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L’ARRIVO DI REGISTI EUROPEI AD HOLLYWOOD
Prima del 1920 gli autori provenienti da altri Paesi avevano lvorato solo occasionalmente per
l’industria americana; tra questi Chaplin e Tourneue. Negli anni Venti invece, le case di produzione
americane iniziarono la caccia per scovare talenti stranieri e l’impatto dei registi immigrati sulla
cinematografia hollywoodiana divenne rilevante. Rappresentanti degli studios si recavano
regolarmente in europa per visionare i film più recenti e cercare attori e registi promettenti. Alcuni
registi => Lubitsch: già regista di successo in Germania arrivò ad Hollywood nel 1923; =>Stiller:
arrivato alla MGM sulla scia del successo di La leggenda di Gosta Berling, scoprì Greta Garbo e
se la portò in USA, lo svedese però non riuscì ad adattarsi agli stili di hollywood per questo venne
sostituito; => Friedrich Wilhelm Murnau: messo a contratto dalla Fox Film Corp. L’influenza del
cinema europeo su quello americano era chiaramente visibile.
8. L’INTRODUZIONE DEL SONORO E LO STUDIO SYSTEM
HOLLYWOODIANO (1926 – 1945)
IL SONORO NEL CINEMA AMERICANO
L’introduzione del sonoro fu un processo complesso che vide fronteggiarsi diverse proposte e
soluzioni tecniche. Lee De Forest presentò il suo Phonofilm nel 1923. Questo brevetto convertiva
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l’audio in onde riprodotte su una normale pellicola 35mm, lungo una striscia ricavata al fianco del
fotogramma.
Warner Bros. E Vitaphone
Durante gli anni Dieci e i primi anni Venti la Western Electric, emanazione di un colosso come la
American Telephone and Telegraph, aveva brevettato sistemi di registrazione, ampificatori e
altoparlanti. Nel 1925 la Western Electric mise in vendita il suo sistema di registrazione su disco
ma la maggior parte degli studios hollywoodiani attese ulteriori sviluppi. Inizialmente i fratelli
Warner considerarono il cinema solo come un’alternativa agli spettacoli dal vivo.
L’adozione del sonoro su pellicola
La Fox Film Corporation decise di investire in un sistema basato su quello di De Forest,
ribatezzato Movietone. Un terzo importante sistema di sonorizzazione era basato su un nuovo tipo
di pellicola sonora sviluppata dalla RCA. Nel febbraio 1927 le cinque grandi firmarono l’accordo
per scegliere insieme il sistema sonoro più vantaggioso, optarono per quello della Western
Electric. La RCA fondò poi una nuova casa di produzione a concentrazione verticale, la RKO
(1928).
La produzione cinematografica e il sonoro
Molti dei film sonori erano statici ed eccessivamente ricchi di dialogo, ma alcuni cineasti risposero
in modo creativo ai limiti imposti dalla tecnica.
TECNOLOGIA SONORA E STILE CLASSICO
All’inizio del sonoro l’industria cinematografica si trovò davanti a problemi tecnici e stilistici: i primi
microfoni non erano direzionali e captavano qualsiasi rumore del set, per cui le macchine da preso
dovevano essere sistemate in cabine insonorizzate per evitare che fosse registrato anche il loro
ronzio. Tutti i suoni di una singola scena andavano registrati nello stesso momento. La
sistemazione del microfono limitava l’azione poiché spesso veniva sospeso a pesanti impalcature.
Spesso si ricorreva alla cinepresa multipla perché ogni scena doveva essere filmata in un’unica
ripresa. Anche se tecnicamente sarebbe stato possibile riprendere tutta l’azione con una sola
macchina da presa in un lungo piano-sequenza, i cineasti preferivano riprendere ogni inquadratura
contemporaneamente da più angolazioni per poter alternare totali, piani ravvicinati, controcampi
senza perdere tra uno stacco e l’altro il sincrono tra suono e movimento delle labbra. Il ricorso alla
cinepresa multipla non riusciva comunque a restituire la qualità formale del muto. Un altro
inconveniente furono le cabine di ripresa che sebbene dotate di ruote erano troppo rumorose e
pesanti. Per risolvere questi problemi vennero creati spessi involucri di metallo allo scopo di
attutire il rumore. L’innovazione più importante fu la possibilità a partire dal 1931 di registrare
diverse piste sonore per un’unica scena per poi mixarle nella colonna sonora finale.
Il superamento delle barriere linguistiche
Il cinema sonoro diede vita a un acceso dibattito teorico, creò un serio problema a tutti i paesi
produttori: la barriera linguistica. Le prime proiezioni individuarono diverse soluzioni al problema,
tutte insoddisfacenti. Alcuni film doppiati riscossero successo ma altri furono criticati in quanto voci
e labbra non erano sincronizzate. Nel 1929 la MGM avviò un programma di produzione
multilingue, importando attori e registi per realizzare versioni francesi, tedesche e spagnole dei
suoi film. La Paramount tentò di risparmiare producendo i suoi film multilingui in Francia, nel 1929
acquisto studi ben equipaggiati vicino a Parigi. Nel 1931 la tecnica di mixare le piste audio
separate era ormai raffinata. La musica originale e gli effetti sonori potevano essere combinati con
nuove voci e i metodi per sincronizzare la voce con il movimento delle labbra erano migliorati. Nel
1931 doppiaggio e sottotitoli permisero ai film parlati di superare tutti gli ostacoli che si
frapponevano alla loro diffusione sui mercati internazionali.
