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LE GUERRE PUNICHE
La prima guerra punica (261-241)
Lo scontro tra Roma e Cartagine nasce dalle questione dei Mamertini
(mercenari di origine italica) che dopo essere stati congedati da Agatocle,re di
Siracusa,si erano impadroniti di Messina che avevano saccheggiato.Questo
provocò una reazione dei Siracusani che mossero verso la città,guidati da
Ierone,che in seguito divenne re di Siracusa. I mamertini chiesero l'aiuto dei
cartaginesi,che instaurarono una guarnigione di soldati.I mamertini però,presto
stanchi,chiesero l'aiuto di Roma,che sebbene consci della potenza del regno
cartaginese,per non lasciarsi sfuggire l'occasione di controllare una posizione
strategica,intervenne.Appoggiata anche dai Siracusani Roma costruì
un'imponente flotta di quinquiremi,riportando nel 260 aC una clamorosa
vittoria a Milazzo con il console Caio Duilio.Nel 256 aC invece,Roma attaccò
direttamente nei possedimenti africani,sbarcando nella penisola di Capo
Bon;questa volta però Roma,sotto Marco Attilio Regolo riportò la sconfitta.La
situazione peggiorò poi a causa di tempeste e naufragi che decimarono la flotta
romana. Solo dopo qualche anno Roma,costruita una nuova flotta fu in grado di
sconfiggere Cartagine presso le isole Egadi nel 241 aC.Le trattaive di pace
concluse prevedevano lo sgombero da parte dei cartaginesi della Sicilia e il
pagamento di un indennizzo di guerra,mentre alle regioni soggette al dominio
cartaginese fu imposto il pagamento di un tributo annuale,ossia un decimo
della produzione cerealicola.La vittoria comportò anche una svolta
istituzionale,poiché un pretore veniva annualmente inviato in Sicilia (in questo
modo la Sicilia divenne provincia romana) per amministrare l'isola.Solo
Siracusa e Messina rimasero indipendenti.Successivamente,dal momento che
Cartagine non era in grado di pagare i mercenari assoldati,questi si ribellarono
chiedendo soccorso ai Romani.Ma non potendo Cartagine affrontare un nuovo
conflitto accettarono di pagare un indennizzo supplementare e di cedere Sicilia
e Corsica,che divennero la seconda provincia romana (237 aC).
Guerre illiriche
Le città greche della costa orientale dell'Adriatico inviarono a Roma una
richiesta d'aiuto contro le scorrerie dei pirati illiri.Il senato rispose inviando
proteste alla regina degli Illiri,Teuta che tuttavia si rifiutò di far cessare le
scorrerie;A questo punto Roma risolse dichiarando la prima guerra illirica,che
finì a favore di Roma.Nel frattempo Demetrio di Faro (isola dalmata),ex
collaboratore della regina Teuta,che in un primo momento si era schierato dalla
parte dei romani, riprese le ostilità dando vita alla seconda guerra illirica,che si
risolve di nuovo con una vittoria dei romani. Demetrio di Faro si rifugiò presso
Filippo V di Macedonia.
