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LA NASCITA DEI GIUDICATI
Le notizie documentate su come e quando sono nati i giudicati sono riscontrabili nel IX secolo, quando la Sardegna risultava amministrata da un ipatos o consul che sembra avesse assorbito le funzioni del preside e del dux. In un'invocazione di un sigillo dei primi anni dell'800 si cita un Teodato console e duca di Sardegna, il quale sembrerebbe avere anche il governo delle Baleari e della Corsica. Secondo Boscolo, tale funzionario è il medesimo personaggio che alcune lettere pontificie definiscono Iudex.
Nel contesto della lontananza della sede centrale e della mancanza di aiuti militari, i poteri politico-amministrativi dell'ipatos aumentarono, e egli aveva l'appoggio del clero e dei maggiorenti. Un geografo arabo annotò la presenza di un Batriq in Sardegna tra l'840 e l'845, a cui sembrerebbe affidato anche il governo delle Baleari e della Corsica. Questi poteri incrementarono con la necessità di fronteggiare i continui attacchi arabi.
Termine latino già usato da Gregorio Magno nelle sue lettere. È possibile che gli arconti fossero due e i primi furono L'ipatos o consul, praticamente l'erede del prefetto del pretorio, ha il titolo, almeno Torchitorio e Salusio, padre e figlio. Si ipotizza che nel tempo idal X secolo, di arconte. Tale titolo, secondo Andre Guillou spettava al capo di una loro nomi divennero titoli e che furono usati in alternanza. regione formalmente considerata bizantina ma di fatto decentrata rispetto L'indipendenza non nacque da un anno all'altro ma fu il risultato all'impero. Tale arconte potrebbe essere quel iudex Sardiniae a cui si rivolge papa di un processo evolutivo lento e graduale durato anni. Leone IV nell'851 per chiedere un reparto militare sardo e la fornitura di una certa La scarsa testimonianza di fonti scritte tra il VII secolo e la metà di quantità di lana marina. dell'XI secolo, cioè tra il lento affievolire della
Nell'864 papa Nicolò I condannò le unioni illecite e incestuose che i giudici sardi bizantina e l'emergere dei nuovi poteri locali, crea un silenzio(usò proprio il plurale) erano soliti contrarre. Secondo alcuni studiosi l'uso del documentario importante.plurale iudices fa riferimento alla successione dei giudici che hanno praticato tale Le testimonianze aumentano con la progressiva apertura dellausanza. Altri storici pensano che l'uso del plurale faccia supporre già la presenza di sardegna al contesto Mediterraneo.diversi giudici e quindi di diversi giudicati. Ma una tale ipotesi trova fondamento nei È certo che agli inizi dell'XI secolo la Sardegna non fece più partedocumenti solo in una lettera di papa Gregorio VII del 14 ottobre 1073. dell'impero bizantino. Non sono chiari però i modi e i tempi delIn altri documenti si parla di princeps Sardinie ma il termine indicava probabilmente
distacco.gli optimates, facoltosi proprietari terrieri.Nascita dei 4 giudicati Sviluppo dei giudicatiSe ci son tanti dubbi sull'origine dell'indipendenza sarda ce ne son ancora di più sulla nascita Pian piano i giudicati ottennero l'indipendenza dadei 4 giudicati. È probabile che essa, la nascita, sia stata la risposta alla necessità di una miglior quello di Cagliari. La prima inequivocabiledifesa davanti agli attacchi arabi, al bisogno di un'accurata amministrazione e al superamento attestazione dell'esistenza di 4 giudicati didelle difficoltà nelle comunicazioni dovuta alla lontananza delle varie zone e alla rete stradale equivalente dignità risale al 14 ottobre 1073risalente all'epoca romana e ormai deteriorata. La Sardegna fu quindi divisa in 4 parti, tutte quando il papa Gregorio VII inviò una letterasotto il comando di un iudex che risiedeva a Cagliari. Ogni zona era governata da un iudex che (arrivatafino ai giorni nostri) adriconosceva la propria dipendenza al primo tra essi, appunto lo iudex di Cagliari. Ogni zona Orzocco di Cagliariaveva un nucleo armato e ogni iudex aveva autonomia nella difesa del proprio territorio. Orzocco di ArboreaDall'evolversi di questa situazione nacquero i giudicati di Arborea, Torres o Logudoro, Gallura e Mariano di TorresCagliari. Costantino di GalluraLA SOCIETA GIUDICALEI giudiciLa società La dinastia giudicaleI giudici erano i signori o donnos della Sardegna. DuranteLa società sarda di Si ipotizza che i giudici seguissero il principio dinastico dellal'età giudicale non possono essere considerati re perchéetà giudicale è una successione anche nel caso in cui l'erede fosse stato in minoreerano spesso costretti a riconoscere come loro autoritàsocietà signorile = a età. Le figlie femmine erano escluse dalla successione ma, in casosuperiore la Chiesa o l'Impero.detenereIl potere di assenza di figli maschi, potevano veicolare il diritto diIl giudice riceveva la concessione del potere attraversopolitico ed successione ai mariti. Non sempre però. Per quanto incomplete eun'assemblea plenaria detta corona de logu. Taleeconomico è un contorverse, le genealogie giudicali denotano degliassemblea o consiglio aveva probabilmente ancheceto di grandi imparentamenti delle dinastie dei vari giudicati. Non solo. Vifunzioni di sostegno collegiale al giudice. Dopo laproprietari terrieri. erano frequenti unioni incestuose più volte condannate dai papi.designazione del giudice egli doveva giurare nelle maniTale società era Ad esempio papa Alessandro II (1061- 1073) nel 1065 minacciòdell'arcivescovo.molto diffusa in Orzocco Torchitorio di Cagliari, reo di aver sposato una cugina diLa successione del trono giudicale seguiva il principiogran parte terzo grado, di interdire i figli al trono, e lo costrinse alladinastico ma per
Per diventare giudice occorreva comunquedell'Europa costruzione di un monastero. Tali pene e minacce non posero finela benedizione della corona de logu.medievale al mal costume condannato più tardi anche da altri papi.Il giudicato era chiamato anche logu o rennu.
