perché è necessario allargare il numero dei permanenti.

Nell'ambito della riforma per aumentare il numero dei membri permanenti si ritiene

che debba entrare almeno uno stato africano: in discussione tra questi ci sono

l'Egitto, Sud Africa, Nigeria. Fra i paesi che hanno domandato di entrare nel

Consiglio di Sicurezza, il Giappone e la Germania sono rispettivamente il secondo

ed il terzo paese che contribuiscono di più all'ONU (i primi sono USA). La

Germania, inoltre, è anche il secondo stato al mondo, dopo gli USA, che

contribuisce di più alle missioni di truppe nelle zone di crisi. La candidatura

dell'India è inoltre supportata. L'Italia aveva proposto che nell'ambito dei membri

permanenti potesse entrare l'UE, un'organizzazione che entra nell'ambito del

Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Gli stati che fanno parte del Consiglio di Sicurezza

necessitano di un rappresentante stabile al suo interno.

Consiglio economico/sociale (ECOSOC): composto da 54 membri, ha il compito

3. di coordinare e dirigere l'attività delle nazioni unite nei diversi settori economico-

sociali; le decisioni sono prese a maggioranza fra i suoi membri e mantiene i

rapporti con le istituzioni specializzate, le altre istituzioni internazionali e le

organizzazioni non governative: può concludere accordi con esse.

Consiglio di amministrazione fiduciaria (oggi non c'è più)

4. Corte internazionale di Giustizia: ha sede all'Aia (Olanda), è composta da 15

5. giudici che vengono eletti dall'assemblea generale in accordo col consiglio di

sicurezza. Le funzioni sono consultiva e giurisdizionale in ambito internazionale.

Segretariato: è un segretario unico, chiamato Segretario Generale: ha varie

6. funzioni, tra le quali politiche, decisionali, amministrative, diplomatiche. Presso il

segretariato vengono depositati i trattati conclusi fra gli stati membri. Vengono

sottoposte le questioni sulla pace.

Organi sussidiari: UNICEF, Conferenza delle Nazioni unite per commercio e

7. sviluppo, UNDP, Alto Commissariato per i rifugiati (UNHCR), commissione per la

ricostruzione della pace, Questi organi sono nati direttamente con la Carta o nel

corso degli anni.

Istituti Specializzati.

8. 11

7/10

I compiti dell'UE e l'uso della forza nel diritto internazionale

Mezzo lecito era l'uso della forza (guerra/rappresaglie armate); veniva utilizzato per liti di

natura giuridica o politica, relative alla sovranità dello stato. In seguito alla WWII si

cominciò a parlare di divieto dell'uso della forza; la Carta ha come suo principio il

divieto di fare la guerra. Ius Cogens: norme imperative del diritto internazionale che non

possono essere derogate; il non ricorrere alla guerra fa parte di questo principio.

Attualmente però le guerre continuano ad essere una realtà a livello mondiale; i conflitti

odierni vengono giustificati da motivi sia etici sia religiosi (come d'altronde accadeva in

passato).

L'art. 2 paragrafo 4 della Carta vieta l'uso della forza armata; anche nell'ambito della

società delle nazioni era previsto un divieto dell'uso della forza, ma mai così accentuato

come nella Carta di San Francisco; non a caso, nel primo, il divieto era legato ad un

esperimento di una procedura arbitrale o giudiziale o ad un esame del Consiglio di

Sicurezza della Società delle Nazioni; la procedura durava 3 mesi e prevedeva accordi fra

i vari paesi che, nel caso non fossero arrivati ad un accordo, potevano successivamente

ricorrere alla guerra. Oltre all'uso della guerra è vietata anche la minaccia della guerra;

quest'ultimo punto ha creato parecchia confusione ed incertezze (legate soprattutto

all'interpretazione).

Il caso della attività militari e paramilitari in Niquaragua ne fa da esempio. La minaccia di

impiegare armi nucleari in legittima difesa a fini dissuasivi nei confronti di uno stato che

attacca un altro stato sembra che sia ritenuta lecita/legittima dalla Corte Internazionale

di Giustizia.

L'uso della forza, dunque, sarebbe permesso in ambito di (i) legittima difesa e in ambito

di (ii) misure coercitive deliberate dal Consiglio di Sicurezza: in questo caso, tali decisioni,

devono muoversi in protezione della Pace a livello mondiale. Nel cap. VII della Carta sono

esposti i poteri del Consiglio di Sicurezza.

