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ELEMENTI NARRATIVI

titolo

Il il più delle volte corrisponde al nome del protagonista oppure un nome

comune che si riferisce alla sua particolare condizione di proscritto e rinnegato.

Quindi intuiamo che dovrà vivere una serie di avventure per avere una propria

identità.

sottotitoli,

I anticipati da “ossia,oppure” , introduce delle indicazioni spaziali e

temporali, a volte anche indicazioni sugli eventi bellici e politici che verranno

raccontati (indicatori evenemenziali). A volte introducono anche il genere a cui

appartiene l’opera. avvertenze

Ci possono essere anche le che svolgono nei confronti del lettore

una funzione di guida per l’interpretazione dell’intera opera (intenzioni che lo

hanno spinto a scrivere l’opera, le fonti, il messaggio della narrazione).

epigrafi

Poi vi sono le sul frontespizio, ovvero subito dopo il titolo, hanno la

funzione di presentare i personaggi e le vicende.

Gli autori napoletani si ispirano principalmente a Dante e Tasso. Il primo perché

anche lui ha subito l’esilio, quindi veniva presentato agli occhi dei lettori come

un modello di integrità politica, mentre il secondo aveva vissuto una serie di

vicissitudini drammatiche, quindi rispondeva a quella sensibilità romantica. Si

ispirano anche ad autori stranieri come Byron, con la figura del pirata e

l’ambientazione di un’isola.

note

Nelle l’autore dichiara che quello che racconta è vero, cita brani storici.

Forniscono anche chiarimenti lessicali. Castiglione introduce note di carattere

storico-folkloristico, cioè lunghi brani in cui descrive le feste popolari.

TEMI PRINCIPALI

Al centro della trama vi è sempre un popolo oppresso che lotta contro il

dominatore (potenza straniera o italiana) che lo opprime.

Nell’Arrivo ad Abbate viene narrata la resistenza dei siciliani agli angioini

quando dopo il 1295 l’isola fu ceduta alla corona di Francia.

Ne “Il Corrado Capece” abbiamo gli eventi legati alla battaglia di Benevento nel

1266 e che portò alla sconfitta e alla morte di Manfredi in seguito all’arrivo di

Carlo d’Angiò in Italia.

Ne “Il Sampiero” di Gallotti viene raccontata la lotta per l’indipendenza della

Corsica contro la dominazione genovese.

Ne “Il figlio del proscritto” abbiamo la vicenda di Masaniello.

Tutta la passione politica trova la sua espressione nel protagonista indicato nel

titolo che si fa interprete delle istanze indipendentistiche che muovono

all’azione un intero popolo contro il dominatore. Quindi la passione politica è

uno dei temi principali del romanzo storico napoletano.

In funzione di questo tema vi è la tematica amorosa con ostacoli che ne

conseguono. Quindi importante è il ruolo dei personaggi femminili, infatti non

abbiamo fanciulle angelicate ma donne piuttosto forti animate da un forte

amore di patria, che sostengono gli uomini nei momenti di debolezza.

Un altro tema è la vendetta tra famiglie che sono in contrasto e quindi il

consequenziale perdono.

L’esilio dell’eroe, condannato a doversi spostare da un posto ad un altro.

Valori cavallereschi come la lealtà, la generosità, la giustizia e l’onore.

Nel passaggio da un nucleo tematico all’altro vi è sempre il richiamo al lettore,

quindi l’autore interviene in maniera esplicita per segnalare questo passaggio.

Corrado Capece , storia borghese dei tempi di Manfredi.

E’ un romanzo di Giacinto De Sivo ed ha due edizioni: 1846-47 e 1859 con

poche variazioni. I modelli sono Scott e Manzoni.

Si propone con una funzione di promozione civile e nazionale dell’Italia. Si ha il

primato della storia rispetto alla fantasia per rispettare la tradizione.

Uno studioso, Mascia, definisce Corrado Capece come il più bel romanzo storico

scritto a Napoli per la perfetta fusione del motivo evocativo e commemorativo.

L’autore sceglie di indicare come titolo il nome proprio del personaggio,

realmente esistito, cavaliere che ha lottato al fianco di Manfredi.

Le parti storiche servono a costruire la cornice nella quale vengono inserite.

Hanno una funzione riassuntivo-cronachistiche, riportano brani in cui vengono

ripercorsi gli avvenimenti politici.

Le fonti sono esplicite. Il tema è la battaglia di Benevento che si svolse nel

1266 e segnò la fine del dominio Svevo nel regno d’Italia. Carlo D’Angiò sfida

Manfredi dove ne esce sconfitto. Anche se Corrado è il personaggio che dà il

nome al romanzo, non è proprio il protagonista. E’ innamorato di Gisa

Sanseverino, personaggio fantastico. Le loro vicende si svolgono in

contemporanea a tutto ciò che succede prima della battaglia fino al loro

matrimonio.

Anche qui si ha l’intento educativo: attraverso questa storia d’amore, De Sivo

descrive l’età e la politica di Manfredi, contrassegnate dal progetto dell’unità

politica d’Italia, compromesso dai papi che lo ostacolarono. Come Manzoni,

anche De Sivo vuole inviare un messaggio: vuole rendere l’Italia una, possente

e libera.

