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P.
Prodotto, prezzo, promozione, distribuzione + people (persone) physical evidence
(evidenza fisica), process (processi).
Nella storia ci sono stati mix alternativi al modello delle 4P:
4c ovvero la prospettiva del cliente, teoria di Lautenborn. Dice che il cliente è al
centro, mette quindi enfasi sulle necessità del cliente; poi c’è il costo del cliente
ovvero quello che vuole spendere, convenienza ovvero praticità quindi comodità nel
trovare quella cosa di cui ho bisogno; comunicazione ovvero promozione del
prodotto.
5I ovvero l’era informatica, teoria di Peppers and Rogers. Quindi Identificare le
specifiche del cliente, Individuare le richieste specifiche del cliente, Interazione e
dialogo con il cliente, Integrazione della conoscenza del cliente, collegare
informaticamente tutte le varie parti di un’azienda, Integrità quindi veicolare il
concetto di valore del brand.
4E di Rohery: l’esperienza poiché ogni prodotto è un’esperienza, ovunque perché
la distribuzione deve avvenire in ogni dove, scambio inteso come prezzo quindi
scambio del prodotto con il denaro, evangelismo poiché la promozione diventa
evangelica.
Nel marketing mix delle 7P,
Prodotto/product: con il termine prodotto non bisogna pensare al prodotto in sé, ma ai
benefici che vendo al mio cliente. Quali benefici posso dare ai miei clienti, quali benefici
possono essere dati online, quali altri benefici possono essere graditi dal cliente, il mio
business può essere trasferito online? Quali benefici possono essere dati grazie al web
attraverso il mio prodotto? Attributi del prodotto che possono aiutare il cliente durante l’uso
del prodotto: Raccomandazioni, premi, documentazioni tecniche, testimonianze,
commenti, soddisfatti o rimborsati, chi già usa quel prodotto, fotografie del personale,
numero di clienti fidelizzati.
Il prodotto deve personificare la Value proposition: dare del valor al cliente. Promessa di
valore. È la promessa che faccio al cliente, questa promessa deve essere comunicata.
Tutta la comunicazione viene fatta in funziona della value proposition. La value proposition
online va ad arricchire quella base e racchiude azioni che possono essere fatte solo
online.
Test dei 10 secondi su un sito web. Entri in un sito web e nel giro di 10 secondi, a colpo
d’occhio dovresti capire qual è la sua value proposition. Se non si capisce, vuole dire che
la comunicazione non è fatta bene.
Confronto:
Nike: sport, resistenza, tecnologia, forza, personalizzazione, store, testimonial,
salute
Adidas: testimonial, dinamismo, sport, fashon, store, confort
Puma: statico, fashon, urban, testimonial, cool, promozione, store
Prezzo/price: vantaggi del marketing online. Chi offre prodotto online, ha la possibilità di
vendere con tecniche diverse:
Abbonamento: potersi iscrivere e ricevere newsletter o accedere a tutti i privilegi
riservati.
Pay per view: pagare in base al consumo, per una sola entrata o per una sessione,
ad un prezzo più alto dell’abbonamento. Es: Napster.
Bundling: canali diversi vengono uniti insieme. Sono pacchetti con servizi diversi
uniti. Come per esempio Wind che ti offre nel suo servizio anche Napster.
Contenuto supportato dalla pubblicità. Il maggior profitto deriva dalla pubblicità
all’interno dei siti, ma anche i banner su altri siti, e vendita da siti di terze-parti
Cpa: cost per aquisition
Cpc: cost pe click. Uguale al cpa ma le acquisizioni diventano click
Cpm: cost per mille. Il costo totale va diviso per tutti i clienti ottenuti e il risultato va poi
moltiplicato per mille
Distribuzione/place: nuovi canali di distribuzione online
Disintermediazione: tutti vogliono togliere gli intermediari ma alla fine si capisce
che l’intermediario è colui che semplifica le cose.
Reintermediazione: ritorna l’intermediazione.
Infomediazione: intermediario con recensioni e pubblicità
Confluenza di più canali: dove più canali di distribuzione hanno iniziato a offrire lo
stesso prodotto al consumatore.
Servizio Peer-to-peer: un nuovo approccio ai prodotti multimediali, in cui
l’intermediario è stato proprio eliminato. Ha esteso l’industria della musica
Affiliazione: programmi occulti per cui delle aziende collaborano e in caso di
vendita, guadagnano tutte.
Comunicazione/Promotion: pubblicità, vendita, public relation, sponsor, email marketing,
packaging, promozioni, fiere, esposizioni, merchandising, passaparola
Per una comunicazione effettiva: usare un mix di tutto, integrare online e offline, essere
creativi, interazione, globalizzazione.
LEZIONE 5
Le altre 3 P aggiuntive, dedicate al mondo dei servizi e non dei prodotti
Persone/people: chi ti offre ed esercita il servizio, influenza positivamente o
negativamente il servizio stesso. Nel marketing mix, le persone e lo staff sono un
elemento cruciale.
Se il personale è felice, i clienti sono felici quindi sono felici i shareholdera (soci,
organizzazione).
Un ufficio risorse umane fa recruiting (assumere nuove persone), training (formare le
persone assunte), reward (ricompense e premi per chi lavora meglio), motivate (motiva le
persone).
