Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DANESE
2° FASE:
1621: si tra la Spagna e le Province Unite e tra il 1624-25 due fatti
riaprirono le ostilità
movimentarono la situazione:
1. sostegno della Francia alla causa protestante (neutrale fino ad allora agli Asburgo)
2. intervento armato del re di Danimarca Cristiano IV.
Entrambe le iniziative erano destinate all’insuccesso:
1. la spedizione francese (inviata da Luigi XIII e Richelieu), i cui passi in Valtellina erano
occupati dagli spagnoli, dovette ritirarsi per problemi interni al Paese (guerra con gli
ugonotti)
2. Cristiano IV, attraversò il fiume Elba ma si trovò un grande esercito imperiale guidato dal
potente nobile ceco Wallenstein. Cristiano IV dovette chiedere LA PACE che fu firmata nel 9
1629 con la quale egli riotteneva i territori perduti, ma non doveva più intervenire negli
affari dell’Impero.
1629 (due mesi prima) EDITTO di RESTITUZIONE in cui Ferdinando II ordina la restituzione di
tutti i beni ecclesiastici secolarizzati dopo il 1552.
La causa cattolica sembrava essere giunta alla vittoria sia in Germania che nei Paesi Bassi, ma le
potenze protestanti e la Francia di Richelieu non potevano assistere indifferenti al trionfo degli
Asburgo.
7. Dalla guerra di Mantova alla pace di Vestfalia
Tra il 1628 e il 1630 il centro nevralgico della si spostò dalla Germania all’Italia
politica europea
settentrionale. Nel 1627 morì senza lasciare eredi il duca di Mantova Vincenzo II Gonzaga. Il
successore era il francese Carlo duca di Nevers.
Gli Asburgo rivendicarono la dipendenza dall’Impero del Ducato di Mantova e del Marchesato del
Monferrato: essi assediarono Mantova.
Richelieu
- I interni di (caduto in disgrazia)
problemi
Olivares(a
- corto di denaro)
- e l’epidemia di peste scoppiata in Italia settentrionale portarono i due a trattative di pace
Si giunse all’ACCORDO di CHERASCO (1631) in cui Mantova e il Monferrato rimanevano al
Gonzaga-Nevers, che si riconosceva suddito dell’Impero e la Francia manteneva il possesso di
Pinerolo. SVEDESE
3° FASE:
1631 Il re di Svezia Gustavo Adolfo appoggiato finanziariamente dalla Francia
entrò in guerra,
per difendere il protestantesimo
• e affermare l’egemonia svedese nel Baltico
•
La sua vittoria gli permise di arrivare fino alla Germania meridionale, invadendo la Baviera;
mentre i sassoni, suoi alleati, invasero la Boemia prendendo Praga.
Wallenstein, che si era ritirato nel suo ducato, aveva accolto il disperato appello dell’imperatore.
Raccolse un nuovo esercito di 100.000 uomini e con queste forze espulse i sassoni dalla Boemia,
poi affrontò gli svedesi che risalivano verso nord (lo stesso re svedese morì in battaglia).
Wallenstein poco dopo fu accusato di trattative segrete col nemico e venne ucciso per ordine di
FERDINANDO. Per scacciare gli svedesi, l’imperatore ora cercava l’aiuto dalla Spagna, gli
imperiali e gli spagnoli inflissero una grave sconfitta agli svedesi.
La Svezia, ormai esausta, si preparava ad abbandonare la lotta però ci fu un altro fatto che riaccese
gli animi: l’intervento della Francia.
diretto
FRANCESE
4° FASE: Richelieu
Il cardinale mosse guerra alla Spagna e all’Impero, a fianco dei protestanti di Germania:
per in Germania
impedire il consolidamento della potenza imperiale
• e il riformarsi del potere asburgico contro cui aveva combattuto già Carlo V.
• 10
L’intervento francese rafforzò:
nella Svezia: la volontà di affermarsi nel mar Baltico
• nelle Province Unite: la volontà del riconoscimento dell’indipendenza e delle conquiste in
• campo coloniale.
Di fronte a queste forze gli Asburgo d’Austria e di Spagna avevano poca possibilità di resistenza:
gli distrussero la flotta spagnola nella battaglia delle Dune (1639)
olandesi
• gli devastarono la Germania
svedesi
• battaglia di Rocroi(1643)
l’esercito vinse su quello spagnolo nella
francese
•
1648: ci furono una serie di trattati di pace
tra Olanda e Spagna
• tra Francia e Impero
• tra Svezia e Impero
• PACE di VESTFALIAcon
collettivamente noti come la quale si ebbe:
riconoscimento spagnolo dell’indipendenza delle Province Unite;
• la Francia ottenne il possesso dei vescovati di Metz, Toul e Verdun, gran parte dell’Alsazia e
• altre piazzeforti sul Reno e in Piemonte;
la Svezia perfezionò il proprio dominio sul Baltico;
• Federico Guglielmo, elettore del Brandeburgo, ottenne la parte orientale della Pomerania e i
• vescovati di Magdeburgo, Minden e Halberstadt; qui si posero le basi dell’ascesa del
Brandeburgo-Prussia al rango di grande potenza;
La fu modificata, rispetto alla pace di Augusta:
situazione religiosa dell’Impero
ammesso anche il calvinismo accanto al cattolicesimo e al luteranesimo; venne spostato al
• 1624 l’anno “normale” delle secolarizzazioni dei beni ecclesiastici.
Dal punto di vista politico:
o
i principati tedeschi ottennero il diritto di stringere alleanze e fare guerre per proprio conto
• purché non contro l’imperatore.
