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Riassunto esame per l'esame Letteratura Italiana Contemporanea meridionale, prof. Clara Borrelli, libro consigliato La Napoli Tragica di Francesco Mastriani  e altri studi da Bruno a Viviani, di C. Borrelli Pag. 1 Riassunto esame per l'esame Letteratura Italiana Contemporanea meridionale, prof. Clara Borrelli, libro consigliato La Napoli Tragica di Francesco Mastriani  e altri studi da Bruno a Viviani, di C. Borrelli Pag. 2
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Non tutti i morfemi sono monosillabici; alcuni formati da più sillabe sono il risultato di prestiti stranieri (es.

Kafei=caffè). Il ‘morfema subsillabico’ è la consonante ‘r’ che prolunga le sillabe, differenziando nomi e

verbi (huà=dipingere, huàr=quadro).

Lessico cinese=morfemi(e non parole)ad essere separati; no flessioni grammaticalistatus della parola

legato al contesto, alla posizione che occupa nella frase. I morfemi si classificano in:

Liberi= ricorrono in modo indipendente come parole monosillabiche

Legati=formano parole solo se legati ad altri morfemi

In transizione=suffissi, come xué che da solo vuol dire studiare, mentre alla fine di parola vuol dire

‘disciplina’(es.shùxué=matematica…shù=numeri)

Lingua cinese=parole composte; i composti possono essere di 6 tipi:

Coordinati=morfemi che hanno significati affini o contrastanti (nomi,verbi,aggettivi o avverbi).

Endocentrici=morfemi tra i quali sussiste una relazione di modificazione dove il modificatore precede

l’elemento reggente (es. treno=huoche, ovvero fuoco veicolo…i primi treni erano alimentati a carbone)

Verbo-oggetto=primo morfema è un verbo, il secondo un nome o avverbio

Verbo-complemento=morfema verbale+morfema verbale o aggettivale (sono tutti verbi)

Soggetto-predicato=comprendono nomi e aggettivi (es. dìzhèn=terra tremare…terremoto)

Nome classificatore=sono tutti nomi e hanno come secondo morfema quello che di solito si trova tra

numero e nome.

Esiste il processo del ‘raddoppiamento’ per dare un nome o una sfumatura di significato (es. Kan=guardare,

Kankan=dare un’occhiata; tian=giorno, tiantian=ogni giorno). La lingua cinese, per la mancanza di flessioni

grammaticali è ‘priva di grammatica’ ma piena di eccezioni. I nomi non specificano il genere (sing o plu,

masch o femm) ma: per indicare il plurale (se non si deduce dal contesto) si post-pone al nome ‘men’; per

dare l’accezione maschile si antepone ‘nan’ e per quall femminile ‘nu’. La frase ha un senso: attivo (agente

precede il verbo e il paziente lo segue) o passivo (paziente inizio frase ed agente è espresso se introdotto da

particelle come ‘bèi’=da). Per definire se una parola è nome, aggettivo, verbo ecc, si usano criteri sintattici:

le singole unità rivelano le loro funzioni alla luce dei contesti grammaticali in cui si trovano.

Le parole posso raggrupparsi in due categorie: prive di contenuto (vuote, di funzione) che hanno significati

grammaticali e parole di contenuto(piene)che hanno un significato lessicale. Non esistono articoli ma

classificatori (usati in unione ai numeri per quantificare cose o persone). Non esistono pronomi possessivi,

le loco veci sono fatte dai pronomi personali. Distinguiamo 3 tipi di particelle:

Strutturali=segnalano l’esistenza di determinate relazioni sintattiche tra costituenti della frase

Aspettuali=contrassegnano il tempo di svolgimento dell’azione del verbo

Modali=caratterizzano tipi diversi di frase

Le frasi sono formate da: tema(qualcosa di notoinquadra l’argomento di cui si parla) e

commento(qualcosa di nuovo che vien detto sul tema).

