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FRA LE DUE GUERRE
1. Purismo e turismo.
Nell'estate del 1919 il Touring Club comincia ad organizzare le prime escursioni nelle terre liberate dal dominio austroungarico allo scopo non solo di far conoscere queste terre agli italiani ma soprattutto di dimostrare a coloro che le abitano affetto, rispetto, protezione e libertà.
Partono così l'Escursione nazionale della Venezia tridentina e l'Escursione nazionale della Venezia Giulia. Ciò che differenzia queste escursioni dalle precedenti è la scomparsa della bicicletta la quale è stata ormai rimpiazzata dai nuovi mezzi di locomozione.
Queste escursioni si avvalgono di un terzo importante scopo quello cioè di italianizzare le terre che sono state sottomesse allo straniero. Questa italianizzazione avviene simbolicamente mediante la pubblicazione della Guida alle tre Venezie uscita in due volumi tra il 1920 e il 1921.
L'impegno del Tci si scontra in quest'ambito con il...
nascente nazionalismo xenofobo che vede il turismo come un'invasione mascherata dello straniero praticata in primis dagli austriaci. La polemica divampa ulteriormente quando alla pubblicazione dei fogli relativi al Veneto e alla Venezia Giulia inseriti nella Guida d'Italia, al grido degli irredentisti che sostenevano la necessità di tradurre in italiano anche i toponimi di chiara origine slava, il Tci si oppone ritenendo ingiustificata la traduzione dei nomi di quei paesi dove prevale la lingua tedesca o slava. Per questi motivi il Tci viene tacciato di essere nemico dell'italianità. Tuttavia a nulla valse l'opposizione del Tci a questa traduzione forzata in quanto esso fu costretto comunque a praticarla nella seconda edizione della guida dedicata alle tre Venezie per ordine del Regio decreto del 29 marzo 1923. Gli stessi criteri linguistici vennero seguiti nella redazione dei volumi dedicati ai campi di battaglia con i quali il Touring continuò nellasua opera di sodalizio fra turismo e patriottismo. Questo perché il Tci non vedeva negli stranieri dei nemici ma al contrario una risorsa per la bilancia commerciale italiana. Proprio per questo a partire dal 1922 cominciò a pubblicare guide dell'Italia in lingua inglese, francese e tedesca che furono distribuite in tutta Europa soppiantando quelle scritte da autori stranieri che quindi descrivevano l'Italia da un punto di vista esterno. Nel corso degli anni Trenta il compito di far conoscere l'Italia all'estero venne delegato all'Enit che in collaborazione con le Ferrovie dello Stato pubblicò ulteriori guide in inglese e francese. Dopo la pausa bellica ripresero i flussi di turisti stranieri verso l'Italia con la differenza che rispetto agli anni passati questi turisti erano in prevalenza tedeschi e sudditi dell'ex impero asburgico. Questo fattore diede ragione al Tci per il fatto che quelli che erano considerati dai nazionalisti.deinemici alla fine dei conti erano affezionati clienti delle mete di villeggiatura italiane. Pertanto il Tci continuò la sua lotta al nazionalismo che sfociava nella xenofobia. Tuttavia l'opera di "purificazione" attuata dagli inizi degli anni Venti continuò ad essere praticata fino a toccare tutta la terminologia riferita al turismo nonché le denominazioni dei vari club che utilizzavano parole straniere. Anche il Touring Club, dopo un'aspra lotta, fu costretto a diventare Consociazione turistica italiana rimanendo così vittima del purismo linguistico. 2. Fascismo e modernità. Il Tci non è mai stato antifascista e anzi numerose sono state le lodi tessute al regime soprattutto dopo la realizzazione di tutte quelle strutture e infrastrutture che hanno giovato al turismo come autostrade, ferrovie, porti, ponti ecc. Gli anni del Fascismo sono gli anni in cui in Italia nasce il mito della velocità. Sono infatti gli anni in cuiviene realizzata la corsa automobilistica Mille Miglia, in cui vengono realizzati i primi transatlantici che coprono la distanza tra Europa e America in tempi record ma sono anche gli anni in cui si compiono i primi raid aerei degli aviatori italiani. Tutte queste manifestazioni giovano all'industria aviaria, navale e automobilistica e portano la FIAT a produrre i primi modelli di utilitarie come la Balilla, la Cinquecento e la Topolino, nonché portando il settore aereo a sperimentare le prime linee per il trasporto di civili. Il viaggiatore italiano degli anni Venti e Trenta si ritrova con un orizzonte spalancato e senza confini e viaggia come non aveva mai fatto in passato. Inoltre proprio negli anni Trenta il Tci subisce una mutazione passando da associazione promotrice del turismo in Italia a semplice istituzione rivolta alla cura dei suoi soci e questo grazie all'intervento dello Stato che per la prima volta assume il ruolo di protagonista all'interno dello sviluppo.promuovere il territorio italiano, le sue bellezze naturali e culturali, e allo stesso tempo diffondere l'ideologia fascista. Durante le escursioni, i partecipanti vengono guidati alla scoperta di luoghi di interesse storico, artistico e paesaggistico, ma vengono anche istruiti sulle idee e i valori del regime. 