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19 FRANCIA E INGHILTERRA NEL SETTECENTO: UN DUELLO SECOLARE
La Francia dalla Reggenza al ministero Fleury
Alla morte di luigi XIV nel 1715 si rese necessaria l’istituzione di una Reggenza,
giacchè il suo successore, il principe Luigi XV (1715-1774) aveva solo cinque
anni.
Il Parlamento di Parigi proclamò reggente univo un nipote del defunto Filippo
d’Orleans.
Rispetto al clima tetro e bigotto che aveva caratterizzato gli ultimi anni del
regno di Luigi XIV, il periodo della Reggenza fu contrassegnato dalla libertà di
opinione e di critica.
Il problema più assillante per Filippo d’Orlèans e per il suo governo era quello
finanziario. In questa situazione il reggente diede mano libera a John law che gli
presentò una serie di arditi progetti di risanamento finanziario.
Alla base del cosiddetto “sistema Law” era l’idea che l’aumento della massa
dei mezzi di pagamento, ottenuto con l’emissione di carta moneta, avrebbe
stimolato la circolazione del denaro e quindi il commercio e l’industria,
consentendo alla monarchia di pagare i suoi debiti.
Tra il 1716 e il 1719 egli creò una banca che ottenne il diritto esclusivo di
emettere banconote, e una Compagnia di commercio, che assorbì tutte le
compagnie privilegiate esistenti e assunse nel 1719 la denominazione di
Compagnia delle Indie.
Tutto l’imponente edificio eretto poggiava sulla fiducia, e questa venne meno
quando ci si accorse che la Compagnia delle Indie non distribuiva gli utili
sperati. I possessori delle azioni cominciarono a venderle e ben presto subentrò
il panico. Law fu costretto a sospendere i pagamenti e alla fine del 1720 non
gli restò che fuggire all’estero.
Alla morte di Filippo d’Orleans (1723) il suo posto fu preso per alcuni anni da un
altro principe del sangue, il duca di Borbone, ma nel 1726 Luigi XV, ormai
maggiorenne, accordò la sua fiducia a un ecclesiastico, suo precettore, Andrè
Hercule Fleury.
Il suo governo fermo e prudente assicurò alla Francia un lungo periodo di pace,
interrotto solo dalla breve e vittoriosa campagna contro l’Austria nella guerra di
Successione polacca che fruttò l’annessione della Lorena.
Le finanze furono riportate in pareggio alla fine degli anni Trenta e grazie a
queste favorevoli condizioni l’economia del Paese entrò in una fase di netta
espansione.
La Gran Bretagna nell’età di Walpole 94
Alla morte della regina Anna salì al trono, come previsto dall’Atto di
successione del 1701, l’elettore Giorgio I (1714-1727).
Vani riuscirono i tentativi dei giacobiti (dal nome di Giacomo II Stuart) per
ricondurre al potere i discendenti della dinastia Stuart in esilio.
Giorgio I e il figlio successore Giorgio II (1727-1769) di lingua e cultura tedesca,
si interessarono più alle faccende del loro paese d’origine che non alla politica
inglese.
Prese così forma il governo di gabinetto: una prassi costituzionale che
assegnava a un primo ministro e ai suoi principali collaboratori il compito di
governare in nome e in luogo del re.
Tra il 1721 e il 1742 il ruolo di primo ministro di fatto fu ricoperto
ininterrottamente da Robert Walpole, un gentiluomo di campagna esperto nella
mediazione e dotato di una grande conoscenza degli affari. Walpole mantenne
buone relazioni con la Francia e si adoperò all’interno per la riduzione del
debito pubblico e per la protezione del commercio e dell’industria.
Non vi erano tuttavia ostacoli al “dissenso” religioso degli appartenenti ad altre
chiese protestanti (presbiteriani, battisti, quaccheri) e anche le minoranze
cattoliche, purchè non professassero pubblicamente il loro culto erano
largamente tollerate.
Lo sviluppo economico e al tempo stesso il ristagno della popolazione e dei
prezzi che caratterizzarono la prima metà del XVIII secolo determinarono un
certo miglioramento nel tenore di vita delle masse popolari, che potevano
permettersi un maggior consumo di alcolici e di generi un tempo considerati di
lusso come lo zucchero; ma non ne modificarono sostanzialmente la durezza
dell’esistenza né la subalternità rispetto alle classi agiate.
Nel suo complesso la società britannica fino al tardo Settecento, alla vigilia cioè
della Rivoluzione industriale, ci appare come un peculiare miscuglio di libertà e
di dipendenza, di mobilità sociale invidi duale e di solidità delle gerarchie di
gruppo, di tradizionalismo e di progresso, di raffinatezza e di brutalità, di
prosperità e di miseria.
In misura crescente, grazie anche alle descrizioni di illuministi come
Montesquieu e Voltaire, il modello politico e costituzionale inglese attirò
l’attenzione dei ceti colti europei, contrapponendosi ai regimi assolutistici del
continente e soprattutto al modello francese.
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I conflitti dei decenni centrali del Settecento
Il lungo periodo di pace di cui aveva goduto la Francia dopo la morte di Luigi
XIV venne interrotto dalla guerra di Successione polacca (1733-1738).
Nel 1733 morì il re di Polonia Augusto II e la Dieta polacca elesse a suo
successore il nobile Leszczynski, la cui figlia aveva sposato il re di Francia Luigi
XV. Ma l’Austria e la Russia imposero invece con la minaccia delle armi
l’elezione del principe di Sassonia Federico Augusto, che come re di Polonia
prese il nome di Augusto III.