Sia piccole che grandi aziende possono fare queste 4 azioni. Ovviamente una grande
azienda avrà un sistema più organizzato e strutturato rispetto ad un’azienda piccola.
Risposte generate automaticamente quando un cliente scrive un’email
Notifiche per email su info acquisti, spedizione, trasporto
Essere richiamati: i clienti compilano un form sul loro telefono per lasciare i loro dati
es essere ricontattati al più presto
Chat live: un operator al servizio del consumatore per ogni suo problema
FAQs: domande poste più frequentemente
Servizio di domanda e risposta: i consumatori possono aiutarsi a vicenda
rispondendo alle domande degli altri (yahoo answers)
Ricerca all’interno del sito: permette ai clienti di trovare più velocemente ciò che
cercano
Co-browsing: navigazione assistita e condivisa. Il call center oltre a rispondere al
cliente, vede anche la sua schermata per aiutarlo meglio
Assistente virtuale
Evidenza fisica/ physical evidence: quando si fanno acquisti di servizi (e non prodotto)
noi vogliamo comunque avere qualcosa di fisico che testimoni il nostro acquisto (biglietti
da visita, carte intestate, divise dei lavoratori). Abbiamo bisogno di garanzie, icone di
sicurezza, associazioni professionali, lista clienti, riconoscimenti, politiche di reso, eticitià,
discorsi sulla privacy.
Processi/process: sequenze delle attività che vengono fatte. Processi esterni fatti davanti
al cliente ed interni fatti in assenza del cliente. Il consumatore vuole sapere se il prodotto
che cerca è attualmente disponibile, quanti numeri ci sono e nel caso in cui il magazzino
sia vuoto, quanto tempo deve attendere. Vuole sapere le specifiche del prodotto e del
prezzo, della distribuzione, tracciabilità dell’ordine, possibilità di porre domande.
Nell’analisi della sostac, quando si arriva alle tattiche/iniziative, si agisce con le 7P
LEZIONE 6
E-models
Modelli elettronici: rappresentazioni teoriche di situazioni fisiche. Sono dei sistemi che
rappresentano la realtà. C’è la necessità a trovare delle classi standard, dei modelli
ricorrenti. Un modello particolare è il
Modello di Business detto anche online revenue model ovvero come fare soldi, come
un’azienda guadagna soldi.
Revenue stream from subscription access to content: abbonamenti annuali,
mensili, periodici. Esempio come fa i soldi Panorama? Pubblicità, abbonamenti,
redazioni, vendita. Ogni azienda ha un business model che comprende più
soluzioni, bisogna quindi capire quali siano i più importanti oppure vedere se
l’azienda vuole proporne di nuovi.
Revenue stream from pay per view access to document: il pagamento viene
effettuato ogni volta che si accede al servizio, di video o musica per esempio
Revenue stream from CPM display advertising on site: banner, skyscrapers,
ads. Cost per mille. Le pubblicità possono essere servite dal proprietario del sito o
da siti di terze parti. Qui si paga in base a quante volte la pubblicità compare sui siti.
Revenue stream from CPC adversting on site (pay per click): il click è un chiaro
messaggio che qualcuno ha cliccato. Qui si paga alla fine in base a quanti click si
riceve.
Revenue stream from sponsorsip of site sections or content types: una
compagnia può pagare per pubblicitare un canale o una sezione del sito.
Affiliate revenue: chi mostra sui propri siti dei prodotti in vendita su altri siti. Se
questi prodotti vengono acquistati, chi ha fatto da tramite guadagna una piccola
percentuale
Subscriber data access for email marketing: quando le persone danno la propria
email alle aziende, sottoscrivono di essere contente di ricevere email per pubblicità.
Access to costumers for online research: guadagnare dai sondaggi online
Freemium models: ti danno le cose gratis ma poi ti consigliano di prendere la
versione a pagamento come Spotify.
Noi dobbiamo stare lontani da profitti e guadagni. Non ci interessano
Ricavo: ciò che incamero
Profitto: differenza tra spese e ricavi
Altri modelli: modello dei sistemi di intermediazioni
modello della coda lunga: riferita alla frequenza delle vendite. Quando un’azienda
guarda le sue vendite, crea una distribuzione di frequenza con un grafico. Un un
negozio, il mio guadagno deriva per l’80% dai prodotti più venduti, poco dai prodotti
che stanno nella coda lunga. Nel web invece no. Il business è specializzato nella
vendita di nicchia, dei prodotti della coda lunga.
Modello di attribuzione dei soldi: le persone sono tutte diverse e diverso è anche
il modo di approcciarsi ai siti internet e acquistare. Secondo questo modello è inutile
misurare l’ultimo click vincente, perché ignorerebbe tutti i passaggi precedenti che
lo hanno portato a compiere quella scelta.
Modello di comunicazione: un tempo c’era un mittente che inviava il messaggio al
destinatario. Adesso c’è un intermediario. Quindi il mittente manda il messaggio
all’opinion leader che lo diffonde al destinatario. Ma c’è anche una comunicazione
contraria, i destinatari inviano all’opinion leader per far arrivare il messaggio al
mittente.
LEZIONE 7
E-customers
Tipico processo che un sito di commercio elettronico adotta per vendere e per attirare
l’attenzione dei clienti (buyer process): il cliente si accorge del sito, il prodotto che lui
vuole deve essere trovabile, processo di valutazione del prodotto