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Tre approcci di ricerca: Scientifico, Filosofico, Storico
1. Approccio scientifico "interna" lineare con ricerca dei precursori e conoscenza approfondita delle teorie scientifiche.
2. Approccio filosofico "interna" con adesione a schemi interpretativi "continuità" o "discontinuità" (Rivoluzioni scientifiche).
3. Approccio storico "esterna" con contesti e biografie, rischio di erudizione dello scienziato.
Lo storico non possiede gli strumenti di ricerca propri dello storico (la capacità di orientarsi tra FONTI e bibliografia, conoscenza del periodo storico da trattare, ecc.).
Utilizza le FONTI per fare una storia "interna" senza "errori" e prendere in considerazione gli elementi esterni alle idee scientifiche e ai scientifici "precursori" (storia della scienza, costruita sulla base dei concetti e conoscenze scientifiche attuali).
Ha il vantaggio di fondamentalizzare la storia della disciplina, soprattutto per la storia di.
scienze come la fisica o la matematica, ma in genere per tutte le discipline, soprattutto se in riferimento agli ultimi due secoli• tendenza propria anche del filosofo
Fare storia “interna” è spesso una o dello storico della filosofia e delle idee.• Ma, mentre lo scienziato, naturalmente permeato della cultura scientifica del proprio tempo, tende ad interpretare i fatti del passato giudicandoli negativamente o positivamente con il metro di giudizio del presente (può quindi non ritenere necessario di occuparsi di coloro che, secondo la scienza attuale, hanno sbagliato), il filosofo o lo storico delle idee l’adesione ad un grande tendono a verificare nel corso della storia di una data disciplina schema interpretativo, come ad esempio quello basato su discontinuità e continuità.• RIVOLUZIONI SCIENTIFICHE, La teoria delle che fa riferimento agli scritti di Thomas Kuhn 1962), prevede il verificarsi di rompente di (The structure of scientific
Le rivoluzioni scientifiche sono elementi di discontinuità (le rivoluzioni scientifiche appunto). Si tratta di fratture improvvisenel corso di una scienza "normale" nella quale, durante i lunghi periodi intermedi alle rivoluzioni, non accade nulla di rilevante e la comunità scientifica si basa su solidi "paradigmi". La rivoluzione scientifica è un grande schema concettuale, occupa quasi un secolo e mezzo (tra metà Cinquecento e fine Seicento) e afferma la nascita della scienza basata sul metodo sperimentale. Non è un fenomeno dirompente e comunque agisce in vari contesti (astronomia, matematica, cartografia, fisica): l'uomo è scienziato, non più mago, studia la natura attraverso quelle che individua come le sue leggi: ad esempio, Galileo studia i fenomeni applicandovi criteri matematici e sottoponendoli a verifica sperimentale, mentre la natura viene classificata sistematicamente dai botanici sul terreno...
• concetto di Opposto
All'idea di una scienza che si evolve in modo discontinuo è il concetto di continuità: un accumularsi graduale di conoscenze in cui tutti gli elementi (grandi scoperte e teorie fallite o abbandonate) contribuiscono allo sviluppo di una scienza, evolutasi anche attraverso successive controversie collegate tra loro.
Mauro Crippa (matricola 613535) Pagina 7 di 21 storico
Lo storico agisce muovendosi dal particolare: da un caso locale significativo, da un periodo di tempo ben delimitato o, ad esempio, da una biografia intellettuale, egli ricostruisce una vicenda con l'ausilio indispensabile di una gran mole di documenti.
Si può fare una storia della scienza partendo dai singoli individui, per includere istituzioni, università, accademie, giornali, società scientifiche per la diffusione e promozione delle scienze. Il rischio è una storia troppo "esterna" nella società.
PITFALLS (TRAPPOLE): HOOYKAAS, 1982
Hero-worship: compilazione di una storia di precursori.
di pionieri, di eroi, le cui attività sembrano tutte essere state in funzione di ciò che è attualmente accettato come "verità scientifica". Group chauvinism: un'esaltazione nazionalistica delle "priorità" nelle scoperte o affermazioni fatte da scienziati compatrioti dello storico. Sentimento di superiorità verso i predecessori che porta a guardare al passato con condiscendenza e scarso interesse a 'calarsi' nella mentalità e nel contesto dell'epoca in esame. Una forma di "popular o divulgazione scientifica che utilizza i fatti storici in modo poco accurato o come elementi 'decorativi'. Una narrazione storica dove scompaiono gli "errori", i "perdenti", i "vicoli ciechi", gli antagonisti delle teorie poi vittoriose ("whiggism") e lo sviluppo storico è visto in funzione delleteorie scientifiche attualmente adottate ("presentism")LE FONTI
Una FONTE è un elemento materiale del passato, un dato obiettivo creato da esseri umani; per esempio una lettera o un vaso di argilla. Ma tale elemento non è di per sé stesso una FONTE. Esso può essere detto un residuo del passato o un oggetto di FONTE. Se il residuo deve ottenere lo status materiale di FONTE, esso deve essere una prova del passato, deve dirci qualche cosa su questo. È lo storico che trasforma il residuo in una FONTE mediante la sua interpretazione. Ponendogli quesiti partendo da un'ipotesi particolare, lo storico "costringe" la FONTE a sprigionare un'informazione.