La Seconda guerra punica (218-201) e la I guerra macedonica
Cartagine stava cercando di costruirsi una base di potenza in Spagna e le
operazioni furono condotte dalla famiglia Barca (Amilcare,Asdrubale e Amilcare
detto Annibale);l'avanzata dei Barca però preoccupò Marsiglia che aveva forti
interessi economici in Spagna ed era fedele alleata di Roma:nel 226 aC quindi
Roma concluse con Asdrubale un trattato,secondo cui gli eserciti cartaginesi
non potevano oltrepassare a nord il fiume Ebro.TUttavia un potenziale
elemento di contrasto era costituito da un trattato di alleanza tra Roma e
Sagunto (citta iberica) che si trovava a sud dell'Ebro.Questo fatto fu subito
sfruttato da Annibale,che mosse verso Sagunto,per provocare lo scontro.Dal
momento che dopo la prima guerra punica Cartagine era inferiore a Roma i
quanto a potenza navale,Annibale decise di attaccare via terra,attraverso le
regioni settentrionali,dove sperava nell'appoggio delle tribù galliche (218
aC).Quindi valicò i Pirenei ed evitò lo scontro con l'esercito romano al comando
di Publio Cornelio Scipione,inviato in Spagna per inteccettarlo:successivamente
,passati gli Appennini,riuscì a sconfiggere l'esercito romani del console Caio
Flaminio sul lago Trasimeno .Figura importante fu Quinto Fabio Massimo
(Cunctator=temporeggiatore),nominato dittatore, che pensò che fosse
impossibile sconfiggere Annibale in campo aperto e che la soluzione fosse
evitare le battaglie ed impedire che gli arrivassero gli aiuti dalla Spagna o da
Cartagine,costringendolo alla fine ad arrendersi.Scaduta la dittatura di Fabio
Massimo però Roma riprese l'azione offensiva ma gli eserciti romani di Marco
Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo,benchè numericamente superiori,furono
annientati nel 216 aC a Canne (Puglia).Inoltre Capua defezionò,Siracusa,una
volta morto Ierone,si schierò dalla parte dei Cartaginesi insieme a Taranto e
Annibale stipulò un'alleanza con Filippo V di Macedonia,che invase l'italia ma
venne fermata da una coalizione di Roma con la Lega Etolica (insieme di stati
greci a lui ostili) (prima guerra macedonica). Fu concluso un trattato di pace
(Pace di Fenice) nel 205 aC.La svolta decisiva si ebbe in Spagna dove Publio
Cornelio Scipione e suo fratello Cneo riuscirono a impedire che giungessero gli
aiuti ad Annibale ma entrambi furono uccisi;allora fu scelto,per condurre le
operazioni, il figlio omonimo di Publio Cornelio Scipione (noto con il cognomen
di Africanus),che si impadronì di Nova Carthago,centro cartaginese nella
penisola iberica, e a sconfisse Asdrubale,tuttavia quest'ultimo continuò a
marciare sull'italia e venne sconfitto sul fiume Metauro (marche settentrinali)
da Marco Livio Salinatore e Caio Claudio Nerone. Tornato in Italia,Scipione fu
eletto console nel 205 aC e si alleò con Massinissa,re numida,in rivola contro
Cartagine.Sbarcarono in Africa e nel 202 aC i Romani riportarono la vittoria a
Zama.Venne siglato il trattato di pace con Cartagine che prevedeva la
consegna di tutta la flotta tranne 10 navi e il pagamento dell'indennità di
guerra,il divieto di attaccato guerra senza il permesso di Roma,il
riconoscimento del regno numida a Massinissa e la rinuncia a tutti i
possedimenti al di fuori dell'Africa.
La seconda guerra macedonica
Scatenata dall'azione di Filippo V nell'Egeo e lungo le coste dell'Asia Minore,che
lo fece scontrare con le potenze del regno di Pergamo e della repubblica di Rodi
che chiesero aiuto a Roma.Il senato pur avendo deciso di dichiarare guerra
tuttavia,per pura azione propagandistica di Roma come protettrice delle città
greche, invia a Filippo un ultimatum,che però viene ignorato.Nel 200 aC i
romani sbarcarono nella città amica di Apollonia e successivamente il gesto
diplomatico del console Tito Quinzio Flaminino,che chiese la liberazione della
Tessaglia,suscitò una grande impressione negli stati della Grecia che si
schierarono al suo fianco insieme alla Lega Achea,alleata storica della
Macedonia.Alla fine Filippo decise di inviare trattative di pace che vennero però
interrotte da Flaminino,alla notizia del prolungamento del suo incarico:lo
scontro si ebbe a Cinocefale con la sconfitta dell'esercito di Filippo V. Il re poté
conservare il suo regno,consegnare tutta la flotta tranne 5 navi .Flaminino
infine presenziò ai giochi istimici del 196 aC.