LA NUOVA STRUTTURA DELL’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA
L’industria del cinema di Hollywood si era sviluppata in un oligopolio di società unite nello scopo di
chiudere il mercato alla concorrenza; l’avvento del sonoro e la Depressione provocarono
cambiamenti. Dominavano l’industria 8 case di produzione: le 5 major (Paramount, Lowe’s
->MGM, Fox, Warner Bros, RIKO), le major avevano una struttura a concentrazione verticale,
disponendo ciascuna di una sua catena di sale e di un apparato distributivo internazionale; e le 3
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minor (Universal, Columbia, United Artists). Esistevano inoltre diversi produttori indipendenti, alcuni
dei quali realizzavano film costosi paragonabili a quelli delle major. <dettagli minors e majors da
p.117/9).
Il Codice Hays: autocensura a Hollywood
La Motion Picture Producers and Distributors Association divenne sempre più nota per la sua
funziona di autocensura dell’industria attraverso il codice di Produzione. I primi anni ’30 furono
infatti un periodo conservatore, la pressione esterna per la censura obbligò la MPPDA a
promuovere il Codice di Produzione. Il codice tracciava una serie di standard morali per la
rappresentazione di crimine, sesso, violenza ecc.. I provvedimenti del Codice richiedevano per
esempio che non si presentassero tecniche delittuose in modo esplicito e che fosse bandita la
perversione sessuale o qualsiasi allusione a essa. Tra i gruppi sociali che chiedevano maggiore
castigatezza nei film era particolarmente temuta la Legione Cattolica della Decenza
(restrizioni=perdita incassi). Il Codice permise ai cineasti di risparmiare in termine di tempo e soldi
poiché nemmeno giravano le scene che sapevano sarebbero poi state tagliate.
INNOVAZIONI A HOLLYWOOD
- Registrazione del suono
Nel corso degli anni ’30 i metodi di registrazione del suono subirono un costante miglioramento =>
microfoni direzionali, giraffe più leggere, tracce musicali separate per i vari tipi di suono.
- Movimenti di macchina
Si cercò di ricorrere a un sostegno solido ma anche facile da spostare per agevolare i movimenti di
macchina con le cineprese. 1932 => Rotambulator di Bell & Howell (dolly di oltre tre quintali che
poteva sollevare la macchina verticalmente).
- Technicolor
L’innovazione più spettacolare dell’epoca fu il colore. Il sistema a doppia pellicola della technicolor
che però produceva colori tra l’arancione rosato e il blu verdognolo. Oggi vediamo il colore come
un elemento d maggiore realismo, begli anni Trenta e Quaranta si associava spesso a fantasia e
spettacolo.
- Effetti Speciali
Nell’era del muto l’operatore si occupava dei trucchi durante le riprese, ma la cinepresa multipla e
le altre complicazioni del sonoro fecero si che il compito fosse affidato a specialisti. Gli studios
aprirono reparti dedicati a questa “parte” delle riprese. Di solito gli effetti speciali si combinavano
separatamente in uno di questi modi: retroproiezione o stampa ottica.
I PRINCIPALI REGISTI
Si aggiunsero ai registi della “vecchia guardia” nuovi registi di stampo teatrale ed europeo.
Vecchia Generazione, Registi Nuovi e Immigrati (p.128/130)
INNOVAZIONE E TRASFORMAZIONE DEI GENERI
Il musical
L’introduzione del sonoro portò alla ribalta il classico musical di Brodway rivisitato e adattato per la
visione cinematografica
La Screwball comedy
In questo tipo di commedia al centro della storia vi sono sempre coppie di personaggi eccentrici,
gente agiata che può permettersi di comportarsi in modo bizzarro, non sono rari amori tra persone
di classi diverse. Capra fu uno degli esponenti più significativi del genere.
Il film horror
Divenne un genere di primo piano nell’epoca del sonoro.
1927 fu fissato lo schema del filone con Il Castello degli Spettri di P.Leni.
Da ricordare anche Dracula di Bram Stoker e La Mummia di K.Freund.
Il cinema sociale
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La Depressione risollevò l’interesse per i problemi sociali.
Il film di gangster
Questi film erano incentrati sull’ascesa al potere di criminali senza scrupoli, una progressione
scandita da vestiti sempre più costosi e automobili potenti; essi furono molto criticati per la
presunta glorificazione della violenza. Il Codice proibiva di rappresentare positivamente i criminali
ma i produttori si difendevano affermando di mettere in luce un problema sociale.
Il film noir
Il noir più simile a uno stile e a una tendenza narrativa che a un vero e proprio genere, nasce nel
1941 con ”Il Mistero del Falco”.
Si rivolgevano a un pubblico maschile (eroi quasi sempre uomini di solito criminali e investigatori,
caratterizzati da pessimismo, insicurezza e freddezza). Le donne sono seducenti ma traditrici,
spingono i protagonisti verso il pericolo o li sfruttano a fini egoistici. L’ambientazione classica è la
grande città, scene notturne, marciapiedi bagnati.
I film di guerra
Tra il 30 e il 45 subirono cambiamenti significativi => dopo Pearl Harbor il cinema iniziò a
sostenere la questione bellica, molti film di guerra sui nazisti in maniera stereotipata.
9. CINEMA E TOTALITARISMI: URSS, GERMANIA E ITALIA (1930 – 1945)
UNIONE SOVIETICA E REALISMO SOCIALISTA
Nel 1930 il primo piano quinquennale inquadrò il cinema sovietico in una società unica: la
Sojuzkino, allo scopo di rendere l’industria più efficiente. Negli stessi anni ebbe luogo il passaggio
al sonoro e nel 1936 la Depressione colpì duramente la nazione. L’evento del sonoro non fu ben
visto dai cineasti sovietici che teme