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DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA:
L’attività educativa comincia dalla costruzione del mondo della propria cultura per come i ragazzi la
identificano.
La tecnica della “costruzione del mondo” prevede che i partecipanti, in gruppo monoculturale, ricerchino su
riviste di vario tipo degli stimoli adatti a rappresentare le caratteristiche principali della propria cultura.
Una volta individuati gli stimoli ritenuti pertinenti a rappresentare la propria cultura, i ragazzi sono invitati a
incollarli su un cartellone bianco e a disporli come ritengono meglio (in modo casuale o seguendo un preciso
disegno).
In seguito i ragazzi sono invitati ad attribuire un’etichetta alle categorie individuate e a disporle in ordine di
rilevanza-
Successivamente a un altro gruppo di ragazzi della stessa cultura A l’insegnante propone il compito di
esaminare le categorie rappresentate sul cartellone. Questo gruppo di “giudici” ha la funzione di verifica
interna e di conoscenza riflessiva sulla cultura di appartenenza.
Poi si passa alla fase biculturale: ai ragazzi appartenenti alla cultura B si assegna il compito di analizzare le
categorie presenti sul cartellone realizzato da parte dei ragazzi della cultura A.
Si richiede inoltre ai ragazzi della cultura B come essi avrebbero rappresentato le situazioni individuate dai
ragazzi della cultura A.
In questo modo diventa possibile porre in evidenza sistemi diversi di categorie, nonché i criteri con cui i
ragazzi categorizzano la loro esperienza.
L’ATTIVITÀ IN PRATICA:
Lo svolgimento dell’attività prevede tre fasi distinte:
- fase 1: costruzione dei mondi della propria cultura: l’insegnante divide i ragazzi in piccoli gruppi omogenei
rispetto alla cultura di appartenenza e consegna a ciascun gruppo i materiali per lo svolgimento dell’attività.
Quindi invita ciascun gruppo a rappresentare sul cartellone bianco il mondo della propria cultura di
appartenenza.
La consegna che viene data è la seguente: “il cartellone bianco è lo spazio della vostra cultura, per come voi
la vedete. Sul cartellone dovrete rappresentare quella che per voi è la vostra cultura, usando tutti i materiali
che avete a disposizione. Potrete quindi incollare immagini, scritte ritagliate, fare disegni o scrivere con i
pennarelli. Non ci sono figure, immagini, scritte giuste o sbagliate: quello che conta è che rappresentino chi
pensate di essere in quanto a (italiani, cinesi, arabi, ecc…)”.
L’insegnante invita inoltre i vari gruppi a dare un titolo al loro lavoro e durante lo svolgimento controlla che
tutto proceda in modo fluido e coordinato.
- fase 2: tassonomia delle categorie della propria cultura A e verifica da parte del gruppo dei giudici: una
volta prodotto il cartellone, ciascun gruppo procede etichettando le varie categorie individuate e ordinandole
per rilevanza.
A un altro gruppo di ragazzi della stessa cultura A l’insegnante propone il compito di esaminare le categorie
rappresentate sul cartellone. Questo gruppo di “giudici” ha la funzione di verifica interna e di conoscenza
riflessiva sulla cultura di appartenenza.
- fase 3: confronto interculturale delle categorie: in quest’ultima fase si forma un unico gruppo biculturale.
L’insegnante chiede ai ragazzi della cultura A di illustrare le categorie che rappresentano la loro cultura.
Successivamente invita i ragazzi della cultura B a fare i loro commenti, a dire come essi avrebbero
rappresentato le stesse situazioni, se hanno la stessa importanza e rilevanza, quali sono le somiglianze e le
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diversità, ecc…
In seguito si fa la stessa cosa invertendo i ruoli.
Successivamente si passa a una fase di confronto per promuovere nei ragazzi un progresso nell’analisi e
comprensione della cultura propria e altrui come premessa per diventare “esperti” nel confronto
interculturale.
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ATTIVITÀ EDUCATIVA: IN CHE MODO CATEGORIZZIAMO L’ESPERIENZA: REGOLE O
SOMIGLIANZA?
FINALITÀ DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA:
In questa attività educativa lo scopo è quello di promuovere nei ragazzi la consapevolezza della
categorizzazione a fronte di stimoli insoliti. Occorre che essi imparino a quali criteri di analisi fare riferimento
e, successivamente, a quali indizi prestare attenzione nell’osservare regolarità e variazioni, quali relazioni fra
gli esemplari ritengono più rilevanti.
Allo stesso tempo, in questo percorso educativo i ragazzi hanno la possibilità di esercitare la loro capacità di
ragionamento nel fare inferenze induttive basate su categorie.
Queste abilità i ragazzi saranno poi in grado di applicarle anche alle categorie delle altre culture, che al pari
degli stimoli insoliti, risultano estranee sconosciute.
È una competenza essenziale per l’acquisizione di una mente multiculturale.
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA:
Nelle prime due fasi è prevista la categorizzazione di animali sconosciuti agli esseri umani finalizzata a
rendere esplicite le principali modalità con cui procediamo in tale attività.
Nella prima fase i ragazzi, appartenenti a culture diverse, sono invitati a classificare un gruppo A di animali
sconosciuti provenienti da Saturno e da Venere in base a una regola: un insieme di proprietà specifiche.
Nella seconda fase i ragazzi sono posti di fronte a un gruppo B di altri animali sconosciuti, provenienti
sempre da Saturno e da Venere, fra loro molto simili e sono invitati a categorizzarli in base alla loro
somiglianza.
