Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 22
Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 1 Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 22.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Storiografia Greca - Carone di Lampsaco Pag. 21
1 su 22
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Degno di nota è, infine, un riferimento a Carone, che figura in Jacoby sia come

testimonianza (262 T 3d) sia come frammento (262 F 14), all’interno del De anima di

Tertulliano, autore latino di III sec. d.C. e principale esponente dell’apologetica

cristiana. Il frammento, che riporta un aneddoto desunto da Erodoto a proposito della

figlia del sovrano medo Astiage, afferma che la stessa notizia fosse presente anche in

Carone e ribadisce l’anteriorità di quest’ultimo rispetto a Erodoto («hoc etiam Charon

Lampsacenus Herodoto prior tradit»).

11 In 262 T 2 Strabone, parlando di Lampsaco, si limita ad annoverare Carone all’interno di una lista di

personaggi originari di tale città; in 262 F 13 si dà conto della località presso la quale lo storico poneva i

confini della Troade. 8

3. Traduzione e commento di FGrHist 262 T 1

La testimonianza più articolata e completa riguardante Carone di Lampsaco è la voce a

lui dedicata all’interno del Lessico della Suda, il cui testo recita:

Xa/rwn: Lamyakhno/v, ui(o_v Puqokle/ouv: geno/menov kata_ to_n prw=ton

Darei=on, o8q8 o)lumpia/di: ma=llon de_ h]n e)pi_ tw=n Persikw=n kata_ th_n o8e8

o)lumpia/da: i(storiko/v: e!grayen Ai)qiopika/: Persika/ e)n bibli/oiv b8:

‘=Wrouv

(Ellhnika/ e)n bibli/oiv d8: Peri_ Lamya/kou b8: Libuka/: Lamyakhnw=n

[h4 (e!sti

e)n bibli/oiv d8_: Pruta/neiv a!rxontav] tou_v tw=n Lakedaimoni/wn de_

) (

xronika/ : Kti/seiv po/lewn e)n bibli/oiv b8: Krhtika/ e)n bibli/oiv g8 le/gei de_

kai_ tou_v u(po_ Mi/nwov teqe/ntav no/mouv): Peri/ploun tw=n e)kto_v tw=n

(Hrakle/ouv sthlw=n.

«Carone: originario di Lampsaco, figlio di Pitocle, vissuto durante il regno di

Dario I, negli anni della settantanovesima Olimpiade; ma più probabilmente era

vivo ai tempi delle guerre persiane, negli anni della settantacinquesima

Olimpiade. Storico, fu autore di Etiopiche, di Persikà in due libri, di Elleniche in

quattro libri, di due libri Su Lampsaco, di Libykà, degli Annali di Lampsaco in

quattro libri, dei Comandanti degli Spartani (è anch’essa un’opera annalistica),

delle Fondazioni di città in due libri, di Kretikà in tre libri (parla anche delle leggi

istituite da Minosse), del Periplo dei luoghi al di là delle colonne d’Ercole».

La testimonianza pone innanzitutto alcuni problemi di carattere cronologico: vi è una

vistosa incoerenza tra la prima informazione fornita, ossia che Carone sarebbe

vissuto (o nato, a seconda di come si intende il participio durante il

geno/menov)

regno di Dario, quindi tra il 522 e il 486 a.C., e l’indicazione della data secondo il

computo greco basato sugli anni delle Olimpiadi. Partendo dal 776 a.C., infatti, la

settantanovesima Olimpiade corrisponde agli anni tra il 464 e il 461 a.C., quindi più

di vent’anni dopo la morte di Dario, il cui regno dovrebbe invece collocarsi

all’incirca tra la sessantacinquesima e la settantaquattresima Olimpiade.

