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4. LE MANOVRE DEL GIOCO DI MOVIMENTO
L'impresa deve avere una capacità di osservazione emergente (non ortodossa) e generare possibilità
adiacenti secondo un sistema aperto, cioè l'impresa si sviluppa in continuità con ciò che
precede, ma senza determinismo della traiettoria evolutiva (sistema chiuso). Individuata una
possibilità adiacente, è importante essere tempestivi.
Le possibilità adiacenti indicano diverse strade del gioco di movimento: rivitalizzazione del core
business, espansione e mutamento dei confini strategici.
MANOVRE AD ALTO IMPATTO: 1. innovazione tecnologica radicale. Parliamo di innovazione
scientifica e tecnologica: i tre errori strategici che un'impresa può mettere in atto sono non investire
nelle nuove tecnologie, investire nelle tecnologie sbagliate e non riuscire a gestire
contemporaneamente i miglioramenti incrementali e lo sviluppo di nuove tecnologie. L'impresa
insurgent sviluppa tecnologie scardinanti (killer application), che riducono il valore dei prodotti e
delle tecnologie esistenti, perché permettono di soddisfare le stesse o nuove funzioni, offrendo
maggiori benefici o minori costi. La velocità e il potere scardinante con cui si diffonde
l'innovazione è funzione del coefficiente angolare della CURVA DI DIFFUSIONE
DELL'INNOVAZIONE.
Il principio della CURVA S: la curva S pone in relazione agli investimenti per un'innovazione e i
risultati ottenuti. I ritorni nella fase iniziale sono bassi, ma crescenti, mentre nella seconda parte
l'incremento dei rendimenti rallenta e nell'ultimo stadio ogni ulteriore investimento non comporta
alcun ritorno incrementale di performance. All'origine della curva S si posizione il quantum leap
che dà il via all'innovazione e attiva il gioco di movimento. Quando si raggiunge il limite di
sfruttamento dell'innovazione, altre innovazioni più efficaci ed efficienti fanno la loro comparsa (la
curva precedente è ormai in gioco di posizione e l'impresa in condizioni di difesa, mentre la nuova
curva è in gioco di movimento e l'impresa in condizioni di attacco). Prima che tale limite venga
raggiunto, l'impresa deve decidere se attivare un gioco di movimento oppure se rischiare di doversi
difendere dall'attacco dei rivali.
Lead time: arco temporale che intercore dalla nascita dell'idea fino alla sua commercializzazione
nel mercato. Al lancio segue l'introduzione, la cui lunghezza temporale dipende dal grado di
accettazione da parte dei mercato. L'innovatore può dover investire ingenti risorse su archi
temporali prolungati prima di ottenere risultati e nel frattempo i rivali possono imitare il first mover.
Accade che il prodotto non sia pronto per il mercato o che il mercato non sia pronto per il
prodotto e in tal caso la manovra di innovazione rischia di essere prematura e non economica
(barriere al processo di adozione)
MANOVRE AD ALTO IMPATTO: 2. ricerca di nuovi mercati. Cercare nuovi mercati è la
soluzione ottimale quando si vuole evitare lo scontro frontale con la concorrenza. In questo caso
si attacca il rivale ai fianchi, cioè sui punti deboli dell'avversario. Manovre: attivazione di un
mercato emergente, nuova segmentazione del mercato esistente, strumentale e creativa. Il successo
è probabile se: l'impresa riesce a sviluppare una politica di market creation, il mercato in cui entra è
caratterizzato da tassi di sviluppo positivi, la nicchia di mercato, utilizzata come cavallo di Troia,
può garantire un certo sviluppo dimensionale e profitti, i concorrenti già presenti sono indotti a
sottovalutare la minaccia di ingresso del nuovo entrante.
Un mercato è esistente (USA, Europa, Giappone: mercati più competitivi, ma anche più saturi),
emergente (Asia, Africa, Sud America: nuove opportunità) o immaginabile. Nei mercati emergenti:
i clienti sono dotati di minori disponibilità economiche e presentano bisogni diversi, si tratta di
mercati frammentati, le infrastrutture sono povere o inesistenti, i sistemi di distribuzione sono
locali e despecializzati, i prodotti e i servizi devono rispondere a specificità locali. Prima di
approcciarsi ai mercati emergenti è importante identificare la localizzazione geografica e soprattutto
i consumatori, con ricerche etnografiche e strumentali. Mentre i MERCATI ESISTENTI offrono
prodotti e servizi di qualità medio-alta e prezzi medio-alti, i MERCATI EMERGENTI offronto
prodotti e servizi low cost (offerta cheap). La sfida è gestire i mercati esistenti, sviluppando quelli
emergenti e attivando quelli immaginabili.
Esistono quindi due tendenze: MERCATI TRADING UP (clientela disposta a riconoscere il
premium price, proposizione di valore differenziata, elevato contenuto emozionale ed esperienziale,
alta qualità) e MERCATI TRADING DOWN (consumatori che vogliono spendere meno
possibile, prodotti basic e servizi no frills, qualità accettabile). Criticità: l'offerta posizionata nel
mezzo (POSIZIONAMENTO INTERMEDIO che non offre la qualità del trading up, ma
nemmeno l'economicità del trading down). I consumatori sono sempre più attratti dal low cost:
si è passati dall'economia dei bisogni, a quella dei desideri, a quella della gratificazione istantanea,
a quella dell'accesso economico in cui il consumatore informato cerca di acquistare al prezzo più
economico possibile; inoltre una minore disponibilità di risorse non riduce i consumi se si può
acquistare a prezzi più bassi, i consumatori, sempre più informati, trovano gratificante acquistare il
bene desiderato al prezzo più competitivo, la globalizzazione dei mercati ha fatto sì che si potesse
accedere a fattori della produzione a costi inferiori, i consumatori tendono a considerare i beni
sempre più come commodity, non giustificando le discriminazioni di prezzo e un prezzo basso non
è più indice di bassa qualità.
