Riassunto esame Analisi del film, Docente Guerrini. Libro consigliato Il Viaggio dell'eroe
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appunto è il cattivo, il rivale, il nemico, la sua che possiede
ombra
valori diametralmente opposti a quelli dell’eroe, che il protagonista ha
ripudiato in passato. L’eroe assapora il gusto della morte e della perdita
della vita secondo queste modalità: entra nel mondo dei morti, o
almeno così ci sembra, per poi in seguito risorgere, o è testimone di una
morte di qualche amico, o nel peggiore dei casi è causa di morte.
Quando un eroe ci sembra morto c’è sempre un che
testimone
rappresenta lo sguardo del pubblico che si identifica con il dolore
dell’eroe. Questo piange l’apparente morte per poi gioire alla rinascita.
9) LA RICOMPENSA: La ricompensa, essendo sopravvissuto alla morte
o avendo sconfitto il drago, l'eroe e assieme a lui il pubblico, ha motivo
di festeggiare e di prendere fiato per i prossimi combattimenti. Entra
ora in possesso del Tesoro che è andato cercando, la sua ricompensa,
tutto ciò che a sempre cercato. A volte rappresenta una conoscenza o
un'esperienza che portano a una maggiore comprensione e una
riconciliazione con le forze ostili. In molte storie la persona amata è il
tesoro conquistato o salvato e spesso in questa fase una scena d'amore
celebra la vittoria. Quando l’eroe la supera attua una morte del suo
vecchio io, ovvero delle sue certezze precedenti, apre gli occhi e ottiene
una nuova visione del mondo che lo circonda. Questa può essere e
saggia e di padronanza, come può essere superba, megalomane,
rabbiosa magari per una perdita ricevuta.
VIA DEL RITORNO: L’eroe inizia ad affrontare le conseguenze
10)LA
della sfida alle forze oscure della prova centrale. Punto di svolta che fa
capire all’eroe il suo vero obiettivo che deve portare a termine a tutti i
costi. Se non è ancora riuscito a riappacificarsi con la figura genitoriale,
con le divinità o con le forze ostili, queste possono inseguirlo furiose.
Questa fase mette in evidenza la decisione di tornare nel mondo
ordinario, il suo rifugio, e mettere in pratica gli insegnamenti imparati
nel mondo straordinario, oppure in una destinazione successiva, finale,
idilliaca, diversa sia dal mondo ordinario che da quello straordinario.
L'eroe si rende conto che è necessario lasciarsi alle spalle il mondo
straordinario e che prima di riuscirci dovrà affrontare pericoli,
tentazione e prove ulteriori. Ecco perché la scena emblematica di
questo momento è la fuga.
RESURREZIONE: Ma prima di ritornare nel mondo ordinario
11)LA
l'eroe che è stato nel regno dei morti deve rinascere ad essere purificato
attraverso un'ultima difficile prova estrema,l’ultimo climax, un ulteriore
morte e resurrezione. È quasi la ripetizione della morte e della rinascita
della prova centrale, con la differenza che con morti si intende una sorta
di esame conclusivo necessario a verificare se ha imparato la lezione
della prova centrale, dove il pericolo è molto ampio, più della prova
centrale, perché le conseguenze non sono solo dell’eroe ma anche del
mondo e le persone che lo circondano, e per resurrezione invece il
modo in cui l’eroe affronta la sfida, la scelta decisiva che dimostra il
massimo grado di consapevolezza e catarsi dell’eroe. Grazie a questi
momenti di morte e rinascita, l'eroe si trasforma e può tornare alla sua
vita normale rinato, come un nuovo essere migliore, cambiato non solo
nella psiche ma spesso anche nei gesti e nei movimenti. Spesso la
resurrezione comporta un sacrificio, la perdita di un abitudine, oggetto,
persona, o dello stesso eroe che non morirà per sempre ma resterà vivo
nei ricordi dei personaggi.
12)RITORNO L'eroe ritorna nel mondo ordinario e se dal
CON L’ELISIR:
mondo straordinario non portasse con sé un elisir, un tesoro o una
lezione, il viaggio sarebbe inutile. Qualche volta l'elisir è un tesoro
conquistato dopo una lunga ricerca, ma può essere amore, libertà,
saggezza con la consapevolezza che il mondo straordinario esiste e si
può sopravvivere a esso. Nella tragedia eroi morti lasciano come elisir la
lezione sui propri errori. Vi sono due modi per porre fine al viaggio
dell'eroe: La forma circolare (film americani), il modo più tradizionale,
con cui si dà un senso di chiusura e di completamento; il finale aperto
(film asiatici, australiani ed europei), in cui si ha la sensazione che le
domande rimangono senza risposta e i conflitti irrisolti. Gli eroi possono
aver acquisito consapevolezza in entrambi i casi, l’unica differenza è che
nel finale aperti alcuni nodi non sciolti continuano a vivere nella mente
e nel cuore degli spettatori, nelle conversazioni e nelle discussioni di
questi. Lasciano che il lettore o lo spettatore traggano la morale. Alcune
domande restano senza risposta, mentre altre ne hanno molte. Il ritorno
è l’ultima possibilità di toccare i sentimenti degli spettatori e deve
concludere la storia in modo da soddisfarli o stimolare le loro reazioni.
SOGLIA E GRANDE PROVA COSTITUISCONO LE COLONNE
PORTANTI DELLA FORMAZIONE DELL’EROE
ARCHETIPO
Termine utilizzato da Jung per identificare i vari modelli caratteriali
dell’uomo che portano con loro l’eredità dell’umanità. Tutti quelli presenti
nel viaggio dell’eroe rappresentano sia una funzione drammaturgia ai fini
della narrazione, sia una sfaccettatura del carattere del protagonista riflessa
in un altro personaggio. I Vari Sono:
- L’EROE o L’ANTIEROE (Che compie lo stesso percorso dell’eroe solo
secondo uno schema di valore diametralmente opposti, outsider,
fuorilegge, traditore): E’ l’archetipo che è pienamente connesso ai concetti
inconsci di abnegazione, sacrificio di sé. Rappresenta il riflesso del nostro
percorso di ricerca dell’IO, della nostra identità e della nostra
compiutezza. Spessisimo l’eroe è un personaggio ai margini della società
(avatar-storpio, delinquente-sceriffo) che attraverso il viaggio si evolve in
qualcosa di migliore.Le sue funzioni drammaturgiche e di identificazione
con il pubblico, affrontare la morte, sacrificarsi, proteggere, crescere e
soprattutto agire. L’eroe si impone al di sopra di tutti attraverso la
eletto
scelta, mentre l’eroe viene semplicemente scelto attraverso un
scelto
sistema di comparazione.
- MENTORE: L’ipirazione che forma l’eroe, rappresenta il Dio dentro di
noi, la nostra figura genitoriale, la nostra parte più saggia nobile e divina.
Funzioni drammaturgiche: insegnare, fare doni, fare da coscienza, dare
informazioni, motivatore.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anielloferrone@gmail.com di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi del film e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Bologna - Unibo o del prof Guerrini Loretta.
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