Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 1 Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia romana, prof. Marcone, libro consigliato Manuale di storia Romana, Marcone Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LE GUERRE PUNICHE

La prima guerra punica (261-241)

Lo scontro tra Roma e Cartagine nasce dalle questione dei Mamertini

(mercenari di origine italica) che dopo essere stati congedati da Agatocle,re di

Siracusa,si erano impadroniti di Messina che avevano saccheggiato.Questo

provocò una reazione dei Siracusani che mossero verso la città,guidati da

Ierone,che in seguito divenne re di Siracusa. I mamertini chiesero l'aiuto dei

cartaginesi,che instaurarono una guarnigione di soldati.I mamertini però,presto

stanchi,chiesero l'aiuto di Roma,che sebbene consci della potenza del regno

cartaginese,per non lasciarsi sfuggire l'occasione di controllare una posizione

strategica,intervenne.Appoggiata anche dai Siracusani Roma costruì

un'imponente flotta di quinquiremi,riportando nel 260 aC una clamorosa

vittoria a Milazzo con il console Caio Duilio.Nel 256 aC invece,Roma attaccò

direttamente nei possedimenti africani,sbarcando nella penisola di Capo

Bon;questa volta però Roma,sotto Marco Attilio Regolo riportò la sconfitta.La

situazione peggiorò poi a causa di tempeste e naufragi che decimarono la flotta

romana. Solo dopo qualche anno Roma,costruita una nuova flotta fu in grado di

sconfiggere Cartagine presso le isole Egadi nel 241 aC.Le trattaive di pace

concluse prevedevano lo sgombero da parte dei cartaginesi della Sicilia e il

pagamento di un indennizzo di guerra,mentre alle regioni soggette al dominio

cartaginese fu imposto il pagamento di un tributo annuale,ossia un decimo

della produzione cerealicola.La vittoria comportò anche una svolta

istituzionale,poiché un pretore veniva annualmente inviato in Sicilia (in questo

modo la Sicilia divenne provincia romana) per amministrare l'isola.Solo

Siracusa e Messina rimasero indipendenti.Successivamente,dal momento che

Cartagine non era in grado di pagare i mercenari assoldati,questi si ribellarono

chiedendo soccorso ai Romani.Ma non potendo Cartagine affrontare un nuovo

conflitto accettarono di pagare un indennizzo supplementare e di cedere Sicilia

e Corsica,che divennero la seconda provincia romana (237 aC).

Guerre illiriche

Le città greche della costa orientale dell'Adriatico inviarono a Roma una

richiesta d'aiuto contro le scorrerie dei pirati illiri.Il senato rispose inviando

proteste alla regina degli Illiri,Teuta che tuttavia si rifiutò di far cessare le

scorrerie;A questo punto Roma risolse dichiarando la prima guerra illirica,che

finì a favore di Roma.Nel frattempo Demetrio di Faro (isola dalmata),ex

collaboratore della regina Teuta,che in un primo momento si era schierato dalla

parte dei romani, riprese le ostilità dando vita alla seconda guerra illirica,che si

risolve di nuovo con una vittoria dei romani. Demetrio di Faro si rifugiò presso

Filippo V di Macedonia.