Suddivisione del territorio I servosIl giudicato era diviso in parti, dette curatorias, eL'amministrazione I servos rappresentavano il ceto più umile e basso della societaamministrate dai curatores. Questi avevanoL'organizzazione giudicale. Potevano essere venduti o affitati al pari del bestiame. Se duefunzioni essenzialmente giurisdizionali e spessodell'amministrazione servi di due padroni diversi si sposavano la manodepera dei figli venivaerano imparentati col giudice.giudicale era molto divisa tra i due padroni dei genitori. Da qui la differenziazione dei servos,Ogni villaggio era guidato da un maiore, nominatosimile a quella in base al numero dei padroni. Un servos che apparteneva
accumulare qualche speranza di riscatto. loro qualità morali erano considerati degni di qualora il giudice Questa però non era mai totale ma corrispondeva ad una semi libertà. I particolare ficucia. titolare ne fosse servi riscattati erano ancora tenuti a dare le proprie prestazioni al Il giudicato era anche chiamato Logu. impossibilitato. padrone seppur limitate e dietro il pagamento di una tassa. Inoltre il L'armentariu de pegugiare si occupava del servo sardo godeva di personalità giuridica. Poteva indire in giudizio nei patrimonio privato del giudice e l'armentariu de vari livelli di giustizia e comparire come testimone. Rennu si occupava dei beni dello Stato. La giustizia La Domus Il giudice si occupava delle cause più importanti, assistito dalla corona de logu. La stessa La domus, all'inizio dell'età giudicale è un'azienda a corona rappresentava anche il tribunale di prima istanza. Lo svolgimento dei processi
Èbase fondiaria vasta ma frammentata. La domus dettagliatamente documentato nei condaghes. Questi erano dei codici nei quali venivanorappresentava il maggior centro di produzione del registrati in lingua volgare (sardo - logudorese oppure sardo – arborense) transazioni,settore agricolo e dell'allevamento e così si vendite, acquisti, ripartizioni di servos e ankillas e liti giudiziarie ma anche, nel caso deiautososteneva. Essa può essere considerata la forma condaghe deei monasteri eventi significativi per la vita del la struttra. Il condaghe potevasarda della signoria fondiaria dell'Europa occidentale. rappresentare anche una prova durante i processi. Si sono conservati i condaghes di alcuniIl termine domus indica sia l'insieme del dominio monasteri come quello di San Pietro di Silki (sassari), San Nicola di Trullas (semestene) efondiario del signore, sia la singola azienda a gestione Santa Maria di Bonarcado (presso Oristano), o i condaghes
Di cattedrali o di giudici, diretta, cioè la Curtis. Più Curtis consistevano nella Il condaghe di Bonarcado e quello di San Pietro di Silki parlano ad esempio di una domus. controversia sulla proprietà di due servi. L'organizzazione politico amministrativa e socio economica dei regni giudicali rimase inalterata fino alla fine dei 4 stati sardi: calari (cagliari) nel 1258, torres nel 1259/1272, gallura nel 1288/1447 e infine Arborea 1410/1420. XI secolo. L'impresa di Mughaid detto Museto Is morus compivano razzie in Sardegna da almeno 3 secoli. Nell'autunno 1015 il principe di Denia e delle Baleari, Mughaid, attaccò l'isola con 120 navi, 1000 cavalli (utili per un attacco veloce ed efficace) e diverse migliaia di uomini. Mughaid era un liberto che aveva compiuto la sua ascesa sociale e politica sotto la protezione del califfo di Cordova. Alla morte del suo protettore lasciò la corte con l'intento di crearsi un dominio nel Mediterraneo.
Nel 1014 conquistò le Baleari.
Il ritorno di Museto
Il papa preoccupato
Quando Museto tornò in Sardegna, nella Le conseguenze politiche sull'isola
La risposta dei sardi
Benedetto VIII (1012-)