4. Il boom economico e il turismo di massa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l'Italia conosce un periodo di grande sviluppo economico e sociale, noto come boom economico. Questo porta ad un aumento del benessere e del tempo libero degli italiani, che iniziano a dedicarsi sempre più al turismo. Il turismo di massa diventa una realtà e le destinazioni turistiche italiane si popolano di turisti provenienti da tutto il mondo. Le località di mare, come la Costa Smeralda in Sardegna o la Riviera Romagnola, diventano mete molto popolari, mentre le città d'arte come Roma, Firenze e Venezia attirano milioni di visitatori ogni anno. Per soddisfare la crescente domanda turistica, vengono costruiti nuovi alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari e infrastrutture turistiche. Il settore turistico diventa uno dei pilastri dell'economia italiana, generando occupazione e ricchezza per il paese. 5. Il turismo contemporaneo. Oggi, l'Italia è una delle mete turistiche più visitate al mondo. Ogni anno milioni di turisti scelgono di trascorrere le loro vacanze nel nostro paese, attratti dalla sua storia millenaria, la sua arte, la sua cucina e le sue bellezze naturali. Le città d'arte continuano ad essere tra le mete più popolari, ma anche le regioni meno conosciute stanno guadagnando sempre più visibilità. La Toscana, la Sicilia, la Puglia e la Campania sono solo alcune delle regioni che attirano un numero sempre maggiore di turisti. Inoltre, il turismo sostenibile e responsabile sta diventando sempre più importante. Gli italiani stanno prendendo coscienza dell'importanza di preservare il patrimonio culturale e naturale del paese e di offrire esperienze turistiche autentiche e rispettose dell'ambiente. In conclusione, il turismo in Italia ha una lunga storia e continua a essere un settore di grande importanza per l'economia del paese. L'Italia offre una vasta gamma di esperienze turistiche, che vanno dalle città d'arte alle località balneari, dalle montagne alle campagne, permettendo ai visitatori di scoprire la ricchezza e la diversità del nostro paese.familiarizzare i soci con le opere del regime. Per questo motivo gli scenari delle escursioni non riguardano più i campi di battaglia del Risorgimento ma, soprattutto, i luoghi che celebrano i fasti del regime come le Paludi Pontine dopo la bonifica, la centrale elettrica e i cantieri navali dove sono stati costruiti i transatlantici italiani. In questo contesto il Touring pubblica la Guida Breve d'Italia che riduce da sei a tre volumi proprioin favore di quel turismo popolare che si diffonde grazie alle iniziative del regime e la guida gastronomica italiana che segue tutti gli itinerari culinari delle varie regioni. Inoltre negli anni del regime il Touring si rivolge anche agli emigranti italiani pubblicando le guide dell'Argentina, dell'Uruguay e del Paraguay nonché una serie di guide dedicate all'espansionismo coloniale come Africa Orientale Italiana, Tripolitania, Cirenaica, la Guida della Libia ed infine Possedimenti e colonie dedicato alla Somalia eall'Eritrea. Durante la seconda guerra mondiale i cartografi del Touring seguono le truppe italiane producendo con grande tempestività le guide delle terre conquistate come: la guida dell'Albania pubblicata nel 1940, quella della Grecia nel 1941, quella della Croazia nel 1942 e quella della Tunisia nel 1943. Sempre da attribuire al regime fascista è la nascita dell'Enit nel 1931 il quale taglia tutti i rapporti che il Touring aveva tenuto per anni con il Ministero delle Finanze per le pratiche doganali per il passaggio degli automobilisti alle frontiere, con il Ministero dei Lavori pubblici e dei trasporti per gli studi nel campo delle strade e della circolazione, con il Ministero della Pubblica istruzione per la diffusione della conoscenza dei monumenti e dei tesori artistici. Il diminuito ruolo del Touring è testimoniato dal calo delle iscrizioni; i dirigenti del Club legittimano con l'aumento della quota annua di iscrizione che nel 1927 passa.da 10,10 lire a 15,20o con l'emanazione delle leggi razziali del 1938 che impediscono l'accettazione di soci di origine ebraiche. Ma oltre alla concorrenza del regime, il calo dei soci è dovuto anche alla nascita delle prime agenzie di viaggi come la Teorema e l'Istituto italiano di turismo e propaganda che sarebbe poi diventato Turisanda nonché alla nascita del Cit la prima grande catena italiana di agenzie turistiche.
