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CLIENTI
3 – = i destinatari dell’output ossia i rivenditori e i centri di distribuzione (possibilità d’integrazione a
monte);
POTENZIALI ENTRANTI
4 – = soggetti che potrebbero entrare nel mercato in cui opera l’azienda;
PRODUTTORI DI BENI SOSTITUTIVI
5 – = soggetti che immettono sul mercato dei prodotti diversi rispetto
quelli venduti dall’azienda ma che soddisfano, in modo diverso, lo stesso bisogno del cliente/consumatore;
CONCORRENTI DIRETTI
Sono quelle imprese che operano sullo stesso mercato e nello stesso settore della nostra azienda.
- CONCENTRAZIONE = può essere ALTA (poche imprese) o BASSA (molte imprese); (?????)
- DIFFERENZIAZIONE = prodotti o servizi molto simili inducono il cliente a scegliere in rapporto al prezzo
più conveniente. Differenziando i propri beni dalla concorrenza sarà possibile avere un vantaggio
competitivo;
- COSTI FISSI = costi che non variano al variare del volume produttivo;
- CAPACITA’ IN ECCESSO = l’eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda comporta un
abbattimento dei prezzi per intensificare la richiesta;
- AUMENTO DELLA DOMANDA
;
- MUTUAZIONI CICLICHE DELLA DOMANDA;
- BARRIERE ALL’USCITA = elementi che portano le imprese a restare nel settore, come delle barriere
statali. Intensità conc. Attrattività Redditività potenz.
Se CONCENTRAZIONE ↑ ↓ ↑ ↑
Se DIFFERENZIAZIONE ↑ ↓ ↑ ↑
Se COSTI FISSI ↑ ↑ ↓ ↓
Se CAPACITA’ IN ECCESSO ↑ ↑ ↓ ↓
Se AUMENTO DELLA ↑ ↓ ↑ ↑
DOMANDA
Se MUTUAZIONI CICLICHE ↑ ↑ ↓ ↓
Se BARRIERE ALL’USCITA ↑ ↑ ↓ ↓
CLIENTI
I clienti dell’azienda, possono esercitare un potere contrattuale sulla stessa, tale da influenzarne il comportamento.
Questo potere contrattuale può dipendere da:
- PESO DEL PRODOTTO SULLA SPESA TOTALE DEL CLIENTE = più l’acquisto di un certo prodotto
pesa sull’importo totale della mia spesa, tanto più cercherò di far abbassare il prezzo di questo prodotto,
se già costa poco chissene);
- GRADO DI PREFERENZA PER VARIETÀ E QUALITÀ = indica quanto mi piace il prodotto. Se il
prodotto comincia a piacermi sempre di più, anche se aumenteranno il prezzo non m’importerà;
- DIMENSIONE E CONCENTRAZIONE DEGLI ACQUIRENTI RISPETTO AI FORNITORI ;
- COSTI DI SPOSTAMENTO PER GLI ACQUIRENTI = a causa del costo elevato preferisco subire che
cambiare;
- INFORMAZIONI DEGLI ACQUIRENTI = se il cliente è informato a dovere sa quanto effettivamente mi
viene a costare la produzione del prodotto quindi se cerco di farci troppa cresta questo preferisce
cambiare;
- CAPACITA’ DEGLI ACQUIRENTI DI INTEGRAZIONE A MONTE = il cliente decide che invece di
rivendere i prodotti di qualcun altro produrrà gli stessi prodotti ma con un suo marchio; Attrattività settore
Potere dei clienti Redditività settore
Se PESO SULLA SPESA TOTALE ↑ ↑ ↓ ↓
Se GRADO DI PREFERENZA ↑ ↓ ↑ ↑
Se DIMENSIONE E ↑ ↑ ↓ ↓
CONCENTRAZIONE
Se COSTI DI SPOSTAMENTO ↑ ↓ ↑ ↑
Se INFORMAZIONI DEGLI ↑ ↑ ↓ ↓
ACQUIRENTI
Se CAPACITA’ D’INTEGRAZIONE A ↑ ↑ ↓ ↓
M.