Regola fondamentale=tutto ciò che determina va prima di ciò che è determinato

Il cinese classico è la lingua di Confucio, dei filosofi; le parole sono monomorfemiche e monosillabiche e le

sillabe possono fondersi tra loro (la nuova sillaba conserva i significati originari dei morfemi legati); i numeri

non hanno distinzioni tra ordinali e numerali e non c’è concordanza tra nome e verbo.

Durante la dinastia Han la prosa si distacca dalla lingua parlata al tempo, modellandosi su capolavori

filosofici. In epoca Tang compaiono i primi generi letterari in stile colloquiale. Durante le dinastie del Nord e

nel Sud (420-589) si ha la comparsa della copula shì(essere).

CAPITOLO 2

La scrittura cinese non è fonetica, non esiste un alfabeto cinese. I caratteri rappresentano i significati:

hanno 3 facce (forma, senso, suono). Quindi la scrittura cinese è sillabica. Ad una stessa sillaba

corrispondono più caratteri che indicano le diverse unità di significato ad esse associate. La scrittura cinese

è morfemica e vi è una corrispondenza tra carattere-morfema-sillaba(fenomeno rotacismoa più morfemi

corrisponde una sillaba). I caratteri cinesi presentano una forma idealmente quadrata; punti e linee che li

compongono sono detti tratti. I tratti fondamentali sono 8 e va seguito un ordine preciso per la scrittura dei

caratteri: dall’alto verso il basso, da sinistra verso destra, i tratti orizzontali vanno prima di quelli verticali,

corpo centrale prima della chiusura della cornice.

Le unità di scrittura cinese si distinguono in 6 categorie:

Simboli pittografici=caratteri derivati da immagini che raffigurano oggetti fisici o concetti

Simboli idiografici o indicativi=caratteri derivati da immagini che offrono una rappresentazione astratta di

concetti semplici (es. - = uno)

Aggregati logici=caratteri formati dalla combinazione di più simboli pittografici o idiografici i cui singoli

significati ricorrono ad articolare concetti complessi

Prestiti fonetici=caratteri originariamente in uso con un dato significato, poi ripresi per affinità di suono per

rappresentare un diverso significato

Preudosinonimi=unità in uso con un certo significato, poi assunte per esprimerne un secondo

semanticamente connesso ma foneticamente distinto

Semantico-fonetici=caratteri formati da due componenti, uno semantico e uno fonetico.

Secondo le leggende, l’invenzione della scrittura cinese tu ad opera di tre imperatori:

Fuxi: concepì 8 trigrammi, combinazione di tra linee orizzontali spezzate o chiuse che antiche teorie

facevano corrispondere a fenomeni della natura;

Shen Hong=introduce la pratica di registrare eventi facendo nodini su cordicelle

Huangdi=invenzione dei caratteri ispirata dalle orme lasciate sul terreno dagli animali (sopratt. uccelli)

Secondo un’altra leggenda, la scrittura fu data in dono al sovrano Huangdi da Cielo tramite un drago ed una

tartaruga.

Le origini della scrittura sono da datare al XIII sec a.C., dinastia Shang che incideva su ossa oracolari da

utilizzare durante riti divinatori; successivamente, in epoca Zhou, compaiono incisioni su bronzo. I caratteri

antichi rivelano un buon numero di concetti semplici.

La scrittura cinese è in continuo processo di sviluppo stilistico; durante la storia si sono avuti 5 principali

stili:

Iscrizioni oracolari=incisione a coltello, impacciati e rozzi, linee dritte e angoli appuntiti

Iscrizioni su bronzo=tratti più uniformi, angoli smussati

Piccolo sigillo=regolamentate le proporzioni delle unità grafiche…durante la dinastia Qin fu scelta quella a

‘piccolo sigillo’ diversa da quella a ‘grande sigillo’ di epoca Zhou.

Grafia degli scribi=più stilizzata,tratti tondeggianti

Con la dinastia Han si ha una maggiore eleganza stilistica e dalla grafia degli scribi nasce il corsivo(unione

dei tratti senza staccare il pennello dalla pagine massima velocità)

Grafia regolare= tardo periodo Han orientali. Si enfatizza l’aspetto geometrico dei caratteri, più agili ed

allungati.