Per svolgere questo compito i ragazzi hanno a disposizione poco tempo, perché la pressione facilita
l’accessibilità mentale delle conoscenze.
La terza fase prevede l’individuazione delle equivalenze e delle diversità con cui i ragazzi di varie culture
hanno provveduto a categorizzare gli animali sconosciuti.
L’ATTIVITÀ IN PRATICA:
Lo svolgimento dell’attività prevede tre fasi distinte:
- fase 1: categorizzazione di animali sconosciuti sulla base di una regola: i ragazzi, suddivisi in coppie
monoculturali, sono invitati a svolgere un compito di categorizzazione di animali mai visti prima.
L’attività viene proposta sotto forma di gioco su richiesta del preside della scuola e su sollecitazione
dell’Aeronautica militare italiana.
Ai ragazzi viene fornita una regola: “gli animali che vivono su Venere hanno in comune almeno cinque delle
seguenti caratteristiche: collo lungo, coda arricciata, zoccoli, corpo a strisce, guarda in alto, becco, antenne,
collare chiaro, corpo arrotondato, gambe lunghe. Se non hanno almeno cinque delle caratteristiche sopra
elencate vuol dire che vivono su Saturno”.
L’insegnante legge ad alta voce il comunicato del preside e consegna a ciascuna coppia di ragazzi due fogli
con il disegno di alcuni animali sconosciuti. Invita quindi i ragazzi a ritagliare ciascuno degli animali e a
incollarli su un cartellone, indicando a fianco il pianeta di provenienza.
In questa fase, metà degli esemplari possiedono almeno cinque delle caratteristiche indicate e possono
quindi essere categorizzati come provenienti da Venere, mentre gli animali rimanenti vengono categorizzati
come appartenenti a Saturno.
Una volta terminato il lavoro, l’insegnante presenta un cartellone con le figure degli esemplari e indica
velocemente per ciascuno il pianeta di appartenenza, senza però indicare quali regole hanno portato al
risultato indicato.
- fase 2: categorizzazione di animali sconosciuti senza l’indicazione di una regola: i ragazzi, sempre in
coppie monoculturali ricevono un secondo avviso dal preside che comunica l’esigenza di procedere il più
velocemente possibile alla classificazione di altri animali sconosciuti.
Quindi, l’insegnante legge ad alta voce il comunicato del preside e consegna a ciascuna coppia di ragazzi i
fogli con i disegni di sedici animali sconosciuti. Come nella fase precedente, i ragazzi sono invitati a ritagliare
ciascuno degli animali e a incollarlo su un cartellone indicando il pianeta di provenienza. I ragazzi inoltre
hanno pochissimo tempo a disposizione. Al termine del lavoro di categorizzazione, l’insegnante consegna a
ciascuna coppia un foglio in cui si chiede di scegliere fra diverse opzioni quella che riflette meglio la strategia
seguita per classificare gli animali (regola, somiglianza, entrambe le cose).
- fase 3: analisi dei processi di categorizzazione degli animali sconosciuti: L’insegnante avvia con i ragazzi
una discussione a gruppo esteso biculturale. Per prima cosa illustra per ciascun esemplare di animale
l’appartenenza corretta. I ragazzi di ciascuna coppia nel frattempo segnano sul loro cartellone se la loro
classificazione è corretta oppure no. In seguito l’insegnante focalizza la discussione su quali strategie i
ragazzi hanno impiegato per svolgere il compito di categorizzazione, riportando su un cartellone le
motivazioni delle loro scelte. Su un altro cartellone riporta il punteggio ottenuto da ciascuna coppia e pone in
evidenza eventuali differenze fra i risultati ottenuti da ragazzi appartenenti a culture diverse.
Infine, l’insegnante promuove un confronto sui modi con cui ogni cultura promuove un certo metodo nel
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categorizzare gli oggetti e gli eventi. Inoltre sottolinea la legittimità dei diversi percorsi culturali, la loro
parzialità e le possibilità della loro convivenza.
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CAPITOLO 6: CREDENZE E CULTURA:
La mente umana è una mente euristica, che va alla ricerca incessante di spiegazioni per poter vivere in un
ambiente intellegibile. Oltre che spiegare abbiamo bisogno di credere. Una specie che crede si adatta
meglio, in modo più attivo e consapevole al proprio habitat rispetto a una specie priva di tale possibilità.
In modo spontaneo siamo indotti a ritenere che le credenze di chi è diverso da noi siano deboli, talvolta
sciocche e perfino assurde e certamente non vere. Questo è un ostacolo per la mente multiculturale.
CHE COSA SIGNIFICA “CREDERE”:
Credere implica aderire ad assunti non evidenti, anche irrazionali e insostenibili, secondo l’esperienza
quotidiana.
Questa adesione nasce da una condizione di incertezza. Credere è la tendenza ad anticipare gli eventi e a
fare previsioni su come potranno svolgersi le cose. In questo senso l’attività del credere è fortemente
interconnessa con la speranza. Si tratta di una disposizione esclusivamente umana.
CREDERE, CONOSCERE, SAPERE:
Credere, conoscere e sapere sono tre forme differenti del funzionamento della mente umana.
La credenza può essere definita come un’opinione, in grado di interpretare e spiegare uno stato di cose,
formulata in base a un criterio soggettivo e personale.
Essa si fonda sulla logica doxastica: se A crede p, p dovrà essere valido in tutti i mondi che A ritie