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Aveva un carattere tendente alla megalomania, non denigrò mai il giudaismo, ma spesso si avvicinava agli
ambienti pagani. Anche militarmente fu forte e represse le rivolte intestine. Alla sua morte il regno fu diviso
tra i suoi tre figli, archelao, erode antipa e fillippo e ricominciarono anche le tensioni. Augusto non li ritenne
capaci come il padre, quindi divise la giudea come una provincia romana, amministrata direttamente dai
consoli romani. Ma in questo periodo la situazione sociale divenne sempre più tesa e peggiorò con il nipote
di erode, Erode Agrippa che aveva vissuto a roma presso Caligola.avendo aiutato claudio all’ascesa al
trono, fu ricompensato con un ampliamento del suo regno natale. Morì non si sa come nel 44 ev. Alla sua
morte la situazione sociale degenerò. Si susseguirono procuratori e dovettero affrontare disordini di ogni
genere.si rafforzarono gruppi di resistenza armata noti come zeloti o sicari. Da qui si arrivò ad una vera e
propria rivolta, la prima guerra giudaica che si protrasse dal 66 al 70 ev, guidata da adriano e poi sui figlio
tito. Nell’aprile del 70 tito mise sotto assedio Gerusalemme e nel giro di pochi mesi conquistò la città,
distrusse il templio e massacrò gli abitanti. La vittoria definitiva avvenne nel 74 con la sconfitta dei ribelli
asserragliati nella fortezza di masada. Con il 70 ev si conclude il periodo detto del secondo tempio,
cominciato con il ritorno dall’esilio babilonese.la città fu rasa al suolo e rimasero pochissime istituzioni. Il
giudaismo ricominciò tutto da capo grazie alle sue scritture e alla sua fede.
4- (quella che per noi oggi è) la Bibbia Ebraica
La bibbia ebraica è divisa in tre grandi sezioni:
1. La torah, che comprende i primi cinque libri del canone biblico (Pentateuco formato da: Genesi,
Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio). Il termine torah singifica istruzione, insegnamento . il
pentateuco narra le vicende dalla creazione del mondo fino alla morte di Mosè all’ingresso nella
terra promessa. La genesi narra la storia universale fino alla nascita di abramo, quindi le storie degli
antenati di isreaele. I successivi tre libri narrano dalla schiavitù egiziana all’esodo attraverso il
deserto per raggiungere la terra promessa. Il deuternomio contiene i discorsi di Mosè.
2. I profeti, che si divide in due parti: i profeti anteriori che continuano la narrazione della torah (da
Giosuè, successore di Mosè, all’esilio in Babilonia fino al 561 aev). Queste narrazioni sono giunte a
noi nei libri di Giosuè, Giudici, 1-2 samuele e 1-2 re. La seconda parte dei profeti è detta dei profeti
posteriori e raccoglie le opere dei profeti dal 8 al 5 secolo aev, e cioè Isaia, Geremia ed Ezechiele.
Ci sono poi altri profeti minori come zaccaria, malachia o gioele.
3. Gli scritti (o agiografi) sono una raccolta di opere di diverso tipo. Varia dalla poesia d’intonazione
religiosa, i salmi o lamentazioni, amorosa come il cantico dei cantici, a composizioni sapienziali
come Proverbi, Giovve, e opere che di presentano come storiche (es. esdra neemia) o anche
apocalittiche come Daniele.
Questi scritti sono tutti stati messi insieme attraverso un canone, una regola, durante il secondo tempio
(538-70 aev), ma dopo la scoperta dei testi di qumran sono sorte alcune problematiche. I testi di qumran ci
hanno fornito un imponente corpus di testi biblici, risalenti dal 3 secolo al 1 secolo ev. quindi sono molto
importanti poiché hanno rivoluzionato la comprensione della bibbia. Il primo problema riguarda la lingua:
perché i qumran scritti in greco sono considerati biblici, mentre i Targumin (testi biblici in traduzione
aramaica) sempre provenienti da qumran, non lo sono? Si considerano i targumin come un commentario
biblico, mentre i testi di qumran come traduzioni bibliche, ma i targumin non sono così differenti dai
qumran, non sono così riscritti, quindi si è costretti a considerare biblici anche i targumin. Il secondo
problema: come è possibile essere sicuri che i testi di qumran non contenesseo materiale parabiblico o non
biblico? Non esiste un’edizione critica della bibbia ebraica attualmente, e le lacune nella bibbia sono
riempire attraverso il metodo filologico di ricostruzione detto ope codicum, che si basa sul testo masoretico
(testo medievale della bibbia ebraica scritto dai masoreti). Ma anche con questo metodo non possiamo dire
con certezza che le lacune contenessero un testo uguale a quello che, secoli dopo, si affermerà come
canonico. Quindi la testimonianza qumranica dimostra che non siamo in grado di sapere con precisione
cosa fosse davvero la bibbia di qumran, poteva essere anche un testo parabiblico.
5- I testi di qumran
La storia del ritrovamento dei testi di Qumran è una delle più importanti scoperte archeologiche del XX
secolo. La comunità di Qumran viene definita un israele in miniatura. Nella vasta biblioteca di questo paese
sono stati ritrovati manoscritti o frammenti di tutti i libri della bibbia ebraica. I testi sono 234, numero in
continuo cambiamento. A Qumran sono stati ritrovati precisamente: 39 manoscritti dei salmi, 31 del
deuteronomio, 22 di Isaia, 18 della genesi, 18 dell’esodo, 17 del levitico, 12 dei Numeri, 10 dei profeti, 8 di
davide, 7 di Ezechiele, 6 di geremia, 4 di Rut, delle lamentazioni, di Giobbe, del cantico, di samuele, 1 di 1-
2 dei re, 2 di Qohelet, proverbi, guidici, Giosuè, 1 di Esdea Neemia, delle cronache. Non viene trovato
nessun manoscritto di Ester. I settari di Qumran e gli autori del Nuovo Testamento mostrano particolare
predilezione per i medesimi testi biblici. Con la scoperta di questi testi si è potuta colmare una lacuna di
secoli nella tradizione manoscritta della bibbia. Hanno permesso di studiare questa complessa vicenda
facendo riferimento ad una serie di testimoni ebraici risalenti al periodo del secondo tempio.