La guerra siriaca
Il re di Siria Antioco III,approfittando della situazione di difficoltà della
Macedonia,muoveva verso le città greche autonome,respingendo gli inviti da
parte di Roma a cessare gli attacchi alle città autonome dell'Asia Minore.Nel
rispetto dei patti presi in occasione dei giochi istimici del 196 Ac,Roma non
impose nessuna guarnigione in Grecia,provocando però così lamentele in
Grecia per il mancato intervento.Stufa della situazione la lega etolica chiese
aiuto ad Antioco III per liberare la Grecia dall'egemonia romana;pertanto
Antioco attraversò la Tessaglia ma venne sconfitto dai Romani presso le
Termopili,fuggendo poi in Asia Minore.Nel 190 aC allora il console Lucio Cornelio
Scipione e Publio Cornelio Scipione Africano invasero l'Asia Minore,appoggiati
nella flotta anche da Rodi e Pergamo,sconfiggendo i siriaci in mare e in terra a
Magnesia sul Sipilo.Venne siglata la pace di Apamea nel 188 aC ed Antioco
dovette consegnare tutta la flotta tranne 10 navi,sgombrare i territori a ovest e
a nord del massiccio montuoso del Tauro e consegnare i nemici di Roma che si
erano rifugiati presso di lui,come Annibale.I territori strappati ad Antioco furono
divisi tra Rodi e Pergamo e le città schieratesi subito al fianco di Roma rimasero
autonome.
La terza guerra macedonica
Nel 179 aC a Filippo V di Macedonia era succeduto il figlio Perseo.Le lamentele
del mondo greco nei confronti di Roma,prima rivoltesi ad Antioco III,ora si
rivolgono a Perseo, e per Roma questo poteva costituire una minaccia,per cui si
decise a muovere guerra nel 171 aC.Perseo ottenne aiuti dai Molossi e dagli
Illiri,ma venne sconfitto nel 168 aC da Lucio Emilio Paolo a Pidna (macedonia).Il
regno di Macedonia fu suddiviso in quattro repubbliche,che non potevano
intrattenere nessun tipo di rapporto tra di loro ed erano tributari di roma.Una
sorte simile toccò anche all'Illiria,mentre il territorio dei Molossi fu
completamente distrutto e i suoi abitanti ridotti in schiavitù.Inoltre la lega
achea fu costretta a consegnare 1000 persone di lealtà sospetta,tra cui lo
storico Polibio.
La quarta guerra macedonica e la guerra achea
Ennesima rivolta in Macedonia,questa volta sotto la guida di Andrisco,che si fa
credere figlio di Perseo,che però viene presto eliminato dal consolo Quinto
Cecilio Metello nel 148 aC.La rivolta coincise con i dissidi interni alla lega achea
,che vennero risolti con il distaccamento di Sparta,Argo e Corino,togliendo così
anche il peso politico che la lega aveva rivestito fino a quel momento,questo
provocò la rivolta della lega che venne soffocata dal console Lucio Mummio e
terminò con la presa e la distruzione di Corinto nel 146 aC.La Macedonia alla
fine viene ridotta a provincia romana.
La terza guerra punica (149-146)
Il re numida Massinissa,approfittando del fatto che i confini del suo regno non
fossero delineati con precisione,aveva a poco a poco inglobato alcuni territori
appartenenti a Cartagine. Questa aveva risposto inviando un esercito e
violando così la clausola del trattato di pace del 201 aC (non intervenire senza
il permesso di Roma). Roma a questo punto si vide costretta a intervenire e nel
149 aC un imponente esercito sbarcò in Africa,ma Cartagine,conscia di non
poter sostenere un'altra guerra,aveva già consegnato ostaggi e una
considerevole quantità di armamenti.Ma quando i consoli chiesero ai
cartaginesi di trasferirsi ad una distanza di almeno 10 km dalla costa,questi
resistettero:l'assedio fu risolto solo nel 146 aC sotto il comando di P