9

Sembra improbabile che tale svista sia imputabile alla tradizione manoscritta, che

infatti è concorde nel tramandarla, senza che vi siano state proposte di emendamento

da parte degli editori moderni. Appare più probabile pensare che l’errata

corrispondenza tra le due indicazioni cronologiche, quella del regno di Dario e quella

espressa dal numero dell’olimpiade, risalga già all’autore della Suda che, come

osserva Robert Drews, «quite obviously was no more certain about Charon’s dates

12

than are modern scholars» . Un’altra ipotesi, non senza una certa forzatura del testo

tràdito, è che l’indicazione sia quella relativa alla

kata_ to_n prw=ton Darei=on

nascita di Carone, mentre la data espressa dall’olimpiade (464-461 a.C.) ne

indicherebbe, sia pure in maniera estremamente brachilogica, il floruit. Questa

sembrerebbe del resto l’interpretazione di molti storici moderni, come riporta Drews:

«for long it was conventional to accept the Suda’s first date, 464-460, as Charon’s

13

floruit» . 14

È invece esatta la collocazione della seconda guerra persiana in corrispondenza

della settantacinquesima Olimpiade (480-476 a.C.), che costituisce una proposta

alternativa di datazione, riferita non tanto alla nascita di Carone quanto, forse, al fatto

che egli fosse vivo e attivo in quegli anni (come sembra suggerire l’uso

dell’imperfetto ). L’autore della Suda sembra propendere per questa seconda

h]n

collocazione cronologica, più bassa della precedente se si assume come termine di

paragone l’epoca di Dario, ma più alta se si prende per buona l’indicazione

dell’olimpiade del 464-461 (in questo secondo caso il floruit di Carone verrebbe

retrodatato di una ventina d’anni).

Pur nell’incertezza e nella contraddittorietà dei dati cronologici offerti, sulla base di

quanto riportato dalla Suda l’attività di Carone andrebbe quindi collocata con ogni

probabilità nel primo quarto del V sec. a.C., e in ogni caso non oltre il 460.

Tuttavia, come si può intuire dalle parole di Drews (cfr. supra), per gli storici

moderni la collocazione cronologica di Carone è un dato tutt’altro che pacifico; tra

12 Drews 1973, p. 25.

13 Drews 1973, p. 25.

14 Il testo della Suda si limita a dire, genericamente, , ma che il riferimento sia ai

kata_ tw=n Persikw=n

fatti del 480 a.C., oltre a essere confermato dalla corrispondenza cronologica con gli anni delle

Olimpiadi, si intuisce dal fatto che, trattandosi di una proposta di datazione alternativa a quella

precedente, essa deve necessariamente collocarsi dopo la morte di Dario (avvenuta nel 486 a.C.).

10

gli elementi che hanno destato perplessità a riguardo vi sono anche i titoli delle opere

che la Suda gli attribuisce, il cui numero è stato ritenuto improbabile per uno storico

vissuto nella prima metà del V secolo a.C., vale a dire in un’epoca in cui la

15

storiografia era ai suoi albori .

Di fronte a questo assunto, le soluzioni proposte dalla critica moderna sono state

sostanzialmente due. La prima, accolta dalla maggior parte degli studiosi, non mette

in discussione la cronologia alta, ma esclude la paternità di Carone per quasi tutte le

opere menzionate dalla Suda, ad eccezione degli ‘=Wroi e – non

Lamyakhnw=n

16

senza qualche dubbio - dei Persika/ .

Di segno radicalmente opposto fu invece la soluzione adottata da Jacoby: egli

accolse l’elenco delle opere fornito dalla Suda, ma ne respinse in toto la cronologia,

arrivando ad abbassarla all’ultimo quarto del V sec. a.C., quindi non solo dopo

Erodoto, ma addirittura negli stessi anni di Tucidide. Nel 1938 Jacoby dedicò a

Carone uno studio nel quale affermava che almeno alcune delle sue opere fossero

posteriori al primo libro dell’opera di Tucidide; la cronologia bassa fu poi ribadita

ulteriormente nel commento a Carone in FGrHist IIIa, edito nel 1943, in cui le

17

ultime opere dello storico di Lampsaco venivano fatte risalire a dopo il 404 a.C. .

18

La proposta di Jacoby è però rimasta isolata, salvo poche eccezioni , e oggi la

maggior parte degli studiosi tende a dare per scontata la cronologia alta,

concentrandosi semmai su altre problematiche sollevate dalla figura di Carone, quali

ad esempio la controversa questione del rapporto tra i suoi e le Storie di

Persika/

19

Erodoto .

