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LE ORIGINI TRAUMATICHE DEI DISTURBI ALIMENTARI (VANDERLINDEN –
VANDERYCKEN)
Possibile rapporto tra esperienza traumatiche gravi (violenza fisica/sex) e sviluppo
DCA; spesso sono pazienti in cui è difficile distinguere AN/BN xchè manifestano
soprattutto nella forma legata al e
comorbilità, controllo impulsi sintomi dissociativi.
L’obiettivo è un ritorno alla realtà: aiutare le pazienti ad affrontare la realtà della
loro vita attuale, confrontandosi con la realtà emotiva del passato traumatico.
Storia dei traumi ed esperienze dissociative
Studi condotti negli anni 80 hanno stimolato i ricercatori ad indagare sull’esistenza
di una possibile relazione tra esperienze traumatiche e sviluppo DCA. L’induzione di
vomito e abuso lassativi si configura come un comportamento di purificazione
rispetto ad esperienze sex indesiderate.
Waller (1994): studia i fattori che possono mediare il legame tra violenza sex/DCA =
Ha un ruolo determinante l’esperienza della 1°
disturbo di personalità borderline.
rivelazione come fattore di mediazione.
Presenza di sintomi dissociativi nei DCA
Inizio 19° sec Janet studia la relazione tra esperienze traumatiche e =
dissociazione
meccanismo psicologico cruciale con cui l’organismi reagisce a un trauma che non è
in grado di sostenere: i ricordi e le idee fisse che si riferiscono all’esperienza possono
separarsi dalla coscienza e dar luogo a un’ampia varietà di sintomi dissociativi
(isterici), che agiscono come tecnica di evitamento mentale (fuga).
Dopo Janet questo interesse scompare e riemerge negli ultimi decenni, ≠ ricerche
fanno ipotizzare che le esperienze dissociative connesse ai traumi possano svolgere
un ruolo importante nelle pazienti DCA.
La violenza sex è correlata ad alti liv di comorbilità (disturbi umore, ansia). I dati
delle ricerche mettono in luce una relazione tra (molto
gravità della violenza sex
precoce, combinata a maltrattamenti fisici, + persone) e psicopatologia sviluppata
in età adulta.
La violenza sex è riportata da un n. consistente di donne con DCA (20-50%), sembra
+ alta nelle pazienti bulimiche che anoressiche restrittive. La violenza sex e/o fisica
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grave subita nell’infanzia e 1° adolescenza mette in una condizione di rischio da
sviluppare disturbi psichiatrici tra cui DCA.
Il legame tra trauma e dissociazione nei DCA
Gli studi del trauma psichico e dissociazione hanno rivelato l’esistenza di un legame
tra gravità/durata trauma e gravità del sintomo dissociativo (non considerarlo come
rapporto di causalità, non significa che automaticamente il trauma infantile causi
dissociazione, resta ancora poco chiaro il legame. Altri elementi possono costituire
elementi di interferenza/mediazione tra l’input costituito dal trauma e l’output della
psicopatologia:
1. età in cui è avvenuto x la 1° volta la violenza; se in età
La fase evolutiva:
precoce emerge una correlazione con problemi + gravi = + è bassa l’età e +
sono primitivi i meccanismi difensivi attivati (es. alterazioni alimentari); una
volta che s’instaurano si mantengono attraverso i processi di apprendimento
(condizionamento classico) e risultano resistenti al cambiamento. Risposte ai
traumi psichici: (in stato di
iperattività psicologico-comportamentale
sovraeccitazione, rivive gli eventi traumatici che ritornano in modo intrusivo
sotto forma di flashback e incubi), (costrizione emotiva,
perdita sensibilità
isolamento, anedonia, senso di alienazione). Le strutture cerebrali implicate
nell’elaborazione cognitiva delle info hanno bisogno di parecchi anni x
maturare, mentre il sistema che presiede all’elaborazione delle emozioni
inizia a funzionare dalla nascita; a causa dell’immaturità dell’ippocampo la
risposta dominante è rappresentata dalla reazione primitiva, se il trauma
avviene sotto i 5 anni: irrigidimento o cambiamenti dei modelli alimentari
xchè dispongono di pochi o nessun altro meccanismo x affrontare le
esperienze traumatiche. In tarda infanzia sono in grado di usare strategie di
orientamento cognitivo (es. razionalizzazione violenza).
2. le caratteristiche specifiche della violenza possono
Natura violenza:
condizionare la gravità dei problemi psicologici dell’adolescenza/età adulta
(es. la relazione con le persone che hanno commesso la violenza, n. autori,
frequenza, ricorso a forza fisica sono in rapporto con l’estensione e gravità dei
sintomi, grado di minaccia)
3. sostegno ricevuto dai genitori e il loro ruolo di mediazione
Variabili familiari:
con i sintomi. Le pazienti bulimiche riferiscono famiglie + violente e
anaffettive, negligenti, molte osservazioni critiche
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4. chi è stato vittima di violenza è + vulnerabile e meno
Eventi della vita:
preparato a cavarsela nelle situazioni stressanti (corrono forti rischi di vivere
esperienze rivitimizzanti e ricadere in altri eventi stressanti). Il terapeuta deve
informarsi su tutti gli eventi della vita che possano aver funzionato come
fattori scatenanti del DCA, in molte pazienti inizia in adolescenza con la
necessità di affrontare la sex (esperienze che possono suscitare il ricordo della
violenza); occorre prestare attenzione anche agli eventi positivi della vita e al
valore del sostegno sociale
5. spesso scarsa autostima e senso di colpa, vergogna,
Immagine di sé:
autocommiserazione, tendenza all’autodenigrazione, convinzione di non valer
nulla, tendenza all’isolamento o aggregazione a gruppi problematici; possono
incolpare se stesse x la violenza subita
6. se la vittima riesce a integrare le esperienze
Modello multifattoriale:
traumatiche nella sua vita psicologica o se la dissocia dipende dalla
combinazione di questi fattori. La BN può essere considerata un modo x
affrontare sentimenti, ricordi, cognizioni connessi al trauma e gestire
un’immagine corporea negativa derivata da violenza sex.
