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CAMBIAMENTO DRAMMATICO DI SE

Nel corso dell’esistenza di ognuno di noi, il Self può essere messo in discussione e riorientato e fatto slittare vero una

nuova conformazione/organizzazione valoriale e simbolica. Con l’espressione Dramatic Self-change -cambiamento

drammatico di se , Athens indica tutti quei mutamenti del self assai simili ai processi che accadono nel corso di

una conversione, drastici e improvvisi.

Athens individua 5 fasi:

1. FASE DI FRAMMENTAZIONE – periodo tormentoso, di autoesame, durante il quale il livello di autostima si

abbassa. (fine di una relazione, violenze)

2. FORMAZIONE DI UN NUOVO SELF

3. FASE DI PRAXIS – il self provvisorio è sottoposto alla prova cruciale dell’esperienza. La domanda che ci si

rivolge è “ quando mi troverò di fronte ad un evento simile a quello traumatico appena vissuto, il mio nuovo self

sarà all’altezza? In questa fase si affermerà o meno il nuovo self.

4. FASE DI CONSOLIDAMENTO – vengono riordinate le emozioni, i pensieri e i membri della vecchia comunità

fantasma

5. FASE DI SEGREGAZIONE SOCIALE – necessità di avvicinarsi ed entrare a far parte di gruppi che si

percepiscono come famigliari

LA SECONDA CRITICA DI ATHENS A MEAD: SOCIETA’ E DOMINIO

PENSIERO DI MEAD

L’atto sociale è costituto da quella classe di atti che implicano la cooperazione di più di un individuo, il cui

soggetto in quanto definito dall’atto è un oggetto sociale. Il principio organizzativo dedll’atto sociale è

denominato socialità. Mead scompone l’atto sociale in : ruoli, atteggiamenti, linguaggio significativo (insieme

dei gesti vocali che hanno un significato comune per tutte le parti coinvolte in un atto sociale), role-taking e

oggetti sociali.

PENSIERO DI ATHENS

Il limite di Mead è stato aver fondato la su analisi sulla società e non su il concetto di dominio. Il dominio è

presenta in ogni forma della società e si configura come una divisione del lavoro, una scala gerarchica del

ruoli. Senza il dominio , gli atti sociali complessi e le istituzioni non si sarebbero mai dati. L’espressione di

Mead di role-taking (prendere il ruolo- assunzione di atteggiamento) è corretta da Athens, che ritiene che le

persone non prendono il ruolo sovraordinato o subordinato, ma ne divengono consapevoli.

Il dominio si esprime sempre nel corso di un interazione e assume una forma simbolica. Athens reputa che i

rapporti sociali non siano espressione di un ordine delle cose strutturato e strutturante che ci precede, ma un

esito di un processo interpretativo e di una continua creazione simbolica ad opera di attori sociali.

Il termine dominance (predominio) indica l’atto di piegare/influenzare/governare le azioni di un altro

organismo coinvolto in qualche attività comune, senza assumerne completamente il ruolo. Esercitare il

dominio comporta l’assunzione cosciente/consapevole del ruolo altrui e per farlo occorre aver sviluppato il

linguaggio. ATTI CRIMINALI VIOLENTI E ATTORI

Lonnie Athens nasce nel 1949 a Richmon (Virginia) da una famiglia greca, oggi è docente di Criminologia

presso la Seton Hall University di South Orange nel New Jersey. Athens presenta una storia adolescienzale

di violenza (padre autoritario) e i quartieri malfamati che lo spingono ad indagare sulla violenza, sui suoi

attori e sull’atto in sé.

USA IL METODO INTERAZIONISTA esteso (prima usato per i crimes without victmins) all’analisi di tutti i

crimini caratterizzati dalla più alta lesione della vittima (omicidio) , le lesioni personali e la violenza sessuale.

VIOLENT CRIMINALS ACTS AND ACTORS : opera di Athens. Acts precede Actors per porre l’accento

sull’importanza dell’azione. Il sostantivo actors rappresenta il ruolo attivo e fattivo del soggetto

nell’interpretazone della realtà e nella costruzione dell’azione.

HANS TOCH (1969) : utilizza una serie di interviste a individui violenti e individua due tipi di personalità che

sono alla base dei comportamenti violenti:

1. INADEGUATE PERSONALITIES: personalità che ricorrono alla violenza per accrescere la loro

autostima

2. WARPED PERSONALITIES: agiscono violentemente a causa della loro natura

egocentrica/manipolatoria), il che li rende incapaci di riconoscere i bisogni degli altri (bulli e

sfruttatori)

FRANCO FERRACUTI E MARVIN. E . WOLFGANG (1966)

Utilizzano un approccio interdisciplinare in cui viene elaborato il concetto di SOTTOCULTURA : in cui sono

presenti valori sociali al di sotto di un sistema di valori più ampio (cultura).

Il fattore sottoculturale violento e quello della personalità vengono fatte interagire sulla base di una distizione:

- CRIMINI VIOLENTI IDIOPATICI (10%) Commessi da persone con problemi mentali

- CRIMINI VIOLENTI PRESCRITTI NORMATIVAMENTE commessi da persone che appartengono ad

una sottocultura violenta basata su valore e norme violente.

EDWING MEGARGEE (1966)

TEORIA SULLE PERSONALITA’ IPERCONTROLLATE (Personalità dotate di eccessivo autocontrollo che

hanno maggiori freni inibitori ma funzionano come una sorta di accumulatori di aggressività , hanno un limite

che se superato evoca rabbia e aggressività incontrollata) E PRIVE DI AUTOCONTROLLO (personalità

dotate di incapacità di autocontrollo e poche inibizioni nei confronti dell’aggressività).