La Seconda guerra punica (218-201) e la I guerra macedonica

Cartagine stava cercando di costruirsi una base di potenza in Spagna e le

operazioni furono condotte dalla famiglia Barca (Amilcare,Asdrubale e Amilcare

detto Annibale);l'avanzata dei Barca però preoccupò Marsiglia che aveva forti

interessi economici in Spagna ed era fedele alleata di Roma:nel 226 aC quindi

Roma concluse con Asdrubale un trattato,secondo cui gli eserciti cartaginesi

non potevano oltrepassare a nord il fiume Ebro.TUttavia un potenziale

elemento di contrasto era costituito da un trattato di alleanza tra Roma e

Sagunto (citta iberica) che si trovava a sud dell'Ebro.Questo fatto fu subito

sfruttato da Annibale,che mosse verso Sagunto,per provocare lo scontro.Dal

momento che dopo la prima guerra punica Cartagine era inferiore a Roma i

quanto a potenza navale,Annibale decise di attaccare via terra,attraverso le

regioni settentrionali,dove sperava nell'appoggio delle tribù galliche (218

aC).Quindi valicò i Pirenei ed evitò lo scontro con l'esercito romano al comando

di Publio Cornelio Scipione,inviato in Spagna per inteccettarlo:successivamente

,passati gli Appennini,riuscì a sconfiggere l'esercito romani del console Caio

Flaminio sul lago Trasimeno .Figura importante fu Quinto Fabio Massimo

(Cunctator=temporeggiatore),nominato dittatore, che pensò che fosse

impossibile sconfiggere Annibale in campo aperto e che la soluzione fosse

evitare le battaglie ed impedire che gli arrivassero gli aiuti dalla Spagna o da

Cartagine,costringendolo alla fine ad arrendersi.Scaduta la dittatura di Fabio

Massimo però Roma riprese l'azione offensiva ma gli eserciti romani di Marco

Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo,benchè numericamente superiori,furono

annientati nel 216 aC a Canne (Puglia).Inoltre Capua defezionò,Siracusa,una

volta morto Ierone,si schierò dalla parte dei Cartaginesi insieme a Taranto e

Annibale stipulò un'alleanza con Filippo V di Macedonia,che invase l'italia ma

venne fermata da una coalizione di Roma con la Lega Etolica (insieme di stati

greci a lui ostili) (prima guerra macedonica). Fu concluso un trattato di pace

(Pace di Fenice) nel 205 aC.La svolta decisiva si ebbe in Spagna dove Publio

Cornelio Scipione e suo fratello Cneo riuscirono a impedire che giungessero gli

aiuti ad Annibale ma entrambi furono uccisi;allora fu scelto,per condurre le

operazioni, il figlio omonimo di Publio Cornelio Scipione (noto con il cognomen

di Africanus),che si impadronì di Nova Carthago,centro cartaginese nella

penisola iberica, e a sconfisse Asdrubale,tuttavia quest'ultimo continuò a

marciare sull'italia e venne sconfitto sul fiume Metauro (marche settentrinali)

da Marco Livio Salinatore e Caio Claudio Nerone. Tornato in Italia,Scipione fu

eletto console nel 205 aC e si alleò con Massinissa,re numida,in rivola contro

Cartagine.Sbarcarono in Africa e nel 202 aC i Romani riportarono la vittoria a

Zama.Venne siglato il trattato di pace con Cartagine che prevedeva la

consegna di tutta la flotta tranne 10 navi e il pagamento dell'indennità di

guerra,il divieto di attaccato guerra senza il permesso di Roma,il

riconoscimento del regno numida a Massinissa e la rinuncia a tutti i

possedimenti al di fuori dell'Africa.

La seconda guerra macedonica

Scatenata dall'azione di Filippo V nell'Egeo e lungo le coste dell'Asia Minore,che

lo fece scontrare con le potenze del regno di Pergamo e della repubblica di Rodi

che chiesero aiuto a Roma.Il senato pur avendo deciso di dichiarare guerra

tuttavia,per pura azione propagandistica di Roma come protettrice delle città

greche, invia a Filippo un ultimatum,che però viene ignorato.Nel 200 aC i

romani sbarcarono nella città amica di Apollonia e successivamente il gesto

diplomatico del console Tito Quinzio Flaminino,che chiese la liberazione della

Tessaglia,suscitò una grande impressione negli stati della Grecia che si

schierarono al suo fianco insieme alla Lega Achea,alleata storica della

Macedonia.Alla fine Filippo decise di inviare trattative di pace che vennero però

interrotte da Flaminino,alla notizia del prolungamento del suo incarico:lo

scontro si ebbe a Cinocefale con la sconfitta dell'esercito di Filippo V. Il re poté

conservare il suo regno,consegnare tutta la flotta tranne 5 navi .Flaminino

infine presenziò ai giochi istimici del 196 aC.

