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CORTECCIA TEMPORALE:
Il lobo temporale è situato nella parte inferiore degli emisferi cerebrali.
La corteccia temporale mediale è molto importante nel recupero delle informazioni e quindi
nella memoria retrograda. Brenda Milner ha scoperto le basi neurali della memoria, il cui
deficit si chiama amnesia (incapacità di consolidare e mantenere informazioni nel tempo).
Scoperta su paziente a cui era stata rimossa la corteccia temporale mediale
dell’ippocampo.
La corteccia temporale è coinvolta nella memoria acustica (loop articolatorio che consente
di rievocare mentalmente le informazioni).
La corteccia temporale anteriore: archivia le conoscenze connesse con i volti, per esempio
il nome o gli attributi.
La corteccia temporale inferiore: sensibile alle categorie degli oggetti. È coinvolta nel
riconoscimento visivo di oggetti. I neuroni della corteccia temporale inferiore codificano le
informazioni presentate durante il periodo in cui è presente l’oggetto e anche nel periodo
in cui temporaneamente l’oggetto è nascosto prima di un successivo confronto fra stimoli.
La corteccia temporale mediale: coinvolta nel recupero, nel ricordo.
Il lobo temporale: è deputato alla codifica dei suoni e in esso sono collocati gli engrammi a
breve termine acustici.
Una lesione al lobo temporale sinistro porta a un deficit nella memoria uditivo – verbale,
cioè nello span di memoria immediata.
Desimone ha scoperto con la registrazione intracranica da singola cellula che i neuroni
della corteccia infero – temprale sono specializzati e hanno un loro oggetto preferito che
cade nel loro campo recettivo e che ha una preferenza molto complessa.
Per dimostrarlo ha impiantato un elettrodo nel cervello di un macaco e ha registrato la
risposta cambiando il tipo di stimolo. Alla vista della mano umana o di scimmia, il neurone
mostra una frequenza di scarica notevole, quindi questo neurone riconosce le mani.
La mano di palmo risponde molto bene, mentre la mano di dorso un pochino meno.
Con la mano stilizzata la risposta ha una frequenza minore e così via fino ad arrivare
all’ultima immagine che non è più una mano ma sembra più un guanto e quindi non viene
riconosciuta dal macaco e la frequenza è molto bassa.
Si nota poi (immagini sotto) che il macaco ha proprio una preferenza per la mano, perché
quando gli vengono presentati stimoli simili non li riconosce.
Gli stimoli biologicamente rilevanti per cui noi già nasciamo con neuroni predisposti a
rispondere a tali stimoli sono le parti del corpo (c’è una regione temporale (sia nell’uomo
che nella scimmia) detta extra striate body area che ha neuroni che riconoscono le parti
del corpo), le facce e negli animali anche il riconoscimento di frutta e di fiori (nell’essere
umano no).
Il giro fusiforme fa parte della corteccia temporale.
- giro fusoforme sinistro: è la regione visiva che riconosce le parole. È specializzato
nell’analisi delle lettere ortografiche (analisi del singolo dettaglio). C’è la visual word form
area.
L’alfabetizzazione è un’invenzione recente (circa 6.000 anni fa), quindi ovviamente il
nostro cervello non è geneticamente determinato a riconoscere lettere e parole, ma
siccome c’è una zona nella via ventrale molto specializzata nell’analisi dei dettagli, allora i
neuroni in quella zona si prestano molto bene a riconoscere le lettere e le parole, perché
appunto sono molto bravi a riconoscere i dettagli.
Si trova a sinistra perché a sinistra c’è la funzione di codifica dei dettagli dell’informazione
visiva.
- giro fusiforme destro: specializzato nel riconoscimento di configurazioni globali (es. facce
face fusiform area).
Codifica le facce come unità visiva globale. Sembra distinguere tra facce diverse, forse
confrontandole con quelle note.
Tipicamente è più ampio il segnale del giro fusiforme nell’emisfero destro, ma questo
dipende dal fatto che nei soggetti maschi si attiva solamente nell’emisfero destro, mentre
nelle femmine si attiva sia a destra che a sinistra e quindi in media in una popolazione si
attiva più a destra.
Quando noi conosciamo una persona, i neuroni del giro fusiforme destro riconoscono la
persona familiare.
La corteccia temporale, se lesionata, porta a deficit in un compito di riferimento spaziale
(stesso oggetto posizionato vicino o lontano). Con lesioni alla corteccia temporale:
- pazienti vanno male nei test di familiarità.
Lesione temporo parietale:
- produce amnesia a breve termine, poiché questa regione si occupa della
rappresentazione dei fonemi.
- i pazienti, se sottoposti a rumori improvvisi, hanno un potenziale evocato di gran lunga
ridotto rispetto ai controlli.
- lesioni destre: non riproducono la forma globale, riproducono solo l’elemento locale.
- lesioni sinistre: perdono la capacità di codifica del livello locale e la loro riproduzione
dell’immagine richiama solo la forma globale. Sono associate a afasia fluente.
CORTECCIA PARIETALE:
I neuroni della corteccia parietale, a differenza di quelli della via ventrale, sono molto più
grandi come campo recettivo e tipicamente hanno un campo recettivo periferico, cioè sono
molto più numerosi quelli che mappano la parte periferica dello spazio visivo.