Misure adottate dal Consiglio di Sicurezza ai sensi del Cap. VII della Carta

Tali misure vengono adottate nel caso la Pace Internazionale venga compromessa. Il

Consiglio può adottare tali misure, non ha alcun dovere; ha una libertà di verificare se

esiste una minaccia alla Pace o meno e, nel caso, intervenire. Vengono elencate in

maniera progressiva:

Misure di accertamento (cfr. Art. 39 Carta): sono di fatto delle indagini che il

1) Consiglio attua sul territorio ritenuto pericoloso per la Pace Internazionale inviando

osservatori o impiegati appositamente addestrati; non è però così semplice come

procedura, dal momento che devono essere d'accordo le parti facenti parte

dell'ONU (si pensi al periodo della Guerra Fredda). Oltre a questo problema, del

potere di veto, c'è anche quello legato all'interpretazione della minaccia alla pace

internazionale; se ritenuta infatti non idonea, può compromettere decisioni future.

Spesso si fa coincidere la minaccia con una aggressione. È necessario però che

gli stati si mettano d'accordo sul significato chiaro del termine aggressione: cosa

che non è ancora stata eseguita. Una minaccia alla Pace e alla Sicurezza

Internazionale può essere intesa come flusso in grande scala di rifugiati,

un'aggressione con armi, atti di terrorismo, genocedio, violazione dei diritti umani.

12

Quando si parla invece di violazione della Pace, ci si riferisce all'uso della forza

armata nelle relazioni internazionali. Ad oggi, possiamo risalire alle fattispecie che

hanno fatto sì che il Consiglio di Sicurezza potesse adottare risoluzioni: tra queste

abbiamo, per esempio, il caso del Kosovo nel 1998 che ha visto minaccia nella

violazione dei diritti dell'uomo, l'intervento militare degli USA in Corea del Sud

invasa dalla Corea del Nord nel 1950, l'apartheid.

Misure provvisorie/cautelari: sono, per esempio, il cessate il fuoco, l'oratoria;

2) sono come dei consigli/inviti.

Misure non implicanti l'uso della forza (cfr. Art. 41 Carta (!)): possono essere

3) adottate come decisioni del Consiglio di Sicurezza; hanno una valenza obbligatoria

per gli stati facenti parte dell'ONU. Possono essere inoltre delle misure a livello

economico, come, per esempio, sanzioni: è il caso dell'embargo (divieto di

esportare determinate merci o importare altrettante merci ben definite con

determinati paesi), il blocco dei porti, ecc.. Oltre a queste misure, riconosciamo

una condanna morale sul comportamento di un determinato stato: queste

avvengono in modo particolare quando uno stato non rispetta i diritti

fondamentali; vi è inoltre il non riconoscere la legittimità del comportamento

assunto dallo stato. Misure più dettagliate possono essere delle misure finanziarie,

come è accaduto nel caso del taglio dei fondi ai terroristi per la guerra contro il

terrorismo: grazie alle black lists, nelle quali venivano trascritti i nomi delle varie

organizzazioni, si impose agli stati di tagliare ogni tipo di attività finanziaria, risorsa

economica o approvvigionamenti di ogni tipo. Le persone, però, che fanno parte di

queste liste, fanno sorgere un problema non banale: non hanno mai avuto

possibilità di difesa e pertanto viene a galla la problematica del poter contraddire

o meno (Tutela dei diritti fondamentali); il caso più emblematico è il caso Kadhi

finito dinnanzi alla Corte di Giustizia dell'UE.

Misure implicanti l'uso della forza: nel corso della storia recente vi sono stati

4) numerosi interventi con l'uso della forza; gli USA, considerando solo la guerra al

terrorismo, sono stati i promotori di tali misure collettive per prevenire e rimuovere

le aggressioni alla Pace.

Nell'art. 2 par. 4 della Carta, i membri delle Nazioni Unite devono astenersi dalla

minaccia o dall'uso della forza sia contro l'integrità territoriale sia contro l'indipendenza

politica di uno stato; le uniche eccezioni sono la legittima difesa collettiva (cfr. Art. 51

Carta) e le misure coercitive prese dal Consiglio di Sicurezza (cfr. Cap. VII Carta).

Anticipiamo che le misure che implicano azioni coercitive possono essere prese non solo

con l

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Publisher
A.A. 2014-2015
22 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Parnassus92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Brescia o del prof De Cesari Patrizia.