POTENZIALI ENTRANTI
L’entrata nel mercato di potenziali concorrenti dipende dalle barriere all’entrata; quanto più elevate sono, tanto più
difficile sarà l’ingresso di nuovi competitors. Alcune di tali barriere possono essere:
- ECONOMIE DI SCALA = la dimensione raggiunta dalle imprese in termini di produzione, permette loro
di abbattere i costi e farà si che nuovi concorrenti abbiano difficoltà nell’inserirsi;
- VANTAGGI DI COSTO ASSOLUTO = vantaggi che l’impresa ha nell’essere entrata per prima;
- FABBISOGNO DI CAPITALE = l’ammontare del capitale necessario ad entrare nel settore;
- DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO ;
- CANALI DI ACCESSO ALLA DISTRIBUZIONE = numero dei fornitori di materie prime o semilavorati;
- BARRIERE GOVERNATIVE E LEGALI ;
- RISPOSTA ATTESA DEI PRODUTTORI CONSOLIDATI = le imprese già all’interno del settore
potrebbero reagire ad una mia potenziale entrata;
Minaccia nuovi entranti Redditività Attrattività
Se ECONOMIE DI SCALA ↑ ↓ ↑ ↑
Se VANTAGGI DI COSTO ↑ ↓ ↑ ↑
ASSOLUTO
Se FABBISOGNO DI CAPITALE ↑ ↓ ↑ ↑
Se DIFFERENZIAZIONE DEL ↑ ↑ ↓ ↓
PRODOTTO
Se CANALI ALLA DISTRIBUZIONE ↑ ↑ ↓ ↓
Se BARRIERE GOVERNATIVE E ↑ ↓ ↑ ↑
LEGALI
Se RISPOSTA ATTESA DEI ↑ ↓ ↑ ↑
PRODUTTORI
PRODUTTORI DI BENI SOSTITUTIVI
Se nel mercato esistono dei produttori di beni sostitutivi, e tali prodotti/servizi sono molto simili per qualità e prezzo
al prodotto/servizio realizzato dall’impresa, questo costituirà una minaccia della quale bisognerà tener conto nella
formulazione di una strategia. Infatti il cliente sarà indotto facilmente a cambiare qualora il rapporto qualità-prezzo
sia praticamente equivalente; viceversa rimarrà fidelizzato nel caso di caratteristiche differenti o costi elevati.
- PROPENSIONE DEGLI ACQUIRENTI NEI CONFRONTI DI PRODOTTI SOSTITUTIVI ;
- PREZZI DEI PRODOTTI SOSTITUTIVI ; Minaccia di nuovi Redditività Attrattività
entranti
Se PROPENSIONE AI PRODOTTI ↑ ↑ ↓ ↓
SOSTITUTIVI
Se PREZZI DEI PRODOTTI ↑ ↓ ↑ ↑
SOSTITUTIVI
FORNITORI
Se i fornitori hanno forti poteri contrattuali (come fornitori unici o monopoli) allora in quel settore di mercato la
redditività sarà minima.
Se invece i fornitori sono sostituibili tra loro allora la redditività è massima.
Il MODELLO DI PORTER tuttavia ha alcuni LIMITI e sono:
- Difficoltà di determinare una valutazione di sintesi;
- Poco adatto a situazioni in rapida evoluzione (siccome è un modello statico);
- Non tiene conto dell’innovazione tecnologica;
- Non sempre è facile distinguere i confini del settore;
- Non tiene conto del fatto che le imprese operanti in un settore possono contribuire a modificarne le
caratteristiche;
Ovviamente il modello delle 5 forze competitive di Porter non è l’unico infatti ne esistono diversi e tra i più
importanti si cita:
- MODELLO DI SCHUMPETER = ritiene che l’analisi strategica debba essere incentrata
sull’innovazione tecnologica, vista come un processo continuo di “DISTRUZIONE CREATRICE” infatti
l’innovazione distrugge i vecchi metodi e le vecchie tecnologie e porta alla creazione del nuovo.
- MODELLO DI D’AVENI = ritiene che l’economia è sottoposta a veloci cambiamenti a causa del
fenomeno chiamato IPERCOMPETIZIONE, ossia il processo che vede una continua produzione di nuovi
vantaggi competitivi e la distruzione, obsolescenza o neutralizzazione di quella degli avversari
sconvolgendo lo status quo dei concorrenti.