Per quanto riguarda il lungo elenco di opere attribuito a Carone dalla Suda, di due

soltanto si ha effettivamente riscontro nei frammenti e nelle altre testimonianze, vale

15 Cfr. Accame 1982, p. 30, e Drews 1973, p. 25.

16 Cfr. Drews 1973, p. 25, e Accame 1982, p. 30.

17 Cfr. Drews 1973, p. 25, e Antonelli 2008, p. 75.

18 Ad esempio Klaus Meister: cfr. Meister 1990 (trad. it. M. Tosti Croce 1992), p. 22.

19 Su questo punto cfr. Mazzarino 1966, pp. 106-109, in cui viene confutata la proposta di datazione di

Jacoby per lasciare spazio all’ipotesi di una dipendenza erodotea da Carone, e Piccirilli 1975, pp. 1239-

1259, che ritiene tale dipendenza non dimostrabile ma difende anch’egli la cronologia alta. Su questa

linea si colloca anche Accame 1982, pp. 1-43, che ipotizza per contro una comune dipendenza di

Carone ed Erodoto da una terza fonte, forse di natura orale.

Per quanto riguarda la cronologia alta, in anni più recenti essa è stata ulteriormente ribadita in Porciani

2001, pp. 60 sgg. 11

a dire gli ‘=Wroi e i , anche se questo elemento, da solo, non

Lamyakhnw=n Persika/

può essere considerato cogente, data la scarsa quantità dei frammenti e

l’impossibilità di individuare l’opera di provenienza di molti di essi.

Una proposta che dà una spiegazione convincente della messe di titoli testimoniata

dalla Suda, senza bisogno di abbassare la cronologia di Carone, su cui le fonti

antiche sono sostanzialmente concordi, è quella di S. Accame: «occorre considerare

la possibilità che i titoli tramandati dalla Suda rappresentino reduplicati di uno stesso

20

titolo e che di fatto il numero delle opere di Carone sia assai più ridotto» . La Suda

avrebbe dunque riportato, identificandole come opere a sé stanti, denominazioni

differenti di una stessa opera – nella fattispecie gli ‘=Wroi – esito di

Lamyakhnw=n

una sistemazione non omogenea della stessa da parte degli eruditi alessandrini, o

addirittura avrebbe riunito sotto il nome di Carone titoli di opere attribuibili ad autori

21

diversi .

In sostanza, gli ‘=Wroi restano la sola opera attribuita a Carone di cui sono

considerate certe tanto la paternità quanto l’autonomia. Tale certezza non è invece

condivisa da tutti gli studiosi a proposito dei , che secondo alcuni

Persika/

potrebbero anch’essi essere identificati con gli ‘=Wroi, «poiché non è dubbio che gli

Annali di Lampsaco dovevano trattare con ampiezza le vicende dei Persiani dal

22

momento che Lampsaco nel VI-V secolo fu dominata da loro» .

20 Accame 1982, p. 30, e Meister 1990 (trad. it. M. Tosti Croce 1992), p. 22.

21 Cfr. Accame 1982, p. 30.

22 Accame 1982, p. 30. 12

4. Traduzione e commento di FGrHist 262 F 1

Il frammento è tratto da Ateneo XII 19:

Ta_ o(/moia i(sto/rhse kai_ peri_ Kardianw=n o( Lamyakhno_v Xa/rwn e)n deute/rw?

«Bisa/ltai

(/Wrwn gra/fwn ou!twv: ei)v Kardi/hn e)strateu/santo kai_

e)ni/khsan. (Hgemw_n de_ tw=n Bisalte/wn h]n Na/riv. Ou[tov de_ pai=v w!n e)n th?=

Kardi/h? e)pra/qh, kai/ tini Kardihnw=? douleu/sav korswteu/v e)ge/neto.

Kardihnoi=v de_ lo/gion h]n w(v Bisa/ltai a)pi/contai e)p au)tou_v, kai_ pukna_

peri_ tou/tou diele/gonto e)n tw?= korswthri/w? i(za/nontev. Kai_ a)podra_v e)k th=v

Kardi/hv ei)v th_n patri/da tou_v Bisa/ltav

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/02 Storia greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher amber_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storiografia greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Gazzano Francesca.