IPS: Solco intra – parietale. All’interno di questo solco ci sono tre tipi di neuroni:
a) AIP: intra – parietale anteriore. In questa parte viene rappresentato il movimento. Una
lesione qui fa sì che il paziente sia incapace di produrre un movimento automatizzato
complesso riferito a un oggetto e a una manipolazione e sia anche incapace di
riconoscerlo visivamente. La regione AIP è strettamente connessa alla regione di neuroni
specchio. Le due regioni comunicano tantissimo e sono dotate di neuroni visuo – motori,
che guidano l’azione e ci consentono di comprendere i gesti degli altri.
b) LIP: intra – parietale laterale. Questi neuroni rimappano l’informazione visiva in
relazione ai movimenti degli occhi.
I neuroni LIP sono neuroni multimodali visuo – motori.
c) VIP: intra – parietale ventrale. I neuroni VIP sono multimodali, sono sia visivi che tattili
(visuo – tattili).
Questi neuroni mappano contemporaneamente lo spazio visivo e lo spazio somato –
sensoriale.
Le funzioni sono:
1) capacità di prestare attenzione allo spazio (attenzione centrata sullo spazio).
2) capacità di orientamento nello spazio.
3) capacità di coordinazione visuo – motoria.
4) rappresentazione di azione/oggetto.
5) consapevolezza corporea.
BLIND SIGHT:
Con lesione corticale di V1 il paziente è cieco, non vede (emianopsia).
Se il paziente è completamente cieco come fa a orientare lo sguardo dove si è accesa una
luce?
Perché c’è la via collicolo pulvinar – corteccia parietale, che è in grado di orientare i
movimenti degli occhi.
Ci sono regioni varie del cervello che forniscono rappresentazioni, ma poi alla fine ci vuole
qualcosa che mette insieme e ci rappresenti tutto a livello cosciente. Questa è la corteccia
parietale sinistra, che è il nostro Io, la nostra sensazione di noi stessi, che dà un senso a
ciò che siamo come individui, mettendo insieme anche tutti i nostri ricordi autobiografici
secondo una linea temporale e mettendoli insieme ai nostri programmi futuri, alla nostra
progettualità.
Persone con lesioni prefrontali sinistre perdono anche la capacità di immaginare quella
che sarà la loro vita nei giorni successivi e non avendo più il senso di se stessi come
individui vivono “minuto per minuto”.
Quali sono i deficit associati a lesione parietale?
1) neglect con emisomatoagnosia (ignora le parti del corpo controlaterali alla lesione) e
estinzione (il paziente neglige stimoli di sinistra su stimolazione bilaterale).
Quindi una lesione parietale unilaterale può portare alla sindrome di negligenza spaziale
(neglect), in cui i pazienti non riescono a riconoscere gli oggetti o gli eventi che compaiono
nell’emisfero opposto alla lesione.
L’anosoagnosia è un importante deficit associato al neglect. È l’inconsapevolezza e la
negazione del proprio deficit. Questi pazienti a meno che non abbiamo solo ed
esclusivamente una lesione parietale posteriore molto focale, generano anche lesioni più
vaste che includono anche la corteccia parietale: per esempio possono essere emianoptici
(possono avere delle lesioni corticali visive), emiplegici (se è stata coinvolta la corteccia
motoria) e emianestetici (se è stata coinvolta la corteccia somatosensoriale).
La regione che supporta la coscienza e l’autoconsapevolezza corporea è la corteccia
parietale, quindi questi pazienti hanno un tono emotivo inappropriato (possono essere
euforici e non drammaticamente tristi per il loro stato).
Una mancata consapevolezza corporea si associa all’incapacità di rendersi conto della
gravità.
2) simultagnosia: il paziente non è consapevole degli oggetti presenti nel campo visivo.
3) sindrome di Balint
4) atassia ottica: incapacità di compiere movimenti di raggiungimento con precisione su
base visiva. È una mancata coordinazione visuo – motoria.
5) sindrome di Gerstmann. Associata a una lesione parietale sinistra. Include acalculia
(incapacità di calcolo), disorientamento sinistra/destra e agnosia digitale (incapacità di
riconoscere le dita e di contare con le dita).
6) aprassia. Una lesione regione intraparietale sinistra provoca l’aprassia, ovvero
l’incapacità di compiere dei gesti coordinati rispetto a un certo oggetto, perché non ho più
la rappresentazione dell’azione.
Inoltre:
- Lesioni Parieto – Occipitali (via dorsale): prestazioni scadenti in un compito di memoria
immediata.
Coinvolge la memoria per lo spazio.
- Lesioni parieto – temporali (via ventrale): prestazioni scadenti in un compito di memoria
immediata.
Coinvolge la memoria per gli oggetti.
- Lesioni parieto – temporali destre: si manifesta sotto forma di reazioni emotive quali
anosoagnosia (non consapevolezza della malattia), indifferenza e minimizzazione
associate a euforia, negazione della malattia e apatia.
L’euforia e il tono emotivo inappropriato sarebbe dovuto non solo all’asimmetria emisferica
per cui l’emisfero destro corrisponderebbe a emozioni negative e l’emisfero sinistro
corrisponderebbe a emozioni positive, ma anche al fatto che non c’è consapevolezza.
L’aprassia: È l’incapacità di eseguire catene comportamentali, in particolare se riguardano
il movimento da effettu