Ridotto controllo dell’impulso
Nei DCA le esperienze di grave trauma infantile sembrano correlate soprattutto con
BN e > grado di comorbilità + tossicodipendenza, alcolismo, tentati suicidi = il
problema sembra essere lo sforzo disadattivo x controllare l’impulso (spinta o
tentazione a compiere azioni dannose verso se/altri).
Caratteristiche cliniche spesso riscontrate nelle pazienti bulimiche
1. Impulsività e personalità borderline: associazione BN/abuso sostanze; il
simultaneo manifestarsi di questi problemi è adottato x dimostrare la tesi x
cui il DCA è una forma di (sia AN che BN sembra condurre una
dipendenza
vana lotta contro un bisogno irrefrenabile: AN dipendenza dal dimagrimento,
BN dal cibo). L’occorrenza delle abbuffate può esser considerata una forma di
(circostanze come solitudine,
comportamento dipendente condizionato
tensione, tristezza inducono alla ricerca di cibo). La comorbilità delle pazienti
DCA traumatizzate può essere considerata espressione di un’alterazione di
autocontrollo (paziente incapace di reprimere il forte bisogno di azioni che
non vorrebbe); altri es. di insufficiente autocontrollo sono furto,
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autolesionismo, collera sex’ promiscua. La combinazione con altre patologie
può evidenziare l’esistenza di un disturbo di personalità borderline
2. Furto: + probabile nella BN, come forma di perdita di controllo; nella > dei casi
riguarda cose legate all’alimentazione (cibo, lassativi)
3. Autolesionismo: danneggiamento volontario del corpo (tagli), con significato
di sostituto del suicidio, tentativo di affrontare i conflitti sex, esprimere
emozioni
Funzioni disadattive dell’automutilazione
Rilassamento Attenzione Stimolazione Punizione Auto
distruttività
Godimento Ottenere Sentimento Sensi di colpa + X non essere
(dolore, l’autoaffermazio del proprio sentirsi sessualment
sangue, ne + ricevere corpo/identit debole/indisciplina e attraente
caldo) + protezione à + figa dalla ta + azione
diminuzione dissociazione parasuicida
tensione
emotiva
Spesso l’elemento che rinforza direttamente l’automutilazione è il rilassamento o la
diminuzione della tensione (scarico di tensioni/emozioni negative) + indirettamente
può essere usato x sviare l’attenzione da una situazione emotiva penosa (il dolore
fisico è + controllabile di quello suscitato dal ricordo) o x indurre un’esperienza
dissociativa (tipo trance). La punizione è legata al sentirsi responsabili della violenza.
Caratteristiche di personalità emergenti:
- Sensazione di esser in guerra col proprio corpo
- Eccessiva segretezza come principio organizzativo della vita
- Incapacità di auto tutelarsi (frammentazione del sé)
Il recupero dell’autocontrollo
La terapia deve basarsi su una valutazione biopsicologica (multidimensionale) che
comprende non solo un esame delle condizioni fisiche e del modello alimentare ma
del funzionamento psicosociale (amici, famiglia, lavoro, studio, etc).
La terapia deve: 4
interrompere le influenze che perpetuano il disturbo
responsabilizzare al max la paziente
far crescere l’autostima e migliorare l’esperienza corporea (non solo modica
della condotta alimentare)
includere il contesto familiare (alleanza collaborativa)
essere limitata nel t e intervallata da valutazioni intermedie
Linee guida
In questi casi si richiedono misure terapeutiche aggiuntive, che comprendano il
controllo sui comportamenti impulsivi/autodistruttivi. Devono raggiungere un
sufficiente controllo int su ciò che fanno, pensano, sentono, assumersi le loro
responsabilità, fare scelte positive nonostante le passate esperienze negative. La
terapia deve assumere la struttura di un’alleanza di collaborazione fiduciosa,
spiegando che le reazioni dissociative sono particolari stati di difesa che si
instaurano x aiutare la paziente ad affrontare una situazione dolorosa/traumatica
ma col ripetersi diventano disadattive xchè evocano stati emotivi in cui hanno la
sensazione di perdere il controllo di sé.
Se la paziente vive ancora in un sistema familiare violento si provvede ad
allontanarla.
Come gestire l’autolesionismo:
- (prendersi cura delle ferite da un punto di
il terapeuta: assistenza neutrale
vista tecnico ma astenersi da commenti e domande dirette), poi
(discutere l’evento all’int del contesto terapeutico,
comunicazione aperta
prestare attenzione al mess trasmesso, analizzare insieme alla paziente le
possibili funzioni)
- (tenere diario in cui annota tutte le situazioni
la paziente: automonitoraggio
problematiche registrando sentimenti/pensieri che prece