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STX
1
extracellulare prodotta da type I;
Shigella dysenteriae
ha una omologia di circa il 60% con STX
STX 1
2
• le tossine sono all’origine della distruzione delle cellule intestinali,
soprattutto del colon (diarrea acquosa dovuta alla perdita di capacità di
assorbimento dei liquidi da parte delle cellule intestinali)
• i geni codificanti le tossine sono veicolati da batteriofagi
6-EHEC 10
Patogenesi e fattori di virulenza
• intima aderenza dei batteri alla membrana delle
cellule epiteliali con distruzione dei microvilli
• l’intimina è una proteina di membrana codificata
dal gene di (eae) di
attaching and effacing E. coli
ed è prodotta da tutti i patogeni enterici che
inducono l’istopatologia A/E
• enteroemolisina (Hly ), serin proteasi
EHEC
(EspP), plasmide pO157 sono altri fattori di
virulenza putativi di cui non è ancora chiaro
il meccanismo di patogenesi 6-EHEC 11
Patogenesi e fattori di virulenza
6-EHEC 12
Patogenesi e fattori di virulenza
6-EHEC 13
stx
I geni sono portati da fagi
La virulenza dipende dallo stato
lisogenico della cellula STEC
6-EHEC 14
6-EHEC 15
6-EHEC 16
Caratteri del genere Campylobacter
Appartenente ai ε Proteobacteria,famiglia delle
Campylobacteriaceae
Bastoncini curvi o a spirale, Gram negativi,
asporigeni, mobili per uno/due flagello/i polare/i,
catalasi positivi, ossidasi positivi
anaerobi facoltativi, microaerofili , esigenti,
termotolleranti, incapaci di utilizzare zuccheri per
via respiratoria o fermentativa
Il genere comprende circa 20 specie:
C. coli e C. jejuni sono le specie più
frequentemente coinvolte nelle gastroenteriti
alimentari
7-Campylobacter 1
Tassonomia: il genere Campylobacter
7-Campylobacter 2
Patologia: cenni clinici e profilassi
CAMPILOBATTERIOSI
• sintomatologia addominale a carattere acuto con possibile
aggravamento in infezione sistemica; nausea, astenia,
febbre, crampi addominali, diarrea (talvolta con sangue e
muco)
• risoluzione benigna (auto-limitante), in una settimana, nella
maggior parte dei casi; decorrenza maligna porta a ileite,
colite, peritonite, setticemia, polinevrite o Sindrome
Guillan-Barrè (GBS) (1-0,1% dei casi)
2
• dose infettante 5*10 cellule
• reidratazione, terapia con antibiotici
7-Campylobacter 3
Epidemiologia
• agenti: e
C. coli C. jejuni
• serbatoi naturali sono gli uccelli, in particolare il pollame
• zoonosi
• incidenza varia da 0,05% nei Paesi industrializzati (a carattere
sporadico/epidemico) a 5% nei Paesi poveri (a carattere endemico)
• contaminazione fecale di acqua ed alimenti di origine animale (consumati
crudi o contaminati dopo cottura)
• batterio patogeno opportunista coinvolto in diverse patologie (individui
immuno-compromessi) quali meningite, artrite, aborto
7-Campylobacter 4
Meccanismo di infezione
• Colonizzazione del muco
intestinale; la peculiare motilità
cellulare (per 1 o 2 flagelli
apicali) costituisce un vantaggio
competitivo per raggiungere le
cellule epiteliali.
• Il legame tra batterio e cellula
nella fase di adesione è
mediato da fimbrie
specializzate.
• La internalizzazione del batterio
avviene per danneggiamento
dei microvilli e formazione di
vacuolo oppure per
traslocazione nelle giunzioni tra
cellule adiacenti.
• Avviene la proliferazione
batterica nella submucosa con
produzione di citotossine e la
distruzione delle cellule
7-Campylobacter 5
Fattori di virulenza
• Sulla parete batterica dei
ceppi virulenti sono presenti
proteine, le adesine CBF1
(Cell Binding Factor 1) e
CadF, che si legano a
recettori specifici sulle
membrane degli enterociti.
• Produzione di tossina Cdt
(Cytolethal-distending-toxin)
da C. jejuni,
• Costituita da differenti
subunità che causano:
alterazione del citoscheletro
delle cellule aggredite,
migrazione all’interno del
citoplasma, ingresso nel
nucleo e degradazione del
DNA dell’ospite. 7-Campylobacter 6
Risposta immunitaria differente tra uomo e gallina
Il processo di invasione e di risposta immunitaria all’aggressione è
differente nell’uomo e negli uccelli
7-Campylobacter 7
Fonti di contaminazione nella filiera alimentare
ALLEVAMENTO
Campylobacter possono colonizzare gli apparati gastroenterici di molti animali
a sangue caldo di allevamento (polli, anatre, oche, conigli) e selvaggi (piccioni,
fagiani, gabbiani), dunque i prodotti da essi derivati (carni, latte e uova)
possono risultarne contaminati; tale evenienza dipende da:
• il livello igienico dell’ambiente di allevamento
• la qualità microbiologica dell’acqua
•la qualità microbiologica dei mangimi
MACELLAZIONE
è il punto più critico della filiera: si stima che il 15-20% dei prodotti carnei si
contamini in questa fase; risulta di fondamentale importanza
• il livello igienico dell’ambiente di macellazione
CONTAMINAZIONE SECONDARIA
In aumento soprattutto per le preparazioni gastronomiche a base di prodotti
carnei 7-Campylobacter 8
Fattori limitanti
• pH (min 5,0 - max 9,0)
• Temperatura (min - max +55°C)
+25°C La catena del
• aw (min 0,96) freddo è
• Azione di flore microbiche competitive (starters) essenziale
• Effetto di conservanti o sostanze naturali antimicrobiche
La pratica scorretta di aggiungere antibiotici nella
razione alimentare del pollame ha comportato un
aumento considerevole delle antibiotico-resistenze!
