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VIZI
• Consumatore di hashish, vino e frequentatore di bordelli (no legami!) > abbandono +
autocontrollo
• Si sente autorizzato a essere sregolato
• Il cibo appesantisce -> f. emaciato, malinconico, sofferente, magro, indifeso, snob, elegante,
distante dalla folla
• I flirt si consumano rapidamente >> amore a priva vista > effimero > malinconia
• Oggi: meno attento alla moda, fatica a muoversi nel traffico
VIRTU': agire spontaneo, creatività, apertura verso gli altri
Non è un personaggio amabile: deve avere la forza di non sentirsi responsabile per quello che
vede e anche quella di dimenticare velocemente per andare incontro a nuove avventure.
FLANEUSE
• Già esercitata in passato da donne artiste
• Tema della sicurezza: avventurarsi senza meta è un gioco rischioso e soprattutto una donna fuori
luogo è molto visibile e quindi debole
• La donna è di solito destinataria dello sguardo maschile (del f.)
• Trasformazione società + emancipazione donna >> meno difficile. Le caratteristiche della flanerie
dipendono da chi legge la città e la donna ha uno sguardo particolare e un corpo che percepisce
lo spazio urbano tenendo conto delle sue funzioni principali (contenere vita) >> istintività
femminile che aiuta nell’apertura
• Cloraste: alternativa femminile al turismo. Nutre la propria anima nella città
• Utile il confronto tra interpretazioni Maschili e femminili
• Oggi: flaneuse è una figura che non può essere ignorata perché è anche simbolo del riassetto dei
ruoli sociali soprattutto. Nei contesti urbani
FIGURE AFFINI AL FLANEUR
• F. si incrocia con molte altre categorie (connessioni ovvie e altre ardite)
• Innumerevoli declinazioni del f. e del far flanerie:
• MARGINALITA’: Figure marginali risultano sempre più risucchiate dai modelli attuali di
organizzazione sociale e architettonica della città
• [Senzatetto e mendicanti, pensionati disoccupati, bighelloni, matti, alcolisti e tossici, prostitute,
immigrati, studenti fuori sede, bambini]
• ELITES (per l'esclusiva vogliono distacco netto)
• [Abbienti, viaggiatori grand tour, new dandies, turisti, intellettualizz. Proprietari di cani]
• ORIGINALITA’ E PROVOCAZIONE
[Hippie, intellett. Critici, artisti situazionisti, manifestanti in marcia, musicisti girovaghi]
• PROFESSIONE alcune consentono contatto con la realtà urbana
• [Poliziotti detective, giornalisti, sociologi, storici, architetti]
CLASSIFICAZIONE DEL FLANEUR
> SNOB + CONSUMATORI: f. dandy
> SNOB + NON CONSUMATORI: f. artista
> NON SNOB + CONSUMATORI: f. per lavoro
> NON SNOB + NON CONSUMATORI: f. emarginati (è costretto)
DIVERSITA’ CON I TURISTI
IL TURISTA
1) Vuole situazione insolita, che ribalti la routine, la sua è solo temporanea sospensione (il f. vuole
stare sospeso il più possibile, rende straordinaria l’ordinarietà, non c`è sempre bisogno di un
viaggio fisico
2) Tiene distinto il quotidiano dal suo viaggio, la città vende se stessa (il f. non vuole consumare la
città ma vuole integrarsi coni nativi e condividere lo stile e la vita)
3) Ha tempi e ritmi ristretti (il f. può distribuire diversamente tempo mentale e fisico
4) Non può perdersi o può ma in modo limitato, vorrebbe dire sprecare tempo e risorse e andare
incontro a pericoli (il f. deve scoprire l'ignoto!)
5) Guarda da lontano: stupore > controllo > allontanamento (il f. si immerge nella comunità locale:
blasé > desiderio di contaminazione >>alternanza senza fine)
COMPONENTI DEL VIAGGIO (che determinano vari soggetti)
• C. COMMERCIALE CONCENTRATA -> turista moderno massificato
• C. ESPERENZIALE SITUATA -> turista post-moderno (intellettualizzati e relazionali) > modello
viaggiatore-Flaneur
• C. ESISTENZIALE CONTINUATA -ì flaneur (gruppi marginali, intellettuali), artisti (big viaggiatori,
iperborghesia)
SOMIGLIANZE COL T URISTA
• Il f. condivide con il turista una condizione di anonimato e curiosità (ma la conoscenza ha
caratteri molto diversi: X il f. c'è molta + profondità e intimità)
• Hanno bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere: il f. produce uno scritto per la collettività
• Turista: libertà, personalizzazione del suo viaggio / f.: profitto e successo
F. COME RICERCATORE DEI SEGNI DI DIVERSITA'
• Il f. vuole liberare gli individui dall’anonimato e dalla massificazione restituendogli una storia
• Il f. è un indagatore e quindi insinuante: l’individuo per nascondersi da esso può confondersi nella
folla o andare nel privato ma anche lì il f. lo raggiunge ma aprendosi al rischio e diventando attore
• La flanerie può essere cieca: non sempre il f. riesce ad essere distaccato e le persone non
sempre vogliono essere osservate (deve stare alla giusta distanza
IL FLANEUR OSSERVATO:
• Oggi è sempre più nudo e diventa oggetto di sguardo e non sa nemmeno da chi è osservato.