De Sivo ha due modelli a cui guarda: Scott e Manzoni. Da entrambi prende la

consuetudine ad indicare le date in cui si svolge la vicenda. Si ha un ampio uso

delle digressioni, interrompere la narrazione per parlare di eventi precedenti. Ci

sono elementi presi dal gotico romantico tipici di Scott: delitti, pericoli,

atmosfere cupe. Altri elementi presi da Scott sono il gusto pittoresco, per

immergere il lettore nello spirito del tempo, agnizioni, lo svelamento improvviso

dell’identità di un personaggio, situazioni topiche (torneo, assedio, ecc.). Vi è

una epigrafe collocata alla fine dell’opera per esaltare la dimensione eroica del

personaggio, cioè Manfredi, una morte degna di un re che si sacrifica per il suo

popolo.

Da Manzoni prende l’inizio del romanzo e la fine, simili a quelli dei Promessi

Sposi. All’inizio abbiamo una descrizione realistica del personaggio, dal

generale al particolare per poi soffermarsi su un personaggio. Alla fine vi è il

sugo della narrazione e vi è un richiamo esplicito alla provvidenza. Nel lieto fine

i personaggi dovranno affrontare una serie di difficoltà. De Sivo come anche

una serie di prestiti lessicali da Manzoni.

Carlo del balzo - La battaglia di Legnano

È un intellettuale interessante anche a livello nazionale; è entrato in contatto

con grandi artisti come Verga, Capuana. Ma prima di approdare al verismo ha

scritto questo romanzo storico giovanile.

Nato ad Avellino, è stato un giornalista e politico, quindi attento alla realtà

politica del suo tempo. In seguito ad una malattia abbandona la carriera legale

per avvicinarsi alla letteratura.

Scrive saggi caratterizzati da un atteggiamento critico nei confronti della

borghesia alla quale apparteneva. Nel 1878 compie un viaggio in Francia dove

viene a contatto con i principali scrittori contemporanei del tempo. Di ritorno

fonda una rivista “Rivista nuova di scienze, lettere ed arti” 1879-81 dove

scrivono importanti scrittori come Matilde Serao e Capuana. Qui scrive anche

Verga con “La lupa” e “cos’è il re”. Ha una grande amicizia con Verga, che

preferisce Del Balzo a D’Annunzio. Sempre sulle pagine di questa rivista scrive

delle recensioni su “vita dei campi” e i “malavoglia”. Riesce a cogliere

l’impersonalità di Verga, l’eclissi del narratore. Per quanto riguarda i Malavoglia

rimprovera a Verga la portata innovativa del romanzo, le scelte linguistiche.

L’influenza del verismo in Carlo del balzo la notiamo in “I deviati, studi di

costume contemporaneo”, la quale ha una struttura ciclica come “Il ciclo dei

vinti” di Verga. Lui descrive delle classi sociali, in particolare mette in evidenza

i problemi che affliggono le persone. Al contrario di Verga lui interviene nella

sua opera e diverse sono le ambientazioni (salotti dell’alta borghesia), i

personaggi non sono umili ma aristocratici. Non viene quindi collocato nel

Verismo, ma è una figura di passaggio.

La battaglia di Legnano

È un romanzo che Del Balzo pensava di non pubblicare mai perché in quel

periodo si diffondeva una letteratura più attenta ai fatti contemporanei

piuttosto che ai fatti storici. Ci segnala subito l’argomento del romanzo. Questa

battaglia è condotta dai comuni nella lega lombata contro Federico Barbarossa.

Tuttavia gli eventi non s soffermano su questa battaglia, ma racconta anche

eventi precedenti e descrive una serie di operazioni belliche condotte dal

tedesco in Italia. Abbiamo la presenza di personaggi storici e inventati (Linda

Santa Fiore, la donna amata da Gustavo Pignamonte). Linda è una fanciulla

sensibile ma anche molto forte; nutre un profondo amore per la patria. La

coppia amorosa affronta una serie di difficoltà per realizzare un sogno, però alla

fine finirà in modo tragico. Critica le convenzioni del tempo. ugone, abate di

Ugione; attraverso questo personaggio veicola una critica nei confronti della

chiesa del tempo, atteggiamento anti-clericale. Lui intraprende questo percorso

solo per un interesse economico.

La fuga è per Linda un vero e proprio atto di determinazione in cui da oggetto

diventa soggetto del proprio destino. Nel momento della fuga rende il desiderio

della giovane un gesto simbolico e viene paragonata ad una capinera. Abbiamo

il rapimento di linda che poi viene rinchiusa nel castello e violentata dall’abate,

il quale verrà ucciso da Gustavo.

Abbiamo elementi gotico: castelli, vergine perseguitata, omicidi cruenti, i

corridoi. Gustavo intanto prosegue il suo itinerario per fondare la lega

lombarda. Del balzo fa si che le vicende dei due proseguano parallelamente.

Alla fine linda pensa che solo nel sacrifico per la patria potrà trovare pace. Si

vede un’influenza tassiana quando Gustavo viene fermato da un cavaliere che

verrà ferito e si scoprirà Linda. Lei alla fine morirà e la lega lombarda vincerà la

battaglia.

Il narratore è onnisciente, da tutto. Mi suoi modelli sono Scott e Manzoni che

vengono rimodellati nella battaglia di Legnano.

Da Scott riprende il gusto documentario, la rievocazione pittorica e colorita

degli ambienti al fine di introdurre il lettore nell’antico mondo rappresentato,

ambientazioni in castelli, prigioni e il tema della città assediata.

Manzoni è il modello principale, riprende spunti narrativo e descrittivi dai

promessi sposi, tipologie di personaggio scelte linguistiche come guazzabuglio,

descrizione del paesaggio Lombardo che l’autore offre quasi in apertura di

romanzo.

Temi importanti che troviamo anche nei promessi

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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher criskyn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi L'Orientale di Napoli o del prof Borrelli Clara.
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