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LO PSICOLOGO SCOLASTICO: COMPETENZE METODOLOGICHE E PROFESSIONALI :
INTRODUZIONE:
IL DIFFICILE PERCORSO DELLO PSICOLOGO ALL’INTERNO DEL SISTEMA SCOLASTICO:
A cause delle numerose problematiche che affliggono la scuola, specialmente negli ultimi anni, la psicologia
è sempre più invocata e necessaria.
Alcune problematiche che uno psicologo scolastico si trova a dover affrontare sono:
- Bullismo
- Diffusione di droghe
- Drop out (difficoltà a stare in aula)
- ADHD
- DSA
- Disaffezione scolastica
- Frustrazioni, che nei peggiori dei casi possono portare al suicidio
- Orientamento nel percorso scolastico
- Relazioni interpersonali
La psicologia scolastica non esiste in realtà come configurazione professionale definita e lo psicologo che la
attua si trova ad affrontare situazioni di grande precarietà e di faticosa accettazione e di pregiudizio.
Occuparsi di scuola oggi significa trovarsi al centro di una battaglia dove si scontrano idee, esigenze, gravi
problemi sociali ed educativi e significa occuparsi in modo integrato di genitori, studenti, docenti e personale
scolastico.
LA SITUAZIONE ATTUALE:
Nella scuola italiana le iniziative per migliorare le relazioni interpersonali, ridurre il malessere scolastico
aiutare lo studente a orientarsi nel percorso istituzionale e a superare gli ostacoli, dovrebbero coordinarsi
all’interno di una specifica struttura, il CIC (Centro di Informazione e Consulenza).
I CIC svolgono un ruolo di supporto alle attività di educazione alla salute e di promozione del benessere
psicofisico, in qualità di spazio polifunzionale che offre informazioni e consulenze ai ragazzi ma anche la
possibilità di organizzare iniziative culturali, sportive, ricreative, ecc...
I CIC promuovono inoltre il dialogo fra docenti e alunni secondo uno stile comunicativo diverso da quello
abituale nella pratica didattica, offrono consulenze a singoli gruppi e invia a strutture specializzate.
Secondo il Ministero della Pubblica Istruzione, i CIC devono considerarsi inseriti a pieno titolo nel Piano
dell’Offerta Formativa (POF) e configurarsi come luoghi e momenti in cui la scuola presta attenzione
all’elaborazione di progetti finalizzati alla promozione della qualità della vita scolastica.
Tuttavia in molte scuole i CIC si sono costituiti semplicemente come un momento di ascolto dei problemi
degli studenti.
UNA QUESTIONE DI PREGIUDIZI, POSIZIONAMENTO E COMUNICAZIONE DEL SERVIZIO:
Lo psicologo si trova tuttavia a dover fronteggiare un atteggiamento fortemente prevenuto dovuto a un
variegato elenco di cause.
a) Da una parte la scuola italiana è un universo tradizionalmente chiuso, non molto disponibile a
collaborazioni interprofessionali, che possano in qualche modo minare la sua idea di competenza,
concentrata sulla didattica.
b) Dall’altra parte gli psicologi che in Italia lavorano nei servizi territoriali hanno una formazione
prevalentemente clinica (che rischia di focalizzarsi troppo sul singolo individuo e di trascurare il contesto) e
operano più a livello individuale che sistemico (con destinatari multipli).
Manca quindi una vera figura di psicologo scolastico a orientamento sistemico, il cui intervento sia integrato
con destinatari studenti, docenti e famiglie. Questo orientamento sarebbe più efficace per perseguire obiettivi
educativi e orientativi, proprio perché capace di spostare il focus sui diversi attori dell’organizzazione
scolastica, e considerarli tutti per poter operare un cambiamento sul sistema.
c) Spesso inoltre lo psicologo viene percepito come freddo e distaccato, anche per la ritrosia comunicativa
degli psicologi stessi.
Gli psicologi scolastici fanno spesso counseling senza occuparsi di altro, senza essere integrati nel sistema
scolastico.
- Vantaggio: lo psicologo non viene confuso con un docente e quindi non è percepito come figura giudicante.
- Svantaggio: psicologo resta esterno alle vicende scolastiche e mantiene un’ottica clinica, individuale.
L’attivazione di una figura istituzionale per migliorare la comprensione delle problematiche degli studenti può
costituire un’utile premessa per la progettazione e la realizzazione di interventi di prevenzione e di
innovazione istituzionale.
Inoltre, un obiettivo più ampio dello psicologo scolastico è quello di segnalare alle istituzioni e agli enti locali i
problemi dei ragazzi per favorire risposte istituzionali adeguate.
La presenza dello psicologo consentirebbe inoltre un intervento immediato sul campo, evitando lo
stabilizzarsi di comportamenti non funzionali.
Lo psicologo assumerebbe così il ruolo di figura di supporto e di riferimento per la gestione degli aspetti
didattici e relazionali, consentendo il monitoraggio dall’interno delle esigenze affettive degli studenti.
Lo psicologo può svolgere una funzione diretta sul singolo ma anche ai gruppi in modo da attuare un
progetto sistemico e integrato.
UNA QUESTIONE DI FORMAZIONE E DI APPROCCIO:
Si delinea dunque l’esigenza di un approccio interdisciplinare dello psicologo scolastico, che oltre alle
diverse competenze e conoscenze delle dinamiche cognitive, affettive, comportamentali e neuropsicologiche
dell’essere umano sia in grado di accogliere nel proprio approccio professionale anche le discipline che
applicano la psicologia negli ambiti dell’organizzazione e della comunicazione interna ad essa.