I rivali low cost non hanno semplicemente offerto una riduzione di prezzo ai loro clienti, ma lo
hanno fatto distruggendo le ortodossie dominanti, riformulando il loro business model e
soddisfacendo efficacemente un bisogno insoddisfatto. Ignorare un rivale low cost può portare
all'uscita dal mercato, ma affrontarlo significa scatenare una guerra di prezzo. Le strategie del
rivale low cost: selezionare il segmento di clienti, offrire un prodotto o servizio di qualità, contenere
le voci di costo e così ridurre i prezzi. Se il rivale low cost si rivolge a clienti che nessuna
impresa serve, nel breve periodo tale strategia non suscita le reazioni delle imprese e anzi può
risultare vantaggiosa per tutti, attraendo nuovi clienti che sperimentato il prodotto cheap
potrebbero rivolersi ad alternative più costose. Tuttavia va detto che il rivale low cost educa il
cliente alla rinuncia di certi vantaggi in virtù di un prezzo contenuto. Per affrontare un rivale low
cost bisogna davvero differenziare la propria offerta giustificando il prezzo maggiore. Se invece il
settore si evolve verso il low cost, allora l'impresa dovrà valutare la possibilità di sviluppare
un'attività low cost e quindi una strategia duale (continua la sua attività, accostando una nuova
società o un nuovo brand low cost: meglio il nuovo brand per non creare confusione). Se non si può
attuare la strategia duale: integare i prodotti ampliando il bundling della propria offerta oppure
trasformarsi radicalmente in un'impresa low cost.
La SEGMENTAZIONE CREATIVA del mercato: gioco di movimento che consiste nella ricerca
di gruppi di clienti, aree di bisogno e benefici non serviti o non adeguatamente soddisfatti dalla
concorrenza. Principi: l'impresa deve essere la prima, sono necessari comportamenti innovativi, ma
non per forza nuovi prodotti, l'impresa deve avere buone capacità di intuizione e di comprensione
dei bisogni, è importante l'effetto sorpresa.
La ricerca di opzioni adiacenti estendendo il RAGGIO GEOGRAFICO: gioco di movimento
basato su tre vettori, che sono i paesi, i prodotti e i segmenti di clientela. L'analisi e la combinazione
dei tre vettori porta ad una delle quattro strategie: segmenti di clientela o mercati attuali con
prodotti attuali o con prodotti nuovi, nuovi mercati o segmenti di clientela con prodotti attuali
o con prodotti nuovi.
Il first mover trae vantaggio dalle barriere all'ingresso per i follower: economie di scala, immagine
e reputazione, fedeltà alla marca e switching cost, posizionamento strategico, economie di
apprendimento, accesso e controllo del canali distributivi, imposizione degli standard
tecnologici ed economie di rete, controllo delle risorse scarse, patenti e brevetti. Il first mover
deve tra l'altro sviluppare capacità market driving come: vocazione innovativa (ricerca e sviluppo),
conoscenza intuitiva del mercato e della clientela (ricerche di mercato), capacità tecnico produttive,
capacità di penetrazione del mercato (marketing).
MANOVRE AD ALTO IMPATTO: 3. ridefinizione della proposizione del valore. Le imprese
devono riconoscere nei clienti la loro fonte di valore. Si passa da una visione strutturalista in cui le
condizioni del settore sono date e le imprese competono seguendo le best practices, ad una visione
ricostruzionalista in cui i confini e la struttura del settore non sono definiti, ma sempre
ridefiniti e si spezza il trade off costo-valore.
La CURVA DEL VALORE: la proposizione di valore è la soluzione che viene offerta alla clientela
per soddisfare le sue attese e le sue priorità, attraverso un bundling di prodotti e servizi.
Ridefinendo la proposizione di valore si mira ad incrementare il valore servendo i bisogni della
clientela in modo più efficiente e più efficace. La curva del valore è la rappresentazione grafica
della proposizione di valore e serve a riconfigurare e rigenerare la proposizione di valore
distruggendo le convenzioni; sull'asse delle ascisse ci sono le componenti della proposizione di
valore, cioè prodotto, prezzo, servizi, canali, informazioni, mentre sull'asse delle ordinate c'è il
livello di performance dei vari concorrenti, cioè alto o basso. Secondo l'approccio strutturalista:
incrementare la performance delle componenti strategiche. Secondo l'approccio ricostruzionalista:
ridisegnare radicalmente la curva eliminando, riducendo, migliorando e innovando ogni
componente.
MANOVRE AD ALTO IMPATTO: 4. riconfigurazione del business model. Accade quando si
operano cambiamenti strutturali nell'ambiente/mercato e quando mutano le aspirazioni
economiche e finanziarie dell'impresa. Parliamo di outsourcing (nuove fonti di fornitura) e
dislocazione di attività (per sfruttare il vantaggio comparato di alcune aree geografiche si
esternalizzano attività ed interi processi