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FUNZIONE LIMITE
La funzione limite di una successione di funzioni è definita come, essendo
( )
lim f x
valida per appartenente all’insieme E, , si può anche scrivere
x n
n →∞
f converge puntualmente ad f .
n ESEMPI DI SUCCESSIONI DI FUNZIONI
n
( )=x
1. ∈
f x , x R
n x
( )=n ∈
f x arctan , x R
2. n n
√ 1
2
( )=
3. ∈
+
f x x , x R
n n
Per quel che riguarda la prima successione, il suo limite dipende da come si
fissa la , e in particolare si avrà questo risultato:
x {
+∞ >1
se x
1 se x=1
( )=
lim f x
n | |
<1
0 se x
n →∞ ∄ se x ≤−1 ]
(−1,
L’insieme di convergenza è quindi pari a , in quanto solo se presa una
1
in quei valori si ha un risultato che converge, mentre la funzione limite è:
x { 1 se x=1
( )=
f x | |
<1
0 se x n
La funzione è continua, ma la funzione limite non lo è, quindi anche se la
x
successione converge puntualmente, non è detto che la funzione limite sia
continua. ∀
Per quel che riguarda la seconda successione, si nota subito che , se
n
, allora la funzione è uguale a 0, mentre se andiamo a scrivere in modo
x=0
particolare la funzione e moltiplichiamo e dividiamo per avendo:
x
x
x arctan n
x
n
Il limite dell’arcotangente fratto quella quantità è uguale a 1 per n che tende
ad infinito, quindi il risultato finale sarà , e quindi è uguale a ,
x∗1 x
riscriviamo così la funzione limite:
{
0 se x=0
( )=
f x x se x ≠ 0
A differenza della prima successione, la funzione limite è continua, E è uguale a
, dato che converge sempre.
R
Passiamo alla terza successione, notiamo che per che tende all’infinito,
n 2
quello che rimane sotto alla radice è semplicemente , quindi il risultato è
x
| | ∀
¿ in ogni caso. La funzione limite è , in questo caso la
x∨¿ x
x
funzione è unica e continua, ma non derivabile in ogni punto, E è uguale a R,
dato che converge sempre.
Si è visto che continuità e derivabilità non sono trasmesse alle funzioni limite,
per trasmetterle va introdotto il concetto di convergenza uniforme.
CONVERGENZA UNIFORME
f
Una successione di funzioni si dice che converge ad uniformemente
f
n
( )
∀ ∈ (x)
x E , f x → f , si consideri quindi la definizione di limite in questo modo:
n | |
( )−f ( )
∀ ∈ ∀ ∃ ∈ ∀
>0, <ε
x E , ε ń N : n> ń , f x x
n
In questo modo, la quantità dipende sia da che da , praticamente
ń ε x
non vale per tutta la funzione, se non dipende da quella quantità, la
x
successione si dice che converge uniformemente alla funzione , si riscriva
f
così: | |
( ) ( )
∀ ∃ ∈ ∀ ∀ ∈
>0, −f <ε
ε ń N : n> ń , f x x , x E
n
L’ultima condizione va a destra, quindi il tutto non dipende più da .
x
Questa è una rappresentazione grafica della convergenza uniforme, il grafico di
f ( )
tende ad appiattirsi fino al grafico di , se descrivono
( f x ± ε
f x)
n
un’area, a seconda della epsilon la successione delle funzioni sarà compresa
nell’area compresa fra le due curve.
Proposizione: caratterizzazione delle successioni uniformemente convergenti.
f
Sia convergente puntualmente ad in E, sia A un sottoinsieme di E e
f
n
f convergente uniformemente ad in A, questo avviene :
f
n ( )−f
∃ ∀ −f [¿ ¿ (x)∨¿+ ]
ń : n> ń ,≤funzioni f sono limitate∈A f x ∞ per n> ń
1) n n
A
( )−f ( )∨¿risulta
¿ =0
f x x lim M
n n
2) n →+∞
¿
= ¿
Posto M A
n
Teorema di continuità del limite:
f
Se è una successione di funzioni continue, anche lo è, scritto in
f
n
simboli: { ∈
f → f uniformemente∈I , sia x I
f è continua∈x ← n 0
0 ∀ n∈ N , f è continua∈ x
n 0
n
Questo teorema dimostra come non abbia convergenza uniforme.
x
Se infatti prendiamo la sua funzione limite, il suo E ed i suoi grafici, notiamo
che più l’indice n cresce, più la funzione assomiglia ad una quadra e si
−1< <1
appiattisca fino a diventare 0 per , ed 1 per , tuttavia la
x x=1
convergenza non è uniforme poiché rimane l’1 da fuori come altra parte della
funzione, se prendessimo un numero avremmo:
a :0< a<1
| |
| |
| | ( ) ( )
−f
f x x
[ ] n
( )−f ( )
<1,∈ −a =¿ = = ¿
0<a , a f x x x , si prenda M n
n n