• Il comportamento del f. è ambiguo e desta sospetto. (Panopticon) e lo avvicina alla marginalità
• + fenomeno dell’ubiquità (cybernauta)
• La città conosce sempre meno corpi ed è diventata lo spazio dei flussi di informazioni. Muove i
suoi individui su un tapirulan: non troppo veloce né troppo lenti
@Oggi: il f. è uno STILE DI VITA. E quindi si è persa la sua originalità tipica ed è diventato
consumatore tradizionale (è un tipo!)
@Il mercato non esita a proporre articoli fatti apposta per il f. >> che si affida a lui per vendere la
propria opera (falsa distanza dalla mediocrità dei consumi) // voli low cost //city breaker
PARTE 2: I LUOGHI
Omologazione: rischio per le singole città di non essere più ambienti specifici
Approccio fenomenologico > Shulz: luogo nella sua dimensione ontologica. Genius loci: carattere
indelebile dei luoghi, uniforme e resistente ++
Approccio post-strutturalista > Massey: luogo è esito di un processo di continua messa in
discussione dei suoi significati alla luce delle pratiche sociali, culturali ed economiche
Lo spazio è un fatto sociale e psicologico, ancorato alla materialità ma che dipende dalla
percezione e alla cultura di chi lo legge -> fisicità + simbolizzazione -> alimentano il patrimonio
culturale della comunità (l’insieme delle cognizioni sull’ambiente fisico servono a mantenere e
proteggere l’identità)
Bisogna riconoscere che la città, anche coni suoi continui mutamenti, esprime un vissuto unico e
peculiare
Il f. vuole catturare il genius loci e salvaguardarne l’identità attraverso le sue opere letterarie che
sono punto di riferimento per la collettività (significazione e ri-significazione dei posti)
L'ambiente è catalogabile e ci sono associazioni mentali molto spiccate a cui i luoghi rimandano.
(Bagaglio di conoscenze e sensazioni che si accumulano nel tempo. Luoghi pubblici: @di
frequentazione quotidiana @ frequentazione Settimanale/periodica @frequentazione sporadica
Quando le circostanze sono di routine non facciamo attenzione al contesto MA lo utilizziamo in
modo strumentale
La gamma dei luoghi che frequentiamo è relativamente limitata MA le letture sono tantissime (la
flanerie è un momento di riflessione pura, di scavo nella nostra memoria, ma anche di
immaginazione pura. Il tutto ancorato ad uno spazio preciso)
I luoghi sono legati ai ricordi e alla memoria (individuale o collettiva). Luoghi e significati possono
lasciar spazio al sogno notturno, alla POETICA DELLA REVERIE. (Sogni e ricordi sono immateriali
e lasciano spazio a infinite rielaborazioni su ciò che è stato >> luoghi sempre uguali ma reverie al
posto della quotidianità)
Stati d’animo (del f. e del posto) e momenti (orari, stagioni) in cui si fa flanerie cambiano e la
condizionano: gli esiti e le situazioni sono inattese!
PASSEGGIATA è apertura e chiusura continua
POESIA fluisce continuamente ed è quindi un modo di conoscenza del mondo. Si vede attraverso
l’apparenza e cose parallele. Serve perché non si può comprendere la città solo in chiave
razionale Oggi: la città è perennemente illuminata e vengono illuminati anche i vuoti spettrali (il f.
deve riempire questi vuoti attraverso la reverie) -> serve la poesia per combattere l'opacità del
vivere quotidiano e serve per restituire la parola ai luoghi che diventati a far parte della quota. Non
ci dicono più niente.
Due fasi della flanerie
1. Raggiungere una forma mentale di apertura verso il mondo e verso i luoghi (pensiero)
2. Camminare, percorrerli (esperienza)
flanerie = succedersi di fasi in cui il pensiero si confronta con un luogo concreto che siccome
esperienza nutre il pensiero stesso.
Riflessioni su cimitero e stadi: insieme di repertorio di pensieri preliminare ad ogni esperienza
concreta di cammino urbano.
Il f. quando analizza deve abbandonarsi alle proprie considerazioni intime, alle sensazioni anche
non riconducibili a teorie o ricerche. In ciò non siamo mai soli: bisogna nutrirsi e rielaborare la
poesia, la fotografia, il dipinto (aspetto cumulativo della flanerie)
Memoria personale si intreccia coni luoghi dando vita a inedite geografie. La forza e la debolezza
del ricordo consistono nella capacità di condizionare il presente rimanendo vago. La rilettura del
passato comporta l’irrobustimento del loro genius loci.
La flanerie dev’essere integrata con risultati ottenuti con altri metodi di indagine
FLANERIE COME ATTIVITA’ UTILE A ARCHITETTI E URBANISTI
Che vogliono riprogettare senza conoscere le caratteristiche del quartiere. INVECE: servono
indicatori oggettivi + interviste + operazione di SOPRALLUOGO (non lo stare sopra ma lo stare
dentro prima che il luogo sia ricondotto alla sua fisicità
(La f. è infatti ricerca, inconsapevolezza, passo incerto prima che la ragione parli e l’uomo
costruisca, prima che fissi il pensiero nella materia//libertà e pienezza)
Flanerie in architettura: selezionare alcune tracce di un certo territorio (quindi geo referenziabili)
Flanerie nella società post-moderna: confini simbolici e fisici molto labili, fatti per essere di continuo
superati. Il f. è prezioso perché non dà mai per scontata la città
Aree ++: @ in dismissione che creano vuoti fisici e simbolici analizzati dalla flanerie che sa
convivere con l’incertezza @non-luoghi
Ne svelai significati più segreti + copre di ombre e dubbi aspetti inconfutabili å p