All’interno dei testi di Qumran troviamo anche testi non biblici, come Regole, testi costituitivi del gruppo o
dei gruppi ai quali questi testi sono diretti. Descrivono da una lato le norme concrete della vita quotidiana
alle quali il gruppo ai attiene, ma comprendono anche trattati teologici, riflessioni sulla storia sacra,
esortazioni morali ecc. questo genere letterario particolare, troverà un grande sviluppo nel cristianesimo
primitivo. I due testi fondamentali di questo genere sono la Regola della Comunità e il documento di
Damasco. Il primo descrive al meglio la vita quotidiana della comunità di Qumran. il testo è diviso in
sezioni: una introduzione dedicata alle finalità dell’opera (perché si entrava nella setta); una descrizione
della cerimonia annuale del rinnovamento del patto comunitario e le maledizioni contro le tenebre; la
dottrina dei due spiriti (il male e il bene imperdonati dai figli di luce e tenebre); le colonne V-VII dedicate a
una serie di regolamenti per accedere alla comunità e le colonne VIII-IX che leggono la costituzione della
comunità in chiave escatologica; infine un inno finale (X-XI). Il documento di damasco fu scoperto a geniza.
È composto da due copie (CD A e CD B), la prima risalente al 10 secolo e la seconda all’11 ev. Il contenuto
del documento riguarda una sorta di introduzione costituita da un’esortazione ai membri della setta cui
segue una raccolta di leggi e regolamenti basati sulla bibbia o sull’interpretazione settaria della bibbia;
l’ultima parte contiene una serie di prescrizioni riguardanti l’assemblea e vari funzionari, insieme ad un
codice pensale e la descrizione della procedura di espulsione dalla comunità. Entrambi i documenti
descritti presentano delle affinità, ma anche differenze. Entrambi sono documenti compositi, con diverse
versioni. Un secondo gruppo è quello dei testi giurisprudenziali, detti Halakici, contenenti norme legali
basate sull’interpretazione dell’antico testamento. Il testo più importante di questa sezione è la Lettere
Halakica, un trattato riguardante norme legali di stampo sadduceo, al quale un gruppo essenico si separa
da un altro gruppo che evolverà in seguito nei farisei. L’opera è divisa in tre parti: a) un calendario festivo di
364 giorni b) insieme di norme legali riguardanti offerte e la pluralità di cose e persone c) chiusura
dell’opera in cui è giustifica la separazione del gruppo rispetto al resto del popolo. In questa sezione si
trova inoltre un’esortazione a studiare a fondo la Legge per comprendere che tale interpretazione è la sola
ammissibile. Come la giurisprudenza, anche l’escatologia è ravvisabile nei testi di qumran e se ne trovano
alcuni dedicati solo ed esclusivamente alla descrizione degli ultimi giorni o la fine del tempo che la
comunità di quemran sentiva come imminente. L’opera più importante di questa sezione è la Regola della
Guerra, in cui si descrive la guerra tra i figli della luca e quelli delle tenebre, con la vittoria dei primi. È
seguito poi da una serie di preghiere da recitarsi durante la guerra e si conclude con la guerra contro i
Kittimi.questo testo è sicuramente il risultato di una compilazione basata su diverse fonti. Alcuni episodi si
ritrovano infatti in Daniele. Un altro testo che rappresenta bene l’escatologia della comunità qumranica è
4QApocalisse aramaica. Nonostante la frammentarietà, si individua un personaggio non identificato che si
prostra davanti al trono di un re che è spaventato a causa di una visione. Questo personaggio racconta che
ci sarà sulla terra una grande distruzione, provocata da dei potenti re e un massacro nelle province. Quindi
apparirà un personaggio, servito da tutti, chiamato figlio di dio e figlio dell’altissimo. Così i regni dei re
potenti finiranno e ci sarà la pace per il popolo di dio. Segue poi la descrizione del regno eterno del popolo
di dio: non ci saranno più guerre, solo pace e tutti onoreranno il figlio di dio. Secondo alcuni studiosi il figlio
di dio sarebbe Alessandro bala detto teopatore, altri ci vedono l’anticristo, altri ancora la identificano con la
figura dell’arcangelo Michele. Altre importanti opere qumraniche sono le opere esegetiche. Il Targum di
Giobbe e il Targum del levitico mostrano come l’interpretazione biblica permea di sé la traduzione aramaica
dei testi biblici ebraici. I testi più rappresentativi dell’esegesi qumranica sono i pesharim. Rivelano il vero
senso del teso biblico, applicandolo alla situazione presente delle comunità alla fine dei tempi. I pesharim
commentano verso per verso il testo dei profeti o dei salmi. Il pasher è dunque il modo di interpretare la
Scrittura da parte dei settari di Qumran, basato sul presupposto che la fine sia già in atto. Adattano quindi
al tempo storico che stanno vivendo le vicende bibliche. Altro caso importante è quello del rotolo del
tempio, un rotolo lungo quasi o