Diversamente dal residuo la FONTE, non è un elemento materiale, ma deve essere considerata come informazione che ne è stata ricavata. L'informazione ottenuta dalla FONTE, e in tal senso la FONTE stessa, diventa un gioco reciproco fra e lo storico, un incontro frapassatol'oggetto-FONTEe presente. Ne segue che mentre è fisso, proprio la stessa FONTE può fornirel'oggetto-FONTEinformazioni diverse e forse contraddittorie."...La SdS continuerà a dipendere dalle FONTI disponibili al momento, ma la corretta valutazionee l'uso delle FONTI, dipenderà dall'abilità dello storico nel fare ricerca critica storica".Certe fonti sono relazioni sul passato scritte con lo scopo di dire qualcosa su quel che una volta fu ilpresente; o sono dirette ai contemporanei, o più raramente, a generazioni future. Le fonti comeFONTI ELOQUENTI oqueste che intenzionalmente forniscono testimonianze, si diconoSIMBOLICHE. FONTI MUTUE o NON SIMBOLICHEIn contrasto con queste, le che sono quelle che dannoinformazioni soltanto non intenzionalmente o involontariamente. Le fonti SIMBOLICHE e NONSIMBOLICHE sono create da esseri umani è non è molto nitida la loro linea di separazione.Tipiche
- FONTI SIMBOLICHE:
- Lettere, taccuini, bibliografie, manoscritti, riviste a stampa periodica, appunti di laboratorio, opere a stampa, biblioteche degli scienziati del passato; altro materiale SCRITTO o iconografico (illustrazioni, carte, mappe, diagrammi).
- FONTI NON SIMBOLICHE:
- Strumenti scientifici
- Collezioni naturalistiche
- Attrezzi e macchine
- Edifici e costruzioni
A differenza delle fonti non simboliche, esse possono contenere valutazioni sulla situazione esistente all'epoca in cui sono state scritte. Le fonti che hanno maggior importanza per la storia, appartengono a questo gruppo.
Esse possono fornire preziose indicazioni sugli aspetti sperimentali e tecnici della scienza, aspetti che facilmente possono essere sottovalutati, se lo storico si fida solamente di fonti scritte.
L'obiettivo dell'analisi fondata su fonti, è quello di determinare se esse siano attendibili oppure no.
- FONTE PRIMARIA
- Libri e articoli pubblicati su periodici, atti di accademie e società scientifiche etc.
- Le carte private, manoscritti, corrispondenze, diari, disegni e carte.
- Fonti d'archivio, carte ufficiali che possono aver riguardato l'attività di lavoro dello scienziato.
- FONTE SECONDARIA
- Gli studi che, basandosi sull'analisi delle fonti primarie, si occupano di singoli scienziati o dello sviluppo di alcune scienze e tecniche in un determinato periodo storico.
La distinzione tra FONTI PRIMARIE e SECONDARIE, si applica solo alle FONTI di tipo SIMBOLICO. Una fonte è tale soltanto in un contesto storico preciso, lo stesso oggetto della fonte può costituire tanto una fonte primaria quanto secondaria, a seconda dell'uso che se ne fa!
Un altro modo di classificare le fonti è la distinzione tra FONTI PERSONALI e FONTI ISTITUZIONALI. Queste a loro volta si possono distinguere in:
- CONFIDENZIALI = lettere, diari, giornali di laboratorio, manoscritti, interviste, questionari e protocolli, rendiconti, registri di istituzioni.
- PUBBLICHE = articoli, libri, autobiografie, giornali, relazioni ufficiali e bibliografie.
Il valore delle fonti CONFIDENZIALI non dipende dalle vedute e dagli interessi dello storico. Per quanto riguarda gli aspetti cognitivi della scienza, le fonti non pubbliche avranno una priorità assoluta. Ma ciò non vale se lo storico
è ad esempio focalizzato sulla scienza come fenomeno sociale. Con questa prospettiva, taccuini, note di laboratorio, manoscritti saranno in gran misura irrilevanti. Il fatto è che queste fonti sono mezzi privati, e pertanto hanno poco a che dire con la storia sociale della scienza. Un manoscritto noto solo all'autore, non può avere avuto un'influenza sociale sull'evoluzione della scienza! Lo storico sociale si concentrerà quindi sulla storia sociale, maggiormente su fonti PUBBLICHE. In generale, richiede un approccio più complesso e diverso da quello della storia intellettuale. Lo storico sociale avrà da esaminare non soltanto gli attori (gli scienziati), ma anche il loro pubblico! INTERPRETAZIONE DELLE FONTI selezione e valutazione È di fondamentale importanza la selezione e la valutazione dei materiali delle fonti, anche in relazione