• I geni per le resistenze sono trasmessi da plasmidi
• Campylobacter è naturalmente competente (assume DNA da ambiente)
7-Campylobacter 9
Alimenti coinvolti in episodi di campilobatteriosi
Prodotto Alimenti a rischio elevato e/o sottoposti a procedure
scorrette o non controllate igienicamente
Pollame Pollo e tacchino crudo, pollo e tacchino congelato,
frattaglie, pollo e tacchino poco cotto o riconta minato
dopo cottura
Preparazioni a Carpaccio, Macinata condita, Tartare
base di carne Carni macinate di specie diverse mescolate
cruda Hamburger poco cotto
Latte e derivati Latte crudo o non correttamente pasteurizzato
Formaggio da latte crudo fresco
o stagionato < 60 giorni
Nei paesi del Nord-Europa le gastroenteriti
da Campylobacter hanno superato quelle
causate da Salmonella 7-Campylobacter 10
Virus
Componenti:
Acido nucleico (DNA o RNA)
Proteine
(Lipidi)
I virus non si moltiplicano negli alimenti , né producono tossine.
Gli alimenti fungono solo da vettori.
Causano una infezione.
La dose infettante è assai bassa: 10-100 particelle virali.
8-Virus 1
I virus alimentari
Secondo la classificazione
dell’International Committee on Taxonomy of Viruses
famiglia nome Sigla Ac.
nucleico
Calicivirus HuCV, ss RNA
Caliciviridae FeCV,
CaCV,
MuCV
Norovirus NoV ss RNA Norwalk virus
Virus dell’epatite E HEV ss RNA
Virus dell’epatite HAV ss RNA
Picorniaviridae A
Enterovirus ss RNA
Rotavirus RoV ds RNA
Reoviridae 8-Virus 2
I virus alimentari
8-Virus 3
Virus
La replicazione
virale
The viral particle binds a specific
receptor (1) and triggers its own
endocytosis (2). The particle is
transported by endocytic vesicles (3) to
the Golgi apparatus (4), and then
through the SER (5) and RER (6).
Uncoating occurs and viral RNA is
translated at the surface of the RER into
a viral polyprotein autocleaved into
structural and nonstructural proteins
(7). In replication vesicles, positively
and negatively stranded viral RNAs are
produced with the help of nonstructural
proteins (8, 9). Viral RNA encapsidates
with structural proteins (10) and new
viral particles are extruded (11).
Abbreviations: RER, rough endoplasmic
reticulum; SER, smooth endoplasmic
reticulum; UTR, untranslated region. 8-Virus 4
Virus di origine alimentare che causano gastroenterite
Norovirus (NoV)
Calicivirus (HuCV) Il bersaglio dell’infezione
sono le cellule epiteliali
dell’intestino tenue; causa la
distruzione dei microvilli.
8-Virus 5
Patologia: cenni clinici e profilassi
• Infezione da Norovirus è autolimitante ma assai
contagiosa (% di attacco > 60)
• Periodo di incubazione: 12 - 48 h .
• Sintomi: dolori addominali, nausea, mal di
vomito,
vomito
testa, febbre non alta, prostrazione generale, diarrea.
• Terapia: reidratazione e riposo
• Ristabilimento in 4 giorni 8-Virus 6
Norovirus
Epidemiogia di
• Episodi a carattere epidemico in comunità umane
ristrette (ospedali, ricoveri, asili, scuole, caserme,
famiglie, viaggi di gruppo) per via oro-fecale.
• Diffusione ambientale attraverso aerosol , servizi
igienici e impianti di condizionamento.
• Virus molto resistenti alla disinfezione.
• Serbatoi naturali sono portatori asintomatici
(carrier state). Manipolazione igienicamente
scorretta. Circa il 50% della popolazione adulta
possiede anticorpi.
• Contaminazione di acqua (serbatoi , acque
ricreazionali, acque su mezzi da viaggio, pozzi
privati, ghiaccio) o da alimenti crudi o
ricontaminati (prodotti ittici, prodotti carnei,
preparazioni gastronomiche, prodotti vegetali).
8-Virus 7
Diagnostica
• Non sono coltivabili
• Microscopia elettronica
• Test ELISA.
• RT-PCR. Il genoma di NoV è molto breve (8k bp) e codifica per
poche proteine (2 strutturali e altre funzionali)
8-Virus 8
Norovirus
Alimenti coinvolti in episodi di infezioni da
Contaminazione primaria: materie prime contaminate da concimazione
con materiale fecale o allevate in acque
contaminate da reflui fognari
Contaminazione secondaria: prodotto non lavato o lavorato in condizioni
igieniche scorrette
Prodotto Alimenti a rischio elevato
Molluschi e crostacei Ostriche, Mitili, Vongole, crudi o congelati
Gamberi, scampi crudi o congelati,
Preparazioni Insalata di pollo o tacchino, hamburger, insalate di
gastronomiche mare, insalate di patate , insalate di tonno
Acqua Acqua
Ghiaccio
Frutti di bosco, Non coltivati o non lavati
8-Virus 9
Caratteri di resistenza
Resistono in ambienti, attrezzature, utensili non idoneamente trattati
Virus Dimensioni Resistenza Resistenza a Resistenza a tratt.
pH < 3.0 disinfettanti termico
Norovirus 26-32 nm + Etere etilico + Pasteurizzazione ?
Cloroformio + Sterilizzazione -
Alcol etilico +
C