Durante i Tang abbiamo un nuovo corsivo (stile informale).

Parliamo di ‘caratteri semplificati’ per indicare unità di scrittura ridotte nel numero dei tratti (oggi impiegati

nella R. P.C.). la semplificazione dei tratti vede varianti più semplici e caratteri omofoni meno complessi e

con significati diversi8no ambiguità). La scrittura morfemica cinese presenta vantaggi (maggiore stabilità,

visti i lenti cambiamenti rispetto a quelli fonetici e maggior legame vista-oggetto-cervello-scrittura, oltre ad

un’estrema sinteticità) e svantaggi(alfabetizzazione lunga…è difficile imparare i caratteri).

Il Pinyin entra in vigore nel 1958 (26 lettere latine, strumento didattico e di diffusione del putonghuà).

Vari furono i tentativi di trascrizione; il primo risale al 1605, per opera del gesuita italiano Matteo Ricci. Si

sviluppò, nell’800 il modello Wade-Giles (dal nome degli studiosi) fino ad arrivare al metodo Yale (nome

tratto dall’omonima università). Nel XIX sec fu concepito il ‘guoyin zi mu’, albero fonetico nazionale che si

compone di 39 segni derivati da componenti di semplici caratteri a cui si aggiungono 4 segni per i toni.

I dizionari cinesi sono ordinati alfabeticamente e quindi la ricerca di una parola di cui si conosce la

pronuncia non è difficile. Vi è poi il ‘metodo dei radicali’, una serie di caratteri visti come chiave per la

codifica delle unità grafiche: si osserva il primo carattere della parola, se ne individua il radicale, si contano i

tratti escludendo quelli del radicale, si consulta l’indice generale dei caratteri. Oppure, il tratto iniziale viene

riportato all’interno del dizionario nell’indice generale dei caratteri le varie unità ordinate per numero di

tratti e suddivise a seconda dei tratti iniziali. Vi è poi il metodo dei 4 angoli=indicizzazione dei caratteri

tramite numeri di 4 cifre stabilite a seconda dei tipi di tratti che si presentano ai 4 angoli dell e unità

grafiche.

Talvolta troviamo la ‘classificazione per materia’, ovvero caratteri raggruppati per argomento (terra, cielo,

persone..).

La ‘classificazione per prima’ fa riferimento al metodo Fanqie, mentre quello per ‘radicale’ si ebbe con Xu

Shen il quale classificò i caratteri selezionando un certo numero di chiavi grafiche sotto una delle quali

ciascun carattere potesse essere classificato.

La lingua cinese è una delle più antiche del mondo ed ha conosciuto uno sviluppo sia per lo stile scritto che

per quello orale. Sul cinese classico fu modellato il cinese letterario(wenyan).

Stile scritto vernacolare=basato sulla lingua parlate nelle regioni settentrionali (esisteva in Cina dall’epoca

Song). Si consolidò il ‘baihuà’ (lingua piana),stile sul quale si sarebbe modellata la lingua scritta moderna.

Le lingue vernacolari non si sviluppano/diffondono molto a causa della scarsa considerazione e prestigio

che ottengono. Gli avvenimenti che però contribuirono alla diffusione del baihuà furono:

Abolizione sistema degli esami per il reclutamento dei funzionari dello stato

il crollo del sistema imperiale nel 19911

movimento del 4 maggio 1919, protesta studentesca che si batteva per la modernizzazione del sistema

scolastico. Tale data segna la nascita della lingua cinese moderna

i segni di punteggiatura sono stati approvati nel 1951 con un documento governativo (furono preservati il

circolo ° e la goccia ‘ di epoca Song). I nomi propri di persona vanno segnati con una linea retta tracciata al

loro fianco e i titoli di

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A.A. 2014-2015
8 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Morgana393 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Borrelli Clara.