- TEORIA DEI GIOCHI = modello importante per l’aver introdotto e scoperto il VANTAGGIO DELLA
COLLABORAZIONE e l’EQUILIBRIO DINAMICO, ossia quel punto in cui nessuno può migliorare il
proprio risultato modificando solo la propria strategia, ed è quindi vincolato alle scelte degli altri. Nessuno
ha quindi interesse a cambiare strategia.
- MODELLO DI COMPETIZIONE BASATO SULLE RISORSE E SULLE COMPETENZE =
ritiene che la competizione si giochi sulla capacità delle imprese di sviluppare e mantenere risorse e
competenze distintive.
Inoltre sono anche importanti Hamel e Prahalad che hanno creato l’ALBERO DELLE COMPETENZE. (vedi
appunti)
DECISIONI STRATEGICHE
L’analisi del contesto esterno e di quello interno porta a prendere delle decisioni strategiche (a livello di B.U.).
Queste decisioni riguardano essenzialmente due elementi:
- SCELTA DELLA FONTE (PRINCIPALE) DI VANTAGGIO COMPETITIVO , che può essere il
puntare sul costo piuttosto che sulla differenziazione del prodotto/servizio;
- SCELTA DELL’AMBITO COMPETITIVO , che può essere l’intero settore o solamente un segmento
all’interno di esso. COSTO DIFFERENZIAZIONE
INTERO SETTORE Leadership di costo Differenziazione
SEGMENTO Focalizzazione (di nicchia) basata sui costi Focalizzazione (di nicchia) sulla
differenziazione
INTERO SETTORE – COSTO = IKEA, H&M, LIDL
INTERO SETTORE – DIFFERENZIAZIONE = Nike, Audi, Thun, Apple, Rayban, Coca-cola (si differenzia da
aranciate o gassose)
SEGMENTO – COSTO = Mc Donald (solo panini), RyanAir (solo voli a corte tratte), Tezenis (solo intimo)
SEGMENTO – DIFFERENZIAZIONE = Lamborghini, Gucci, Alfa Romeo, il mondo del lusso in generale, LIUC
FONTI DI VANTAGGIO DI COSTO
- ECONOMIE DI SCALA = si hanno quando un aumento degli input produttivi genera un aumento degli
output più che proporzionale.
La curva d’economia di scala mostra che all’aumentare della Q, nel lungo periodo, i costi medi
diminuiscono. Tuttavia oltre un certo livello di Q, i costi medi ricominciano a salire a causa dell’aumento
della difficoltà gestionale. La curva è formata dall’inviluppo delle curve dei costi medi di breve periodo,
ossia è la curva che unisce tutti i punti di minimo delle curve dei costi medi di breve periodo. (Proseguire
sul quaderno causa grafici e formule)
- ECONOMIE DI APPRENDIMENTO = sono riduzioni di costo unitario dell’output prodotto derivante
dall’incremento della produzione cumulata. Ossia all’aumentare della Q cumulata, diminuisce il Costo
Medio Unitario. Ciò avviene grazie all’alto livello di specializzazione, coordinamento e organizzazione del
lavoro che consente di: 1) diminuire il tempo di lavoro (energia, stipendi); 2) diminuire gli scarti; 3)
diminuire le difettosità.
vantaggi vanificati 1) 2)
Questi vengono però a seguito di: innovazione tecnologica; perdita di know-
; 3)
how a causa dell’assunzione del proprio personale da parte di concorrenti reverse engineering del mio
4)
prodotto da parte dei concorrenti; “informazione” tra clienti e fornitori.
- GRADO DI UTILIZZO DELLE RISORSE = capacità di saturarele risorse disponibili, aumentando
così l’efficienza.
- INNOVAZIONE DI PROCESSO = permette di ottenere vantaggi di costo se migliore il rapporto
output/input. Per fare ciò è necessario un miglioramento di automatizzazione e l’ideazione di un processo
che diminuisca la quantità d input necessaria al ciclo produttivo.
- MIGLIORAMENTI NELLA PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO = Sviluppo di tecniche atte
alla diminuzione del costo del prodotto. Per