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Corbusier ha realizzato un percorso espositivo teso a dimostrare la sua tesi sull’arte dei suoi tempi,
secondo cui il Purismo costitutiva la naturale evoluzione del Cubismo, teoria illustrata su La
Peinture Moderne (libro/catalogo del 1925, anno in cui viene ultimata casa La Roche).
I primi a compiere un passo verso il moderno sono gli impressionisti, che si allontanano dalla
pittura concepita come imitazione della natura e rappresentazione realistica del soggetto, in parte
agevolati dalla diffusione della fotografia. Il loro limite è la mancanza di interesse per il contenuto
che genera una visione asettica e distaccata, infatti si limitano a registrare passivamente la realtà. I
movimenti d’avanguardia del 900 invece, che saranno decisivi per il rinnovamento dell’architettura,
saranno maggiormente influenzati dal post-impressionismo di Cézanne che si promette di dipingere
in profondità più che in superficie. La pittura è considerata un’esperienza artistica individuale, non
adatta ad un pubblico di massa. L’artista si isola e cerca uno stile individuale e riconoscibile. I
pittori costruiscono un linguaggio personale e tendono a tradurlo in teoria per renderlo trasmissibile.
Uno dei risultati della ricerca artistica dell’800 fu la nascita dell’Art Nouveau, il cui limite fu quello
di ridursi principalmente ad un linguaggio ornamentale, senza determinare radicale innovazione
nella concezione architettonica dello spazio.
Tra gli ultimi anni del XIX secolo e il primo conflitto mondiale, la ricerca artistica sembra tendere a
distruggere i contorni tradizionali del campo della pittura, abbattendo le convenzioni costituite, e
contribuendo a creare le premesse per rivoluzionare tutta l’attività artistica, inclusa l’architettura. La
pittura prima ancorata alla prassi rinascimentale e regolata dalle leggi prospettiche, con Cézanne e
Matisse viene troncata la convenzione che legava il colore all’imitazione della natura. La pittura
d’avanguardia della seconda metà dell’800 lavora al problema centrale del rapporto tra forma e
colore. Mentre Picasso e Braque metteranno di lì a poco in discussione la stessa legge della
prospettiva con il Cubismo. La rivoluzione copernicana attuata è dovuta al dibattito dell’epoca in
campo scientifico ed in sede di storia dell’arte, dove vengono discussi sia i concetti di spazio e di
tempo, sia il valore della prospettiva.
Après le Cubisme viene pubblicato nel 1918, i due autori Le Corbusier e Ozenfant si erano
conosciuti quello stesso anno e si ritrovano ad avere una visione comune sullo stato dell’arte della
loro epoca. Il libro riflette la condizione psicologica degli intellettuali e artisti del tempo
profondamente segnata dal trauma del primo conflitto mondiale. Da questo scaturisce un impulso
positivista verso la modernità, nella ricerca di nuovi riferimenti formali e nuovi percorsi artistici,
che fossero insieme rottura e superamento del passato. Il movimento del Purismo viene fondato dai
due e l’organo importante di divulgazione delle loro teorie fu senz’altro la rivista L’Esprit Nouveau
(periodico di cultura generale che abbracciava diversi campi di cui erano autore anche il poeta
Dermée grande amico di Picasso e Apollinaire). Anche secondo il poeta la nuova era classica che
stava sorgendo era la prossima inevitabile direzione della sensibilità moderna. Dal titolo del libro si
capisce come il cubismo non fosse considerato adeguato alle istanze della nuova epoca. In questo
libro vengono delineate le linee guida del Purismo di cui però la diffusione pittorica non andrà oltre
i suoi due fondatori.
Poco dopo Le Corbusier scrive Vers une architecture testo fondamentale per il dibattito
architettonico del XX secolo.
L’influenza del viennese Adolf Loos è evidente. A differenza di Braque e Léger, Le Corbusier e
Ozenfant non avevano preso direttamente parte alla guerra e quindi potevano perseguire una ricerca
artistica più oggettiva. Questo gli consentì di allontanarsi dal cubismo (Après) andando verso una
nuova concezione estetica (Vers) senza tagliare completamente i legami con l’esperienza artistica
passata. La pittura purista come quella cubista non si distaccherà mai dalla rappresentazione del
soggetto e non perseguirà l’astrazione pura. L’object type è alla base della composizione dei quadri
puristi che perseguono una sintesi estetica e formale con una precisione scientifica adeguata all’età
della macchina. Loro considerano la loro arte un’arte di retro-guardia, un’arte superata dalla storia e
non al passo coi tempi. L’arte d’avanguardia era un’arte, secondo loro, che nasceva come arte di
protesta e da una società in crisi. Il cubismo era stato un’arte tormentata per un’epoca tormentata.
Dopo la guerra, l’epoca che si apre era percepita come un’epoca dove l’ordine e la chiarezza
avrebbero risolto le incertezze del passato. I cubisti si erano accorti come nei loro quadri non fosse
importante il soggetto rappresentato quanto come venisse rappresentato.