Inoltre il percorso formativo di questa figura deve integrare discipline riguardanti la psicologia
dell’educazione, dei processi cognitivi e affettivi implicati nell’apprendimento, oltre che essere in gradi di
gestire gli aspetti comunicativi, l’orientamento e la mediazione dei conflitti, oltre che indirizzare a una
consapevolezza sistemica.
Il professionista che si orienta alla scuola deve essere preparato per poter acquisire fin dall’inizio la
consapevolezza che integrarsi all’interno dell’istituto scolastico è un compito delicato, e necessita di una
strategia adeguata, che richiede di chiarire bene, fin dall’inizio, ruoli e funzioni, affinchè gli insegnanti evitino
di sviluppare percezioni di esclusione nei confronti di questo spazio di intervento.
Rischi:
- Docenti potrebbero intendere spazio di intervento come luogo di alleanza e coalizione contro la scuola
(orientato a capire e giustificare solo gli studenti).
- Docenti potrebbero avere aspettative eccessive: lo psicologo ha la chiave per risolvere tutto. Delusione
rischia di vanificare gli sforzi dello psicologo.
Si profila in questo quadro la figura del “consulente scolastico”, che si pone l’obiettivo di accompagnare
bambini e adolescenti nel percorso di crescita e di perseguire conoscenze sul sistema all’interno del quale i
ragazzi vivono e agiscono.
Tale conoscenza gli permetterà di sviluppare una relazione di fiducia e quindi di poter lavorare
congiuntamente con i diversi interlocutori, adottando un approccio basato sul problem solving e sulla fiducia
nella capacità del sistema di mettere in atto cambiamenti.
I tratti fondamentali dello psicologo scolastico sono:
- Porsi in una prospettiva di empowerment, secondo un approccio che possa attivare risorse individuali e
gruppali, agendo anche come prevenzione primaria e non solo in ottica riparativa.
- Considerare i destinatari degli interventi come portatori di risorse da potenziare.
- Lavorare in ottica sistemica.
- Mostrare disponibilità al lavoro di rete.
UNA QUESTIONE DI BUDGET:
Purtroppo le attuali disponibilità scolastiche di budget sono sempre più ridotte ed esistono pochi esempi di
gestione organica del servizio e in genere si tratta di interventi finanziati dal comune a beneficio del
comprensorio scolastico.
Compatibilmente con le risorse dell’istituto sarebbe auspicabile perseguire un approccio che comprenda
diversa sottounità, specifiche per le richieste e le esigenze di singole classi, che ritrovino poi un filo
conduttore nella presenza costante della figura dello psicologo all’interno dell’istituto, in particolare nel
servizio di spazio di ascolto.
La presenza dello psicologo nella scuola costituisce uno degli elementi particolarmente significativi di una
scuola di qualità, alla quale da qualche anno si tende con uno specifico percorso (certificazione) e con
precisa intenzionalità progettuale.
CAPITOLO 1: LO PSICOLOGO SCOLASTICO NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE:
INTRODUZIONE E DESCRIZIONE DELLA PSICOLOGIA SCOLASTICA:
Gli psicologi scolastici sono professionisti con formazione psicologica e pedagogica riconosciuti come
specialisti in quanto offrono a bambini e giovani servizi psicologici che influiscono sulla loro crescita e sul
loro sviluppo.
La psicologia scolastica nasce in Europa occidentale e USA.
L’espressione “Psicologia Scolastica” compare per la prima volta nel 1898 in un articolo di Munsterberg.
L’espressione “Psicologo Scolastico” compare per la prima volta in un testo stampato nel 1910 di Stern.
Stern indica l’esigenza della scuola di ricorrere a psicologi per ascoltare i bisogni psicologici degli allievi,
specialmente quelli che in quel contesto esibiscono caratteristiche anomale, forse meno problematiche a
casa o nella comunità.
L’ISPA (International School Psychology Association) ha messo a punto le linee guida professionali,
cercando di definire le caratteristiche specifiche della psicologia scolastica.
L’ISPA intende fornire delle indicazioni minime riguardo alle direzioni in cui occorre orientare gli sforzi per
migliorare sia la qualità e l’ambito di competenza della psicologia scolastica, sia le sue pratiche in un
determinato paese.
Esistono differenze considerevoli tra i vari paesi del mondo riguardo la professione dello psicologo
scolastico.
In alcuni è molto sviluppata, in altri è solo all’inizio.
Oakland e Jimerson hanno specificato le 4 condizioni necessarie affinchè la pratica della psicologia emerga
in un determinato Paese:
- Il bisogno di servizi che rispondono a problemi sociali ed educativi
- Una disciplina sufficientemente matura che fornisca teorie, ricerche e tecnologie rilevanti.
- Programmi su base universitaria per formare professionisti
- Professionisti istruiti e disposti a impegnarsi a riguardo.
1) Necessità di servizi e di sostegno nell’ambiente scolastico:
la scuola ha un importante ruolo di “banco di riscontro”: in essa i bambini con difficoltà diventano individuabili
attraverso il confronto con i pari.
È nell’ambiente urbanizzato che i problemi dei bambini diventano salienti.
Nel momento in cui il numero di allievi con difficoltà sociali, emozionali e mentali aumenta, si avverte
maggiormente la necessità di agenzie e istituzioni pubbliche e private che prestino attenzione ai loro bisogni.
Divenne chiara l’importanza di professionisti esperti di scienze so