ATHENS CRITICA QUESTE TEORIE CHE EGLI QUALIFICA COME POSITIVISTE :

- Sono sbilanciate perché privilegiano l’aspetto psicologico degli attori violenti senza problematizzare

le variabili situazionali

- Esse partono dal presupposto che esisterebbero unicamente due tipologie di persone : i violenti e i

non violenti

- Ciascuna teoria manca di un supporto empirico

TIPI DI INTERPRETAZIONE DELLA SITUAZIONE : INTERPRETAZIONE FISICAMENTE DIFENSIVA,

FRUSTRATIVA, MALEFICA, FRUSTRATIVO-MALEFIC

Athens negli anni 70 e 80 del 900, intervista 58 detenuti di sesso, etnia, classe sociale ed età differente in

Iowa.

Le interviste sono composte da domande standard per indagare i sentimenti, le emozioni e i pensieri provati

durante l’atto violento.

La situazione in cui essi avevano commesso l’atto criminale, le situazioni quasi-violente, l’immagine di sé

che essi avevano al momento della commissione del crimine, le carriere violente.

Athens UTILIZZA I CRITERI DI BLUMER (ESPLORAZIONE – raccolta dati e formazione delle prime idee E

ISPEZIONE dati analizzati per ricavarne le caratteristiche comuni ) PER LA RICERCA QUALITATIVA.

Utilizza un metodo semplice per il problema della veridicità, ovvero se ciò che è raccontato dal detenuto

corrisponde a quanto fornito dalla polizia.

IL COMPORTAMENTO SOSTANZIALMENTE VIOLENTO : l’espressione si riferisce alle situazioni nelle

quali la vittima è stata aggredita fisicamente in modo grave in modo non accidentale (omicidio, violenza

sessuale, lesioni gravi). Athens sostiene che le persone violente costruiscono consapevolmente dei piani di

azione violenti prima di commettere atti criminali violenti seguendo un percorso intepretativo che ripercorre le

medesime due fasi del Self inteso come processo : la definizione della situazione e il giudizio.

Nella prima fase, assumendo mediante il role – taking l’atteggiamento della vittima, il soggetto indica a se

stesso il significato dei gesti che la vittima pone in essere.

Nella seconda fase il soggetto assume l’atteggimaneot della propria comunità fantasma e come

conseguenza indica a se stesso che dovrà agire violentemente nell’ambito della situazione che ha

previamente interpretato.

- INTERPRETAZIONI FISICAMENTE DIFENSIVE – sono presenti due fasi : quando l’attore assume

l’atteggiamento della vittima, indica a se stesso che i gesti messi in atto da quest’ultima significano

l’intenzione di attaccare o che tale azione è già in atto. Il soggetto può anche indicarsi che la vittima

aggredirà un suo familiare o una persona a cui è legato affettivamente. Nella seconda fase l’attore,

assumendo l’atteggiamento della sua comunità fantasma, decide che deve reagire con violenza e

prepara così un piano di azione. VICTIM PRECIPITATED : la vittima contribuisce con il proprio

comportamento e con le proprie parole a spingere l’attore verso l’aggressione (legittima difesa).

- INTERPRETAZIONI FRUSTRATIVE – L’attore mediante l’assunzione dell’atteggiamento della

vittima, indica a se stesso il significato da attribuire ai suoi gesti. L’attore decide che deve reagire

violentemente nei confronti della vittima e costruisce un piano di azione. L’attore deve e vuole

portare a termine la sua azione che è ostacolata dalla vittima vincendo il suo tentativo di resistenza

al dominio (violenza sessuale)

- INTERPRETAZIONI MALEFICHE – è articolata in tre fasi : in primo luogo, l’attore assumendo

l’atteggiamento della vittima, indica a se stesso che i gesti posti in essere da quest’ultima

comunicano che essa lo sta deridendo o sminuendo. In secondo luogo, assumendo l’atteggiamento

della propria comunità-fantasma, l’aggressore indica a se stesso che la vittima è malvagia o

maliziosa. In ultimo , sempre assumendo l’atteggiamento della comunità-fantasma , decide che deve

reagire con violenza ai gesti della vittima, e prepara un piano di azione. Il sentimento presente è

l’odio.

- INTERPRETAZIONI FRUSTATIVE-MALEFICHE : l’attore, assumendo l’atteggiamento della vittima,

indica a se stesso che essa sta resistendo o resisterà al suo piano di azione. In secondo luogo,

assumendo l’atteggiamento della comunità fantasma, indica a se stesso che la vittima è malvagia e

decide che deve rispondere con violenza e preparare un piano di azione. Essa inizia come frustativa

per poi acquistare i caratteri di quelli malefica.

LINEA FISSA DI INDICAZIONE : situazioni in cui l’attore , una volta deciso un piano di azione violenta lo

esegue, non vedendo altre alternative. Ha una visione a tunnel.

MA.. l’individuo può subire delle interferenze, delle interruzioni o dei blocchi che risultano essere degli

OSTACOLI. Per questo motivo l’individuo cambia la sua rotta nel piano di agire e attua un:

- GIUDIZIO DI CONTENIMENTO : situazione in cui l’attore esce dalla sua visione a tunnel decidendo

di non seguire più il suo piano di azione, ridefinendo la situazione nella quale ci si trova e ri-

allineando, sulla base di una nuova interpretazione della realtà, gli obiettivi che motivano il proprio

agire , e si decide che non è più necessario e opportuno ricorrere alla violenza.

5 ragioni per cui l’attore forma un giudizio di contenimento:

1. L’attore teme il fallimento della propria azione violenta (nel caso di uno scont

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Publisher
A.A. 2015-2016
16 pagine
7 download
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mara1306 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Ceretti Adolfo.