Le critiche principali mosse da Le Corbusier al Cubismo sono: l’assenza del soggetto (il cubismo
viene paragonato alle composizioni decorative dei tappeti per i suoi contenuti meramente formali ed
estetici), l’oscurità (perché alla base dei quadri non c’è una concezione chiara), l’improprietà dei
titoli (secondo LE CORBUSIER molti artisti hanno cercato il facile scandalo) e la quarta
dimensione (la critica perché appartenente alla geometria ipotetica, quindi impossibile da
rappresentare nel mondo reale). Tutte queste critiche sono state fatte per legittimare il Purismo, che
rifiutava qualsiasi distorsione o forzatura che potesse inficiare la chiarezza geometrica della
composizione. Secondo Le Corbusier l’arte per conseguire la bellezza deve tendere verso la
generalità e non percorrere tendenze individuali. L’arte è sottoposta a regole come la natura alle sue
leggi. Per i puristi la vita moderna è legata alla scienza e all’industria, ma questo legame manca
all’arte. L’arte pura e la scienza pura non sono così distanti, perché lo scopo dell’arte per Le
Corbusier e Ozenfant è la ricerca delle invarianti. L’artista è uno scienziato e il suo scopo è la
concezione di opere rispondenti delle leggi che regolano l’ordine universale. Nella conclusione del
libro tutte le critiche vengono ridotte questo apporto sarà corretto nel libro La peinture moderne.
Après le cubisme si conclude con l’enunciazione dei principi del purismo:
La pittura purista si occupa di soggetti caratterizzati da un alto grado di generalità
- La forma a cui tendono i puristi nella rappresentazione dei propri soggetti è la forma pura,
- invariante
Il punto di vista scelto è l’angolo caratteristico che consenta di comprendere più chiaramente
- la geometria e le composizioni plastiche i quadri puristi sono rappresentati, non
centralmente, ma attraverso una proiezione ortogonale laterale.
La forma domina sul colore, il colore non è vincolato radicalmente all’esempio della natura.
- L’opera purista non è mai improvvisata e non è imitazione della natura, è l’immagine di una
- concezione rigorosa
Qualche anno dopo pubblicheranno un altro libro nuovamente insieme La peinture moderne, che
rappresenta un importante compendio storico-critico sull’arte moderna dell’epoca. In questo libro
formula meglio la teoria dell’Object-type.
In Vers l’architecture spiega come funzioni il processo di standardizzazione, un processo di
selezione che consentiva di arrivare alla forma pura.
Il punto di arrivo del Cubismo cristallino è la sintesi geometrica, che diviene il punto di partenza e il
fondamento ideale della successiva ricerca artistica purista.
CASA LA ROCHE
La collezione Kahnweiler viene sequestrata dallo stato francese come bottino di guerra e venduto in
varie aste tra il 1921 e 1923. I collezionisti volevano mantenere bassi i prezzi dei quadri cubisti per
rivalutare i loro dipinti impressionisti e postimpressionisti. La Roche manda Ozenfant e Le
Corbusier ad acquistare questi quadri per lui, a prezzi modici. La Roche condivideva
completamente la sensibilità estetica purista, dunque sia l’arte sia le idee di Le Corbusier.
La Roche lasciò massima libertà per gli acquisti dei quadri a Le Corbusier, divenne finanziatore
della rivista l’Esprit Nouveau, venne convinto da Le Corbusier: si lasciò costruire una nuova casa
per esporre e contenere la sua ricca collezione. Per questo Le Corbusier progettò una casa in
funzione delle opere d’arte e poté sperimentare alcune delle sue idee sull’arte e l’architettura.
All’interno di Casa La Roche spazi pubblici e spazi privati si fondono in un unico percorso
espositivo, articolato secondo vari livelli di privacy e accessibilità, lungo una passeggiata
architettonica.
Le stesse opere d’arte hanno contribuito alla realizzazione degli spazi architettonici, la ragione
generatrice del progetto è la collezione. Si stabilì un rapporto di interazione tra arte e architettura,
anche la disposizione delle opere d’arte di cui si occupò sempre Le Corbusier apportò agli ambienti
una forte carica emotiva. Le sue teorie e critiche elaborate nei trattati e nella rivista diventano
visibili e tangibili nella costruzione di questa casa. In Notes à la suite Le Corbusier aveva sostenuto
che il plan libre consentito dalla struttura in cemento armato aveva permesso quella fluidità delle
compenetrazioni spaziali: gli enjambements dell’architettura ovvero compenetrazione di spazi e la
rottura della congruenza tra spazio funzionale e spazio strutturale (evidente nel mezzanino della
galleria leggibile sia come spazio della galleria sia come prolungamento della biblioteca).
Gli enjambements sono utilizzati anche come strumento pittorico in molti quadri di Ozenfant e Le
Corbusier (nel quadro di Ozenfant Accords il becco della caraffa si sposa illusivamente con la curva
della chitarra disegnando simultaneamente il profilo di una bottiglia). Questo si poteva vedere già
nelle rime del cubista Gris, le quali rappresentavano episodi isolati.
Le Corbusier in Peinture moderne sottolinea di aver scelto gli oggetti più spogli di significato in
modo che l’attenzione non fosse distolta dalla vera pittura.
La compenetrazione e sovrapposizione di spazi crea un insieme complesso che può essere compreso
fino in fondo soltanto in una visione d’insieme ottenibile dinamicamente attraverso il movimento,
entra in gioco quindi la quarta dimensione (cara ai cubisti di cui l’opera è comprensibile solo se
osservata nel suo complesso e non es