La guerra siriaca

Il re di Siria Antioco III,approfittando della situazione di difficoltà della

Macedonia,muoveva verso le città greche autonome,respingendo gli inviti da

parte di Roma a cessare gli attacchi alle città autonome dell'Asia Minore.Nel

rispetto dei patti presi in occasione dei giochi istimici del 196 Ac,Roma non

impose nessuna guarnigione in Grecia,provocando però così lamentele in

Grecia per il mancato intervento.Stufa della situazione la lega etolica chiese

aiuto ad Antioco III per liberare la Grecia dall'egemonia romana;pertanto

Antioco attraversò la Tessaglia ma venne sconfitto dai Romani presso le

Termopili,fuggendo poi in Asia Minore.Nel 190 aC allora il console Lucio Cornelio

Scipione e Publio Cornelio Scipione Africano invasero l'Asia Minore,appoggiati

nella flotta anche da Rodi e Pergamo,sconfiggendo i siriaci in mare e in terra a

Magnesia sul Sipilo.Venne siglata la pace di Apamea nel 188 aC ed Antioco

dovette consegnare tutta la flotta tranne 10 navi,sgombrare i territori a ovest e

a nord del massiccio montuoso del Tauro e consegnare i nemici di Roma che si

erano rifugiati presso di lui,come Annibale.I territori strappati ad Antioco furono

divisi tra Rodi e Pergamo e le città schieratesi subito al fianco di Roma rimasero

autonome.

La terza guerra macedonica

Nel 179 aC a Filippo V di Macedonia era succeduto il figlio Perseo.Le lamentele

del mondo greco nei confronti di Roma,prima rivoltesi ad Antioco III,ora si

rivolgono a Perseo, e per Roma questo poteva costituire una minaccia,per cui si

decise a muovere guerra nel 171 aC.Perseo ottenne aiuti dai Molossi e dagli

Illiri,ma venne sconfitto nel 168 aC da Lucio Emilio Paolo a Pidna (macedonia).Il

regno di Macedonia fu suddiviso in quattro repubbliche,che non potevano

intrattenere nessun tipo di rapporto tra di loro ed erano tributari di roma.Una

sorte simile toccò anche all'Illiria,mentre il territorio dei Molossi fu

completamente distrutto e i suoi abitanti ridotti in schiavitù.Inoltre la lega

achea fu costretta a consegnare 1000 persone di lealtà sospetta,tra cui lo

storico Polibio.

La quarta guerra macedonica e la guerra achea

Ennesima rivolta in Macedonia,questa volta sotto la guida di Andrisco,che si fa

credere figlio di Perseo,che però viene presto eliminato dal consolo Quinto

Cecilio Metello nel 148 aC.La rivolta coincise con i dissidi interni alla lega achea

,che vennero risolti con il distaccamento di Sparta,Argo e Corino,togliendo così

anche il peso politico che la lega aveva rivestito fino a quel momento,questo

provocò la rivolta della lega che venne soffocata dal console Lucio Mummio e

terminò con la presa e la distruzione di Corinto nel 146 aC.La Macedonia alla

fine viene ridotta a provincia romana.

La terza guerra punica (149-146)

Il re numida Massinissa,approfittando del fatto che i confini del suo regno non

fossero delineati con precisione,aveva a poco a poco inglobato alcuni territori

appartenenti a Cartagine. Questa aveva risposto inviando un esercito e

violando così la clausola del trattato di pace del 201 aC (non intervenire senza

il permesso di Roma). Roma a questo punto si vide costretta a intervenire e nel

149 aC un imponente esercito sbarcò in Africa,ma Cartagine,conscia di non

poter sostenere un'altra guerra,aveva già consegnato ostaggi e una

considerevole quantità di armamenti.Ma quando i consoli chiesero ai

cartaginesi di trasferirsi ad una distanza di almeno 10 km dalla costa,questi

resistettero:l'assedio fu risolto solo nel 146 aC sotto il comando di P

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
29 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/03 Storia romana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ostakista di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Marcone Arnaldo.