Per vendicare l’oltraggio il governo francese attirò in una coalizione
antiaustriaca il re di Sardegna Carlo Emanuele III, cui venne promesso l’intero
Stato di Milano, e la monarchia spagnola desiderosa di espandersi in Italia.
L’attacco di questa coalizione colse del tutto impreparata la monarchia
austriaca; Milano fu occupata nel 1733 dai franco piemontesi e i Regni di Napoli
e di Sicilia furono conquistati nel 1734 da un esercito spagnolo di Carlo di
Borbone.
Negli anni seguenti l’Inghilterra esercitò un’opera di mediazione che portò
infine alla pace di Vienna (1738).
L’Austria recuperava il Milanese, ma doveva cedere alla Savoia due province
(Novara e Totona) e a Carlo di Borbone Napoli e la Sicilia.
L’estinzione in Toscana della famiglia dei Medici (1737) favorì inoltre un altro
scambio di territori:il duca di Lorena Francesco Stefano, marito di Maria Teresa
d’Asburgo, figlia dell’imperatore Carlo VI, divenne granduca di Toscana, e la
Lorena fu assegnata a Stanislao Leszczynski col patto che alla sua morte
sarebbe stata annessa alla Francia (come avverrà nel 1766).
Forti delle concessioni fatte dalla Spagna nella pace di Utrecht, i mercanti
inglesi iniziarono a spadroneggiare lungo le coste dell’America Latina,
praticando il contrabbando. Quando le autorità coloniali intensificarono la
vigilanza, ispezionando le navi britanniche e sequestrando la merce illegale,
Walpole fu costretto alla pressione dell’opinione pubblica a muovere guerra alla
Spagna (1739). Le ostilità si trascinarono fino alla metà degli anni Quaranta,
allorchè confluirono nella guerra di Successione austriaca (1740-1748).
A scatenarla fu, nel dicembre 1740 l’aggressione lanciata dal nuovo re di
Prussia Federico II (1740-1787) contro la Slesia, la parte più settentrionale del
Regno di Boemia soggetto agli Asburgo.
Alla testa della monarchia austriaca si trova Maria Teresa (1740-1780) figlia
dell’imperatore Carlo VI.
Ma all’eredità asburgica miravano anche gli elettori di Baviera e di Sassonia,
che avevano sposato due figlie del precedente imperatore Giuseppe I, mentre i
Borbone di Francia e di Spagna non volevano lasciarsi sfuggire l’occasione per
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infliggere un colpo decisivo alla dinastia tradizionalmente nemica.
Maria Teresa d’Austria potè inizialmente contare solo sugli aiuti finanziari
dell’Inghilterra. In seguito, però, il ritiro dalla guerra di Federico II, l’intervento
del re di Sardegna a fianco dell’Austria, in cambio della promessa di nuovi
territori contribuirono a raddrizzare le sorti del conflitto .
Nel marzo 1744 Luigi XV dichiarò guerra all’Inghilterra; i suoi eserciti travolsero
la resistena inglese nei Paesi Bassi ma tali successi furono controbilanciati dalla
superiorità navale britannica.
La pace di Aquisgrana, firmata da tutte le potenze interessante nell’ottobre
1748 sancì il possesso prussiano della Slesia e la cessione da parte di Maria
Teresa dei Ducati di Parma e di Piacenza a Filippo di Borbone ( secondo figlio di
Filippo V e di Elisabetta Farnese).
La Francia non ebbe vantaggio territoriale e ciò contribuì a minare popolarità e
il prestigio di Luigi XV.
Alla morte di Fleury (1743) Luigi Xv volle assumere personalmente le redini del
governo.
La rivalità marittima e coloniale con l’Inghilterra si andò sempre più
acutizzando nella prima metà degli anni Cinquanta sia nelle colonie del Nord
America sia in India; ma il governo francese si lasciò ancora una volta
invischiare nelle questioni dell’Europa centro-orientale. A un trattato d’alleanza
stipulato nel 1756 tra l’Inghilterra e la Prussia, il cancelliere austriaco
contrappose uno schieramento composto da Austria, Francia e Russia, cui si
unirono in seguito Svezia e Polonia.
Fu il cosiddetto “rovesciamento delle alleanze” che pose fine alla tradizionale
inimicizia tra le dinastie degli Asburgo e dei Borbone e che segnò l’inizio della
guerra dei Sette anni (1756-1753.
Le operazioni si svolsero inizialmente in modo favorevole alla coalizione, finchè
la chiamata a Londra di William Pitt al ministero degli affari esteri nel 1757,
segnò un cambiamento di rotta nella conduzione della guerra da parte inglese.
Animato da un implacabile odio antifrancese, Pitt seppe unire la nazione dietro
di sé e dirigere al più completo successo lo sforzo militare britannico. Le
guarnigioni francesi dovettero soccombere agli attacchi del nemico sia
nell’America settentrionale, sia in India. Neppure l’entrata in guerra della
Spagna a fianco della Francia nel 1761, mutò le sorti del conflitto: negli ultimi
anni gli inglesi si impadronirono di alcuni territori nelle Antille (Martinica e
Avana) e inviarono una spedizione nelle Filippine (a Manila).
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Le dimissioni di Pitt nel 1761 avevano favorito l’avvio di negoziati di pace che si
conclusero con trattato di Parigi nel 1763.
La Francia otteneva la restituzione di Martinica e della Guadalupa, ma doveva
dare via libera all’espansione britannica in India e si vedeva estromessa
dall’America settentrionale: il Canada e la valle dell’Ohio passavano sotto il
dominio inglese, mentre la Spagna doveva cedere la Florida,