La guerra tra Francia e Spagna si chiuse solo nel 1659 con la PACE dei PIRENEI. La guerra dei
Trent’anni portò a gravi conseguenze economiche e sociali (epoca di violenza e orrore) che solo le
tragedie del XX secolo riusciranno a superare. 11
Cap.12 RIVOLUZIONI E RIVOLTE
1. L’Inghilterra sotto la dinastia Stuart
Giacomo I Stuart (1602-1625) era il re di Scozia col nome di Giacomo VI, succedette ad Elisabetta
che era nubile e senza eredi. L’unione sotto un’unica persona non portò alla
delle due corone
fusione dei due Paesi sotto il profilo politico e amministrativo, avverrà solo con l’unificazione dei
due Parlamenti nel 1707.Era un di fronte agli inglesi per alcune sue condotte.
re impopolare
Durante il suo regno si ripresentarono due problemi che già ai tempi di Elisabetta resero difficili i
rapporti tra corona e Parlamento:
la legislazione contro i cattolici venne inasprita dopo la scoperta della
QUESTIONE RELIGIOSA:
Congiura delle polveri (far saltare in aria il primo Parlamento convocato da Giacomo I) ma non
vennero soddisfatte le richieste dei puritani (i calvinisti intransigenti) per una radicaleriforma della
Chiesa d’Inghilterra:
eliminare dal culto le vestigia di papismo
• eliminare o limitare l’autorità dei vescovi
• maggior libertà alle singole congregazioni nella scelta di ministri e predicatori.
• puritanesimo,
Nei primi decenni del XVII secolo il inteso come stile di vita e atteggiamento
morale più che teologico, si sempre più:
diffuse
tra la gentry
e tra i ed delle città
ceti mercantili artigianali
aumentando l’ostilità e l’estraneità verso la corte sfarzosa e corrotta. Motivo per cui molti che non
vedevano le loro aspirazioni realizzate decisero di emigrare nell’America settentrionale(1620): i
cosiddetti che fondarono la colonia del Massachussets.
padri pellegrini, le spese sostenute per la guerra contro la Spagna avevano creato una
QUESTIONE FINANZIARIA:
difficile situazione finanziaria: a fronte di spese in continuo aumento
insufficienza delle entrate
anche per effetto del rialzo dei prezzi.
Se da una parte lo sviluppo dei traffici aumentava il gettito dei dazi, dall’altro lato la massiccia
vendita di terre sotto i Tudor aveva diminuito drasticamente le entrate demaniali (beni dello stato).
Per reperire nuove entrate, si poteva tassare la rendita fondiaria, in rapido incremento, ma ogni
forma stabile di trovava ostacoli nel Parlamento.
imposta fondiaria
Inoltre, si aggiunsero nel 1620 circa, le CONSEGUENZE DI UNA SITUAZIONE ECONOMICA
da un lato la popolazione inglese continuò ad aumentare fino al 1650, ma tra il 1620 e
NEGATIVA:
1650 non fu più accompagnato da un parallelo sviluppo delle attività
l’incremento demografico
produttive;
si dei pannilani (pilastro del commercio inglese con l’estero) a causa dello
dimezzò l’esportazione
sconvolgimento delle tradizionali correnti di traffico, determinato dalla guerra dei Trent’anni.
I convocati da Giacomo I:
quattro Parlamenti
si rifiutavano di soddisfare le richieste finanziarie della corona
• denunciarono con crescente energia i fenomeni di corruzione
• e gli sprechi presenti nella corte e nel governo
• 12
Il divenne così un
problema finanziario problema politico.
mancanza di strumenti per imporre ai sudditi l’aumento della pressione fiscale
Circolo vizioso: →
(esercito permanente, burocrazia docile) impossibilità di munirsi di tali strumenti a causa della
→
mancanza di denaro. Il monarca e i suoi ministri per tappare le falle in bilancio e soddisfare i
cortigiani facevano ricorsi a espedienti che screditavano sempre più la corte:
prestiti forzosi, privilegi in cambio di sovvenzioni, multe, vendite di uffici e titoli nobiliari (il
numero dei Lord era più che raddoppiato dall’epoca di Elisabetta), nel 1611 venne creato un nuovo
titolo di solo per essere venduto.
BARONETTO,
2. Il regno di Carlo I e lo scontro tra corona e Parlamento
Il successore di Giacomo I fu il figlio Carlo I (1625-1649), uomo di carattere debole, manovrato dai
favoriti; si vide negare dal Parlamento la tradizionale concessione vitalizia di riscuotere i dazi
doganali sulle importazioni noti come Tonnage and Poundage.
Nel tentativo di il
guadagnare sostegno dei puritani:
dichiarò guerra alla Spagna
• e organizzò una spedizione navale per soccorrere gli ugonotti di La Rochelle (assediati dalle
• truppe del re di Francia).
Queste operazioni militari non ebbero successo per via della scarsa preparazione, ciò diede la
conferma che non ci si potesse fidare del re e del duca di Buckingham, favorito di corte.
Nel 1628 venne convocato il Parlamento che presentò al re un documento in 4 punti chiamato
illegali:
“Petizione che dichiarava
di diritto”
le tasse imposte senza il consenso del Parlamento
• gli arresti arbitrari
• il ricorso alla legge marziale
• l’acquartieramento forzoso di soldati in case private.
•
Carlo I, stanco delle manifestazioni popolari e dell’ostinazione del P. nell’attaccare la sua politica,
sciolse definitivamente il Parlamento; da allora per 11 anni egli governò senza Parlamento
appoggiandosi:
al Consiglio privato della corona
• e all’azione del che giudicavano i reati di lesa maestà
tribunali regi
• Camera Stellata in campo civile
Corte di alta commissione in campo ecclesiasti