Di fronte all'azione del regime in materia di turismo e tempo libero, il Touring Club comincia a perdere attrattiva e, di conseguenza, il monopolio che aveva esercitato nei suoi primi anni di vita.
CAPITOLO V
DALLA VILLEGGIATURA ALLE FERIE
1. Ripresa.
Nel gennaio del 1946 dopo la pausa forzata a causa della guerra, il Touring Club riprende le sue pubblicazioni inneggiando alla ripresa. Infatti la sua missione non è cambiata e ricomincia. Dopo aver ripristinato la denominazione originaria di Touring Club italiano, il primo pensiero del
Touring è quello di ricostruire innanzitutto il corpo sociale. Inoltre nel secondo dopoguerra rientra nell'organico Giovanni Riva che nel 1926 aveva rassegnato le dimissioni come segno della sua opposizione al fascismo. Così il Touring ricomincia con le sue pubblicazioni periodiche tra cui "Le strade" del 1946, "Turismo e alberghi" del 1947, "Vie del Mondo" del 1949, "Monti e Boschi" del 1950. Nel 1949 nasce inoltre un nuovo periodico "Marco Polo" rivolto al turismo scolastico che costituisce uno degli impegni più importanti del Touring nel dopoguerra. Altre preoccupazioni sono volte a sollecitare la ricostruzione delle infrastrutture indispensabili per il rilancio del turismo. Infatti dopo la guerra non solo strade e ferrovie sono per la maggior parte inagibili ma l'Italia ha anche perso gran parte delle sue ricchezze artistiche. Mala situazione più angosciante secondo il Touring è quella.degli alberghi che si presentano in gran parte distrutti e inutilizzabili mentre l'impoverimento della popolazione fa sì che i magri salari vengano spesi in beni di prima necessità. In poche parole il turismo è ancora un bene di lusso.
2. Le Ferie.
A partire dagli anni Cinquanta, i turisti stranieri (particolarmente i tedeschi) ricominciano a visitare l'Italia. Solo a partire dalla fine degli anni Cinquanta, grazie alle migliori condizioni economiche e alla costruzione di reti autostradali (nel 1956 inizia la costruzione del primo tratto dell'Autostrada del Sole e nel 1960 viene inaugurato il tratto Bologna-Firenze) anche gli italiani cominciano a andare in vacanza.
Questa è l'era della motorizzazione di massa in cui la Fiat sforna automobili accessibili anche agli operai che si diffondono con grande velocità.
Secondo alcuni studi la motorizzazione di massa e in particolare le autostrade diffondono nuovi usi e costumi costituendo un
tutti i veicoli. Questo lessico comprende termini come "corsia", "svincolo", "pedaggio", "parcheggio", "tangenziale" e molti altri. Inoltre, l'autostrada è anche un luogo di incontro tra persone provenienti da diverse regioni e paesi, che si trovano a condividere lo stesso spazio e a interagire tra loro. Questo contribuisce ulteriormente alla creazione di un senso di unità e di appartenenza a una comunità più ampia. In conclusione, l'autostrada svolge un ruolo importante nella promozione dell'unificazione culturale, fornendo un ambiente comune e un linguaggio condiviso per le persone che la percorrono.